La famiglia Giocoli, detta anticamente Jocolo o Giocolo,
è originaria di Ferrara, giunse in Lucania con Don
Giulio De Grandis che ottenne la cattedra della sede
vescovile di Anglona-Tursi il 27 luglio 1548. Egli
apparteneva ad una nobile famiglia di Ferrara, detta
anche Grandi. nobilitata dagli Estensi e imparentata con
i Giocoli, la quale ebbe una lunga serie di uomini
d’arme e di legge. Con lui giunse in Lucania Annibale di
Faenza, suo vicario e delegato apostolico presso la
Santa Sede: apparteneva alla nobile famiglia Ferniani di
Faenza, che i Giocoli reggevano con la carica di
Visconti. I Giocoli nobili di Ferrara, al servizio
degli Estensi, secondo quanto affermano il Gamurrini, il
Guarino, il Frizzi, il Grotto ed il Muratori occuparono
sempre le più alte cariche di comando come: Giudici,
Visconti, Luogotenenti, Capitani, Governatori,
Ambasciatori, e Consiglieri di casa d’Este. Il Gamurrini
ed il Guarino discordano sull’origine, poiché il
Gamurrini, fiorentino, li reputa originari di Firenze
documentando la notizia con la prova che nel 940 i
Giocoli abitavano nei pressi della parrocchia di San
Procolo e che soltanto nel 1067 si rinvengono a Ferrara.
Non discordano, però, gli alberi genealogici di entrambi
gli autori; i quali fanno derivare la casata Giocoli dai
Roverella da cui sarebbero uscite le altre famiglie
nobili di Ferrara, quali i Turchi, i Cati, i Catani, i
Gruamonti e i Raticheri. Dal capostipite Roffredo nacque
Federico, Duca nel 1067, che sposò Lentigueta degli
Adelardi: famiglia che signoreggiava Ferrrara prima
degli Estensi e la cui sorella, Marchesella, venne data
in moglie al marchese Azzo VI d’Este. Il primo signore
di Ferrara fu Obizzo I d’Este, che dopo la morte
prematura del figlio Azzo V d’Este, per acquistare più
potere, fece sposare il nipote Azzo VI d’Este con
Marchesella, figlia di Adelardo Adelardi dei Marchesella,
signore di Ferrara, e di Dalmiana Giocoli, ultima
discendente degli Adelardi -Marchesella, erede di un
cospicuo patrimonio familiare e soprattutto della
signoria di Ferrara. Il matrimonio venne favorito da
Pietro Traversari, suo tutore, e dallo zio Giocolo
Giocoli. Il matrimonio non si realizzò per la morte
prematura di Marchesella, ma i beni della casata e la
signoria di Ferrara passarono alla casa d’Este. Il
Muratori afferma nelle Antichità Estensi: “che i Giocoli, a’ quali deveniva l’eredità, permisero,
ut eam Marchiones haberent, ut adjutores, et Capitanei
suae partis essent Ferraria.” I Giocoli benché
eredi dei Marchesella Adelardi, non vollero rivendicare
la cospicua eredità, ma volentieri la concessero ai
marchesi d’Este affinché fossero i capi del loro partito
di Ferrara. Gli armeristi ferraresi assegnano come
stemma ai Giocoli: uno scudo rosso con una stella ad
otto raggi d’oro e filiera dentata attorno allo scudo. |