Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Palumbo |
Arma:
di
rosso al colombo d'argento tenente nel becco un ramoscello d'ulivo di
oro, e poggiante
sulla vetta più alta di un monte.
Residenza: Napoli e Giugliano in Campania.
Tiloli:
nobili di
Giugliano,
patrizi di
Cava. |
© Arma di Alberico Palumbo - Anno 1604
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La
famiglia Palumbo fu ricevuta per giustizia nel 1796 nel
S.M.O. di Malta come quarto della famiglia
Garofalo e, riconosciuta ammissibile nelle RR.
Guardie del Corpo, nel 1801 fu ascritta nell'Elenco
del Priorato di Capua, nella persona del Cav. Giovan
Domenico Palumbo. |
©
Giugliano (NA) -
Cappella Palumbo. A destra: lastra tombale di Diana Palumbo |
Il Casato
risulta iscritto nell'Elenco Ufficiale Italiano del 1922 col
titolo di nobile trasmissibile ai componenti della famiglia
della quondam Maria Gabriella Palumbo, madre dei
cavalieri di Malta Onofrio e Giuseppe Garofalo. |
©
Giugliano in Campania (NA) -
Il palazzo nobiliare un tempo di proprietà dei Palumbo |
Nel
1843 una divisione, composta dal vascello di linea Vesuvio e dalle
fregate Partenope, Amalia e Regina Isabella, agli ordini del capitano di vascello Raffaele de
Cosa, fu inviata in Brasile quale scorta d’onore della principessa
Teresa Cristina di Borbone, sorella di re Ferdinando II, passata a
nozze per procura il 30 Maggio di quell’anno con Don Pedro II di
Bragança, imperatore del Brasile.
Sul Vesuvio era imbarcato come primo ufficiale il capitano di
fregata don Filippo
Pucci; sulla
fregata Partenope vi era imbarcato don Antonio Palumbo,
ufficiale della Marina Napoletana.
Al tramonto del 3 Settembre, dopo sessantacinque giorni di
viaggio, la divisione dette fondo alle ancore nella
baia di Rio de Janeiro, accolta dalle salve di tutti i forti e delle
navi da guerra in porto.
L'imperatore del Brasile volle premiare, per l'alta
professionalità dimostrata, della decorazione dell'Ordine
cavalleresco
del Cruzero: il conte d’Aquila (Gran Dignitario),
barone Raffaele de Cosa (Dignitario), don Luigi Jauch
(Commendatore), don Antonio Palumbo (Commendatore), don Gabriele de Tomasi (Commendatore), don Filippo Pucci (Cavaliere), don
Lucio di Palma (Cavaliere), don Gabriele de Simone (Cavaliere). |
Fregata Partenope |
Cava dé Tirreni, stemma
di Gennaro Palumbo, patrizio di Cava |
Cava dè Tirreni, altare dedicato
a S. Francesco di Paola con gli stemmi Palumbo |
Di seguito presentiamo gli stemmi di alcune famiglie che godettero
a Giugliano in Campania (Napoli): |
Stemma Boccino |
Stemma Pianese |
Stemma Santoro, si noti il carico araldico del
Pellicano Mistico, simbolo del sacrificio di Gesù Cristo ed
attributo della carità, della pietà, e dell'abnegazione. Il
pellicano è rappresentato nello scudo entro il suo nido, con le
ali stese, ed in atto di fendersi il petto col becco per nutrire
col suo sangue tre suoi nati; in araldica rappresenta l'amore
d'un buon padre di famiglia, che alimenta i suoi figliuoli con
la virtù,
e la carità d'un ottimo sovrano verso il suo popolo, così come
riporta Goffredo di Crollalanza. Questo carico araldico è
presente, tra le altre famiglie: Clemente, marchesi di San Luca,
e Spedalieri, patrizi di Stilo. |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI
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