Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia

Famiglia Lottieri

Arma: d’azzurro alla banda d’oro caricata da tre rose vermiglie, accostata da due leoni d’oro. Alias: d’azzurro alla banda d’oro caricata da tre rose vermiglie, accostata da due lettere L.  Lo scudo fu accollato all’aquila di nero in quanto fu una delle quattro famiglie di Napoli che innalzarono l’aquila di Corradino di Svevia in suo favore.

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© Napoli - Stemma famiglia Lottieri

La famiglia napoletana Lottieri, Lottiero, Lettieri o Littiero, le cui origini di perdono nella notte dei tempi, godeva di grande nobiltà nel Seggio di Portanova.
Giovanni Lottiero diede 15 suoi militi a Carlo I d’Angiò e nel 1283, per il valore dimostrato nei combattimenti, ottenne in dono ricchi poderi in Napoli oltre un grande orto nei pressi della Chiesa di Santa Maria del Carmine; nel 1325 da re Roberto II d’Angiò  fu nominato Giustiziere della Provincia di Terra d’Otranto.
Francesco Lottiero, fratello di Giovanni, nello stesso anno fu nominato Governatore di Bari.
Alberico Lottiero fu Tesoriere di re Carlo II d’Angiò.
Giacomo I fu Consigliere di re Ladislao; alla morte della Regina Giovanna II di Durazzo (1435) fu tra i Baroni del Regno che elessero 18 magistrati per governare la città, tra i quali vi fu Giacomo II Lottiero, cavaliere di molta stima e autorità.
Altro Giacomo III Lottiero fu prima Segretario di Alfonso d’Aragona, duca di Calabria, e poi fu nominato Tesoriere di re Ferrante I d’Aragona
I Lottieri avevano in Napoli il patronato della Cappella gentilizia dedicata a Maria Santissima delle Grazie. Sul cornicione dell’altare in una fascia marmorea sostenuta lateralmente da due puttini, vi è una scritta datata 1590 in ricordo di Giacomo  Lotterio IV Signore della famiglia, giureconsulto, di Giacomo  I,  Consigliere di re Ladislao, di Giacomo  II, secondo dei magistrati designati  alla morte della Regina Giovanna II,  e di Giacomo  III, Segretario di Alfonso II e Tesoriere di re Federico. Nel 1594 fu eretto il sepolcro di Giacomo Lottieri nel quale riposa in pace la moglie Beatrice de Lama.

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Napoli - Sepolcro di Giacomo III Lottieri - Anno 1594

L’ epitaffio posto sulla facciata inferiore dell’altare fu eretto nel 1601 da Giacomo Lottieri in memoria della moglie Antonia Capuano dell’illustrissima famiglia dei Sedili di Capuana, Nido e Portanova, discendente di Matteo Capuano, Gran Siniscalco del Regno, e del cardinale Pietro Capuano.

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Napoli - Sarcofago di Giovanni Battista Lottieri, giureconsulto. A destra: Arma con le insegne delle famiglie Lottieri e Capuano

Il monumento funebre di Giovanni Battista Lottieri, giureconsulto e conte palatino, fu eretto nel 1568 dai fratelli Giacomo e Alessandro.
I Lottiero avevano altra cappella gentilizia in Napoli nella
di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli che fu acquistata nel 1570 dai coniugi Giovan Ferrante I Zunica e Laudomia Moles.

Nel 1635 Vincenzo Cossa vendette per ducati 24.000 la terra di Pietrastornina e il feudo delle Due Torri, in Principato ultra, ad Andrea Lottiero, o Lettiero, che nel 1643 ottenne dal re Filippo IV di Spagna il titolo di principe di Pietrastornina. Andrea morì il 7.6.1644 senza prole e suo erede fu il fratello Nicola ( 20.9.1646); erede di Nicola fu il fratello Marcello ( 1.1.1720) che ottenne il titolo di marchese di Gricignano con diploma del 4 maggio 1655.
Quest’ultimo donò nel 1692 la terra Petrastornina al figlio primogenito Antonio, il quale aggiunse al suo cognome Lottiero quello di sua madre Caterina d’Aquino.
Nel 1734 il territorio di Limatola, in Terra di Lavoro, fu acquistato da Giovanni Mastellone, marito di Luisa Caracciolo duchessa di Lauriano. Avendo solo due figlie, l’assegnò in dote alla prima ch’ebbe per marito Antonio Lottieri d'Aquino, principe di Pietrastornina.

Castello di Limatola. A destra: Stemma partito con le armi delle famiglie Mastelloni e Lottieri d'Aquino

Tommaso Lottieri d'Aquino (23 gennaio 1814 † 6 aprile 1865), patrizio napoletano, principe di Pietrastornina, marchese di Gricignano, riconosciuto con sovrano rescritto del 12 settembre 1855, figlio del nobile Giuseppe (28 marzo 1779 † 23 febbraio 1826) e di Mariangela Invitti dei principi di Conca († 30 gennaio 1814), sposato il 20 gennaio 1838 ad Anna Maria Dorta ebbero per figlio Alessandro (7 aprile aprile 1847 † 5 ottobre 1865), ascritto al Libro d'Oro, fu l'ultimo intestatario dei titoli.
Gaetano (22 agosto 1786 † 10 luglio 1851), fratello del nobile Giuseppe (28 marzo 1779 † 23 febbraio 1826), ascritto al Libro d'Oro, sposato a Rachele Villani († 3 dicembre 1843), ebbero per figli: Maria Amalia (n. 27 gennaio 1819), sposata il 27 aprile 1844 a Giovanni de Cosa; ed Ernesto (20 luglio 1824 †  17 gennaio 1855), ascritto al Libro d'Oro, sposato il 13 gennaio 1852 ad Anna Bonelli generarono Maria (n. 27 aprile 1885), postuma.
Altro Ramo: Raffaele (10 luglio 1782  2 aprile 1862), ascritto al Libro d'Oro, sposato a Carolina Fortunato ( 25 novembre 1846), ebbero per figlia Emilia (n. 7 febbraio 1817), monaca in Santa Chiara.
Gio:Battista e Girolamo Littiero risultano iscritti nell’Albo degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.

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Napoli  -altro stemma con le insegne delle famiglie Lottieri e Capuano

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.


Casato inserito nel 3° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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