Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

stemma Famiglia Giusso

Famiglia Giusso

Arma: d'azzurro, una spada d'argento sostenente una bilancia d'oro.

stemma Famiglia Giusso
© Napoli - Largo San Giovanni Maggiore - stemma Famiglia Giusso

La famiglia Giusso, di origine genovese, di trasferì a Napoli agli inizi del 1800; fu decorata coi titoli di:
duca del Galdo, concesso nel 1853 a Luigi Giusso (Genova, 1784 
† Napoli, 1859),  
marchese della Schiava
, pervenuto nel 1897 a Luigi Giusso (Napoli, 1867
† 1933),
conte sul cognome, concesso nel 1930 a Luigi Andrea Giusso (Napoli, 1861 †  ivi, 1931),
marchese sul cognome, concesso nel 1859 a Candido Giusso (Napoli, 1840 † Vico equense, 1926).


© Napoli - Largo San Giovanni Maggiore - il Palazzo appartenuto ai Giusso

Il citato Luigi Giusso, 1° duca del Galdo, acquistò nel 1824 il palazzo monumentale in Napoli al Largo S. Giovanni Maggiore, ceduto nel 1932 dagli eredi del marchese Candido Giusso (Napoli, 1840 † ivi, 1926) all'Istituto Universitario Orientale di Napoli.


Luigi Giusso, 1° duca del Galdo

 Clotilde Giusso (n. 1847), figlia di Luigi duca del Galdo, nel 1866 sposò Francesco Serra  (Napoli, 1843 † ivi, 1917), duca di Cassano e marchese di Strevi e Rivadebro.
Donna Aurora Giusso dei duchi del Galdo sposò Giuseppe de Vargas Machuca (n. Napoli, 1862), 7° principe di Casapesenna.
Nel 1887 Rosa Giusso dei duchi di Galdo sposò Alfonso Carignani, figlio cadetto del duca Felice (n.1817).
Niccolò Giusso (Napoli, 1878
† ivi, 1969) sposò Maria Antonia Milano, figlia di Pietro, principe di Ardore.
Tommaso Giusso dei duchi del Galdo sposò nel 1911 Erminia Filo della Torre (n. a Napoli, 1884).
Nel 1912 Anna Giusso dei duchi del Galdo sposò Gennaro del Giudice, duca di Tortora.


© Vico Equense (NA) - Castello Giusso

Nel 1822 la famiglia Giusso acquistò per la somma di quattocentomila ducati il castello di Vico Equense  da Nicola Amalfi; il 1° duca del Galdo e il figlio, il conte Girolamo (Napoli, 1843 † Vico Equense, 1921), lo ristrutturarono portando agli antichi splendori il salone delle armi e quello del ventaglio.

Detto Girolamo, figlio di Luigi Giusso e di Maria Teresa Giusso,  fu sindaco di Napoli dal 1878 al 1883, Grande Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro nel 1879, direttore generale del Banco di Napoli dal 1884 al 1890, socio fondatore della Banca popolare cooperativa di Napoli.

Dal 1901 al 1902 fu Ministro del lavori pubblici, iniziando la difficile opera dell'acquedotto pugliese, nel 1913 fu nominato Senatore della Repubblica Italiana.
Stanco ed ammalato si ritirò nel suo castello a Vico Equense (NA) ove rese l'anima a Dio il 25 dicembre 1921, senza prole perchè celibe.


Il conte Girolamo Giusso

Il feudo di Vico Equense appartenne ai Curiale, ai Carafa, ai di Capua e ai Ravaschieri; nel castello morì il giurista Gaetano Filangieri (Cercola 1752 Vico Equense 1788).

Il complesso della Congregazione in Napoli dei nobili sotto il titolo di S. Maria della Misericordia, fondata da San Gaetano Thiene (Vicenza, 1480 † Napoli, 1547), istituzione benefica che si occupava,  fra le altre opere di misericordia, di curare i sacerdoti poveri e i pellegrini nell’ospedale costruito accanto alla chiesa, di dare degna sepoltura, di offrire alloggio ai pellegrini, fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1806 e dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Il S.M.O. di Malta e le famiglie Giusso, Longo, Tufarelli, Capuano, Sanfelice, Maresca, Lancellotti, Cattaneo, de Liguoro, de Brayda, Fasulo, Gagliani, Rossi, de Werra, Dentice, de Lutio, Paternò, Pasca, Gomez Paloma, de Clario, Guarini, Spasiano, Piromallo, Campagna, Battiloro, Belli, de Lieto, Mazzarotta, Ammone finanziarono la ristrutturazione della Chiesa. In ricordo di tale atto di generosità, nell’Oratorio è stato affrescato la platea degli stemmi dei predetti casati.

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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