
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Giannuzzi Savelli |
Arma:
d’azzurro, a tre fasce d’oro, nel capo tre stelle del medesimo
ordinate in fascia.
Motto:
MODO JUPITER ADSIT.
Dimore:
Aiello Calabro, Cosenza, Rogliano, Napoli.
Titoli:
patrizi di Cosenza, baroni di Pietramala, principi di Cerenzia. |

Cosenza, Palazzo Giannuzzi
Savelli, stemma sul portale |

Rogliano (Cosenza), Palazzo Giannuzi
Savelli, stemma con maschera apotropaica |
La famiglia Giannuzzi Savelli trae le sue origini da
Giannozzo Savelli di Antonio,
antica famiglia romana; verso la fine del secolo XIV si
stabilì nella terra di Aiello (oggi comune di Aiello
Calabro in provincia di Cosenza) in
Calabria Citra.
Marco Giannuzzi Savelli, nel 1589 acquistò il
suffeudo di Donna Guglielmina
in territorio di Aiello, come risulta da un atto del
notaio Giulio Guercio di Aiello, tra le altre proprietà
acquistò un Palazzo situato nell'abitato di Aiello in
"loco ditto in pede la Piaza" che sin dal 1504
apparteneva ai de Amato; per cui si può affermare con
certezza che l'attribuzione ai
Cybo Malaspina non è corretta, i Giannuzzi Savelli ne restarono proprietari sino
a tutto il Seicento
(1).
Giovan Francesco
Giannuzzi Savelli, aveva ipotecato in suo favore il
feudo di Pietramala
(oggi comune di Cleto, poco distante da Aiello Calabro).
Ercole
(1572 † 1637) figlio di Giovan Francesco, formalizzò
l'acquisto di Pietramala da Carlo
d'Aquino conte di Martirano, con Regio Assenso del
1616; sposò in prime nozze Virginia Muzi ed in seconde
nozze Candida Morano.
Edoardo
Giannuzzi Savelli (1626 † 1705), figlio di Ercole, fu
suo erede, sposò in prime nozze Violante
Firrao ed in seconde nozze Isabella
Cavallo dei patrizi di Amantea con la la quale
ebbero per figli, tra gli altri,
Ercole
il quale sposò Lucrezia
Rota
dei principi di Cerenzia, ed ebbero per figlio
Vincenzo
che diede vita al ramo dei principi di
Cerenzia (del quale si
descriverà di seguito).
Filippo (1681 † 1719), primogenito di
Edoardo, ereditò del feudo di Pietramala, sposò Teresa
Cavallo dei patrizi di Amantea. |

Cleto, già Pietramala |
.gif)
Aiello Calabro (Cosenza) |

Aiello Calabro, Palazzo
Giannuzzi Savelli |
Anna, figlia di
Filippo sposò il marchese Salvatore
Spiriti.
Edoardo (n.
1715), figlio di Filippo, ne fu l'erede; nel 1756 fu
aggregato al patriziato di Cosenza unitamente a suo
cugino Ercole di Cerenzia; sposò Chiara
Telesio, figlia di Antonio patrizio di Cosenza con
la quale ebbero tra gli altri:
Giuseppe,
Cavaliere di Malta nel 1769;
Domenico
(n. 1756), ereditò il feudo di
Pietramala, fu ascritto col titolo di barone nel
Registro dei Cavalieri di Malta di Giustizia ed i suoi
discendenti furono iscritti nell'elenco regionale col
titolo di patrizi di Cosenza ed il predicato di
Pietramala; sposò Maria
Parisio, figlia del barone di San Cono con la quale
ebbe, tra gli altri,
Nicola
Cavaliere di Malta nel 1764.
Edoardo,
figlio di Domenico, ereditò il feudo, sposò una sua
parente, Giuseppa Giannuzzi Savelli, figlia del principe
di Cerenzia Ercole.
Domenico
(1783 † 1846), figlio di Edoardo, sposò Rosa
Mollo
dei patrizi di Cosenza con la quale ebbero:
Francesco
Saverio (Cosenza, 1810 † Giovinazzo,
1851), Vescovo di Gravina e Montepeloso, teologo,
letterato, membro dell'Accademia Cosentina e della Reale
Società Economica di Cosenza, fu nominato arcidiacono
della chiesa cosentina, apparteneva alla Congregazione
dell'Oratorio di San Filippo Neri; lasciò diversi
scritti, tra di essi "Cenno
storico
della Chiesa
Arcivescovile di Cosenza", il 24 febbraio
1851 fu consacrato Vescovo a Roma dal cardinale
Francesco Antonio Orioli, insediatosi nella sua diocesi
il mese successivo, il 14 agosto "volava
dalla valle delle amarezze al premio dé giusti"
( così scrisse il prof. Eugenio
Arnoni). |

Stemma Giannuzzi Savelli
con le insegne ecclesiastiche
da "Sua Eccellenza Francesco Saverio Giannuzzi Saveli
(1).pdf |

Ritratto di Francesco
Saverio Giannuzzi Savelli
da "Sua Eccellenza Francesco Saverio Giannuzzi Saveli
(1).pdf |

Cosenza, Palazzo
Giannuzzi Savelli
© Foto di proprietà del Dr. Giuseppe Pizzuti
|

Cosenza, Palazzo
Giannuzzi Savelli, portale
© Foto di proprietà del Dr. Giuseppe Pizzuti |

Cosenza, Palazzo
Giannuzzi Savelli |

Stemma Giannuzzi Savelli
con la croce melitense |
Bernardino
(Cosenza, 1822 † Roma, 1887), nobile dei baroni di
Pietramala, fratello di Francesco Saverio, conseguì la
laurea in giurisprudenza all’Università di Napoli, fu
giudice in vari uffici giudiziari (Salerno, Napoli, S.
Maria Capua Vetere), dal 1883 al 1887 fu Primo
Presidente della Corte d’Appello di Roma; fu Intendente
di Catanzaro nel 1860, consigliere comunale di Napoli
nel 1860, Senatore del Regno nel 1881, ministro.
Edoardo
(1809 † 1870), primogenito di Domenico, sposò Rosa,
nobile dei baroni
Compagna con la quale generarono:
Vittorio
(1844 † 1922), sposato con la nobile Maria Caterina
Avitabile il quale diede vita al ramo che fiorisce in
Napoli;
Alfonso,
Procuratore del Re, sposato con Antonietta
Passalacqua nobile dei baroni di Pittarella e
patrizi di Cosenza;
Isabella,
sposò Federico Andreotti Loria patrizio di Cosenza;
Giuseppe;
ed il primogenito
Domenico
(1836
†
1882) erede del barone Edoardo, sposò Maria
Filomena
Berlingieri dei marchesi di Valle Perrotta, non
ebbero prole.

Senatore Bernardino
Giannuzzi Savelli |

Isabella Giannuzzi
Savelli |

Domenico Giannuzzi Savelli |
Giuseppe, fu erede di suo fratello Domenico, nel 1871
aveva sposato Anna Maria Valboa d'Andrea dei baroni di
Sessano con la quale ebbero:
Domenico
ed il primogenito
Edoardo
(1874 † 1937) il quale sposò la nobile Concetta
Boscarelli.
Alfonso
Giannuzzi Savelli (1915 † 1999) di Edoardo, patrizio di
Cosenza e barone di Pietramala, fu adottato dalla zia
Antonietta Passalacqua moglie di Alfonso ed assunse il
cognome
Savelli Passalacqua,
sposò Maria Calegari con la quale ebbero:
Ornella
(n.
1946) e la primogenita
Ombretta
(n. 1943) sposata con Antonio Rizzuti Accademico
Cosentino.
Il citato Domenico di
Giuseppe, fratello di Edoardo e zio di Alfonso, sposando
Margherita Cappelletto ebbero per figlio
Giovanni
Giannuzzi Savelli,
patrizio di Cosenza col predicato di Pietramala, sposato
con Elena Van Den Borre ebbero per figli:
Lelia
e
Domenico,
quest'ultimo sposato con la baronessa Anna Ciani
Bassetti hanno avuto, nel 1983,
Elena. |
Ramo dei Principi di Cerenzia |
Ippolita
Rota 3^ principessa di Cerenzia per successione a suo
fratello Vincenzo 2° principe di Cerenzia il quale morì
celibe nel 1742, sposò suo cugino
Vincenzo Giannuzzi Savelli col quale
ebbero
Ercole
(†
1791) 4° principe di
Cerenzia per succesione a sua madre; sposò, nel
1759, Giavanna
Telesio, figlia del patrizio di Cosenza
Valerio.
Tommaso, 5°
principe di Cerenzia, figlio di Ercole, ereditò anche le
terre di Montespinello,
i feudi di Zinga (poi
venduto al barone Nicola
Barberio Toscano di San Giovanni in Fiore con
Regio Assenso del 1802),
Belvedere Malapezza e Polligrone (o Poligroni).
Raffaele
(1793 † 1887), 6° principe di Cerenzia, sposò Antonia
Lucifero dei marchesi di Apriglianello.
Emilio, 7°
principe di Cerenzia, di Raffaele, sposò Angela Lucifero
dei marchesi di Apriglianello.
Raffaele
(1855 † 1929), 8° principe di Cerenzia, di Emilio, sposò
Giulia figlia del duca di Marigliano Giulio, con la
quale ebbero:
Maria,
sposò Alfonso
Paternò conte di Montecupo;
Giulio
(1891 † 1968); ed il primogenito
Emilio
(†
1955), 9° principe di Cerenzia, non avendo avuto prole
gli successe suo fratello Giulio, 10° principe di
Cerenzia, sposò Bianca
Capasso dei conti di Pastene, non ebbero prole.
Roberto Paternò,
11° principe di Cerenzia per successione allo zio
materno Giulio col quale si estinse questo ramo. |
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Ruderi dell'antico abitato di Akerentia,
abbandonato a metà Ottocento dagli abitanti a causa
della malaria ma anche per
la precaria stabilità del terreno, l'attuale Cerenzia
(KR) fu costruita più ad ovest;un tempo fu sede
diocesana, nelle foto si
possono ammirare i resti del duomo.
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Cosenza, Chiesa di San Domenico, "Deposizione dalla
Croce", dipinto commissionato dai Giannuzzi Savelli, e
particolare stemma. |
Giulio Giannuzzi Savelli di Cerenzia e il barone
Luigi Giannuzzi Savelli risultano ascritti,
rispettivamente nel 1951 e nel 1987, confratelli
dell’ Augustissima Compagnia della Disciplina della
Santa Croce, prima arciconfraternita laicale sorta a Napoli nel
1290 con il silenzioso auspicio del Pontefice Nicolò III, al
secolo
Giovanni Gaetano
Orsini (1216
†
1280),
ricordato anche da Dante (Inferno, XIX, 70-72). L’
istituzione che fin dalle origini ha operato per il bene della
collettività, assistendo i più bisognosi, vanta tra i suoi
membri i Papi Clemente XIV, Pio IX, Leone XIII, Pio X e il fior
fiore della nobiltà, con innumerevoli togati, uomini d'arme,
pubblici reggitori, esponenti delle lettere e delle arti, tra i
quali spiccano Jacopo
Sannazaro (1455
†
1530), i Cardinali Rinaldo
Brancaccio (nel
1384 fece erigere la prima navata della chiesa) e Astorgio
Agnese,
e il duca di Maddaloni Domenico Marzio
Carafa, Priore
dell’arciconfraternita nel 1724.
Nell’oratorio
vi sono le insegne delle famiglie aggregate alla Compagnia della
S. Croce decorate nel pavimento in piastrelle di ceramica e
sugli scudi ovali in legno inseriti nel fregio del cassettone
ligneo del soffitto. |

Napoli - Arma dei Giannuzzi Savelli dipinta
su piastrella maiolicata |

Napoli - Particolare del Chiostro della Augustissima
Compagnia della Santa Croce |
Alcune parentele contratte dai Giannuzzi Savelli:
DE DOMINICIS: Muzio Giannuzzi Savelli (1773
†
1851) dei Baroni di Pietramala, Patrizio di Cosenza,
sposò Carolina
de
Dominicis (n. 1777
†
6/2/1841) e Scipione Giannuzzi Savelli (n. 1753
†
14/6/1820) dei Baroni di Pietramala, Patrizio di
Cosenza, sposò Maria Saveria de Dominicis (n. 3/12/1783
†
12/2/1860). Carlina e Maria Saveria erano figlie del
Barone Lelio, morto il 24/2/1818.
MOLLO: donna Giuseppina Giannuzzi Savelli
dei principi di Cerenzia sposò il barone Stefano
Mollo,
figlio primogenito di Vincenzo Maria e Maria Carmela
Cavalcanti.
PATERNO’: Maria Giannuzzi Savelli dei Principi di
Cerenzia (n. Napoli, 1889
†
ivi, 1960) sposò nel 1866 Alfonso Maria
Paternò, conte
di Montelupo. |

Stemma del Comune di
Cerenzia con le insegne degli ultimi feudatari: Rota e
Giannuzzi Savelli. |

Cosenza, Palazzo
Giannuzzi Savelli, stemma sulla facciata
laterale, scalinata di via del Seggio; gli elementi
erano in metallo. |
_______________
Note:
(1)
- Marcello Cammera in
" Un presidio di civiltà - Dimore storiche vincolate in
Calabria - ", a cura di Giorgio Ceraudo, Rubbettino
editore, 1998; pag. 111.
_______________
Bibliografia:
-
Ivan Pucci "Gli stemmi araldici nel
contesto urbano di Cosenza e dei suoi casali", pag.45.
Edizioni Orizzonti meridionali 2011.
- Mario Pellicano Castagna “La storia dei Feudi e dei
Titoli Nobiliari della Calabria” Vol. II pagg.
94-96,Vol. IV pagg.72-75; Editrice C.B.C. 1996-2002.
- Luca Irwin Fragale, Microstoria e araldica di Calabria
Citeriore e di Cosenza. Da fonti documentarie inedite,
Milano, Banca CARIME, 2016 |
Continua sul quinto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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