Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Marsico

a cura del Cav. Ivan Pucci

Arma: d’azzurro, alla gru d’argento con la sua vigilanza d’oro, posata su di un monte di tre cime di verde.
Titoli: baroni.

Dimore: Altilia, Lattarico, Napoli e Cosenza.


Altilia (Cosenza), Palazzo Marsico, stemma.

Famiglia originaria di Altilia, ove è citata fin dal XV secolo, Marsico, rectori parochialis ecclesiae S Mariae de Altilia, Cusentin, dioc…, fuit provisum de ecclesiis S. Angeli de Lupante et S Joannis de Maione…” (12 maggio 1420) Padre F. Russo, Regesto Vaticano per la Calabria.

Tommaso, dal 26 aprile 1430 e fino al 13 maggio 1442, parroco della Chiesa di S. Maria Assunta e della Chiesa di Sant’Angelo, ubicata presso il ponte romano tra Altilia e Scigliano detto di Annibale. (Padre F. Russo, Regesto Vaticano per la Calabria).

 

Pietro Francesco, aiutante di campo del sovrano Ferdinando d’Aragona, nel 1495 viene nominato feudatario di Altilia, che al tempo si trovava in uno stato di profondo degrado.
 


Altilia (Cosenza), Palazzo Marsico, oggi sede municipale.


Altilia (Cosenza), Convento di San Francesco d'Assisi, 1952


Altilia (Cosenza), 1952


Altilia, altro Palazzo Marsico.


Stemma apposto sull'altro Palazzo Marsico

Bernardino il 5 dicembre 1594 sposa la cugina Laurina Marsico. (Padre F. Russo, Regesto Vaticano per la Calabria).

 

Giovan Tommaso ( ? ante 1684), unitamente ai fratelli Pietro Francesco e Giuseppe, nel 1662 amministra un ricco latifondo tra Altilia e Grimaldi.

 

Laura Marsico (1660 c. a 1734), vedova di Flavio nel testamento redatto il 3 maggio 1734, nomina eredi universali i suoi figli Giuseppe (1682 ?), Ignazio Teseo ( ? Napoli, 1775) e Angelo.   

 

Antonio (1707c. a Altilia, 1774), figlio di Pietro,  nel 1743, unitamente al  fratello Giuseppe vive tra  Cosenza e Altilia. Sposa Nicoletta Isabella Mantuano (Carpanzano, ? 1761 Lattarico, 1776), dalla quale ebbe:  Francesco, Raffaele, Giuseppe e Gaetano. Nel 1771 acquista dalla Principessa di Tarsia Maria Antonia Spinelli il feudo di Regina, San Benedetto Ullano e Contessa e nel 1773 Lattarico.
 


Carpanzano, Chiesa Parrocchiale, stemma Mantuano.
Arma Mantuano:
partito, nel 1° di... alla torre di... finestrata 2, 1 di... e aperta nel campo; nel 2° di... alla palma al naturale di... .


Regina di Lattarico (Cosenza)


San Benedetto Ullano (Cosenza)


Angelo
del fu Flavio e della fu Laura Marsico, nel 1743, unitamente al fratello Giuseppe (n. 1682 c. a) e al figlio Giuseppe (n. 1693 c. a) vivono tra Altilia e Cosenza e sono definiti nobili viventi.

 

Francesco (1740 Lattarico, 1830), 2° Barone di Lattarico ecc., sposa Maria Maddalena Caputo dei Duchi di Torano  (Torano, 1764 Lattarico, 1824), il figlio Antonio (Lattarico, 1782 ivi, 1864) 3° Barone di Lattarico ecc., nel 1805 sposa a Napoli Cecilia Capecelatro (Castel Morrone (CE) 1783 Lattarico, 1862) dei Duchi di Morrone, figlia di Carlo e di Nicoletta Brunassi di San Filippo.  

 

Raffaele (1744 Altilia, 1809), sposa Brunilla Caruso, si autonomina Barone di Campitelli, presso Altilia, unitamente al figlio Michele (1773 c. a Altilia, 1839) che sposa Maria Mazzei di Santo Stefano di Rogliano. Nel 1830 ristruttura la cappella di S Maria Immacolata della chiesa di S. Maria Santissima del soppresso convento di S. Francesco di Assisi per adibirla a cappella di famiglia. Nel 1811, fu esponente della carboneria ad Altilia, unitamente a Gabriele de Gotti e a Vincenzo Federico detto Capobianco e il figlio Gaspare Marsico (1813 1874) fu a sua volta patriota e parlamentare. 
 


Altilia, Convento di San Francesco d'Assisi, jus patronato della famiglia Marsico

   

Giuseppe (1748 1838) sposa Rosa Martino di Lattarico, dove si trasferisce definitivamente, generando molti figli.

 


Lattarico (Cosenza)


Gaetano
(1755 1819) sposa Angela Sorrentino (San Giorgio a Cremano, 1771 Altilia, 1810), il figlio  Pietro (Napoli, 1795 Altilia, 1869) sposa Gaetana Caria (Altilia, 1808 ivi, 1875), dando origine all’ultimo ramo della famiglia di Altilia.

 

Nell’anno 1600 e nel 1628, come si evince dalle visite pastorali dell’epoca, nella chiesa parrocchiale vi sono due altari quello di S. Maria del Carmelo e quello di S. Maria dell’Arco di jus patronato della famiglia come anche nel monastero di S. Francesco d’Assisi vi è l’altare di S. Giovanni Battista.
 

Nella visita pastorale del 1666 anche l’altare di S. Lucia della Chiesa della SS. Annunziata non più esistente, ma di cui a tutt’oggi se ne conosce il sito, è di jus patronato della famiglia.

Un ramo dei Marsico nel XVIII è annoverato a Castrovillari.

Famiglie imparentate con i Marsico: Mantuano, Caruso, Sorrentino, Martino, Mazzei, Cavalcanti, di Tarsia, Andreotti, Tirelli, Caputo, Capecelatro, Caria, Pucci di Altilia e d'Amato di Amantea.


Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

Riportiamo di seguito i “signa tabellionum” (1) dei notai di Altilia: Giovan Tommaso Marsico, esercitò nel 1577, e di Eugenio Marsico, esercitò nel 1608, nei quali sono raffigurati i carichi araldici di famiglia.

Notaio Giovan Tommaso Marsico. A destra; Notaio Eugenio Marsico

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Nota:
(1)
- “ Il “signum” manoscritto, particolare e di elezione personale di ciascun notaio, ha certamente origine molto lontana nei tempi, contemporanea forse alla stessa origine della professione notarile, e garantiva l'identità del notaio rogante e l'autenticità del rogito, come oggi il sigillo ufficiale dei notai. Nel Regno di Napoli il  “segno” manoscritto venne abolito e sostituito da un'impronta in metallo recante il nome, il luogo e la provincia di appartenenza del notaio, in forza del Decreto 3 gennaio 1809, n° 268, di Re Gioacchino Napoleone, che stabiliva il nuovo Regolamento notarile. Altro Decreto del 3 settembre 1810, n° 729, stabiliva al 15 settembre 1810 l'entrata in pieno vigore del Regolamento notarile di cui al precedente decreto”. Vincenzo Maria Egidi “SIGNA TABELLIONUM EX ARCHIVIO PUBLICO COSENTINO, TESTO-TAVOLE-INDICI, FONTI E STUDI DEL Corpus membranarum italicarum”, vol.V, Direttore Antonino Lombardo, Il Centro di Ricerca Editore, Roma-1970, pp. 12, 65-66, tav. III, numeri 28-29. Nota a cura di Giuseppe Pizzuti
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Fonti bibliografiche:
- Ivan Pucci, "Altilia nei secoli attraverso i documenti", Emmegrafica, Luzzi, 2015.


Casato inserito nel quinto volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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