Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Venneri

a cura dell'Avv. Francesco Venneri

Arma:
Venneri di Cariati: Spaccato: al I° di cielo al naturale caricato di un leone nascente dalla partizione al naturale, fissante un sole nascente nel cantone destro di rosso, al II° scaccato d’argento e di nero; il tutto al capo d’azzurro a tre stelle d’otto punte poste in fascia d’argento, sorretto da un filetto d’argento.
Venneri di Gallipoli: Partito: N.1 Partito d’azzurro al Tau d’oro alla campagna di verde caricato di tre rose al naturale e d’azzurro al leone doro rampante. N.2 scaccato di rosso e d’argento a sei file (1).
Titoli: Baroni di Tuglie, Nobili di Gallipoli, Nobili di Cariati.
Dimore: Gallipoli e Cariati.


Stemma famiglia Venneri di Cariati

La famiglia Venneri  originaria di Tebe, si insediò a Gallipoli nel XII sec., ed è annoverata già tra le principali famiglie gallipoline nel secolo XII, indicata come famiglia Nobile, dallo stesso Camaldari che ne indica i legami di parentela con famiglie quali i Marchesi Palmieri di Lecce e la famiglia D’Ospina, nella quale la famiglia nel ramo gallipolino si estinse nel XVIII sec. (1767), assumendo il doppio cognome Venneri D’Ospina. La famiglia Venneri diede alla città di Gallipoli numerosi sindaci, tra i quali Bonifacio nel 1523, Niccolò nel 1531, Paolo nel 1556, altro Bonifacio nel 1600, 1611, 1618, Giovanni nel 1632, Giuseppe nel 1648, 1665, 1676. Altro Bonifacio nel 1662, Giacomo nel 1692, Andrea nel 1698, Agostino nel 1711, Giuseppe nel 1723, Onofrio nel 1736. Altro Giuseppe in fine del 1757. Nel 1610 Bonifacio Venneri acquista il feudo di Tuglie, paese in Terra d’Otranto e in diocesi di Nardò, acquisendone il titolo di Barone, feudo in seguito venduto alla famiglia Castriota-Scanderberg.
Lo stemma della famiglia di Gallipoli lo troviamo riprodotto nella chiesa dedicata a San Francesco di Paola a Gallipoli, altare di Santa Apollonia. Invece il palazzo di famiglia è situato in Largo Venneri, oggi di proprietà della famiglia Fedele. 


Stemma Venneri di Gallipoli


Gallipoli, Palazzo Venneri, poi Fedele

Dalla famiglia Venneri di Gallipoli, nel 1500 si è formato un ramo calabrese, precisamente nella cittadina di Cariati, con precisione il primo di cui si ha notizia a Cariati è Silvestro Venneri (1554 † 1643), sposato con Cecilia Costanzo. Agli inizi del 1660 tra le cronache locali appaiono tra i nobili o magnifici del luogo Marco Venneri e Giò Vincenzo Venneri. Alla fine del 1600, in seguito al matrimonio tra Don Domenico Venneri e Donna Lucrezia Guido ultima discendente di un’antica famiglia cariatese, si è formato un nuovo ramo, il quale tra l’altro ha assunto come stemma familiare uno stemma matrimoniale, composto dallo stemma Venneri e dallo stemma Guido, ramo che in seguito, all’inizio del 1900 con il matrimonio tra l’ultima discendente di questo ramo Emma Venneri ed il notaio Dott. Leonardo Natale  diventa famiglia Venneri Natale, unendo i due cognomi.


Cariati, Contrada S. Felice, Castello Venneri - Natale


Cariati, Castello Venneri, stemma Venneri-Natale

Nel corso dei secoli, la famiglia Venneri di Cariati si è imparentata con numerose nobili casate locali, i Guarany di Cutro, in particolare dal matrimonio tra Gian Domenico Guarany ed Eleonora Venneri  nacque Giuseppe Guarany, il quale, appena ventenne, veniva segnalato come benemerito della patria per aver sgominato, insieme ad altri giovani coraggiosi, la banda guidata da Luigi Brandi, facendo sventolare per la prima volta la bandiera tricolore sul cielo di Napoli. La famiglia si imparentò inoltre con la famiglia Conty, di origine fiamminga, con il matrimonio tra Nicola Venneri ed Donna Angelina Conty, figlia di Massimiliano Conty Amministratore Generale delle Regie Ferriere di Mongiana Stilo, alla fine del 1700;


Ritratto di  Nicola Venneri del 1806

con la famiglia Nozzoli da Napoli di origine fiorentina, con il matrimonio tra Vincenzo Venneri e D. Luisa Nozzoli alla fine del 1700; con i Giuranna di Umbriatico, con il matrimonio tra il Barone Gian Domenico Giuranna e Alfonsina Venneri nella prima metà del 1800; con i Cosentini di Aprigliano, con il matrimonio tra Marco Venneri e D. Agata Cosentini dei Baroni Cosentini di Capalbo, figlia di Don Giuseppe Maria Cosentini e Rosa Parisio, nella prima metà del 1800; con i Capoano di Cirò, e con i Salvidio di Acri con il matrimonio tra Gennaro Venneri, Cav. dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro, e Donna Gabriella dei Conti Salvidio nel 1856;


Don Gennaro Venneri,
Comandante della Guardia nazionale a Cariati


Donna Gabriella dei Conti Salvidio,
moglie di Don Gennaro Venneri

con la famiglia Albani di Crotone con il matrimonio tra don Pasquale Venneri e Giovanna dei Marchesi Albani di Crotone a fine '800. Don Pasquale acquistò i ruderi del castello di Cariati dai principi Spinelli, sui quali costruì un magnifico palazzo, oggi sede del Comune. Detti coniugi ebbero una sola figlia, Emma.
Nicola (n. 1756) e Vincenzo (1760
† 1841) Venneri, figli di Don Gennaro Venneri (1706 1769) e Donna Anna Verticilli, furono annoverati come membri del Collegio dei Possidenti della Calabria Citeriore nei primi del 1800.
Altro Vincenzo (1824
† 1904 partecipò ai moti risorgimentali del 1860, combattendo presso Capua col grado di tenente, fu poi Sindaco di Cariati nel 1864.


Don Vincenzo Venneri (1824
1904)


Donna Filomena Venneri (1863
1888)


Don Vittorio Emanuele Venneri (1861
† 1896)


Donna Agata Venneri (1869
1896)

Il ramo cariatese originario, abita sin dai primi del 1700, il palazzo di Via Annunziata a Cariati dove a tutt’oggi dimorano i discendenti, conservando lo stemma originario, così come adottato in seguito al trasferimento da Gallipoli al quale furono apportate alcune modifiche.


Cariati, Palazzo Venneri di Via Annunziata


Cariati, Contrada Tramonti, Torre Venneri con particolare stemma

Alla fine del 1800 Don Marco Venneri, Cavaliere dell'Ordine di San Silvestro, sposò Donna Rachele Cipriotti, ultima discendente dell’antica famiglia cariatese che ha dato al paese numerosi uomini illustri tra notai, avvocati e un certo numero di ecclesiastici. Per tale motivo, il palazzo in cui abitarono, è denominato Cipriotti-Venneri.


Cariati, Palazzo Cipriotti-Venneri


Stemma Cipriotti

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Note:
(1) -
Così trascriveva Ettore Vernole attorno agli anni ’20, riportando lo stemma dei Venneri, come anche, quelli di altre 34 famiglie nobili di Gallipoli, da un manoscritto autografo di Bartolomeo Ravenna.

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Fonti bibliografiche:

- Vittorio Spreti: “Enciclopedia storico-nobiliare italiana”, Vol. 6, Arnaldo Forni editore

- Archivi di Stato Araldici


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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