Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

Famiglia Lancellotti

Arma: d'azzurro a cinque stelle d'oro ad otto raggi disposte in croce, accompagnate in capo da un lambello a quattro pendenti d'oro.


© Stemma Lancellotti dei principi di Lauro 

La Famiglia napoletana Lancellotti, trae la sua origine da Rinaldo di Durazzo principe di Capua, figlio naturale di re Ladislao di Durazzo, godette di nobiltà a Napoli dove fu ascritta fuori Seggio e a Roma; don Camillo Pignatelli nel 1632 vendette a Scipione Lancellotti il feudo di Lauro, e quest'ultimo ottenne il titolo di marchese di Lauro il 24 gennaio 1645. Il Casato fu poi decorato col titolo di principe di Lauro, feudo in Terra di Lavoro, dall'imperatore Carlo VI d'Asburgo-Austria nel 1726.

Castello Lancellotti
© Lauro (AV) - Castello Lancellotti
Per visitare il castello collegarsi all'Associazione culturale: www.prolauro.it

Giovambattista Lancellotti, fratello del cardinale di Roma Orazio, intraprese la carriera ecclesiastica; fu Vice-legato di Ravenna e poi di Bologna. Fu nominato Vescovo di Nola dal Pontefice Paolo V il 26 gennaio 1515; rese l'anima a Dio nel 1561, ottantenne, dopo aver espletato il suo incarico per 42 anni nella Cattedrale di Nola, dove fu seppellito, in mezzo al coro dei Canonici. Suo nipote, Ottavio Maria Lancellotti, secondo marchese di Lauro, fece incidere il seguente epitaffio sulla lastra marmorea con vari ornamenti di bronzo:

D.  O.  M.
IOANNI BAPTISTAE EX NOBILITATE ROMANA
LANCELLOTTO
QVI PRUDENTIA, AC PIETATE SINGVLARI
LATINA, GRAECAQVE ERUDITIONE ORNATVS
POST RAVENATEM, AC BONONIENSEM
PROLEGATIONEM
AD NOLANAS INFVLAS
INTERQ: EPOS PONTIFICIO SOLIO ASSISTENTES
A PAVLO V. EVECTUS, AC COOPTATVS
A GREGORIO XV. AD REGNVM POLONIAE
NVNCIUS MISSVS
A SIGISMVNDO REGE
MAGNO VIRTVTUM EXTIMATORE
AD PVRPVRAM SVAE FAMILIAE PENE
FAMILIAREM
POSTVLATUS
SED A SVCCESSORE NOVIS IN ALIOS STVDIIS
ADDVCTO
AD ECCLAE SVAE REGIMEN REVOCATVS
DVM PROEMIUM NEGAT, MERITVM AVXIT,
NAM GEGEM SVVM VERBO. ATQ: EXEMPLO
DIVTISSIME PAVIT,
TEMPLVM PRINCEPS, ATQ: PALATIVM
MAGNIS INSTAVRAVIT IMPENSIS.
PATRVO SVO MAGNO, ET BENEMERENTISSIMO
OCTAVIVS MARIA LANCELLOTTVS LAURI MARCHIO
IN AMORIS, ATQ: OBSERVANTIAE MONVMENTVM
P.  P.
EXCESSIT DIE XXII. IVLII ANNO MDCLVI
AETATIS LXXX. EPISCOPATVS XXXIII

 

Napoli - Villa Gallotti
© Napoli - l'edificio appartenuto alla famiglia Lancellotti, oggi villa Gallotti

Orazio Lancellotti (1684 † 1760), fratello del citato Scipione, nel 1726 ottenne sempre da Carlo VI il titolo di principe di Marzano; chiese ed ottenne di modificate il cognome della sua famiglia in Lancellotti-Ginnetti.

Castello - Lauro
Stemma partito con le insegne delle famiglie Lancellotti e Aldobrandini.

Prospero Lancellotti (n. 24.11.1874), principe di S. Giorgio La Montagna, marchese del S.R.I., figlio di Carmine e di Isabella Albertini dei principi di Cimitile, il fratello Luigi Lancellotti (n. 22.2.1876), marchese, e lo zio Francesco Lancellotti (n. 11.3.1844), figlio di Romualdo e di Maria Spinelli, principessa di S. Giorgio la Montagna, furono tutti aggregati in Napoli al Real Monte di Manso, dal 4 aprile 1880.


Stemma partito con le insegne delle famiglie Lancellotti e Lante.


Stemma partito con le insegne delle famiglie Lancellotti e Santacroce (Santacroce Pubblicola)

Il complesso della Congregazione in Napoli dei nobili sotto il titolo di S. Maria della Misericordia, fondata da San Gaetano Thiene (Vicenza, 1480 † Napoli, 1547), istituzione benefica che si occupava,  fra le altre opere di misericordia, di curare i sacerdoti poveri e i pellegrini nell’ospedale costruito accanto alla chiesa, di dare degna sepoltura, di offrire alloggio ai pellegrini, fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1806 e dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Il S.M.O. di Malta e le famiglie Lancellotti, Longo, Tufarelli, Capuano, Sanfelice, Maresca, Cattaneo, de Liguoro, de Brayda, Fasulo, Gagliani, Rossi, de Werra, Dentice, de Lutio, Paternò, Pasca, Gomez Paloma, de Clario, Guarini, Spasiano, Piromallo, Campagna, Giusso, Battiloro, Belli, de Lieto, Mazzarotta, Ammone finanziarono la ristrutturazione della Chiesa. In ricordo di tale atto di generosità, nell’Oratorio è stato affrescato la platea degli stemmi dei predetti casati.

Scipione Lencellotti, principe di Lauro, nel 1776 fece costruire una delle più belle e maestose ville vesuviane del Miglio d'oro, in parte crollato per lo stato di abbandono.

Giuseppina Massimo, sorella del principe Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo, sposò Ottavio Lancellotti ( 1852), principe di Lauro; quest’ultimo morì senza eredi e, pertanto il titolo e le proprietà passarono a Filippo Massimo, figlio cadetto del citato Vittorio Emanuele Camillo IX (Roma, 15.8.1803   ivi, 5.4.1873).

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.


Continua nel sesto volume in preparazione di "
LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"


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