
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Mirabelli |
A cura del dr. Giuseppe Pizzuti |

Stemma famiglia Mirabello |
La Famiglia
Mirabelli o Mirabello, sembra molto probabile che abbia
preso il nome dal castello omonimo anticamente
posseduto, trovandosi memoria di un Trasmondo
signore di Mirabella ai tempi di
Re Guglielmo II
detto il
buono.
Hanno goduto nobiltà a Forlì, Siracusa, Messina,
Modica,Tropea, Carpanzano, Catanzaro, Cosenza, Scigliano,
ed Amantea, al seggio di
San Basilio, in quest'ultima
Città Regia si rese anche più illustre per
uffici e nobiltà, per nobilissime parentele e per uomini
insigni nelle lettere, nelle scienze e nelle armi,
possedettero feudi, passata per Giustizia al
S.M. Ordine di Malta,
e del
Costantiniano,
ammessa in quello di
San Giacomo della
Spada,
ed ascritta nel 1801
all'Elenco del Priorato di Capua.
Roberto,
da Cosenza
(1),
abitante ad Amantea in casa del Dottor Giovan Cola
Mirabelli, militava nel reggimento di Don Pietro
Monterosso, fece testamento con atto del notaio Antonio
Belverio di Amantea il 14 settembre 1579, sposato a
Polimena
de Mayo,
nominò erede universale suo figlio Girolamo
abitante a Scigliano dove esercitava la professione di
avvocato dell'Università. |

Scigliano, Palazzo Mirabelli, poi
Bruni |

Scigliano, Palazzo
Mirabelli, stemma |
Girolamo
ebbe per figli: Giovanni Angelo, di Scigliano ma
abitante ad Amantea, il suo testamento risale al 24
agosto 1608 con atto del notaio Antonio Aziiotta di
Amantea, nominò erede suo fuglio Paolo, minore,
ed il maschio nascituro da sua moglie Cornelia Gracchi
(figlia di Feliciana
Cavallo)
che era al momento incinta, nonché le figlie
Felicia,
Faustina e
Diana; Giulio, addottorato, sposato ad
Isabella Siscara, sua prima moglie, hanno avuto due
figli, Giuseppe (battezzato il 21 settembre
1578), e Giovanni (battezzato il 14 maggio 1581),
con la seconda moglie hanno avuto Scipione,
Ludovico ed Annibale, due dei suoi figli si
trasferirono a Catanzaro ed Amantea dove godettero la
nobiltà; Pietro Paolo, ebbe prole; e Mario,
Sergente Maggiore delle due Province della Calabria,
sposato a Vittoria De Falco di Catanzaro hanno avuto per
figli: Giulio II, il quale ebbe per figlio
Ludovico, padre di Giulio III, Giudice della
Vicaria, suo figlio Saverio, Cavaliere
Gerosolimitano, fu comandante della Fortezza di Messina,
per i suoi meriti ebbe il
Privilegio della Cittadinanza di Messina,
speditogli dal Senato in data 15 agosto 1782, sposò
Maria Centurione, nobile di Genova,
i suoi discendenti aggiunsero al proprio quel cognome
creando la Casata
Mirabelli Centurione, Fortunato, un
suo discendente, nel 1796 fu ricevuto in Giustizia
nell'Ordine di Malta; l'altro figlio di Mario e Vittoria
fu Francesco Maria (fede di battesimo, 22 giugno
1633, parrocchia Santa Maria Assunta di Scigliano),
sposato nel 1652 a Scigliano con
Cecilia
Stocco (†
5 novembre 1695), la quale successe nel possesso del
feudo di Archis e Petritiis
(o Roberto de Archis e Petritiis,
più precisamente de Petrusiis come scrisse Francesco
Antonio
Accattatis
nella sua
Storia di Scigliano Vol.I pag. 195)
come erede di suo fratello Ferrante Stocco juniore morto
improle. Daniele
Mirabelli Stocco
(1655 † 1736) successe nel possesso del feudo
come erede per la morte di sua madre, Baronessa Cecilia;
sposò Ippolita
Grimaldi di Catanzaro, ebbero per figli:
Cecilia, monaca, Pietro, Nicola, e
Ferdinando
(battezzato il 22 gennaio 1709, parrocchia dei Santi
Basilio e Menna di Catanzaro), il quale ereditò il
feudo, il 23 maggio 1731 sposò Chiara
Marincola dei Baroni di San Floro, di Saverio
ed Ippolita Politi, ed ebbero per figlia
Ippolita (battezzata
del 16 aprile 1732). Vendette la sezione del feudo Archis e Petrusiis ad Antonio
Mascaro
con Regio Assenso del 1749. |
Altri membri che diedoro lustro alla Famiglia in
Scigliano
L'Imperatore
Carlo V ritornando
vittorioso dall'Africa, nel mese di novembre del 1535,
passò per le montagne di Scigliano, il suo esercito
alloggiò a Scigliano dove fu accolto con segni di
particolare stima, l'anno successivo l'Imperatore
confermò i Privilegi della Città di Scigliano, con altro
Privilegio dato nel Castello nuovo di Napoli il 26
novembre del 1536, molti cittadini furono decorati col
titolo di
Nobiles et egregii viri,
tra di essi: Roberto,
Matteo, Paolo, Antonio, Calogero, Imperio, ed Agostino.
Scipione,
sposò Antonia
Caputo,
patrizia di Cosenza, ebbero per figlia Porzia
(battezzata il 29 novembre 1571).
Nell'anno 1575, si tenne un
consiglio in casa di Cesare
Franchini,
alla presenza, tra gli altri, del Regio Governatore don
Emanuele di Vedoya, nel quale si decise di restaurare la
chiesa matrice di Diano (Quartiere di Scigliano), per le
spese che occorrevano, l'Università promise i ricavi
della gabella imposta sopra la carne, con Regio Assenso,
ed inoltre annui ducati quaranta, da pagarsi sino al
compimento dell'opera. Il Vescovo di Martirano (diocesi
nella quale ricadeva Scigliano, oggi soppressa) Mariano
Pierbenedetti, fece venire da Roma due disegni del
frontespizio di una Basilica Romana, con l'idea di
adattarli alla chiesa che si voleva nuovamente erigere,
egli volle intervenire personalmente nell'istrumento
redatto dal notaio Ottavio Fabiano il 12 luglio 1579,
nel quale si costituirono: da una parte Gian Pietro
Foco, con due altri architetti di Scigliano, e
dall'altra Gian Berardino Giuliano, Diomede
Folino,
Salvatore Gerimonte, Conciano
Bianco,
Persio
d'Elia,
e Scipione Mirabelli, tutti in qualità di
deputati della rispettiva Università per la nuova
fabbrica.
Il Dottor Camillo Mirabelli, sposò
Beatrice
Rosso,
patrizia di Cosenza, ebbero per figlio Pompeo
(battezzato il 2 agosto 1573).
Padre Antonio, entrato nell'Ordine degli
Osservanti di San Francesco, fu Teologo e predicatore,
nell'anno 1595 circa, fu Ministro Provinciale
dell'Ordine.
Giovanni Alfonso,
dal protocollo del Convento degli Agostiniani di
Scigliano, dove nelle Chiesa aveva la Cappella, leggiamo
che l'8 dicembre 1580, si obbligava di pagare annui
ducati 4, egli soggetta a questo effetto alcune sue
terre, che dicono poste in territorio di Scigliano
seu Carpanzani, luogo detto la Ruscina,
confinante al bosco della Ferrara.
Virginia
Mirabelli, sposata a Nicodemo Folino, nel protocollo del
notaio Giannangelo
Pallone
di Scigliano, che il 22 febbraio 1606 aveva rogato il
testamento di Virginia, lasciò erede la fabbrica del
Convento dei Cappuccini.
Muzio,
fu Sindaco di Scigliano nel 1625.
Vittoria,
sorella di Muzio e di Gianlorenzo, sposò
Marcantonio Fabiano di Scigliano, i capitoli
matrimoniali furono stipulati a cura del notaio Agazio
Cerminara di Scigliano il 4 luglio 1607, in seguito alla
morte del marito, in seconde nozze sposò Giangirolamo
Giuliano.
Il Dottor Don Giovan Lorenzo, nel suo testamento
ordinò che i suoi eredi fossero tenuti a fabbricare a
spese dell'eredità un Monastero di donne nella Piazza di
Diano, i quali si sottrassero a questo peso.
Domenico,
sposò Isabella dell'antica famiglia dei Roger di
Cosenza, il loro figlio fu battezzato il 12 settembre
1666. |
Amantea, Palazzo
Mirabelli |
Antonio,
di Amantea, nel 1688 fu nominato da Papa Innocenzo XI
Vescovo di Termoli, non prese possesso della diocesi a
causa della sua morte.
Giulio,
patrizio di Amantea, vissuto nel Settecento, fu poeta
epigrammista.
Luigi,
professore di giurisprudenza, celebre avvocato
cosentino, Socio dell'Accademia Cosentina e della
Società Economica, 1840.
Rodolfo,
patrizio di Amantea, Governatore della Città col grado
di Tenente Colonnello fin dal
1799, ne fu
valoroso difensore durante la seconda occupazione
francese, quando, il 7 febbraio 1807, la Città dovette
arrendersi, i
francesi
gli fecero i più grandi segni di rispetto. |
Lapide del Vescovo
Antonio. A destra: insegne ecclesiastiche del Vescovo
Antonio |

Amantea, lapide in
memoria dell'assedio francese |
Nell'Ottocento, la Famiglia in Amantea si divideva in
due rami: Mirabelli di
Lauro,
con Nicola (7 settembre 1814
† 24 aprile 1881),
sposato il 21 gennaio 1841 a Maria
di Lauro
(† gennaio
1892), patrizia di Amantea, hanno avuto per figli:
Carolina, sposata l'11 giugno 1884 al Barone
Antonino Procida, e Roberto (7 gennaio 1854
† Napoli, 26 agosto 1930),
laureato in giurisprudenza preferì l'attività
giornalistica, iscrittosi al Partito Repubblicano, nel
1877 era tra i fondatori della Lega Pro-Patria,
entrato in politica, sostenne sin dal principio la
necessità di adottare per le elezioni il sistema a
suffragio universale, ed il diritto delle donne ad
essere elettrici, fu eletto Deputato del Regno per
cinque legislature.
Libri e manoscritti li lasciò alla Biblioteca Nazionale
di Napoli. |

Roberto Mirabelli (1854
†
1930) |
L'altro
ramo, Mirabelli
Centurione, con Pasquale (Amantea,
23 febbraio 1803 † ivi,
9 aprile 1868), Cavaliere dell'Ordine Costantiniano,
Commendatore di
Francesco I e di San Silvestro, avviato alla
carriera amministrativa, fu Sindaco di Amantea nel 1827,
Consigliere Provinciale nel 1831, poi Consigliere
d'Intendenza, ed infine Intendente in varie città;
sposato a Beatrice
Mollo, hanno avuto per figli,
Amalia, Francesca, Rosina,
Giuseppe, e Filippo
(Cosenza, 1825 †
Napoli, 13 agosto 1890), poeta, nel 1844 fece lettura
dei suoi versi all'Accademia Cosentina, sposato
in Napoli il 19 maggio 1859 a Maria Luisa Cardone hanno
avuto per figlie: Maria (n. Napoli, 28 ottobre
1862), e Maria Pia (n. San Giovanni a Teduccio, 9
dicembre 1864), sposata il 13 luglio 1893 a Giovanni
Capone.
Giuseppe,
fratello del citato Pasquale, sposato a Beatrice Maruca,
hanno avuto per figli: Pasquale (n. Amantea, 3
novembre 1835), sposato in Napoli il 23 febbraio 1884 a
Felicita Rovato, e Francesco (n. Amantea, 1839),
sposato in Napoli il 23 maggio 1885 a Donilla
Carrano. |
Per l'ascrizione
all'Elenco Regionale spetta il titolo di Nobile Patrizio
di Amantea a tutti i maschi discendenti dal Cavaliere
Pasquale, ascritto all'elenco del Priorato di
Capua nel 1801, e spetta il titolo di Nobile (pers.),
alle femmine della stessa discendenza, e fra le altre,
alle sorelle Rosa e Maria (n. Amantea, 7
settembre 1855), dimorante a Cosenza, di Francesco,
di Giovanni, di Annibale, sposata a
Saverio
Amato,
patrizio di Amantea.
Dello stesso ramo, furono ammessi nel Sovrano Militare
Ordine di Malta: Alfredo Mirabelli Centurione (n.
1924), di Vincenzo e Maria
Marulli,
ammesso il 2-IV-1978, Cavaliere di Grazia e Devozione,
sposato a Sonja Lesley Cannon hanno avuto per figli
Giuseppe Filippo (n. 1964), e Roberto (n.
1967); e Francesco Saverio (n. 1926), fratello di
Alfredo, ammesso il 21-IV-1978, Cavaliere di Grazia e
Devozione, ha avuto per figli Vincenzo Maria (n.
Cosenza, 1958), e Valeria (n. Cosenza, 1960).
Anna
(n. 1923), sorella di Alfredo e Francesco Saverio, nel
1950 sposò Giacinto Folino di Amantea, magistrato. |
Oratorio dei Nobili di Amantea, annesso
alla chiesa di San Bernardino, sede
dell'Arciconfraternita
Nobile e Patrizia dell'Immacolata Concezione |
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I Mirabello
di Carpanzano
Un ramo
della Famiglia si radicò a Carpanzano, un tempo facente
parte del Territorio della
Città Regia di Scigliano,
oggi comune omonimo in Provincia di Cosenza.
Marco,
fu versatissimo nelle lettere italiane, latine e greche.,
tra i suoi lavori letterari ricordiamo: Discorsi Morali,
da servire per istruzione della Gioventù; e l'Orazione
panegirica pel Viceré Ferdinando De Castro.
Lorenzo,
letterato, da
Fiore
è ascritto fra gli uomini più ragguardevoli della
Calabria nel secolo decimosesto.
Roberto,
nel 1540 pubblicò in Roma sotto il nome del germano
Lorenzo l'opera Ragionamenti e Sermoni sopra varii
luoghi della Divina Scrittura.
Mario,
fu condottiero di eserciti nel secolo decimo ottavo.
Egidio,
fu cospicuo per pietà e per la grande dottrina.
Saverio
(Carpanzano 1751 † ivi, 19
aprile 1836), fece i suoi primi studi a Nicastro
e Cosenza, da giovane fu ascritto al nobile battaglione
dei Cadetti Reali sotto il Regno di
Ferdinando IV di
Borbone; ritornato a casa per la morte di un
suo fratello, curò le faccende domestiche, poi tornò a
Napoli, ove stette fino al 1799. Dal Governo della
Repubblica
Napoletana accettò l'Ufficio di Giudice di
Pace a patto che fosse fatto Capo del Circondario di
Carpanzano sua patria; lasciò la carica nel 1801 per
curare gli interessi domestici, sposò Eleonora
Alemanni.
Lasciò inediti diversi lavori scientifici: Trattato
di Trigonometria, di Calcolo integrale, di Geometria
applicata e di Meccanica; e la Biografia degli Uomini
Illustri di Carpanzano.
Francesco
(Carpanzano, 1802 † ivi,
21 gennaio 1871), figlio di Saverio e di Eleonora, compì
i primi studi a Catanzaro, in particolare si dedicò allo
studio della musica e le belle arti, ritornò nel suo
paese nel 1823. Con il nuovo ordine politico, dal 1860
tenne la carica di Sindaco di Carpanzano per sette anni.
Antonio,
di Vincenzo, partecipò ai moti rivoluzionari del
1848 insieme al suo congiunto Giulio, fu mandato
in esilio a Procida, successivamente a domicilio forzato
in Monteleone, durante il tragitto, a Tiriolo, si tolse
la vita.
Anche il
suo congiunto Giulio, di Francesco, con i
suoi fratelli Saverio ed Ippolito furono
perseguitati, condannati, ed esiliati
(2).
Ippolito,
sposò Maria
Marra, di
Vincenzo e Francesca Toscano, hanno avuto per figli:
Teresa (Carpanzano, 1878 † Cosenza, 1920),
Berenice (1873 † 1936), sposata in casa
de Dominicis,
Francesco, Lorenzo, Giulio, e
Roberto.
Bruno
(nato a Carpanzano † Napoli,
1910), fu insegnante elementare, poi docente
all'istituto medio nelle scuole di Reggio, svolse
l'attività di pubblicista collaborando a Il Calabrese. |

Cosenza, camposanto,
Cappella Mirabello |

Cappella Mirabello,
stemma |
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Note:
(1) - Lo
troviamo citato in atto del 1572 stipulato a Cosenza dal
notaio P. Plantedi n. 66 fol. 225 -
Costituiti nella presenza nostra Nicola
et Catarella et Joannella
de Tarsia
de Cosa da una parte et il magnifico Joanni Battista de
Tarsia et Pompeo de Tarsia et Roberto Mirabello...
.
Felice,
godette l'onore della
prima piazza di Cosenza dal 1576.
Luigi
Palmieri,
Cosenza e le sue famiglie attraverso testi atti e
manoscritti Tomo II, Pellegrini Editore 1999,
pp.424-425.
(2) - Eugenio
Arnoni,
“La Calabria illustrata Vol. IV Il Circondario di
Cosenza”, Edizioni Orizzonti Meridionali, Cosenza 1995,
pp. 48-52.
_________________
Bibliografia:
- Francesco Antonio
Accattatis,
“Storia di Scigliano” 1749 Voll. I-II, manoscritto
stampato a cura di Isidoro Pallone, Editrice Casa del
Libro, Cosenza 1965.
- Gustavo Valente “Il Sovrano Ordine di Malta e la
Calabria”, La Ruffa Editore, 1996.
- Gustavo Valente, “Compendium, dizionario storico,
geografico, biografico ragionato della Calabria” Vol.IV,
Ferrari
editore 2017.
- Mario Pellicano Castagna “Processi di Cavalieri
Gerosolimitani calabresi”, Frama Sud, 1978.
- Mario Pellicano Castagna “La Storia dei Feudi e dei
Titoli Nobiliari della Calabria” Vol.I, Frama Sud 1984.
- L'Araldo “Almanacco Nobiliare del
Napoletano 1915”, Enrico Detken, libraio editore, Napoli
1914.
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle
famiglie nobili delle Province Meridionali d’Italia”
Vol. VI, Napoli, 1875. |
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