Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Galdi

Documenti
a cura del Cav. Guido Galdi
 

Imperiale Provvisione di Federico II a Landolfo Galdo
(da Tettoni e Saladini)


"Imperator Fridericus II Romanorum Caesar semper Augustus, Siculus, Hyerosolimitanus, Arelatensis, felix, victor et triumphator.
Attendentes nos multis justis servitiis per te militem Landulfum Galdo, fidelissimum consiliarium nostrum, continue praestitis pariterque strenuum militem Gerardum Galdo, patrem tuum, et nostrumque imperialem vicegerentem nostrae provinciae Sveviae, ac etiam tuae, antiquissimae nobilitati, que ex Elio Galdo trium Legionum Romanorum militum sub Magno Pompeo militari Tribuno originem traxit. Sic tamen multis tuis meritis, virtute praesentis eligimus, creamus et nominamus te praedictum militem et consiliarium nostrum Landulfum in nostrum  magnum justitiarium nostri regni Siciliae ultra Pharum cum omnibus illis autoritatibus, potestatibus, jurisdictionibus, dignitatibus, praeminentiis, lucris, et emolumentis prout alii praedecessores tui Garisi sunt. Ideirco mandamus.  .......
"
 

MANOSCRITTO DEL 1795
(
Archivio privato dei Baroni del Galdo)

 

© Immagine proprietà Casa Galdi

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© Dall' archivio Galdi dei Baroni del Galdo - Manoscritto del 1795

 

"Poicchè l'Ill. Cavaliere Sig. Vinc: Ambrogio Galdi de' Baroni del Galdo, Conte del Sagro Palazzo Apostolico della Reg. Pontificia Lateranense, Patrizio d' Ischia di Reg. e di altre Città del Regno di Napoli, Avvocato Fiscale per S. M. Siciliana (Iddio guardi) nella difesa delle Cause Reg. dell'abolita commissione generale di Terra Santa, e similm.le di costui Ill. figlie D. Maria Giuseppa, D. Maria Carolina, e D. Maria Elisabetta Galdi, com'anco il padre d'esso Sig. Cav. Conte D. Pietrantonio Galdi, e suo Cugino D. Benedetto Galdi, Barone del Nobil Feudo del Galdo, in Provincia di Principato citra, han recata formal Supplica a noi sottoscritti Individui del Nobil Patrizio ceto di questa Ill/ma e fedelissima Citta di Altamura, chiedendosi essi nominati Ill/mi Sig. e le di costoro rispettive posteriotà e discendenze in perpetuum et in futurum l'aggregamento ed unione a questa Nobile Radunanza. A tal uopo dunque (precedenti le consuete sollenni cenziorazioni del nostro Cancelliere) siamo qui tutti radunati nel Palazzo del Decurio Ill. D. Gianandrea Filo; E dopo non breve Congresso, e ponterata disamina sulle Carte e Documenti esibitici d'Essa Nobile e Cospicua famiglia Galdi; Abbiamo con pienezza di voti et nemine discrepante concluso e stabilito oggi notato giorno II Maggio andante Anno '95 che, rimanga accettata, unita, ed aggregata a questo nostro Nobile Patrizio Ceto Altamurano la Mentovata Nobilissima famiglia Galdi, et Sig/ter li sopraddetti Ill. Sig., con le di loro rispettive posterità e discendenze tutte, in pertetum et in futurum, per lo che da qui innanzi, l'accordamo tutti quelli onori, preminenze, prerogative, cariche, Privilegi ed ogni altro che gode questa nostra Nobiltà di Cittadinanza Altamurana, ab immemorabili e che con Privilegi e rispettive concessioni de' Principi e Sovrani del Regno, vedonsi accordate e recate.
Ben vero, debba essere carico d'essi Ill/mi Sig. de Galdi, andare ed impetrare il Real permesso dovuto sulla sopraddetta Aggregazione. E cos' lasciamo concluso, stabilito, e determinato col nostro unanimo consenso; Apponendovi a tal effetto le nostre respettive firme.


Convenendo al Decoro. ed allo Splendore di questa nostra Patria Nobile, e Fedelissima Città di Reggio, ed alla Classe degli Antichi, ed Ill/mi Nobili SS/ri della medesima, lo ascrivere altre Nobili Famiglie alla Nobiltà di questa stessa Città, come è stato sempre solito, et ab antiquo farsi, e praticarsi da' Nostri Antenati, od Antecessori, anche in virtù de' Privileggi che hanno in ogni tempo goduto, come godono esse Ill/ri ed antiche Famiglie di questa Città, concessile da' Serenissimi Ré, e da' Invitissimi Imperadori, siccome costa da molti pubblici Documenti, e fra gli altri, da quello dell'Aggregazione a questa Nobiltà della famiglia Gerace, oriunda di Napoli, precedente contenta delli SS/i Gentiluomini di questa prefata Città di Reggio in atto pubblico sotto il di Diciotto ottobre della Decima Indizione del Mille Seicento Settantuno per Notar Francesco Pileci Pub/co Reg/o Notaro di questa suddetta Città; in forza di quale Contenta di Nobiltà fù alla Mentovata Famiglia Gerace, spedite a 19 d. mese ottobre del med. anno 1671, la Patente di Nobiltà in questa Città dagli Ill/mi Sig. Sindaci Giovanni Melissari, Francescantonio Plutino, e Giulio Cesare Dattola; come il tutto chiaramente si ravvisa al fol:195 e seg. del Protocollo di esso Notar Pileci; Perciò al pari de' nostri Antenati, ed Antecessori, Noi qui Sottoscritti Gentiluomini  degli Antichi ed Ill/ri di questa mentovata Città facendo lo istesso uso de' med/mi Proivilegj, et signater di quello cioè di donar la Cittadinanza e la Nobiltà che sta enunciata nella surriferita fede di Nobiltà della suddetta Famiglia Gerace, come per detto Notar Pileci; Ci contentiamo di essere aggregati, ed ascritti al Ceto, o sia Classe de' Nobili di questa Città li qui numerati SS/ri della Famiglia Galdi, cioè il Conte D. Pier Antonio Galdi, ed i suoi Figli, cioè il Cav. D. Vincenzo Ambrogio Galdi, Regio Avvocato per S. M. Regnante Ferdinando IV Borbone, Signor Nostro (D.G.) nella difesa delle Cause Fiscali di Terra Santa; D. Pier Nicola, e D. Gio: Matteo Galdi, e li cugini di esso suddetto Conte; Cioè li Fratelli D. Agostino e D. Nicola Galdi, e D. Onofrio Galdi, figlio di esso D. Agostino; li Fratelli D. Anselmo, e D. Ferdinando Galdi Seniore ed i suoi Figli, D. Francesco Maria, D. Giuseppe, D. Andrea e D. Luca Galdi, li Fratelli di D. Gregorio, e D. Vincenzo Saverio Galdi, e D. Michele in Galdi, e le rispettive loro discendenze, in perpetum et infinit: col godere gl'istessi Sig. Galdi tutte le dignità, preminenze, prerogative, ed ufficj, che godono e sogliono gli altri Nobili di questa Città godere. E così si Contentiamo Reggio Ex:
 

capitoli  matrimoniali
(1
Novembre 1800)


© Immagine proprietà Casa Galdi


"Regno delle Due Sicilie  - Ferdinando secondo per la grazia di Dio Re del Regno delle Due Sicilie, di Gerusalemme, Duca di Parma, Piacenza, Gran Principe ereditario di Toscana. A tutti i presenti e futuri salute. Die prima mensis Novembrys 1800 Napoli, et proprio in domi  dell' ill/mi asquitis D. Vincenzi Ambrosii Galdi Comitis Galdii et Belfortis sita prope plateam S. Joannis ad Carbonarium - Perchè col favore dell' Altissimo Iddio si è trattato e conchiuso matrimonio fra l' ill/ma sig/na contessina del Galdo e di Belforte D. Maria Giuseppa Galdi dama di Reggio e figlia di detto ill/mo Sign Conte D. Ambrogio Galdi, vergine in capillis, e l' ill/mo Sig contino D. Pasquale Galdi di Amore anche patrizio di essa città di Reggio figlio della chiara memoria di D. Orazio di Amore da Marigliano; perciò si sono formati i seguenti capi di conv/ne, quali per la maggior fermezza si convalidano per la stipula del presente istrumento nel quale interviene da una parte detto ill. sig. cav. D. Vincenzo Ambrogio Galdi, Conte dei feudi nobili di Reggio, Altamura, Giovinazzo, Ischia ecc. Avvocato fiscale sulle liti in difesa delle Reggie cause dell'abolito com/e gen/e di terra Santa, e Principe perpetuo dell'Arcadia Reale di Napoli, figlio della chiara memoria del fu conte del Galdo D. Pietrantonio Galdi, patrizio di Reggio tanto in suo proprio privato e principalmente quanto in nome di tutti i suoi rispettabili discendenti e maggiori da una parte=
Detto ill. sig. Contino D. Pasquale Galdi di Amore, Patrizio di Reggio ecc, e seco lui il maggior suo fratello ill. sig. D. Antonio di Amore sotto la di cui cura e direzione sta addetto l' ill. Conte D. Pasquale li quali anche aggono ed intervengono alla cosa infrascritta tanto per li stessi quanto per li loro rispettivi eredi, discendenti e superiori e dall'altra parte primieramente il sig. Conte Galdi dico D. Vincenzo Ambrogio Galdi promette e si obbliga di fare esequazione reali ecc. che la detta ill. sua figlia primogenita Contessa Donna Maria Giuseppa Galdi debba prendere ed ammettere per suo caro e legittimo sposo e consorte il detto ill. Sig. Contino D. Pasquale Galdi di Amore e con quello contrarre solenne e legittimo matrimonio per verba del presente vis et volo conforme comando la sacrosanta Romana Chiesa ed il sacro conculio tridentino e questo fra lo spazio di notamenti, e fra lo stesso termine prima o dopo ad elezione di amb'esse Signore parti.=
Per contrarre e qual matrimonio e per le fedi di quelli comma de sopportanti  detto ill. Sig. Conte Don Vincenzo Ambrogio dichiara di tenere e possedere come vero e legittimo signore e padrone con giusto titolo li seguenti beni ed effetti=
1)= Le quattro dogane dell'ammiraglio, 3 cioè in questa fedelissima città di Napoli nella dogana grande nella doganella di porto salva e nella doganella del veliero, ed una nella dogana della Torre del Greco con dritta di esigersi un tarì sopra ogni cant.a di canapa lavorata e non lavorata che entra o esce per mare nel valsente in capitale di D 1000 e più=
2) La giurisdizione e corpi feudali e giurisdizionali sul fondo nobile di Belforte alias Dragoni sito nella provincia di Lecce nel valsente di circa D 2000=
3) Una casetta sita in questa fedelissima città di Napoli nel vicolo detto delle campane del valore di D 300=
4) La somma di circa D 300 altri, che detto ill. Conte Don Vincenzo Ambrogio deve in breve conseguire dal patrimonio dei germani fratelli Don Benedetto, Don Domenico Ferraiolo dedotte nella generale indennità di guerra e casa res/le presso l'atela Raffaele Dati=

5) Un'antichissima Cappella Gentilizia dell'illustrissima famiglia Galdi con sepoltura tutta in marmo sotto il titolo del SS Rosario sita in questa fedelissima città di Napoli dico nella rev. chiesa de' rev, padri Agostiniani di S. Giovanni a Carbonara=
6) Il titolo di Conte nel feudo nobile del Galdo sito nella provincia di Principato Citra con essersi attese anche le minute parti d'acquisto della giurisdizione e de' corpi feudali della medesima terra che attualmente si possiede dal detto Don Benedetto Galdi fratello cugino di esso Sig. Conte Don Vincenzo Ambrogio=
7) Una spen.a lib.a in due stanze de ogni ge.e di scienza e legali con una gran quantità di libri manoscritti e stampe della Reale Accademia del valore in tutto do D 4000=
8) Una splendida quadriria di molte brvis.i antichi con degli altri mobili di casa consistenti in specchi, tromò, placche, burò, ecc.=
9) Molta argenteria lavorata con altre cose graziose=
10) La somma di più migliaie di ducati in varii onorari e fatto straordinario per funzioni impiegate e cause vinte da esso D. Vincenzo Ambrogio Galdi in tempo che faceva l'avvocato da moltissimi clienti=
11) Varie ingenti somme conseguende dalla reale corona per la difesa di moltissime cause fiscali dell' obbli. car. e generale di tess., delle quali esso Ill. Sig. Conte D. Vincenzo Ambrogio ne fu avvocato fiscale con dispaccio S.M. (Dio Guardi)=
12) Da circa D 2000 conseguenti dall' eredità quodam Ill. D. Candida Fulgari del Cav.e, dama di corte zia carnale dell'Ill. Sig. Contessa D. Petronilla de Sio Vincenti moglie dell' Ill. Sig. Conte D. Vincenzo Ambrogio per la porzione dei beni ereditati dal fu D. Niccolò de Sio spettanti al di lui figlio Cav. D. Giuseppe de Sio padre di essa Ill. Sig. Contessa Petronilla de Sio Vincenti, per la metà di beni avuti dai spettanti alla medesima Sig. Contessa D. Petronilla sovra i beni ereditati dai quondam suoi zii S. Crescenzo, D. Domenico e Rev. D. Gennaro de Sio e dalla stessa D. Candida Fulgori del Cavaliere come da vari doc.ti della Gran Corte e dal pr.to per questo fine comp.to nel sacro re.e e consiglio in bocca del mastrodattio Gaetano di Martino presso lo scrv.o Francesco di Martino=

13) Più altre migliaia di ducati conseguenti dall'eredità del quondam D. Giovan Paolo Galdi de' Bar.i del Galdo bisavolo di esso Ill. Conte D. Vincenzo Ambrogio Galdi per le porzioni spettanti sopra l'eredità del quondam D. Gennaro Galdi suo avo ed al quondam Conte del Galdo D. Pietrantonio Galdi suo padre come dal procedimento per questo fine compiuto nel sacro regio consiglio mastr.o Tommaso Tobino presso lo scrivano Vincenzo Catalano=

14) Finalmente li patriz.i delle piazze nobili delle città di Giovinazzo ed Ischia che ab immemorabili si posseggono dalla Ill. famiglia come li patriz.i delle piazze nobili delle città di Reggio e di Altamura, alle quali da molti anni a questa parte è stato aggregato l' Ill. Sig. Conte D. Vincenzo Ambrogio per sè e per le sue figlie Contessa D. Giuseppa e Contessa D. Maria Carolina Galdi per le rispettive loro discendenze oltre le ragioni che dal medesimo Ill. Sig Conte Galdi si rappresentano per li patriziati di Rimini e di Parma per essersi ad immemorabili goduti dalli maggiori fra i quali vi sono stati in specie due senatori dell' alma città di Roma cioè il Conte Galeotto e il di costui figlio Conte D. Francesco Galdi come da pubbliche e private scritture=
Fatta la descrizione dei beni come sopra appresi dall' Ill. Sig. Conte D. Vincenzo Ambrogio qualmente con la suddetta Sig. Contessa D. Petromilla de Sio Vincenti non ha egli procreato senonchè tre sole figlie femmine le attualmente viventi Contessina D. Maria Giuseppa e Contessina D. Maria Carolina e la già da più anni defunta D. Maria Elisabetta Galdi, senza più speranza di procreare altra prole per l'età avanzata di esso Sig. Conte D. Vincenzo Ambrogio, che di essa Sig. Contessa D. Petronilla de Sio Vincenti, motivo per cui esso Ill. Conte D. Vincenzo Ambrogio devolverà primogenita sua figlia Contessa D. Maria Giuseppa Galdi e al di lei futuro sposo Contino D. Pasquale Galdi di Amore come anche ai loro rispettivi discendenti, e successori in sanguini in perpetuum et infinitive assegna il titolo di Conte e rispettivamente di Contessa del Galdo, e di Conte e rispettivamente Contessa di Belforte con l'aver esso Ill. Contino D. Pasquale Galdi di Amore da ora assumere tanto per sè quanto per tutti li suoi successori eredi e discendenti li titoli di Patrizi di Reggio, Altamura, Giovinazzo, ed Ischia come di sopra, anche a tenore del foglio pattuito da esso Ill. Conte Vincenzo Ambrogio in beneficio di detto Sig. Contino D. Pasquale Galdi di Amore sotto la data di 28 del prossimo mese di Ottobre 1800 che in questo istrumento si conserva e che infra si inserirà quia si è et non aliter ="

Parte prima / Parte seconda /  Genealogia


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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