Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

Famiglia Borghese

Arma: troncato, nel 1° d'oro all'aquila coronata d'oro; nel 2° d'azzurro al drago alato d'oro reciso e sanguinante (1).


© Stemma Famiglia Borghese

L'illustrissima ed antica famiglia Borghese, originaria di Siena, godette di nobiltà in Roma ove raggiunse il soglio pontificio con Paolo V e in Napoli ove fu aggregata al Patriziato Napoletano del Seggio di Porto e, dopo l'abolizione dei Sedili (1800), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano.
Fu decorata con numerosi titoli, tra cui:
principe di: Sulmona (anzianità 1610), Rossano (successione casa Aldobrandini - anzianità 1614),Vivaro.
duca di: Poggionativo.
barone di: Cropalati (successione casa Aldobrandini).

Principi di Rossano

Olimpia Aldobrandini juniore, 3^ principessa dello stato di Rossano e della terra di Cropalati successe al padre Giovan Giorgio Aldobrandini 2° principe di Rossano presentando il relevio per le suddette terre nel 1637. Sposò Paolo Borghese (1624 1646)  figlio di Marco Antonio 1° principe di Sulmona  figlio di Giovanni Battista e nipote di Camillo (Roma, 1552  ivi, 1621) eletto papa il 16 maggio 1605 e prese il nome di Paolo V figlio del patrizio senese Marco Antonio e di Flaminia Astalli.


Roma, Basilica di Santa Maria Maggiore, insegne ecclesiastiche di Papa Paolo V.

Giovan Battista Borghese (1639-1717)  2° principe di Sulmona, 4° principe di Rossano e barone di Cropalati per successione a sua madre Olimpia Aldobrandini; sposò Eleonora Boncompagni dei duchi di Sora; fu ambasciatore straordinario presso papa Clemente XI. Nel 1706 sul trono di Napoli sedette Carlo VI d'Asburgo, il principe non volle prestare il giuramento di ligio omaggio in quanto già prestato a Filippo V di Borbone succeduto a re Carlo II di Spagna; Carlo VI lo dichiarò decaduto dei feudi di Sulmona e Rossano.
Marco Antonio (1660 1729) 5° principe di Rossano successe a suo padre Giova Battista anche se in un primo momento non potè intestarsi il feudo, ben presto parteggiò per il partito asburgico e fu riabilitato ottenendo il patrimonio anche feudale che possedeva nel Regno di Napoli. Nel 1721 fu nominato dall'imperatore Carlo VI Viceré di Napoli ad interim, lasciò l'incarico nel 1722 sostituito dal conte Althan. Sposò Flaminia Spinola dei principi di Sant'Angelo.


Sulmona (l'Aquila)

Camillo (1693 1763) 6° principe di Rossano con Paludi e Longobucco e la terra di Cropalati; fu nominato Grande di Spagna nel 1739 e Cavaliere del Reale Ordine di San Gennaro. Sposò Agnese Colonna di Filippo principe di Paliano e gran connestabile del Regno di Napoli.
Marco Antonio  (1730 1800) 7° principe di Rossano; sposò Anna Maria Salviati dei duchi di Giuliano, essendo l'ultima erede della famiglia titoli e beni passarono ai Borghese.
Camillo (1775 1832) 8° principe di Rossano successe al padre Marco Antonio fu l'ultimo intestatario del feudo prima dell'eversione (abolizione) della feudalità nel 1806. Nel 1798 aderì alla Repubblica Romana, l'anno successivo, caduta la Repubblica, fu costretto all'esilio, ritornò a Roma beneficiando dell'amnistia concessa da papa Pio VII. Nel 1803 a Parigi conobbe Napoleone, intrattenne una relazione con Paolina Bonaparte già vedova Leclere con la quale convolò a nozze per poi separarsi.


Rossano Calabro (Cosenza)

Francesco (1776 1839) 9° principe di Rossano erede di suo fratello Camillo, con la restaurazione re Ferdinando II delle Due Sicilie gli riconobbe i titoli di: principe di Sulmona, principe di Rossano e barone di Cropalati; sposò la francese Adele de la Rochefoucauld dei duchi di Estissac.
Marco Antonio, 10° principe di Rossano, successe a suo padre; durante il pontificato di papa Pio IX ricoprì per lo Stato Pontificio diversi incarichi pubblici; sposò in prime nozze Guendaline Talbot, ed in seconde nozze la cugina Teresa de la Rochefoucauld.
Paolo (1845 1920) 11° principe di Rossano successe a suo padre Marco Antonio; con Decreto Ministeriale del 10 settembre 1909 fu riconosciuto, tra gli altri, nei titoli di: principe di Rossano e barone di Cropalati, fu iscritto nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana;  sposò la contessa ungherese Ilona Apponyi.


Cropalati (Cosenza)

Scipione (1871 1927) 12° principe di Rossano, duputato; sposò in prime nozze Anna Maria dei duchi de Ferrari, in seconde nozze Teodora Martini.
Livio (1874 1939) 13° principe di Rossano, successe al fratello Scipione in quanto ebbe solo figlie femmine; sposò Maria Alexandra Keun.
Flavio Camillo (1902 1980) 14° principe di Rossano, sposò donna Angela Paternò unica erede di don Antonio principe di Sperlinga e Manganelli.
Camillo (1927 2011) figlio di Flavio Camillo, 15° principe di Rossano, principe di Sulmona, barone di Cropalati, patrizio napoletano ecc...; sposò Rossana Nucci.
Il Ramo napoletano risulta iscritto al Real Monte di Manso con Paolo Borghese (1845-1820) principe di Sulmona e di Rossano, barone di Copralati, patrizio napoletano, nobile romano.

Riv. Coll. A. 1910

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

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1) - Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli - Sezione Diplomatica.
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Bibliografia:
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, "Famiglie nobili e titolate del Napolitano", Arnaldo Forni Editore, 2005.
- Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", Arnaldo Forni Editore.
- Mario Pellicano Castagna “La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria”a cura di Umberto Ferrari, Vol.IV, Editrice C.B.C. 2002.

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Continua nel sesto volume in preparazione di "
LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"
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