
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Ricca |
Arma:
d'azzurro alla fascia di rosso accompagnata da tre stelle d’oro
ad otto punte, poste due nel capo e una in punta. |

Arma Famiglia Ricca |
Della nobile famiglia napoletana Ricca si hanno poche notizie.
Fabio Ricca (†
11.09.1580) nel 1573 acquistò dal Tribunale del Sacro Regio
Consiglio per ducati 11.500 le terre di Pollosa e Castelpoto, in
Principato ultra, vendute ad istanza dei creditori di
Nicola Antonio
Caracciolo 2°, marchese di Vico. Nello stesso anno
tra l’Università di Cervinara e il barone
di Pollosa ci fu una lite presso la Regia Camera della
Sommaria in quanto gli abitanti di Cervinara chiedevano
l’esenzione dal pagamento del passo di Pollosa. |

Napoli - Monumento
funebre di Baldassarre Ricca - Anno 1518 |
Il citato Fabio, col consenso del primogenito Gaspare,
vendette nel 1570 ad Ettore
Brayda della città di Napoli
il feudo di Polcarino per
ducati 12.000.
I feudi di Pollosa e Castelpoto passarono, di padre in
figlio, a Gaspare (†
29.06.1625) e poi a Fabio 2° che divenne
duca di Pollosa con diploma
datato Madrid 11.06.1627; egli fu nominato cavaliere di
S. Giacomo. Impalmò Felicita Maria
Capece Piscicelli, figlia di Mario e di
Isabella
Brancaccio; vendette il
feudo di Castelpoto a Giovan Giacomo Bartoli,
dottore in legge, per ducati 18.000. |
Fabio 2° Ricca rese l’anima a Dio in data 12.12.1662
senza figli e il titolo di duca di Pollosa (o Apollosa) passò al
nipote Fabio Capece Piscicelli.
La famiglia Ricca viveva principalmente in Napoli nel
monumentale palazzo realizzato durante il Cinquecento e
ceduto da Gaspare Ricca nel 1616 per 10.000 ducati al Sacro Monte dei
Poveri. |

Napoli - Particolare
Palazzo Ricca |
La famiglia possedeva due cappelle gentilizie nella Basilica
di S. Pietro ad Aram.
La
basilica fu ampliata incorporando la prima
chiesa cattolica d'Italia; l'apostolo Paolo sbarcò a
Pozzuoli mentre S. Pietro, prima di recarsi a Roma,
nell'anno 44 d. C. si fermò a Napoli dove celebrò la
Santa Messa, battezzò e comunicò S. Candida (†
Napoli, 78 d.C.)
e S. Aspreno, quest'ultimo diventerà il primo vescovo di
Napoli. Solo la città di Napoli, oltre Roma
naturalmente, ebbe il privilegio di indire il Giubileo,
poi per ordine del pontefice Clemente VIII (1592 - 1605) fu
murata la Porta Santa della Basilica di S. Pietro ad Aram
nel 1600, per motivi squisitamente economici e non
religiosi. L'ultimo Giubileo fu proclamato a Napoli nel
1576. |
Napoli
- l'altare dove l'apostolo S. Pietro celebrò la
Santissima Eucarestia con S. Candida e S. Aspreno
raffigurati nell'affresco.
A destra dell'altare vi è la Porta Santa. |
Alcune parentele contratte dai Ricca:
Francesca Ricca, sorella di detto Gaspare, sposò
Cesare
Pagano († 1599) del Sedile di Porto di Napoli,
barone di Fossaceca e Pietrastornina.
Prospera Ricca sposò Ascanio Caracciolo 1° (†
1605), barone di Pannarano.
Lucrezia Ricca, sorella del citato Fabio 2°, duca
di Pollosa, sposò Nicola Maria Capece Piscicelli, figlia
di di Mario e di Isabella Brancaccio. I coniugi
generarono Fabio, Mario e Maddalena.
Gio. Vincenzo Ricca sposò Giulia de Martino,
figlia di Francesco (1695 † 1774) avvocato dei poveri.
Vincenza Ricca sposò Antonio de Martino, figlio
di Francesco (nato a Montefusco il 16.5.1776) e di
Caterina de Attellis dei marchesi di Sant’Angelolimosano. |

Napoli - sepolcro
cinquecentesco di Giovanni Ricca con le insegne del
Casato e della moglie appartenente alla famiglia
Miroballo. |
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