Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

Famiglia Guardati

Arma: d’azzurro al castello merlato di tre torri di oro.
Dimora: Napoli
Titoli: Patrizi di Sorrento

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© Stemma Famiglia Guardati

La famiglia Guardati, originaria di Sorrento, ha goduto di nobiltà a Sorrento e possedeva il feudo di Torricella, in principato Citra,  ed era aggregata al Patriziato del seggio di Porta; ai primi del XV secolo si trasferì a Salerno ove fu ascritta al Patriziato del seggio di Campo.
Le prime tracce scritte risalgono al 1181 con  Giacomo Guardato che possedeva il feudo di Torricella. Sui successori furono i cavalieri Alferio e Bartolomeo; quest’ultimo risulta tra i feudatari nel 1275. Sempre in linea retta, seguono i militi Giacomo II, Alferio II, Paolo e Giacomo III. Quest’ultimo ebbe numerosi figli; il primo Lazaro rimase in Sorrento,  il secondo Luise, come si usava in quei tempi, fu inviato alla corte di Raimondo Orsini, conte di Nola, duca di Amalfi e principe di Salerno, e divenne suo segretario, dimorando nella sua casa in Salerno, ove fu ammesso al Seggio di Campo.
Intorno al 1410 prese per moglie Margherita Mariconda e dall’unione nacquero:
- Masuccio (Salerno, 1410
† ivi, 1475), insigne per letteratura compose le Novelle che si lodano dal Pontano nel libr. 1 De Tumulis. Sposò Cristina Pando, dalla quale ebbe quattro figlioli, Alfiero, Luise, F. Vincenzo dell’ordine dei Predicatori, e Caracciola che fu damigella della duchessa di Calabria, e da costei fu data in moglie ad Antonio Fagella;

Salerno - Palazzo Guardati-Mariconda-Quaranta, in questo antico palazzo fatto costruire da Loise Guardati, trasferitosi a Salerno da Sorrento, nacque Masuccio (detto Salernitano), il palazzo successivamente passò in eredità alla sorella Polita Guardati (Ippolita) che aveva sposato il giudice Bennuccio (Bernardo Quaranta da Salerno) fu abitato come ultimo discendente da Don Giovanni Quaranta di Fusara e successivamente venduto per civili abitazioni.

- Francesco che nel 1460 ottenne dal re Ferrante l’uffizio di Credenziere della Dogana del sale di Salerno; fu medico e per figlio ebbe Gio. Roberto;

- Polita sposò il nobile salernitano giudice Bernuccio Quaranta originario di Antessano, dando così origine al ramo dei Quaranta-Guardati.

Zaccheria Guardati fu consigliere e luogotenente del Gran Cancelliere ai tempi della Regina Giovanna II di Durazzo.
CESARE, valoroso combattente, cavaliere dell'Ordine di Alcantara, fu familiare di re Filippo III d'Asburgo-Spagna.

Sorrento

Sorrento

Arma della Famiglia Guardati con le insegne dell'Ordine di Alcantara. A destra: Cesare Guardati o Guardato,
cavaliere dell'Ordine di Alcantara

La famiglia Guardati fu dunque feudataria di Torricella sin dai tempi dei normanni,  nel 1609 fu ricevuta nell’Ordine Gerosolimitano e fu insignita degli Ordini di Alcantara e Calatrava.
GIUSEPPE, patrizio di Sorrento, sposando Orsola Romano ebbero per figlia ANNA MARIA († Sorrento, 1765), sposata a Sorrento il 9 luglio 1721 con Domenico Cosentini († 1747), 5° marchese di Aieta.
ANTONINO (15 novembre 1758 † 15 novembre 1842), patrizio di Sorrento, ascritto nel Registro delle Piazze Chiuse del Regno, sposato ad Antonia Runtolo ebbero per figli: DOMENICO (n. 18 ottobre 1813), sposato a Clelia Raffaelli ebbero per figlie ANNA (n. 4 dicembre 1855), e LIVIA; e FRANCESCO (n. 21 giugno 1811).
GABRIELE (4 marzo 1774 † 4 dicembre 1852), fratello di Antonino (15 novembre 1758 † 15 novembre 1842), sposato a Maria Michela Parenti, ebbero per figlio ANDREA (4 settembre 1814 † 12 febbraio 1888), ascritto nel Registro delle Piazze Chiuse del Regno, sposato il 13 aprile 1845 a Maria Monetti († 23 febbraio 1868), generarono: MICHELINA (n. 14 gennaio 1846); CLOTILDE (n. 13 dicembre 1849); ALFREDO (n. 28 marzo 1850), sposato il 12 giugno 1888 a Sofia Perris; ACHILLE (n. 1854), sposato a  Lubow de Gerebzow, ebbero per figlio ANDREA (n. Sorrento il 23 agosto 1833) ascritto nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano col titolo di patrizio di Sorrento; e BIANCA (n. 23 dicembre 1856).


Timpano della cappella di San Giuseppe in Aieta, stemma inquartato: nel 1° Cosentino, 2° Guardati, 3° Pignatelli, 4° Romano

Altro Ramo

ANTONIO († 1825), patrizio di Sorrento,  ascritto nel Registro delle Piazze Chiuse del Regno, sposato alla nobile Rosa de Majo, ebbero per figlio CARLO (n. 12 maggio 1824), monaco dell'Ordine del Santissimo Redentore.
La Famiglia nel 1845 fu dichiarata ammissibile, per la sua antica nobiltà, nelle Reali Guardie del Corpo.

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.


Casato inserito nel 3° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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