Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Perez Navarrete

Arma: di rosso, alla croce d’argento caricata sul braccio orizzontale di un listello ondato d’ azzurro, e su quello verticale, in alto in mezzo, sopra e sotto l'incrocio, ed in basso di due mezzi bisanti contrapposti, pure d’azzurro.
Altra: come sopra; lo scudo bordato di rosso caricato da sei crocette d’oro.
Motto: SEMPER ARDENTIUS.
Dimora: Napoli e Roma.
Titoli: patrizi napoletani, principi di Spinoso, duchi di Bernalda, marchesi di Laterza, marchesi di Guardia Perticara, conti di Noja, conti di Gioia.


Stemma Perez Navarrete

La famiglia Navarrete poi Perez Navarrete, di origine spagnola, discendente probabilmente da Pietro Navarrete, consanguineo di Ordono II re di Galizia, da Logrono si trasferì a Napoli nel 1630 dove fu ascritta al patriziato del Seggio di Porto nel 1711 e, dopo l’abolizione dei Sedili, fu iscritta nel Libro d’Oro Napoletano. 
Il primo a passare nel Regno di Napoli fu Antonio Navarrete (n. !600), figlio di Michele e Caterina Gonzales; il figlio Nicola Navarrete partecipò attivamente alla sommossa nota come “Congiura di Macchia” sollevata da Gaetano Gambacorta, si schierò contro i propri congiunti, tra cui il cognato Giuseppe Capece, ucciso ad Avellino. Fu allora che i Navarrete, non volendo che il proprio cognome fosse associato a colui che aveva combattuto contro i propri parenti, anteposero al proprio cognome quello di Perez, in ricordo di quel Perez, Segretario di re Filippo II di Spagna di cui Antonio Navarrete, primo venuto a Napoli, si diceva nipote.
Il primo ad adottare il cognome Perez Navarrete fu quasi certamente il marchese Francesco Navarrete che nel 1710 scrisse “Divozione del Sacro Sacco di San Francesco che si conserva nel Convento dei P.P. Minimi Conventuali della Terra di Montella”.


Napoli, Cappella Perez Navarrete, sepolcro di Antonio Navarrete

La famiglia fu ricevuta nell’Ordine di Malta il 3 luglio 1703 con Giuseppe Maria Navarrete di Napoli e decorata del grandato di Spagna di I Classe nel 1716 in persona di Francesco Navarrete marchese della Terza. Fu ricevuta nell’Ordine Costantiniano nel 1786 ed ammessa reiteratamente per l’antica nobiltà nelle Reali Guardie del Corpo.

Laterza, o Terza, terra all’epoca in Provincia d’Otranto, compresa nella diocesi di Acerenza e Matera, apparteneva a Matteo Crispano, successivamente passò a Gio: Battista d’Azzia che in data 20 gennaio 1655 la vendette a Michele Navarrete.

Bernalda, terra in Provincia di Basilicata, nel 1497 fu fondata da  Bernardino de Bernaudo, segretario del re Alfonso e del re Federico II d’Aragona. Nel 1607 Ferrante Bernaudo, marito di Anna di Mendoza, ottenne il titolo di duca di Bernalda; nel 1687 il feudo venne acquistato per 17.000 ducati  da Scipione Mazzei, Signore di Castelmezzano, Ferrandina, Ginestra,Tricarico e Tursi. Nel 1689 la Regia Corte vendette, su richiesta dei creditori di Scipione Mazzei, il ducato di Bernalda a Niccolo’ o Nicola Perez Navarrete ( 1716), Grande di Spagna, figlio primogenito di Antonio, marchese di Laterza e conte di Noja, per 17.000 ducati.  


Castello di Bernalda, qui i Perez Navarrete ospitarono re Carlo di Baobone nel 1735

Nel 1698 sposò Anna Capece che generò  Giuseppe I ( 1721 a soli 19 anni); gli successe il fratello Francesco ( 1771) II, confratello dell’Augustissima Compagnia della Santa Croce di Napoli dal 1752, 3° duca di Bernalda e  marchese di Laterza, che sposò  Anna Caracciolo che generò Nicola II, 4° duca di Bernalda e marchese di Laterza, che sposò nel 1749, in prime nozze, Enrichetta Ruffo (1748 † 1794), sorella del cardinale Fabrizio Ruffo di Bagnara e, in seconde nozze, Candida Brancaccio. In prime nozze ebbe 8 figli, Giuseppe, Luigi, Teresina, Giustiniano, Ippolita, Anna Maria e Letterino. In seconde nozze con Candida Brancaccio ebbe altri 4 figli, Raffaele nel 1800, Anna Maria nel 1789, Maria Gaetana nel 1802 e Maria Giuseppa.
Giuseppe II (1806), figlio di Nicola e di Enrichetta Ruffo, fu il 5° duca di Bernalda, sposò nel 1790 Barbara Sanchez de Luna († 1793), nel 1794 sposò Isabella Spinelli di Tarsia da cui ebbe 3 figli, Enrichetta nata nel 1795, Nicola Juniore (morì ad un solo anno) ed Isabella.
Gli successe il fratello Raffaele Perez Navarrete, 6° duca di Bernalda, marchese di Laterza.


Napoli, Palazzo Perez Navarrete già de Vargas Machuca

Nel 1863 Filomena Perez Navarrete, figlia di Giuseppe II marchese di Laterza  e duca di Bernalda sposò il nobile Giovanni de Bellis; il figlio di Giovanni, Pietro de Bellis ereditò il titolo di marchese di Laterza dal prozio Pietro Perez Navarrete, deceduto senza senza figli.
Il titolo di duca di Bernalda invece andò ad altro ramo dei Perez Navarrete e, successivamente, ai Caracciolo Rossi, ramo di Brienza
Isabella Perez Navarrete (1836 † 1879), figlia ed erede di Raffaele patrizio napoletano, principe di Spinoso, 4° duca di Bernalda, marchese di Guardia Perticara, conte di Gioia, Signore di Gorgoglione e Acetturo, e  di Innocenzia Capecelatro duchessa di Siano, marchesa di Torella, baronessa di Polla e San Pietro, sposò a Napoli in data 11 marzo 1855 il duca Michele Caracciolo di Brienza (Napoli, 1821 † ivi, 1902), principe di Macchia, che acquisì i titoli della moglie per maritali.  

Antonio Perez Navarrete (Napoli, 25-3-1793 † ivi, 3-4-1864), cavaliere dell'Ordine di San Giorgio della Riunione, fratello del sottocitato Filippo (1862 † 1932),  fu nel 1857 generale di cavalleria e nel 1860 comandante militare della provincia di Principato Ultra.
Giovan  Battista Perez Navarrete (Napoli, 16-7-1816 † ivi, 12-8-1873) fu sottobrigadiere della Compagnia delle Reali Guardie del Corpo dell’esercito delle Due Sicilie.


Reali Guardie del Corpo a cavallo

La famiglia risulta aggregata come montista al Real Monte di Manso con Carlo Perez Navarrete (Napoli, 17-3-1837 † 1883) dei duchi di Bernalda, marchesi di Laterza e conti di Noia, figlio di Francesco e di Paolina Capecelatro di Lucito, ammogliato il 2 ottobre 1858 con Maria Isabella Longo dei marchesi di Vinchiaturo.
La famiglia è iscritta nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano, coi titoli di patrizio napoletano, predicato di Laterza, ed è rappresentata con Filippo Perez Navarrete (Napoli, 14 maggio 1862
† 5 settembre 1932), figlio di Carlo, marito della nobildonna Giulia Rodinò.

Per la genealogia si consiglia di consultare le Tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e per Carlo, Giovanni e Giovanni Battista Perez Navarrete il Registro della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Fonti bibliografiche:
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Famiglie nobili e titolate del Napolitano”, Arnaldo Forni Editore, 2005.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme”, Napoli 1897.
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti”, Pisa 1896.
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare Italiana”, Arnaldo Forni Editore.
- Roberto M. Selvaggi, “Nomi e volti di un esercito dimenticato”, Grimaldi & C. Editori, Napoli 1990.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”.
- Carlo Padiglione, “Trenta centurie di Armi Gentilizie”, Napoli, 1914.
- Vincenzo di Sangro, “Genealogie di tutte le Famiglie Patrizie Napoletane e delle Nobili fuori Seggio”, Napoli 1895.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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