Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Accattatis |
A cura del dr. Giuseppe Pizzuti |
Arma:
d'azzurro, al leone al naturale tenente con le branche anteriori
un martello di nero accompagnato da un incudine posta su un
ceppo, il tutto al naturale, e nel contone destro del capo da un
sole d'oro figurato.
Titolo:
Nobile di Scigliano.
Patrona:
Santa Filomena. |
Stemma
Accattatis inquartato con le famiglie imparentate (1) |
La Famiglia Accattatis, di origine spagnola, giunse in Italia nel
Quattrocento, nel Regno di Napoli godette la nobiltà
nella Città
Regia di Scigliano in Calabria
Citra (oggi comune omonimo in provincia di Cosenza).
Dai testamenti conservati dalla famiglia si hanno
notizie dal Seicento con Carlo Accattatis, Dottor
Fisico, sposato a Geronima
d'Elia,
ha avuto come figli, tra gli altri,
Menio,
Dottor Fisico, sposato a Zezza Vescio non ha avuto
prole, e Felice (n. 1636), Dottor Fisico, sposato
ad Angela Fabiano ha avuto come figli, tra gli altri,
Teodora, Francesco Antonio, Alberico,
e Cesare († 1743).
Francesco Antonio (1°
settembre 1686 † 10 aprile 1766), Arciprete, asceso al
sacerdozio nel 1710, Protonotaro Apostolico, aspirante
alla Curia Romana, giureconsulto, letterato, Socio dell'Accademia
dei Sturnini di Scigliano dove nel 1715 vi lesse
l'elogio funebre di Giovanni Talarico, letterato, il
quale era stato suo maestro.
Riporta Rosario Gualtieri nelle
sue aggiunte e note all'opera di Francesco Antonio
Accattatis "Memorie della città di Scigliano",
che il Vescovo di Martirano Nicola Richetti (diocesi
oggi soppressa, nella quale ricade Scigliano), lo creò
Uditore Generale della diocesi, il Vescovo Pietro
Antonio Pietrasanta dei signori di Cantù, lo nominò suo
Vicario Generale, ed il Vescovo Bernardino de Bernardis
come suo Pro Vicario e Luogotenente, gli fu proposto di
essere nominato Vescovo ma la sua umiltà lo fece
rinunciare; specializzato in diritto canonico scrisse "La
Pratica della presentazione ai Benefici di Patronato",
tra le altre opere, quella in dodici volumi col titolo
di "Mono-panthon legale practicum utriusque juris",
l'opera più importante sono le "Memorie della città
di Scigliano" che non pubblicò, suo nipote Giuseppe (1730 †
1804), le fece pubblicare nel 1790, in Napoli da
Migliaccio,
ma solo una parte a causa degli eventi
politici del 1799, poi di
nuovo pubblicata nella sua interezza nel 1965 a cura
d'Isidoro Pallone.
Ancora Rosario Gualtieri ci tramanda l'episodio in cui:
trascorsi diciassette anni dalla sua sepoltura nella
Chiesa Matrice di Diano (Quartiere di Scigliano), in
occasione dell'esumazione dei suoi resti mortali
trovarono il suo cadavere integro, con le vesti di
Protonotaro Apostolico; Alberico, di lui sappiamo
che: nel 1723 fece domanda diretta alle Autorità
competenti del tempo, perché gli fosse consentito di
costruire una Chiesa nelle sue terre nel luogo detto
"fiume di Corazzo" per comodo suo e dei coloni,
contigua alla Chiesa vi era una stanza al servizio e per
abitazione del Sacerdote quale "dona ex nume"
alla Chiesa, la richiesta traeva origine dal fatto che:
a causa delle continue vessazioni di Cesare III d'Aquino,
2° principe di Castiglione, conte di Martirano etc., gli
Accattatis con altre famiglie sciglianesi si spostarono
a nord della Città e fondarono il Casale di Bianchi, il
primo Palazzo lo costruirono nell'odierna "contrada
Accattato", munito di recinzione in legno a difesa
dei briganti, oggi si possono vedere i ruderi. |
Bianchi (Cosenza), prima
residenza della Famiglia Accattatis in Contrada
Accattato, oggi proprietà Elia |
Verso la
fine del Settecento costruirono un nuovo Palazzo a
Censo, frazione di Bianchi, dove costruirono la
Cappella Gentilizia intitolata alla Madonna
dell'Addolorata. |
Censo, frazione di
Bianchi, Palazzo Accattatis |
Censo, Cappella
Gentilizia della Famiglia Accattatis |
Censo, Cappella della Famiglia Accattatis, effigi di
Santa Filomena, nel 1802 nelle Catacombe di Priscilla in
Roma vennero ritrovati i resti mortali della Santa dando
inizio alla diffusione del culto. A seguire presentiamo
altre due statue della Santa che si venerano in San
Pietro in Guarano e Lappano, nella Presila Cosentina |
Cesare († 1743), ha avuto come figli: Geronima; Angela;
Felice, sacerdote; Carlo, rimase celibe; e
Giuseppe (1730 † 1804), U.J.D., Giureconsulto,
laureato a Napoli, sposato a Fulvia
Stocco ha avuto come figli: Francesco Antonio, U.J.D., laureato a
Napoli il 30 giugno 1779; Alberico; Domenico (1763
† 1833), e
Cesare.
I fratelli Francesco Antonio ed Alberico morirono in
giovane età, il loro padre Giuseppe (1730 † 1804) si
sposò in seconde nozze nel 1769 ma non ebbe prole. |
Stemma Accattatis tratto dalle
Memorie di Scigliano del sacerdote Don Giuseppe Talarico
custodito nell'archivio del Convento dei Cappuccini di Scigliano |
Stemma Telarico o
Talarico di Scigliano
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Domenico Accattatis (1763 †
1833) |
Domenico (Scigliano,
1763 † Cosenza, 1833), conseguiti i primi studi a
Scigliano fu mandato a Napoli ed affidato alle cure
degli zii, a seguito della loro morte prematura,
interrotti gli studi giuridici, tornò a Scigliano
dedicandosi alla cura dei beni di famiglia, fu Sindaco
di Scigliano, ed Amministratore dell'Ospedale. A seguito
delle persecuzioni brigantesche subì la morte del padre
Giuseppe, decidendo nel 1804 di lasciare il paese per
trasferirsi a Cosenza. Consigliere d'Intendenza,
Sottintendente e Segretario Generale a Rossano, nel 1833
fu nominato Sottointendente a Castrovillari, non poté
raggiungere la sede a causa della sua morte. Domenico
aveva sposato Francesca Mozzillo ed ha avuto come figli:
Costanza (morta a Cosenza il 7 gennaio 1855
all'età di 71 anni); Maria Teresa (morta a
Cosenza il 30 novembre 1861 all'età di 70 anni), sposata
a Cosenza il 18 agosto 1812 con Felice Viola; Aurora;
Rachele, sposata a Giuseppe Stocco; Colomba;
Gabriella (morta a Scigliano il 21 ottobre 1847
all'età di 42 anni); Francesco; Alberico (1790 †
1840), sposato a Caterinella de
Mauro (n.
1795), figlia di Francesco e d'Isabelluccia Barattucci,
ha avuto come figli: Enrico Maria Francesco Giuseppe (n.
Cosenza, 15 settembre 1815), sposato a Caserta nel 1851
con Anna Maria Tocco, Anna
Maria (n.
Cosenza, 1° marzo 1817), e Giuseppe Maria Nicola
Serafino (n. Cosenza, 25 settembre 1819); Giuseppe (1793
†1884),
sposato a Rachele Lavalle ha avuto come figlio
Domenico Francesco (n. Cosenza, 17 novembre
1819); Antonio; Enrico Nicola (n.
Cosenza, 7 maggio 1810); e Vincenzo senior, sposato
a Teresa, nobile dei baroni Amantea,
figlia di Ottavio e di Beatrice de Rosis di Rossano,
ha avuto come
figli: Beatrice, sposata a Giambattista Basile, Rachele,
sposata a Bianchi il 18 aprile 1840 con Giacinto Muraca,
figlio di Fabrizio e di Benedetta Talarico, Maria
Antonia
(Cosenza, 19 aprile 1824 † 6 gennaio 1834), Anna
Maria (n. Cosenza, 16 febbraio 1828), Francesca
(n. Cosenza, 5 aprile 1833), Antonio,
[ha avuto un figlio di nome Vincenzo da cui
Antonio (morto a cinque anni)], Luigi Serafino [(Cosenza,
2 novembre 1838 † Censo di Bianchi, 8 giugno 1916)
meglio conosciuto come Luigi, studiò a Cosenza,
proseguì gli studi nel Ginnasio di Scigliano, nel 1879
ne fu Direttore, a vent'anni fu Socio dell'Accademia
Cosentina, nel 1860 fece parte del Comitato
Insurrezionale che sotto la guida di Ferdinando Bianchi portò
a Soveria Mannelli un centinaio di volontari, fu Sindaco
di Bianchi a più riprese, entrò nella redazione del Crati,
che si pubblicava a Cosenza, impiantò in Scigliano una
tipografia, fondò il periodico L'Eco del
Savuto, nel 1886 fu eletto Presidente dell'Accademia
Cosentina, sempre a Cosenza diresse Il Calabrese,
la sua opera più importante è "Le biografie degli
Uomini illustri delle Calabrie", pubblicata nel
1867, ha avuto come figli: Giuseppe, Domenico,
Ettore (sposato a Maria Calvosa), e Nella (sposata
ad Aldo Accattatis del ramo di Cesare)],
e Vincenzo junior (il suo ramo è descritto di
seguito). |
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Vincenzo junior (Bianchi, 1851 † 1939), sposato a Vittoria Chiara Maria Bruni (Scigliano,
7 agosto 1861 † 1933), nobile di Scigliano, figlia di
Giuseppe ed Antonia Belmonte, ha avuto come figli:
Amelia (27 febbraio 1885 † 1953), Adelina (24
dicembre 1887 † 1972), Irene (27 febbraio 1893 †
1971), Gilda (9 agosto 1898 † 9 febbraio
1991), ed Alfredo (Scigliano, 3 giugno
1895 † Cosenza, 29 ottobre 1968),
sposato a Filomena Branca (Rossano, 7 ottobre 1907 †
Roma, 4 gennaio 1992) figlia di Raffaele, ha avuto quattro
figli: Vincenzo (Cosenza, 29 aprile 1930 † Pisa,
2016), nel 1959 entrò in magistratura fino a raggiungere
l'incarico di Giudice di Cassazione, ha avuto per figli Livio (Ingegnere)
e Marco (musicista); per fratello e sorelle ha
avuto: Raffaele [(n. Cosenza, 14 gennaio 1935),
Dirigente scolastico, sposato ad Angiolina Teneriello ha
avuto per figlio Alfredo (n. Cosenza, 29 giugno
1964), Ingegnere e docente universitario, sposato a
Silvia Plaisant ha come figlia Caterina], Giuliana (n.
Scigliano, 1944, ha avuto per figlia Alessandra), e Vittoria (ha
avuto per figli Angelo e Clara). |
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Vincenzo Accattatis Junior e consorte
Vittoria Bruni |
Famiglia di Vincenzo Accattatis Junior:
in piedi Vincenzo, il ragazzo seduto a sinistra il
figlio Alfredo; la seconda signora da sinistra in piedi
la consorte Vittoria Bruni; la signora in piedi a
sinistra la governante; tutte le altre sono le figlie,
da sinistra Gilda, Amelia, Adelina, Irene; il bambino
rimanente un amico di Alfredo |
Vincenzo Accattatis Junior da maturo |
Scigliano, Palazzo Accattatis già
d'Elia, a seguire l'androne |
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Cesare Accattatis, come già descritto, figlio di Giuseppe (1730 †
1804) e di Fulvia Stocco, fratello di Domenico,
sposato a Nicoletta Stella, tra gli altri, ha avuto come
figli: Carlotta, sposata il 27 febbraio 1810 a Girolamo
Maria junior Arcuri († Scigliano, 3
maggio 1860 all'età di 80 anni), i capitoli
matrimoniali furono stipulati il 18 dicembre 1809,
l'atto fu stipulato “nel quarto superiore del palazzo
del costituito Signor Don Cesare Accattatis sito in
Diano, luogo detto li Grilli, e proprio nella terza
camera verso ponente, ove sono tre aperture ed in
presenza del Signor Giuseppe Gabriele figlio di
Bartolomeo e gentiluomo, e Signor Carmine Cerminara
figlio del fu Bartolomeo, civile, domiciliati in questa
suddetta città”; Felice († Scigliano, 21 aprile
1816 all'età di 25 anni); e Francesco Maria (n.
1801c.a), sposato ad Amantea il 30 aprile 1823 con
Caterina d'Amato (n. 1799 c.a), figlia di Cristoforo
e di Chiara
Sculco. |
Amantea, Oratorio dei
Nobili, stemma d'Amato |
Francesco Maria con Caterina d'Amato ha avuto come figli: i gemelli Cesare
Maria e Vincenzina Maria (n.
Scigliano, 6 gennaio 1824 e morti dopo pochi
giorni); Vincenza Maria Giuseppa (n.
Bianchi, 3 ottobre 1825); Maria Teresa
Raffaele Giuseppa (n. Scigliano, 23 luglio
1827); Cesare Giuseppe Maria (n.
Scigliano, 6 giugno 1829); Giuseppe Maria
(n. Scigliano, 10 febbraio 1833 † ivi, 25
gennaio 1835); Nicoletta Maria (n.
Scigliano, 5 marzo 1835), sposata a Bianchi il
18 dicembre 1861 ad Achille Fortunato Filippo
Moraca, figlio di Giacinto e di Rachele
Accattatis del ramo di Domenico; Maria
Cristina (n. Scigliano, 5 aprile 1837); Raffaela
Maria (n. Scigliano, 28 marzo 1840); e
Felice Maria (Scigliano, 4 gennaio 1831 †
1916), sposato a Rosina Corea, ha avuto come
figli: Francesco Maria (n. Bianchi, 8
gennaio 1875), ha avuto come figli Vittorio
e Carlo; Giulio Cesare (n.
Bianchi, 14 novembre 1882), ha avuto come figli
Antonio, Felice, Vincenzo,
Cesare; e Massimo che ha avuto come
figli Luigi Elvio, mecenate, lasciò al
comune di Bianchi la collezione di pergamene
antiche appartenente alla famiglia, aveva
sposato Carmela Mele, ed Aldo (Palinudo di Bianchi, 1913 † Roma, 1983), poeta e
scrittore, sposato a Nella Accattatis del
ramo di Domenico, ha avuto come figli
Anton Giulio da cui Francesco, e
Loris che ha avuto come figli, tra gli
altri, Luca che scrive libri per bambini. |
Gli
Accattatis, tra le altre famiglie, si imparentarono con
gli Chalons D'Orange (famiglia
che fiorì ad Aprigliano, nella Presila Cosentina),
Spina,
Abruzzini. |
Stemma Chalons D'Orange |
Carmela
Accattatis Chalons D'Orange († Cosenza, 24 febbraio 1904), sua
figlia Amelia Spina Accattatis Chalons D'Orange (†
Cosenza, 27 luglio 1940).
Teresa
Abruzzini Accattatis
(Cosenza, 8 agosto 1860 † ivi, 17 agosto 1930). |
_________________
Note:
(1)
- Lo Stemma appartiene a Linda Accattatis,
discendente della Famiglia, pubblicato da Maria Luisa
Amoroso nel saggio Pagine Illustri di Bianchi, in
Bianchi, raccolta di saggi nel bicentenario
dell'autonomia amministrativa, a cura di Mario
Gallo, Bianchi, Amministrazione Comunale 2020.
_________________
Bibliografia:
- Francesco Antonio
Accattatis, “Storia di Scigliano” 1749 Voll. I-II,
manoscritto stampato a cura di Isidoro Pallone, Editrice
Casa del Libro, Cosenza 1965.
- Gustavo Valente, “Compendium, dizionario
storico,geografico, biografico ragionato della Calabria”
Vol. I, Frama Sud 1988.
- Giuseppe Cersosimo, “Un presidio di civiltà - Dimore
storiche vincolate in Calabria”, a cura di Giorgio
Ceraudo, Rubbettino editore 1998.
- Mario Gallo, “Pedivigliano
Fonti Storiche e Stato delle anime del 1790”,
con il Patrocinio del Comune di Pedivigliano e dell'Associazione
Culturale
Pedivigliano 200.
Amministrazione Comunale Pedivigliano 2020.
- https://www.storiadigitale.it/portale-della-storia-degli-italiani.
- Cav. barone Luca de Rosis “Cenno
storico della città di Rossano e delle sue nobili
famiglie” - Napoli, 1838.
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Si
ringraziano per la preziosa collaborazione la Signora
Anna
Veraldi
ed il Professore Rino Pascuzzo. |
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