
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Lamanna |
A cura del dr. Giuseppe Pizzuti |
Arma:
d'oro al pino di verde sostenuto da due leoni al naturale
affrontati e controrampanti al fusto; nel capo tre stelle di
rosso ordinate in fascia
(1).
Titolo:
Nobile
di Scigliano. |

Stemma Lamanna
(2) |
La Famiglia
Lamanna fiorì nella Città
Regia di Scigliano, in
Calabria Citra, oggi comune in provincia di Cosenza,
comprendeva i territori degli attuali comuni di:
Bianchi, Carpanzano, Colosimi, Panettieri, Pedivigliano,
Soveria Mannelli, e Castagna frazione di Carlopoli; era
composta da più Quartieri: Diano, Calvisi, Cupani, Lupia,
Serra, Petrisi, e Pedivigliano, ebbe un notevole
sviluppo sociale, culturale, religioso ed economico, si
pensi all'installazione della tipografia, ai conventi,
al ginnasio, questo portò alla fioritura di molte
famiglie nobili, tra di esse:
Accattatis,
Ajello,
Arcuri,
Ariano,
Barone, Belsito, Biamonte, Bruno, Cerminara,
Costanzo,
d'Elia, Fabiano,
Folino,
Franchino,
Gagliano, Gauderini,
Gualtieri, Lupia,
Mancuso,
Mascaro, Mazza,
Mesuraca, Micciullo,
Milano,
Mirabelli, Misarti,
Pallone,
Palmieri, Pettinato, La Pira,
Ricci,
Rizzuti, Scarpino,
Stocco, Strangis,
Talarico. |
Gregorio
Lamanna (Scigliano, 11 aprile 1754 † Napoli, 30 gennaio
1810), figlio di Giuseppe e di Caterina
Santangelo, in giovane età ebbe la vocazione religiosa
col desiderio di recarsi al Convento di Mesuraca,
seguendo le direttive del padre si recò a Napoli a
studiare legge dove seguì le lezioni di A. Genovesi e di
G. Filangieri. Dopo essersi
laureato, su richiamo dei genitori fece ritorno a
Scigliano dove esercitò la sua professione. Con un
editto sollecitato dal ministro della Marina John
Acton, datato da San Giovanni di
Paliati del 31 luglio 1782, il Preside di Cosenza G.
Danero ordinava di ripristinare i boschi su tutte le
terre abusivamente disboscate e coltivate, prendendo
spunto da tale provvedimento studiò più
approfonditamente la Questione Silana avvalendosi
delle sue conoscenze di economia e di agraria, si pose
alla stesura delle Considerazioni che portò a
termine in quindici giorni, ed il 16 agosto faceva
tenere nelle mani del Preside. Messosi così in luce,
venne nominato Uditore della Regia Udienza di Catanzaro,
ed Assessore per gli affari della Sila. Promosso
Caporuota fu destinato a Lecce. Nel 1798 fu elevato a
Giudice di Polizia e della suprema Giunta di buon
governo a seguito dei
rivolgimenti del
1799, restando fedele alle ragioni di Casa Borbone,
nel 1801 fu nominato Assessore del Vicario Generale
delle Puglie, nel 1803 Capo della polizia generale del
Regno di Napoli, sotto Giuseppe Bonaparte e
Gioacchino Murat
salì alla presidenza della Gran Corte della Vicaria, e
poi della suprema Commissione delle prede marittime, in
seguito all'alto grado di Consigliere di Stato, fu
nominato Cavaliere dell'Ordine
delle due Sicilie. Con Dragonetti e
Parisi
si occupò della formazione del Codice di
Procedura Penale. Alla sua morte fu sepolto nella Chiesa
di San Tommaso d'Aquino
in Napoli.
Tra le sue
opere ricordiamo: Considerazioni politico-economiche
sulla necessità e direzione dell'agricoltura nella Selva
Bruzia - Napoli, Mazzola, 1783; Riflessioni sugli
affari della Regia Sila relativamente al dominio ed alla
pubblica economia - Napoli, Mazzola, 1891; Motivi
esposti nel Consiglio di Stato nella seduta del 12
maggio 1808 relativamente ad alcuni articoli del
rapporto e del progetto sull'organizzazione de'
Tribunali, e sulla procedura criminale - Napoli
1808. |

Gregorio Lamanna |
Don
Giuseppe Talarico nelle sue Memorie di Scigliano
del 1782 nella descrizione dei Palazzi delle famiglie
Nobili ubicati nel Quartire Calvisi riportava: “... Vi
sono altri Palazzotti, come quello del Notar Nicola
Arcuri accanto il Palazzo dell'anzidetto Dottor Paolo;
un altro nuovo edificato ai nostri tempi da Pietro Paolo
Basile
vicino all'Ospedale; un altro anche nuovo sotto
l'Ospedale edificato da D. Mario Lamanna zio del
Dottor Fisico D. Peppe Lamanna, e del Dottor Gregorio.
Due altri edificati vicino la piccola Chiesa di
Costantinopoli da Pompeo e da Nicola Gentile...”.
Nell'ottobre del 1785 venne ucciso il fratello di
Gregorio in circostanze non chiare.
Agostino
Lamanna fu Sindaco di Scigliano nel 1791, gli successe
Pier Giuseppe d'Elia. |
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Note:
(1) - Umberto
Ferrari
in “Armerista Calabrese”, La Remondiana, Bassano del
Grappa 1971, pag. 38.
(2) - Lo
stemma, che abbiamo attribuito alla Famiglia Lamanna, è
nella sacrestia di una chiesa di Taverna (Catanzaro),
già Città Regia confinante con Scigliano.
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Bibliografia:
- Eugenio
Arnoni,
“La Calabria illustrata Vol. IV Il Circondario di
Cosenza”, Edizioni Orizzonti Meridionali, Cosenza 1995.
- Gustavo Valente, “Compendium, dizionario storico,
geografico, biografico ragionato della Calabria” Vol.IV,
Ferrari editore 2017.
- Francesco Antonio Accattatis, “Storia di Scigliano”
1749 Voll. I-II, manoscritto stampato a cura di Isidoro
Pallone, Editrice Casa del Libro, Cosenza 1965.
- Umberto Caldora, “Calabria Napoleonica (1806-1815)”,
Edizioni Brenner, Cosenza 1985.
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