L’antica famiglia Fiodo ha goduto di nobiltà in Napoli
dove era ascritta al Patriziato del
Sedile di Porto
(2)
ed in Sorrento, fuori Seggio insieme alle famiglie Ajello,
Auriemma,
Cacace,
Maresca, Massa,
Mastellone ed altre.
I personaggi più importanti furono:
Marcantonio Fiodo (†
1536) che intraprese la carriera ecclesiastica, fu
dapprima Abate di San Renato di Sorrento e poi fu
nominato Vescovo di Castellaneta dal 6 aprile 1516 sino
alla sua morte 1536; fu sepolto in Napoli nella cappella
gentilizia della famiglia.
Napoli, sepolcro della
famiglia Fiodo, anno 1540, modificato nel 1563
da
Andrea
Bovio,
nipote ed erede di Antonino Fiodo. |
Antonino Fiodo (†
1533), fratello del citato Vescovo, Patrizio Napoletano,
risulta nel 1486 tra i testimoni a sfavore dei baroni
del Regno che avevano congiurato contro
Ferrante I d’Aragona. Fu oratore a Roma per due anni
dal 1493; fu segretario di Federico d’Aragona (1496 -
1501) e, successivamente della regina Giovanna (†
1517), vedova di Ferrante I d’Aragona.
Antonino, per i servigi resi, ebbe la concessione delle
entrate del gran sigillo; ricoprì gli uffici di
Doganiere di Otranto e di Monopoli.
Napoli, lastra tombale di
Antonino Fiodo, anno 1533 |
Entrambi i fratelli furono confratelli del Collegium
Disciplinarum di Sanctae Marthae, fondato da Margherita
d’Angiò Durazzo nel 1400, probabilmente per adempiere ad
un voto per la conquista del Regno. Il codice di Santa
Marta fu realizzato nel 1600 rilegando i fogli di
pergamena su cui erano dipinti gli stemmi dei sovrani
angioini, dei sovrani aragonesi, dei vicerè spagnoli e
dei rappresentanti delle principali famiglie del Regno,
tra i quali le armi di Marcantonio e di Antonino Fiodo. |