Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Stemma Statella

Famiglia Statella

Arma: inquartato, nel 1° e 4° di rosso alla torre d'oro; nel 2° e 3° d'oro all'alabarda d'argento astata di nero.

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Napoli - Stemma di Antonio Statella principe di Cassaro posto sull'ingresso del palazzo di proprietà del principe
sito in Napoli alla piazza Vittoria.

Antica famiglia di origine francese diramatasi in Sicilia e nel Napoletano, per godere dei fasti della corte borbonica ed assumere prestigiosi incarichi, in campo civile e militare.
Francesco Statella, principe di Cassaro, fu luogotenente e capitano generale di Regno di Napoli, nel 1799 fu nominato Cavaliere del Reale Ordine di San Gennaro.
Antonio Statella, principe di Cassaro, Gentiluomo di Camera con esercizio, Ministro degli Esteri, fu Primo Ministro, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro, Grande di Spagna di prima classe,  Cavaliere dell'Insigne e Reale Ordine di S. Gennaro, Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di Francesco I, Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di S. Ferdinando e del merito nel 1830.
Il generale Enrico Statella è ricordato per aver domato, senza non poche difficoltà, i moti rivoluzionari del 1848, ovvero per aver espugnato, con le truppe dell'esercito di re Ferdinando II di Borbone, palazzo Cirella sito in Napoli alla via Toledo, nel quale si erano asserragliati Pasquale, Gennaro e Pietro Catalano Gonzaga duchi di Cirella, insieme ad altri ferventi liberali per lo più artisti del teatro San Carlo.
Francesco Statella, principe di Cassaro acquistò dal duca de Vargas, per dimora sua e della sua famiglia, il palazzo sito in Napoli alla Calata Trinità Maggiore.

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Napoli, piazza Vittoria: i palazzi attigui dei de Majo e dei Statella

Il conte Giuseppe Statella (Palermo, 1797 † Roma, 1862), terzogenito di Francesco principe di Cassano, intraprese la carriera militare; nel 1812 partecipò alla sbarco anglo-due Sicilie a Genova, nel 1827 fu nominato capitano e nel 1835 divenne maggiore del 2° Lancieri. Nel 1860, col grado di tenente generale, seguì re Francesco II di Borbone a Gaeta e poi scortò la regina Maria Teresa a Roma in attesa dell'arrivo dei Reali da Gaeta avvenuta a febbraio del 1861. Divenne Cerimoniale della Corte in esilio e fu decorato della croce di San Gennaro.


Conte Giuseppe Statella (1797 † 1862), tenente genearale dell'esercito borbonico


Donna Maria Francesca principessa Marulli (1802 † 1883), duchessa di San Cesario, nata Berio dei marchesi di Salza (la seconda signora da sinistra per
 chi guarda). La prima signora è sua sorella, la contessa Donna Maria Laura Statella dei principi di Cassaro, moglie del conte Don Giuseppe S
tatella dei principi di Cassaro, capitano generale dell'esercito e primo cerimoniere di corte (in piedi nella fotografia).

Donna Costanza Statella, figlia di Antonio principe di Cassaro e marchese di Spaccaforno, sposò nel 1838 Giacomo Milano Franco d'Aragona (1811 Napoli, 1872), principe di Ardore, duca di San Paolo, marchese di San Giorgio e di Polistena e Grande di Spagna di prima classe, patrizio napoletano.
Nel quarto centenario della nascita di S. Pasquale Baylon (1540
† 1592), protettore delle donne, il conte Luigi Statella fu uno dei benefattori che contribuì alla decorazione della nuova abside della chiesa di Napoli dove sono conservate le reliquie del Santo, insieme al principe Fabrizio Pignatelli, alla principessa Antonietta Alliata, al marchese Marino Rodinò di Miglione, al marchese Girolamo Carignani di Novoli, al marchese Nicola Ruffo di Guidomandri, alla marchesa Ortensia Rubino, alla marchesa Angelina Santangelo, alla marchesa Maria Quarto di Belgioioso, al principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, al conte Augusto Garolla e tanti altri.

Napoli - Targa in ricordo dei benefattori, e abside della Chiesa dove sono conservate le reliquie di S. Pasquale Baylon

La sede dell'Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti fu danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il conte Giovanni Statella, insieme al marchese Giovanni Sanfelice, al barone Piero Compagna, al principe Stefano Colonna di Palliano ed altri, fu uno dei sovventori per la ricostruzione.

Ospedale Pellegrini


Napoli, stemma famiglia Statella

Gli Statella possedevano a Palermo un magnifico palazzo; il primo nucleo dell'edificio, a metà del XVI sec., apparteneva a un Berlingerio Requesens.  Passato alla famiglia Statella all'inizio del '700, venne ampliato per volontà di Francesco Statella Rau, principe di Bambuci e marchese di Spaccaforno (attuale Ispica), che diede l'incarico all'architetto Giacomo Amato di ampliare il lato meridionale e realizzare il nuovo portale d'ingresso ad arco. Tra la metà e la fine del '700 vennero effettuate  ulteriori opere di ristrutturazione per volontà di Antonio Statella e Grifeo, principe di Cassaro. Ultimo proprietario fu Francesco Maria Statella. Verso la fine dell'800 Giuseppe Valguarnera e Ruffo, principe di Niscemi acquistò il palazzo, e vi abitò fino agli inizi del '900, quando la famiglia si trasferì presso la Villa Niscemi. Nel dopoguerra i Valguarnera vendettero l'immobile. Attualmente il palazzo ospita una scuola media.

Palermo, Palazzo Statella di Spaccaforno-Valguarnera di Niscemi

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI

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