
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Armi:
più antica:
partito d'azzurro e d'oro al leone dell'uno nell'altro;
personale del vescovo Natolo Lombardo:
spaccato, nel 1° di rosso al leone nascente d'argento; nel 2°
d'argento alla torre doppio merlata al naturale;
infine dal 1800: di rosso al leone
d'argento.

dal 1462 |

stemma personale |

dal 1800 |
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© Stemma Famiglia Lombardo di
San Chirico |
Sulle origini della famiglia Lombardo (o Lombarda, Lombardus,
Lombardi, de Lombardis), essendo
antichissima, possono avanzarsi solo delle ipotesi; è certo
che i primi rappresentanti giunsero da Padova in Puglia ai
tempi dell’Imperatore
Federico II di Svevia e nel 1295 si hanno notizie di
Pietro Lombardo, castellano di Brindisi.
L’Aldimari(1)
afferma che già ai tempi dei Normanni, sotto
re Guglielmo II,
Sicardo Lombardo possedeva feudi in Bitonto in
Terra di Bari
mentre Venuto Lombardo godeva di nobiltà a Napoli ai tempi
di
Carlo I
d’Angiò.
Nel 1384 il cavaliere Omaco Lombardo, combattendo
valorosamente sotto le insegne di Niccolò
Orsini, conte di Nola, fu decorato
da re
Carlo
III di Durazzo col titolo di barone di Trevico e Flumeri.
Alcuni rappresentanti del Casato si trasferirono in
Capitanata
nella città di Troia, governata da Pierrotto
d’Andrea, conte
di detta città e
Gran Siniscalco
del Regno, ai tempi di re Ladislao di Durazzo.
Re
Ferrante I d’Aragona dovette difendere la sua corona
dall’assalto di Giovanni d’Angiò, figlio di
Renato, che
rivendicava il trono dei suoi antenati, spalleggiato dai
baroni di Calabria e Puglia.
L’appoggio della città di Napoli, alla quale
concesse molte prerogative, e il ruolo fondamentale svolto
dai Lombardo, permisero al sovrano aragonese di tenere a
bada i nemici fino alla vittoria di Troia, che pose fine
alle rivendicazioni del rivale angioino. |

© Napoli - porta in bronzo di
Castel Nuovo - raffigurazione della presa di Troia (1462) |
Troia, col suo inespugnabile castello posto alla sommità del
colle, era il principale caposaldo dei francesi in provincia
di Lucera (oggi Foggia)
ed era governata dal barone Giovanni
Cossa, che avrebbe sacrificato tutti gli uomini pur di
salvare la sua baronia. Ponziano Lombardo, valoroso
cavaliere dotato di eccezionale carisma, riuscì
a convincere gli abitanti a passare dalla parte
degli aragonesi e la città fu conquistata senza spargimento
di sangue. Il sovrano aragonese lo ricompensò nominandolo
nel 1462 barone di Castelluccio dei Sauri, un villaggio
occupato prevalentemente dagli albanesi giunti al seguito di Giorgio
Castriota Scanderbeg. |
La Cattedrale di Troia dove i
Lombardo avevano
la cappella gentilizia. A destra: La Chiesa di Lucera ove i
Lombardo possedevano
uno jus patronato. |
Nel 1384
Omaco fu il primo barone
di Trevico e Flumeri.
Nel 1462 Ponziano ( ? † 1468) fu il primo
barone di Castelluccio dei
Sauri.
Nel 1573 Ferrante ( ? † Troia 1594)
ottenne numerosi titoli:
primo
barone di Roseto
nel 1575
(1 bis) (feudo acquistato da Giovanni
di Capua,
Gran Conte d'Altavilla),
primo
barone del Sequestro
nel 1579 (feudo acquistato da Giovanni Vincenzo
Starace),
primo
barone di Troia nel 1583 (feudo
acquistato da Giovanni
di Capua,
Gran Conte d'Altavilla),
primo barone di Gambatesa
nel 1586
(feudo acquistato da Ferdinando
di Capua,
duca di Temoli),
primo barone di Casalnuovo
e Monterotaro nel 1586 (feudi acquistati
da Ferdinando
di Capua,
duca di Temoli),
primo barone di Apricena nel 1593
(feudo acquistato dai
Carafa della
Stadera, principi di Stigliano),
primo
conte di Gambatesa
dal 1592. |
Ritratti del 1602 dei coniugi Ascanio
Lombardo, barone di Apricena, e Lionella Scassa |
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© Napoli -Targa in memoria di
Francesca Lombardo († Napoli, 1666), contessa di Gambatesa,
una delle
donatrici del
Pio Monte della
Misericordia. |
Nel 1603 Marc’Antonio, conte di Gambatesa, fu il primo
marchese di Roseto.
Francesco Lombardo Pignatelli(2),
2° marchese di Roseto, nel 1622 vendette a
Orazio
Brancia il feudo di Roseto e trasferì nel
1627 il titolo di
marchese sul feudo
di Tufillo. Nel
1635 vendette Tufillo al cognato Geronimo
Pisanelli, marchese di Bonito. Rese l'anima a
Dio nel 1653. |

©
Lucera
- Chiesa di San Francesco, lapide sepolcrale della Famiglia
Lombardo |
Nel 1727 Felice I (Lucera 27.8.1682 † Napoli
14.12.1755), patrizio di Lucera e 2° marchese di Tufillo), fu il primo
barone di San Chirico. |
I RAPPRESENTANTI DI CASA
LOMBARDO |
I
componenti della famiglia hanno ricoperto
prestigiose cariche in campo ecclesiastico,
militare e civile.
Nel 1438 Giacomo fu eletto Vescovo di Troia e fu
uno dei pochi a cui fu concesso da papa Callisto III, al secolo Alfonso
Borgia, il diritto di
fare testamento.
Nel 1477 Natolo, dottore in Teologia e Diritto
Canonico, fu Vescovo di Bovino.
Gian Domenico d'Anna,
patrizio napoletano della famiglia
successivamente
dei duchi di Laviano, Vescovo di Bovino dal 1565
al 1578, componente del Collegio giudicante a
Napoli, raccontò a Brunoro Lombardo,
discendente del Vescovo Natolo Lombardo,
mentre stava sostenendo gli esami per
addottorarsi in
u.j.d.,
che il Vescovo Natolo faceva marchiare i suoi
animali, che si moltiplicavano in gran numero,
con il proprio stemma; quando il bestiame non fu
più bollato, vi fu un'inspiegabile moria tra
buoi, pecore e capre.
Molti intrapresero
la carriera militare; un Bruno Lombardo fu
valoroso guerriero col grado di luogotenente del
principe di Bisignano
e nel 1499 fu vicerè degli Abruzzi in
sostituzione di Marcantonio
Filomarino.
Antonio fu cavaliere dell’Imperatore
Carlo V d'Asburgo - Austria
e fu lui a guidare l’esercito
spagnolo da Troia a Napoli, eludendo la ferrea
sorveglianza dei francesi e, per i servigi resi,
nel 1529 il vicario del vicerè di Napoli, Pompeo
Colonna, gli donò la Castellania di Lucera.
Il teologo
Gian Francesco Lombardo partecipò al
Concilio di
Trento (1545-1563) con altri napoletani,
il Cardinale Girolamo Seripando Vescovo di Salerno, Pietr’Antonio
di Capua
Arcivescovo d’Otranto, Ferdinando
d’Anna
Arcivescovo di Amalfi, Pompeo
Piccolomini d’Aragona Vescovo di
Tropea, Fabrizio
Severino Vescovo
della Cerra, Gian Tommaso
Sanfelice Vescovo della Cava, Francesco Ferdinando
d’Avalos
Marchese di Pescara ambasciatore del Re Filippo II.
Il già citato Ferrante ( ? † Troia 1594),
sposò
Antonella
de Gemmis,
figlia del banchiere Giovanni Berardino, Nobile
di Troia (†1607),
e
poco prima di morire, con testamento dispose
l’istituzione del Monte dei Lombardo di Lucera
per i maritaggi e le monacazioni delle figlie
legittime e naturali dei suoi eredi, regolato e
governato dai Governatori pro tempore della
Pia Casa di
Santa Maria del Popolo di Napoli. |
 |
 |
Ferdinando Lombardo conte di Gambatesa. A destra:
Castello di Gambatesa |
Il 27 giugno 1605 Francesca Lombardo,
contessa di Gambatesa, denunciò la morte di Ferrante
Lombardo suo avo e nel 1631 vendette il feudo di
Gambatesa, in Contado di Molise, a Vespasiano Nardo
per la somma di ducati 36.000
(3). |

Troia - Sepolcro di Ferdinando Lombardo (†
1594),
1° conte di Gambatesa |

Lapide sepolcrale di Ponziano
Lombardo barone di Castelluccio dei Sauri |

Lapide sepolcrale di Natolo Lombardo,
vescovo di Bovino |

Napoli, Basilica di San Giacomo , Cappella della
Vittoria fondata da Ferdinando de Alarcon in
occasione della vittoria di Lepanto nel 1571. La
Cappella è di Patronato delle famiglie Caracciolo di
Torella e Lombardo di San Chirico per eredità
Mendoza de Alarcon e Lombardo di Gambatesa; nel 1808
furono traslate le spoglie dei Mendoza d’Alarcon e
dei Lombardo di Gambatesa dal Gesu’ Nuovo,
restaurata nel 2022. |

Altare
di San Nicola a Gambatesa commissionato nel 1620
da Francesca Lombardo, contessa di
Gambatesa, e dal di lei marito Antonio Mendoza d’Alarcon
con particolare degli stemmi Mendoza e Lombardo |
Felice II (1744 † 1828), 4° barone di San Chirico
e
patrizio di
Lucera,
colonnello comandante della accademia militare,
nominato nel 1819 Cavaliere di Diritto del Real
Ordine militare cavalleresco di S. Giorgio della
Riunione
(4),
sposò Teresa
Caracciolo, figlia di Nicola dei
marchesi di Capriglia e di Gabriella Caracciolo dei
duchi di Venosa. |

© Grand'Arma adottata da
Felice II Lombardo
(1744 † 1828), 4° barone di San Chirico, si notino gli ornamenti esteriori dello
scudo che simboleggiano le vittorie per mare di
Frà Antonio con le galere dell'Ordine, e a terra
di
Felice,
Giuseppe e
Francesco durante le campagne napoleoniche
in Portogallo, Spagna, Germania e Russia. Sono
visibili le decorazioni di detto Filippo II e dei
suoi due fratelli Giuseppe e Francesco, anch'essi
colonnelli: S.M.O.
Costantiniano di
San Giorgio, San Giorgio della
Riunione, San Ferdinando del
merito, Legion d'onore
e delle Due Sicilie.
Lo
scudo e' poggiato sulla Croce di Malta di cui era
Commendatore (Commenda di
San Giacomo di Norcia dal 1777 e Santappolinare di
Todi,
concessa nel 1771;
fu anche insignito della Commenda di
Crotone
nel 1791) fra' Antonio lombardo, zio di Felice.
Nell'arma, oltre alle due insegne dei Lombardo, sono
dipinte quelle delle Famiglie
estinte in Casa Lombardo:
Belvedere
di Foggia, de Gennaro di Napoli, Pagano di Napoli e
Pinto di Torino
dei conti di Barri |
Pompeo Lombardi risulta iscritti
nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito
per la prima volta al Mondo, elaborato dal
legislatore del Regno di Napoli.
Il 20 ottobre del 1814 sposò la duchessa Carmela Capece Scondito, figlia del duca Pasquale e
della duchessa Marianna Lagni.
Felice Lombardo
(1829-1913), 5° barone di San Chirico, fu valente
ufficiale dell’esercito borbonico. |

© Felice Lombardo, 5° Barone
di San Chirico |
Alcuni componenti del Casato eccelsero nel campo
dell’arte: Michele Lombardo (Troia, 1819 †
Napoli, 1891) studiò ad Aversa (CE), divenne
primo violoncellista dell’orchestra del teatro
S. Carlo di Napoli e, successivamente, ottenne
la cattedra presso il Conservatorio di Napoli.
Il figlio Vincenzo (Napoli, 1856 † Firenze,
1914) fu direttore d’orchestra.
Il nobile Carlo
Francesco (Napoli, 1869 † Milano,
1959), chiamato Leo Bard, studiò presso il
Conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli e
fu un bravissimo musicista, compositore di
brillanti operette, editore e direttore
d’orchestra. Fu Gran Ufficiale e Commendatore
dell'Ordine della Corona d'Italia, sposò a Sala
Comacina nel 1910 Ernesta Cesari (Firenze, 1894
† Milano, 1962). |

©
Carlo felice Lombardo (n. 1913),
IX barone di San Chirico |

© Maria Carla Coltelletti
(1934
† 1988) |
Carlo Felice (nato a Padova 13.04.1913),
figlio di Carlo Francesco e di Ernesta Cesari, fu
Sottotenmente dei bersaglieri;
sposò a Milano nel
1972 Maria Carla Coltelletti (Milano, 1934
† ivi, 1988). |

©
Carlo felice Lombardo (n. 1913),
IX barone di San Chirico
|

©
Anna Lombardo dei baroni di San
Chirico con il marito
conte Carlo Castelbarco Pindemonte Rezzonico
|
|
Famiglie imparentate con Casa Lombardo |
I Lombardo, nel corso dei secoli, si sono
imparentati con le più prestigiose famiglie del
Regno, tra le quali:
d’AFFLITTO: Livia, figlia di Scipione,
4° barone del Sequestro, sposò Carlo
d’Afflitto.
BELVEDERE: Domenico
(1649 † 1722) sposò Donna Laura Belvedere, della
famiglia nobile di Foggia e Lucera.
BRANCIA: Brigida, figlia di Fabrizio e Gilia di Majo, sposò Orazio
Brancia, patrizio napoletano, duca di
Roseto cambiato poi con quello di Vulgano.
CARAFA
della STADERA: Giuseppe, 2° marchese di Tufillo, sposò Clarice
Carafa dei duchi di Andria.
GAETANI dell’AQUILA d’ARAGONA:
Imperia, figlia di Brunoro I e Antonella
de Gemmis,
sposò Vespasiano
Gaetani dell’Aquila dei conti di
Fondi e di Riardo.
|
© Napoli - Cappella
gentilizia dei Lombardo poi passata ai
Ciccarelli |
GALLUCCIO: Faustina, figlia di Ascanio, 2° barone di Apricena e
del Sequestro, sposò Fabrizio
Galluccio dei marchesi
di Apice.
de
GENNARO: nel 1717 Felice I sposò Donna
Maria Vittoria
de Gennaro, figlia di Francesco della
famiglia ascritta al Sedile di Porto.
di
MAJO: nel 1584 Natolo sposò Donna Silvia
di Majo, figlia di Cesare, patrizio napoletano del
Sedile di Montagna.
MANCINI: la
nobildonna Livia
Lombardo sposò Domenico Nicola II
Mancini, 3°
Marchese di Fusignano, 4° Barone del Casale di
San Nicola a Ripa, Barone di Giugliano e del
Sacro Romano Impero, Signore di Canneto, Silva
Nigra, Cannellara e Santa Lucia, Nobile Romano,
Patrizio di Ancona, Patrizio di Ferrara, Vice
Gran Cancelliere del Regno di Napoli,
Ambasciatore presso il Granducato di Toscana,
Cavaliere del Sacro Militare Ordine
Costantiniano di San Giorgio (1626). |

© Palazzo Lombardo |
MARULLI:
Livia LOMBARDO, figlia di Ferdinando
LOMBARDO conte di GAMBATESA (nato nel 1531 e morto a
Troia il 10 di marzo del 1594) e di Antonella
de GEMMIS
- (figlia di Leonardo de GEMMIS, barone di CASTEL
FOCE, (nato nel 1490 e morto nel 1558) e di Beatrice
PODERICO dei baroni di SERRA), - sposa, nel 1593,
Trojano
MARULLI,
nobile di Barletta (nato nel 1568 e deceduto nel
1638 con testamento dato in Trani il 15 maggio del
1638), figlio di Sebastiano MARULLI, nobile di
Barletta e di Eleonora de QUERALT dei conti di SANTA
COLOMA.
Da questa feconda unione nascono otto figli vivi:
Antonia (nata a Barletta il 19 di ottobre 1594, che
sposa il nobile di Barletta Paolo MARULLI dei
signori di CASAMASSIMA e di CASALE DELLA TRINITÀ,
unione dalla quale discende in via diretta
patrilineare il Ramo principesco e ducale dei
MARULLI di SAN CESARIO); Eleonora; Lucrezia; Giacomo
nato nel 1595 e morto nel 1650 (dal quale,
attraverso il matrimonio con la parente Lucrezia
MARULLI, figlia del nobile di Barletta Antonio dei
signori di CASAMASSIMA e di CASALE DELLA TRINITÀ,
del Ramo dei MARULLI di SAN CESARIO e da Vittoria
dei nobili di Barletta SANTACROCE discende
direttamente in via patrilineare il Ramo nobile
bolognese e patrizio fiorentino dei conti von
MARULLI); Francesco nato nel 1598 e morto nel 1652;
Tommaso nato nel 1600 e morto nel 1653; Filippo nato
nel 1602 e morto nel 1688 e Giovanni Battista nato
nel 1604 e morto nel 1701.
MIRELLI: Francesca (1778+1856) sposò
Francesco Saverio
Mirelli dei principi di Teora,
patrizi napoletani.
PAGANO: nel 1639
Giulia sposò Annibale Pagano del Sedile di Porto.
PAPPACODA: Francesca, figlia di Brunoro
II e Isabella di Tocco, sposò
nel 1606
Innigo
Pappacoda dei
marchesi di Centola.
PIGNATELLI: Marc’Antonio, primo marchese
di Roseto, sposò Geronima
Pignatelli dei marchesi di Paglieta e baroni di Tufillo, figlia di Fabrizio e
Vittoria
Brancia; Ferrante, patrizio di Lucera,
sposò Giovanna Pignatelli dei marchesi di Paglieta.
PINTO: nel 1774
Gennaro sposò Giovanna
Pinto di Torino, figlia di
Giovanni Battista dei conti di Barri.
di
SANGRO: Carlo II (†
1594) sposò Donna
Camilla di Sangro, figlia di Francesco dei principi
di S. Severo; Laura, figlia di Brunoro I e Antonella
de Gemmis, sposò Ottavio
di Sangro, barone di
Brugnara. |
SASSONE: Carlo I
(~ 1400)
sposò Laura
Sassone, di
nobile famiglia di Troia.
di
TOCCO: Raffaele, 2° barone di Castelluccio dei Sauri, sposò Giulia
di Tocco, della
famiglia patrizia napoletana ascritta al Sedile di Capuano; Carlo III sposò Adriana di Tocco dei baroni
di S. Marco.
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Dai coraggiosi cavalieri del
medioevo agli alti ufficiali del XIX secolo,
dalla notabilità giuridica all'elevazione nell'alta
nobiltà del Regno di Napoli, dai messaggeri della
parola di Dio e dai mecenati dell’arte
rinascimentale all’arte della musica. |

©
Altare di Sant' Antonio da Padova
santo protettore di Casa Lombardo Patronato dal
1684,
Chiesa di San Francesco a Lucera. |
In questo modo
potrebbe essere descritta la parabola di questo
illustre casato; la progenie dei Lombardo annovera
nei propri ranghi baroni e vicerè, marchesi, cavalieri gerosolimitani, alti
ufficiali, due vescovi, prevosti, canonici,
sacerdoti, badesse e monache, insigni
giureconsulti e valenti musicisti.
Vestì l'abito del Sovrano
Militare Ordine di Malta,
come quarto della famiglia
Marulli nel 1591, della famiglia Caracciolo di
Capriglia nel 1635, della famiglia Mirelli di
Teora nel 1841 e con propri cavalieri:
Ferrante
nel 1704, Antonio nel 1705, Francesco Saverio e
Antonio nel 1739.
La famiglia risulta iscritta nell'Elenco Ufficiale
Nob. Italiano del 1922 in persona di Felice
Lombardo (Palermo, 1772
† Foggia, 1828),
colonnello comandante della
Nunziatella, 4° barone di
San Chirico e
patrizio di Lucera, ascritto all'Elenco del
priorato di Barletta e Capua del 1801
decorata degli ordini cavallereschi di San
Ferdinando, di San Giorgio della Riunione, delle
Due Sicilie, Legion d'Onore e di Spagna.
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Note:
1) - Biagio Aldimari –
“MEMORIE HISTORICHE DI DIVERSE FAMIGLIE NOBILI,
COSI’ NAPOLETANE, COME FORESTIERE, ECC., “ - Napoli
1691.
1 bis) - Il
feudo di Roseto, in Terra di Capitanata, col bosco
denominato lo Betrusciello fu acquistato per la
somma di ducati 2.000 - Confronta: Lorenzo
Giustiniani - "Dizionario
geografico-ragionato del Regno di Napoli" -
Vol. VIII - Napoli, 1797.
2) - Gli fu aggiunto il
secondo cognome perchè fu adottato dallo zio Camillo
Pignatelli dei Marchesi di Paglieta.
3) - Lorenzo Giustiniani - "Dizionario
geografico-ragionato del Regno di Napoli" -
Vol. V - Napoli, 1797.
4) - Archivio di Stato
di Napoli - fascio 1302, Decreto emesso in Portici
da Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie. Il
fratello di Felice II, Don Francesco Lombardo,
all'epoca col grado di Maggiore, fu nominato con lo
stesso decreto Commendatore. |
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