Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Reggio |
Sunto di “La
Storia dei Reggio, Principi di Aci Sant'Antonio e San Filippo” - Parte
III
Copyright ©
Franco Reggio d'Aci,
Principe di Aci Sant'Antonio e San Filippo |
Carlo Reggio e Gravina (n. 1709
Palermo
† 02.09.1773 Cartagena di Spagna), fu
figlio terzogenito di Luigi Reggio e Branciforte e di
Caterina Gravina e Gravina.
Fu nominato Guardiamarina reale di Spagna nel
Dipartimento marittimo di Cadice il 07.06.1728, alfiere
di fregata il 10.02.1731 e Comandante di squadra navale
il 30.05.1755 da Julian de Arriaga, allora Segretario di
Stato di Spagna per la Marina e le Indie.
Il 10.08.1751 chiedeva ed otteneva dal padre Luigi
Reggio e Branciforte la sua quota legittima di eredità(1);
suo padre, il 13.07.1750, aveva fatto testamento presso
il notaio Domenico Gaspare Sarci di Palermo. |
© Ritratto di Carlo e Gravina presso il
Museo Navale di Madrid
Sullo stemma in alto, nella parte sinistra le insegne
dei Reggio e dei Branciforte (nonni paterni) ed alla
destra le insegne dei
Gravina (nonni materni, entrambi appartenenti alla
famiglia Gravina). Dietro lo stemma, la Croce di
Cavaliere dell'Ordine
di Malta e simboli della Marina militare (bandiere,
ancore, cannoni e tamburo) |
Il
Giorno 29.08.1759 a bordo della nave di linea "Terrible",
comandata da Juan Ignacio Ponce, con le insegne del
Comandante di squadra navale don Carlo Reggio, fece
parte della squadra che salpò dal porto di Cadice per
scortare dal porto di Napoli alla Spagna il re Carlo III
e la sua famiglia. Un'altra nave di linea della medesima
squadra, "El Triunfante", era comandata da Juan de
Langara e portava le insegne del Tenente Generale don
Andrea Reggio. |
Il
17.10.1759 fu nominato Tenente Generale; inoltre fu
cavaliere dell'Ordine di Malta ed ottenne l'onorificenza
di Cavaliere di Gran Croce del Real Ordine di Carlo III. |
Il
giorno 29.06.1760, con la carica di Tenente Generale,
salpò da Cadice al comando della sua flotta, composta
come segue: 2 navi da guerra (Espana e Dragon) e 13 navi
mercantili dirette a Veracruz, tre navi
mercantili per l’Avana, una (il “Santiago”) diretta a
Caracas, un’altra a Santo Domingo ed un’altra ancóra, la
“San Francisco Javier”, diretta alle Honduras. La flotta
portava importanti merci, di notevole valore, per il
Viceregno di Nueva España e, come passeggero, imbarcò il
Viceré Cruyllas, da poco nominato a questa carica (si
tratta di Joaquín de Montserrat, Marchese de Cruyllas,
che fu Viceré della “Nueva España” dal 5 ottobre 1760 al
24 agosto 1766).
La flotta giunse a Vera Cruz, in
Messico, il 05.09.1760 e ritornò a salpare per la Spagna
il giorno 03.05.1761, portando in Spagna merci preziose
(argento, oro, gemme, spezie, etc.) del valore di molti
milioni di dollari messicani dell’epoca, che furono
consegnate al Regno di Castiglia.
Ultimo incarico della sua carriera nella Marina spagnola
fu quello di Comandante Generale del Dipartimento di
Cartagena di Spagna e di Governatore militare e politico
di tale città. In questo incarico permase per quattro
anni dall’11.09.1769 al 02.09.1773 (quest’ultima è la
data della sua morte), dirigendo, con grande onore, la
città ed il suo celebre arsenale militare. |
Sigillo in ceralacca con simbolo della
bandiera nazionale di Spagna e,inciso in cerchio, il
nome “REGGIO CA…..”
(molto probabilmente “REGGIO CARLOS”) |
Nell’anno 1764, fu dedicata al “Excel.mo
Sr. don Carlos Reggio” dal suo autore, Frate Antonio
Herráiz, l’Opera "Los cuatro misticos rios (= fiumi) del
paraíso de la iglesia. Quatro hermanos santos, Leandro,
Fulgencio, Isidoro y Florentina, honra (= onore) de
Cartagena, gloria de España y esmalte de la fe católica",
Valencia, editore Benito Montfort 1764.
Durante i quattro anni sopra citati
Carlo Reggio curò le opere di ingegneria militare per il
rafforzamento delle mura, del castello e dei forti posti
a difesa dell’entrata nel porto e della città di
Cartagena, dirigendo gli ingegneri militari incaricati
della realizzazione di tali opere e riferendo sullo
stato di avanzamento delle stesse al Segretario della
guerra Juan Gregorio Muniaín.
Il giorno 04.11.1772 il Re Carlo III
comandò a Carlo Reggio, mediante un suo ordine scritto,
di attuare, nella sua carica di Governatore militare e
politico di Cartagena, quanto necessario per sequestrare
per conto del Real Erario tutte le monete false,
illegittime, nonché i denari valenciani e quant’altre
monete non legali
correnti nella città di Cartagena e nella provincia
della Murcia.
Nell’anno 1773 fu richiesto a Carlo
Reggio di affrontare il problema dell’alloggiamento dei
vagabondi, dei condannati e dei delinquenti addetti ai
lavori forzati nei cantieri dell’arsenale militare di
Cartagena. Questo fu un problema sociale costante per
Cartagena nella seconda metà del XVIII secolo. La
continua affluenza in questa città di carcerati e di
schiavi destinati ai lavori dell’arsenale militare
comportava, come misura immediata, per tamponare il
problema, il loro alloggiamento in baracche, tettoie o
negli scafi di vecchie galee in disuso, situate
all’interno dell’arsenale ed utilizzate come dormitorio.
Finalmente si decise la costruzione di una grande
caserma, collegata all’arsenale e da questo dipendente,
dove alloggiarli. Il Re dette ordine di progettare
questa grande caserma, la cui costruzione iniziò
nell’anno 1773 secondo i piani strategici di Carlo
Reggio ed il progetto tecnico dell’ingegnere Reale Mateo
Vodopich.
La costruzione fu completata solo molti anni dopo (nel
1785, dopo la morte di Carlo Reggio). |
Stemma della famiglia Reggio Principi di
Aci Sant'Antonio e San Filippo
Linee ultrogenite |
Rimase celibe e visse nella casa che si
fece costruire nel terreno del camposanto dell’antico
Ospedale della Porta di Murcia, nelle immediate
vicinanze dell’Arsenale di Cartagena. Questa casa fu
acquistata, molti anni dopo, tramite pubblica asta, da
don Baltasar Castellini, genovese fabbricante di
vascelli per la Real Armada spagnola (a Cartagena esiste
oggi Plaza Castellini, in vicinanza della Porta di
Murcia).
Carlo Reggio morì a Cartagena di Spagna
il 02.09.1773, rimpianto da tutti i cittadini quale
munifico benefattore dell’Ospedale della Carità di
Cartagena. Il 06.09.1773 fu sepolto nel Convento di S.
Francesco, oggi non più esistente perché raso al suolo
dai rivoltosi spagnoli nel 1835. |
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Note:
1)
- Atto notaio Amico del 10.08.1751, Archivio di Stato di
Catania.
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