Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.

Famiglia Landi

Arma: troncato alla fascia di rosso caricata di tre stelle d'oro (6); nel primo d'argento all'albero nodrito al naturale e fogliato di verde; nel secondo d'argento a tre pali di rosso.
Titoli: Nobile
Dimora: Cosenza


Rende, Chiesa Matrice, stemma della famiglia Landi

La nobilissima famiglia Landi di Piacenza, dalla fine del '600 ed i primi dell'800, dimorò a Cosenza.
Nel 1679 il nobile Lorenzo seniore Landi, sposato con Anna Palazzo, fu Priore dell'Arciconfraternita del SS.mo Rosario in Cosenza, eretta nella chiesa dei PP. Domenicani, dispose uno "stanziamento di ducati 12 annuali per il mantenimento de le lampe avanti Gesu' Cristo",  miracoloso simulacro scolpito in legno.

Elisabetta Landi († 2 marzo 1720), nipote di Lorenzo seniore, sposata a Domenico Ferrari (1642 † 17 novembre 1716), patrizio di Cosenza, il quale nel 1674 venne nominato suo procuratore dallo zio Lorenzo seniore Landi in occasione della sua partenza per Napoli, e gli donava 3.000 ducati per gestire i suoi interessi a Cosenza durante la sua assenza; nel 1676 costituiva una società con Antonio Landi di Napoli per una somma di 20.000 ducati che era stata loro donata dal fu Lorenzo Landi; il 22 giugno 1699 acquistò all'asta, per ducati 98.675, il feudo di Parabita nel leccese, posseduto in precedenza da Domenico Castriota.

Agli inizi del 1700 troviamo la famiglia Landi, domiciliata in un palazzo di loro proprietà in Cosenza al quartiere "dè Padulisi" dove possedevano altre proprietà date in affitto, era rappresentata da Antonio Landi sposato con Violante Ferrari, figlia dei citati Domenico ed Elisabetta Landi.

Nel 1715 la famiglia era così composta: da Violante Ferrari, rimasta vedova di don Antonio Landi, e dai figli: don Pietro Landi, magnifico clerico di anni 20;  Elisabetta anni 18, Lolla (seu Landonia) anni 15, Maria Anna anni 6. Dei predetti membri si sa che Elisabetta sposò don Pietro Falvo, patrizio cosentino.

Dal catasto onciario di Cosenza del 1749 apprendiamo che il nucleo familiare del citato Pietro, di anni 54, era così composto: donna Giovanna Ammone, patrizia di Sorrento, moglie di anni 41; don Giuseppe, fratello di anni 51; don Francesco, figlio di anni 26; don Antonio  († 1783), figlio di anni 25, sacerdote, canonico della Cattedrale Cosentina dal 1757 e sino alla sua morte; don Domenico, figlio di anni 22.
Pietro, tra gli altri beni, possedeva quelli degli eredi di Fabrizio Castiglione Morelli.

Il citato Francesco sposò Margherita Ferragnoli che generò: Maria Francesca il 21 ottobre 1756, Giovanna il 21 marzo 1759, Giuseppe Maria il 17 settembre 1763, Rosa il 1° agosto 1764 e Camilla il 28 luglio 1766, Pietro (11 gennaio 1758 † 1800) che sposò donna Saveria Belvedere ( 1802) ed ebbero per figlie: Francesca  ( 1869) che sposò don Raffaele Staffa (1778/79 16/08/1858), secondogenito del barone Michele, Margherita, sposata il 24 novembre 1814 con Gaetano Laghi di Castrovillari, e Maria Gaetana († 22 dicembre 1864), sposata con Giuseppe Turano di Montalto Uffugo.

Don Pietro, altro canonico della suddetta chiesa, fu Cappellano della Cappella detta del Privilegiato (atto 1783 notaio Niccolò del Pezzo).

© Cosenza, Località detta "La Ficuzza", Casa Cosentini, acquistata nel 1793, per 6.000 ducati,
da Giuseppe Maria Cosentini dagli eredi di don Pietro Landi
 

Nel 1744 don Lorenzo juniore Landi, fu nominato in un atto di compravendita rogato per notaio Carmine Infante; canonico e priore dell'Arciconfraternita del Rosario, a sue spese, adornò con magnifiche tele il soffitto della Cappella dell'Arciconfraternita. Al centro vi è un quadro della Madonna con sotto a destra la seguente iscrizione: "Taurentius nob. Landi hvive sodalitatis d.nus atque benefactor hoc opus deaurari ligavit - 1768".


Cosenza, Cappella dell'Arciconfraternita del SS. Rosario, stemma della famiglia Landi.
Si ringrazia Antonio Staffa, autore della foto

Lorenzo, istituì a sue spese nel 1785, un "Pio Monte dè Maritaggi alle donzelle povere" per assegnare annualmente due maritaggi a donne povere ed oneste del popolo cosentino.

In una documentazione del 1700 si rileva che don Pasquale Landi, ingegnere, diresse, per conto dell'amministrazione militare, la costruzione di una strada che da Cosenza va alla Sila Piccola (oggi Strada Statale n. 19).

Sila Piccola, Trepidò. A seguire ci piace ricordare la Coppa Sila (competizione automobilistica),
il circuito, i trofei originali, e l'ideatore






 

Nell'800 don Tommaso Landi fu un valoroso comandate della seconda brigata dell'esercito provvisorio stabilito durante i moti del 1848 in Cosenza.

Del ramo di Rende ricordiamo Francesco (Rende, 21 settembre 1779 † ivi, 15 febbraio 1839), medico, figlio di Giuseppe (di Celestino) e di Finita Arabia, sposato a Beatrice Monaco, ha avuto numerosa prole.

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Fonti bibliografiche:
- Rivista del Collegio Araldico (Rivista Araldica), anno XXXIV, 1936 , XIV.
- Tavole genealogiche della famiglia Ferrari di Livio Serra di Gerace.
- Luca Irwin Fragale, Microstoria e araldica di Calabria Citeriore e di Cosenza. Da fonti documentarie inedite, Milano, Banca CARIME, 2016.
- Amedeo Miceli di Serradileo in "Collezionismo e politica culturale nella Calabria vicereale borbonica e postunitaria" pag.102; a cura di Alessandra Anselmi - Gangemi Editore.
- Gustavo Valente, "Compendium, dizionario storico, geografico, biografico ragionato della Calabria", Ferrari editore 2017.  


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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