Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.  

Famiglia Maresca

Arma dei Maresca: d'azzurro due fasce di rosso accompagnate in capo da tre stelle di sei raggi d'oro, colla punta mareggiata, ad un pesce uscente per metà dalle onde e che addenta l'esca movente dalla fascia inferiore. Alias: d'azzurro al gioco d’argento sormontato da tre stelle del medesimo poste in fascia, col mare agitato d’argento e di azzurro , e con un delfino nuotante d’argento.
Arma dei Maresca Donnorso Correale Revertera di Serracapriola: inquartato al 1°  troncato, sopra di nero al leone d'oro, coronato dello stesso, sotto losangato in banda d'argento e d'azzurro (Casa Reale Wittelsbak, per concessione dell’Elettore palatino Carlo Teodoro); al 2° d'oro all'orso rampante di nero, con la bordatura dentata di rosso (Donnorso); al 3° d'argento alla croce di S. Andrea di azzurro, accantonata da 4 rose di rosso (Correale); al 4° d'argento a due fasce di rosso, accompagnate sopra in mezzo e sotto, da tre bisanti d'azzurro 1, 1 e 1 (Revertera); sul tutto di Maresca.
Arma dei Maresca di Serracapriola, marchesi di Camerano: partito : nel 1° troncato : a) di nero al leone d'oro coronato dello stesso (Casa Reale Wittelsbak, per concessione dell’Elettore palatino Carlo Teodoro); b) losangato in banda d'argento e d'azzurro ; nel 2° d'oro a cinque bande di rosso (del Carretto); sul tutto di Maresca.
Motto: Zelo et veritate
Dimora: Napoli, Sorrento, Serracapriola


© Napoli - Arma della Famiglia Maresca

Le radici della famiglia Maresca Maresca sono in Sorrento e le prime notizie risalgono ai tempi di Carlo I d’Angiò che nel 1274 diede il cingolo militare a Bartolomeo Maresca, sindaco di detta città.

I Maresca hanno posseduto vari feudi: Serracapriola con la terra di Chieuti, Ponte Albaneto, Tronco, Ascea, Castellammare della Bruca, Catona, Vallo di Novi, Terra Dura, Spociesa e il feudo rustico di Crepacore.
Ludovico Maresca
 (Roma, 1656 † Napoli, 1706) nel 1640 ottenne la  portolania di Piano di Sorrento.

Carmosina Maresca  con testamento del 25 agosto 1635 dispose la fondazione del Monte Maresca con lo scopo di conferire doti a povere donzelle, orfane almeno di padre.
Nel 1648 Andrea d’Avalos (Napoli,1615 † ivi, 1708), principe di Montesarchio alla morte del padre Giovanni (†1638, fu uno degli artefici della congiura contro il vicerè Inigo Velez de Guevara y Taxis (1648-1653), conte di Onate, in favore di don Giovanni d’Austria (1629-1679),
figlio di Filippo IV di Spagna, inviato nel 1647 a Napoli con una squadra navale e un corpo di spedizione per reprimere la rivoluzione di Masaniello, che aspirava al trono di Napoli. Nel 1649 la congiura fu scoperta e il principe Andrea fu arrestato insieme a don Paolo Venato e don Antonio Maresca, Maestro di Campo degli Spagnoli.
La famiglia si divise in più linee e fu decorata dei maggiori ordini cavallereschi fra i quali quello supremo di S. Gennaro, S. Ferdinando e Merito Costantiniano. Vestì l’abito di Malta.
Ebbe il suo massimo splendore con Nicola Maresca (Napoli, 1691 † ivi, 1759), reggente della Gran Corte della Vicaria, il quale ottenne  nel 1709 dall'imperatore Carlo VI d’Asburgo-Austria il titolo di duca sul cognome
(1), col diritto di trasmetterlo ai suoi discendenti. Nel 1736 sposò a Napoli Camilla Donnorso, figlia ed erede di Antonino, patrizio di Sorrento. Nel 1742 acquistò per ducati 190.000 da Gio. Battista d’Avalos, principe di Troja, il feudo di Serracapriola con la terra di Chieuti, in Provincia di Capitanata. Per diritto di successione napoletana, i Maresca ereditarono nome e beni della famiglia Donnorso; e nel 1832, dai del Carretto, il titolo di marchese di Camerano. Divisi in due rami fondamentali, tuttora fiorenti, il ramo primogenito di Serracapriola ottenne da re Ferdinando II di Borbone nel 1856 anche il titolo di conte di Tronco; e quello secondogenito dei marchesi di Camerano ottenne nel 1855 il titolo di marchese sul cognome, col diritto di trasmetterlo ai suoi discendenti.


© Piano di Sorrento - Arma della Famiglia Maresca dipinta su maiolica nel giardino di Villa Maresca,
oggi Bed and Breakfast di prima categoria (
http://www.villamaresca.com/index.htm )

Antonino Maresca Donnorso (Napoli, 1750 San Pietroburgo, 1822), figlio di Nicola e Camilla Donnorso, nel 1760 ottenne l'assenso da re Ferdinando IV di Borbone a trasferire il titolo di duca sulla terra di Serracapriola; fu ambasciatore napoletano a San Pietroburgo e al Congresso di Vienna, Balì Gran Croce dell’Ordine di Malta, Cavaliere dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Nel 1767 sposò in prime nozze Maria Adelaide del Carretto, figlia di Carlo Ottavio, marchese di Camerano; nel 1799 fu nominato cavaliere del Real Ordine di San Gennaro.
Il duca di Serracapriola aveva un maestoso palazzo in Napoli che nel 1808 fu teatro di un attentato all'allora Ministro della Polizia Cristofaro Saliceti da parte di un certo Velardi, simpatizzante dei Borbone ed acerrimo nemico dei francesi, che fece esplodere una una forte bomba che causò il crollo di 22 stanze di un'ala dell'edificio. Rimasero lievemente feriti Caterina († 1867), figlia del ministro Saliceti, e il marito Giuseppe Caracciolo (1787 † 1857), 7° principe di Torella e duca di Lavello.

Napoli - Palazzo Maresca, cortile interno e facciata


Antonino Maresca, duca di Serracapriola

Benedetto Maresca Donnorso (Napoli, 1758 † ivi, 1840), figlio di Nicola e Camilla Donnorso, Colonnello nel Reggimento di cavalleria “Piemonte”, sposò nel 1789 la nipote Maria Luisa ( Napoli, 1769 † ivi, 1845), figlia primogenita di Antonio Maresca Donnorso e Maria Adelaide del Carretto, marchesa di Camerano, e nel 1820 ottenne il titolo della moglie.

Via Duomo
Napoli - stemma famiglia Maresca

Nicola Maresca Donnorso (San Pietroburgo, 1790 Portici, 1870), figlio di Antonino e della sua seconda moglie la principessa Anna Alexandrovna Wiasemsky, Commendatore del S. M. O. di Malta, Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di San Gennaro, Cavaliere di Gran Croce del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di S. Ferdinando e del merito nel 1815; nel 1822 alla morte del padre, ereditò il titolo di duca di Serracapriola, e nel 1856 fu investito del titolo di conte di Tronco; fu  nel 1848 Ministro degli affari esteri del Regno delle Due Sicilie e nello stesso anno Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno delle Due Sicilie. Impalmò Maria Margherita di Sangro, figlia del duca Nicola e di Giuseppa Carafa dei duchi d’Andria.


© Napoli - Arma dipinta su piastrella maiolicata dei Maresca di Serracapriola, marchesi di Camerano
(per errore l'esecutore ha dipinto sei bande di rosso al posto di cinque)

Monsignor Francesco Saverio Maresca, amministratore apostolico di Nanchino, nel 1854 fu colpito in Cina, dove cercava di evangelizzare il popolo, di tabe; fu costretto rimpatriare.  Dopo cinque mesi della sua venuta in Napoli morì il 2 novembre del 1855.

Ch. Coll.i Cin.

Ch. Coll.i Cin.

Ch. Coll.i Cin.

Giovanni Maresca Donnorso (Napoli, 1834 † ivi, 1866), figlio di Nicola e di Maria Margherita di Sangro, Gentiluomo di Corte, conte di Tronco per successione paterna, sposò a Napoli nel 1856 Matilde Correale, figlia ed erede di Francesco, conte di Terranova. 
Nicola Maresca Donnorso Correale (Napoli, 1867 Sorrento, 1948), figlio di Giovanni e di Matilde Correale, conte di Tronco dalla nascita, duca di Serracapriola dal 1870, con D.M. del 1904 unì le armi e il cognome della famiglia Correale. Sposò a Napoli nel 1890 Anna Revertera, duchessa di Salandra, contessa di Tricarico, figlia del duca Giovanni Vincenzo. 
Giovanni Maresca Donnorso Correale Revertera (Napoli, 1893 
Roma, 1971), figlio di Nicola e di Anna Revertera, duca di Salandra e di Serracapriola, conte di Tricarico, di Terranova e di Tronco, Grande di Spagna di prima classe; fu Balì Gran Croce del S. M. O. di Malta, Balì Gran Croce di Giustizia e Gran Collare dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, Commendatore dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro. Fu decorato con 2 medaglie di bronzo al valor militare, 1 croce di guerra, 5 croci per meriti di guerra, per le guerre italo-turca, italo-austriaca, d’Etiopia, di Spagna e per la Seconda Guerra Mondiale, Podestà di Sorrento dal 1926 al 1929, Vice Podestà di Napoli dal 1929 al 1932, Consigliere comunale di Napoli dal 1952 al 1956.

Giovanni Maresca Donnorso Correale Revertera (1893†1971). A destra: Arma Maresca Donnorso Correale Revertera

Benedetto (Parigi, 1846 Napoli, 1923), figlio di Luigi (Napoli, 1802 ivi, 1883) e di Maria Alessandra Maresca Donnorso dei duchi di Serracapriola, Colonnello di cavalleria, ereditò il titolo di marchese di Camerano alla morte del padre. Impalmò a Napoli nel 1874 Maria Mercede, figlia di Angelo Granito, marchese di Castellabate.
Carlo (Napoli, 1886 † ivi, 1959), figlio del marchese Benedetto e di Maria Mercede Granito, fu Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta, Gran Priore di Napoli e Sicilia. Sotto la sua guida la Chiesa del S.M.O. di Malta di Napoli fu consacrata alla Vergine Immacolata.


Napoli, Stemma Maresca con le insegne melitense

Giuseppe (Napoli, 1911 † ivi, 2005), figlio del marchese di Camerano Luigi (Napoli, 1877 † ivi, 1965) e di Maria Falvella, fu Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta e Gran Priore di Napoli e Sicilia. Sotto la sua guida fu ristrutturata nel 1980 la Chiesa del S.M.O. di Napoli danneggiata dal terremoto. Nel 1938 sposò Maria Cocozza, figlia di Giuseppe marchese di Montanara e della nobile Eleonora Elefante.

Il complesso della Congregazione in Napoli dei nobili sotto il titolo di S. Maria della Misericordia, fondata da San Gaetano Thiene (Vicenza, 1480 † Napoli, 1547), istituzione benefica che si occupava,  fra le altre opere di misericordia, di curare i sacerdoti poveri e i pellegrini nell’ospedale costruito accanto alla chiesa, di dare degna sepoltura, di offrire alloggio ai pellegrini, fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1806 e dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Il S.M.O. di Malta e le famiglie Maresca, Longo, Tufarelli, Capuano, Sanfelice, Lancellotti, Cattaneo, de Liguoro, de Brayda, Fasulo, Gagliani, Rossi, de Werra, Dentice, de Lutio, Paternò, Pasca, Gomez Paloma, de Clario, Guarini, Spasiano, Piromallo, Campagna, Giusso, Battiloro, Belli, de Lieto, Mazzarotta, Ammone finanziarono la ristrutturazione della Chiesa. In ricordo di tale atto di generosità, nell’Oratorio è stato affrescato la platea degli stemmi dei predetti casati.

Francesco Maresca, marchese di Cesa, sposò Giulia Zezza dei baroni di Zapponeta (1818 † 1872); quest'ultima, rimasta vedova, sposò in seconde nozze, don Ernesto Dias (1846 † 1925).


Stemma appartenuto a Giulia Zezza dei baroni di Zapponeta,
realizzato a punto e croce

piazze ch.asc.chiaia

piazze ch.asc.chiaia

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Note:
1) Manoscritto 469173 - "Notices sur les principales familles du Royaume des Deux Siciles", Parigi 1858, pag. 107.


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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