Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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a cura dell'avv. Ercole Massara |
Arma:
d'azzurro, al ponte d'un solo arco posto su una riviera, il
tutto al naturale, sostenente un gallo ardito e rivoltato, del
secondo, posto a destra e sinistrato da un covone di sei spighe
di grano, d'oro, sormontato da una cometa d'argento ondeggiante
in sbarra nel cantone sinistro del capo. |
Cenno
storico: famiglia di Monterosso Calabro nel corso di
secoli presente anche in Torre di Ruggiero ed in Tropea.
Si è sempre distinta nel campo della legge, delle armi e
della politica ed ha sempre posseduto vaste proprietà
terriere.
E' stata ricevuta, con prove nobiliari, nell'Ordine
Costantiniano di San Giorgio e nella Confraternita dei
Bianchi di San Nicola di Tropea. |
FEDECOMMESSO AGNATIZIO MASCOLINO |
La famiglia MASSARA ha goduto di un fedecommesso
agnatizio mascolino, istituito da Giuseppe
MASSARA (†
1734), Sacerdote, con testamento del 1710 e con
codicillo del 1731 (cfr. causa civile del 1759 vertente
tra il magnifico Giuseppe MASSARA ed i cugini i
magnifici Nicola, Paolo e Antonio
MASSARA. Cfr., altresì, informazione sommaria compilata
ad istanza del reverendo sacerdote don Giovambattista
MASSARA in esecuzione d’ordine della Regia Udienza di
Catanzaro). |
ALTARE PRIVATO DI JUSPATRONATO |
La famiglia MASSARA nella Chiesa matrice di San Nicola
di Monterosso Calabro (ora totalmente demolita a seguito
del pericolo di crollo causato dal terremoto del 1905)
godeva di un Altare privato di juspatronato con annesso
sepolcreto di famiglia dedicato a San Francesco di Paola
(cfr. visitazione pastorale del Vescovo di Mileto del
1844).
Cappella Massara in Monterosso |
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POSIZIONE SOCIALE ED ECONOMICA |
Giulio,
marito di Prudenzia CUZZUPA, nel 1630, nella
numerazione dei fuochi di Torre di Spadola ora Torre di
Ruggiero, quale nobile non paga il testatico.
Dalla lettura del catasto onciario relativo agli anni
1754 e 1782 emerge che il magnificus dominus Paolo
MASSARA, sposato con Geronima MARTELLI, era il maggiore
contribuente di Monterosso ed era proprietario di
numerosi terreni e del palazzo in cui abitava (cfr.
catasto onciario degli anni 1754 e 1782 ).
Altri facoltosi contribuenti censiti nel catasto ed
appartenenti alla famiglia erano il Sacerdote
Ludovico, Francesco ed il Sindaco Antonio
MASSARA.
Numerosi sono stati gli esponenti della famiglia che si
sono laureati in giurisprudenza. Il primo di cui si ha
notizia certa è Domenico (n. 27.2.1783
† 29.3.1837) dottore
in utroque jure. Inoltre Domenico (n. 5.4.1848 ),
Giambattista (n. 3.2.1864), Ercole (n.
10.2.1887), Domenico (n. 1.1.1889 ), Basilio
(n. 8.9.1916), Ercole (n. 16.9.1957), Giuseppe
(n. 5.4.1959).
Diversi sono stati i MASSARA che hanno ricoperto
importanti cariche pubbliche come ad esempio il Giudice
di Corte d’Appello Domenico (n. 5.4.1848) ed il
Prefetto del Regno Giambattista (n. 3.2.1864 ).
Portale palazzo Massara in
Monterosso |
Portale villa Massara in
Capistrano |
Stemma
dipinto sul soffitto di palazzo Massara in
Monterosso |
Stemma dipinto sul soffitto della
villa Massara in Capistrano |
Diversi sono stati gli ufficiali: Domenico (n.
22.7.1783) capitano della Guardia Civica di Monterosso
(cfr. MOZZILLO, Cronaca della Calabria in guerra, vol.
III, pag. 1.116), Ercole (n. 10.2.1887) tenente
di fanteria, Giuseppe (n. 5.4.1959) tenente
colonnello dei Carabinieri in s.p.e..
Molti sono stati i politici: Basilio, (n.
22.7.1857), è stato consigliere della provincia di
Catanzaro. Inoltre Sindaco o Podestà o Commissario
Prefettizio (a seconda delle epoche storiche) sono
stati: Michele, Ludovico, Antonio,
Domenico (n. 22.7.1783), dal 1810 al 1811 e dal
1813 al 1815, Basilio (n. 22.7.1857) dal 1885 al
1889 e dal 1896 al 1913, Ercole (n. 10.2.1887)
dal 1926 all’8.8.1930, Basilio (n. 8.9.1916 ) dal
17.10.1940 al 26.12.1943, Ercole (n. 16.9.1957)
dal 29.5.2007 al 31.5.2015.
Il patrimonio della famiglia MASSARA è sempre stato
consistente tanto da farne una delle più cospicue
famiglie calabresi (cfr. atto di divisione tra i germani
Ercole, Giuseppe, Elisabetta Rachele
e Giovanni Battista MASSARA del patrimonio
relitto (dopo un consistente esproprio causato dalla
realizzazione del lago artificiale Angitola) dal loro
genitore Basilio (n. 8.9.1916
†
12.10.1969).
I beni elencati in tale divisione sono da secoli di
proprietà della famiglia (cfr. i catasti onciari del
1754 e 1782 sopra citati e da ultimo le successioni in
morte di Ercole, Basilio, Domenico, Giovanni Battista,
Rachele in cui sono sempre riportati gli stessi beni
originari in aggiunta ad altri divenuti di proprietà
della famiglia nel corso dei secoli).
Stemma su facciata di altro
palazzo Massara in Monterosso |
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I germani
Ercole (n. 16.9.1957), Giuseppe,
Elisabetta Rachele e Giovanni Battista
MASSARA sono stati ricevuta nella Nobile Confraternita
dei Bianchi di San Nicola di Tropea.
In precedenza alla Confraternita era appartenuta
Vittoria MASSARA moglie di Nicola MOTTOLA. |
Nel corso dei secoli si sono contratte alleanze
matrimoniali con le seguenti famiglie nobili: ACETI,
ADILARDI, AMOROSO, BASILE, BEVILACQUA, CALCATERRA,
CARNOVALE, CUZZUPA, FAZZARI, GRASSI, MARTELLI, MATTEI,
MOTTOLA, OTTONE, SACCO, TRENTACAPILLI, VALIA, ecc.. |
Ercole Massara (n. 13.3.1813
†
2.2.1873), marito di Rachele Aceti |
Domenico (n. 22.7.1783
†
29.3.1837), dottore in legge, coniugato con
Francesca Carnovale (†
1845)
è comandante della
Guardia Civica di Monterosso che nel 1806 difende
vittoriosamente dagli assalti del brigante il Vizzarro
alias Francesco MOSCATO da Vazzano.
Francesca Carnovale (†
1845), moglie di Domenico Massara |
Ad un emissario del brigante, che era stato mandato dal
capo per proporre la resa incondizionata della
popolazione, risponde “che se il suo capo si fosse
provato ad attaccare lo avrebbe accolto con il piombo e
con le palle “.
La eroica resistenza della Guardia Civica dura per
diversi giorni fino a quando un traditore di nome Foca
apre ai briganti una porta secondaria delle mura
fortificate e così, il Vizzarro, dopo che non era
riuscito con le armi nonostante i numerosi assalti,
riesce con l’inganno ad entrare in paese e, quindi,
commette diversi omicidi e razzie.
In occasione degli scontri a fuoco tra la Guardia Civica
ed i briganti 2 colpi di archibugio hanno colpito la
statua di San Francesco di Paola, che è la protettrice
della famiglia MASSARA e che all’epoca (in quanto ora è
conservata nel palazzo MASSARA) era nella Chiesa Madre
di San Nicola (che è stata poi, purtroppo, demolita in
quanto sul suo sito è stato costruito il nuovo Municipio
di Monterosso) sopra l’altare privato di juspatronato e
sepolcreto della famiglia MASSARA.
Statua
di San Francesco di Paola, protettore della
famiglia, un tempo nell’Altare privato
della famiglia nella Chiesa di San Nicola ed ora
nel palazzo Massara in Monterosso |
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