La famiglia
Morbilli risulta ascritta all'Elenco regionale napolitano, aggregata al Patriziato
Salernitano del
Seggio di Portaretese, ammessa alla nobiltà fuori Piazza
in Napoli.
Don Giuseppe Morbilli (1662
† 1731) fu
decorato col titolo di duca di
Sant'Angelo a Frosolone nel 1730; sposò in seconde nozze
Cristina Cardona dei marchesi di Melito.
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Il 23 novembre 1847 il duchino
Morbilli
partecipò ad una delle tante manifestazioni che raggiunse
Largo di Palazzo al grido di “Viva il Re, viva la
costituzione, viva l’indipendenza italiana!” per poi
proseguire, sotto l’incalzare della cavalleria che
inutilmente cercava di disperdere la folla, lungo via
Toledo. Tra i manifestanti vi erano il duca Proto di
Maddaloni, il marchese Caracciolo di Bella, figlio del
principe di Torella,
Gennaro
Sambiase Sanseverino
dei duchi di S. Donato, Maurizio
Barracco col fratello Giovanni, Andrea
Colonna di
Stigliano, Gioacchino
Saluzzo di
Lequille, Luigi Caracciolo di S. Teodora, Ferdinando de
Petruccelli, Pasquale de Virgiliis, Alfonso de Caro.
I manifestanti, giunti presso il Palazzo del
Nunzio, furono aggrediti da un drappello di Ussari cavallo
comandati dal tenente Acerbi; essendo armati di soli bastoni
dovettero disperdersi tra le stradine laterali e molti di
essi furono arrestati. |