
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Zezza |
Arma:
ramo primogenito:
d'azzurro alla fascia convessa d’oro caricata dai segni
zodiacali dello scorpione e della bilancia di nero, accompagnata
in capo a sinistra da un sole d’oro ed in punta da una cometa
posta in fascia del medesimo;
ramo secondogenito:
d'azzurro alla fascia convessa d’oro, accompagnata in capo, a
destra dalla mezzaluna montante d’argento, a sinistra dal sole,
ed in punta da una cometa posta in fascia, il tutto d’oro; la
fascia caricata dai segni zodiacali dello scorpione e della
bilancia di nero.
Motto: Iustus ex fide vivit.
Dimora: Barletta e Napoli. |

Napoli, stemma famiglia Zezza
dipinta su mattonella. |
La famiglia pugliese Zezza divenne ricchissima con i
fratelli Francesco Paolo ( n. a Corato, 1706) e
Michele Zezza che esercitarono il commercio di
formaggi e grano a Foggia, Cerignola e Ascoli Satriano;
alla loro morte lasciarono agli eredi un patrimonio di
272 mila ducati. Michele nel 1771 acquistò il feudo di
Zapponeta, in
Provincia di Capitanata e in diocesi di Trani,
confinante con le saline di Barletta, oggi in provincia
di Foggia, con il titolo di barone.
Il barone Francesco Paolo Zezza ospitò nel suo
palazzo di Foggia don Saverio
Salerni il quale, avendo preso parte attiva alla
Repubblica Napoletana del 1799, fu arrestato e poi,
per motivi di salute, il Presidente della Dogana
Vincenzo
Sanseverino commutò la pena negli arresti
domiciliari, nominando Francesco Paolo Zezza suo
garante.
Il barone Michele Zezza (Napoli, 1780
†
ivi,
1867) fu un eccellente poeta e scrittore napoletano;
compose numerose opere, specialmente per il teatro San
Carlino di Napoli, tra le più conosciute, ricordiamo: "Nferte
per lo Capodanno", pubblicate tra il 1837 - 46, "Poemetti
vari", "Lo malato p'apprensione" e "La mmesca pesca". |
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Il ramo primogenito risulta iscritto nel Libro d’Oro della
Nobiltà Italiana e nell’Elenco Ufficiale Italiano col titolo di
barone di Zapponeta (mpr.) nella
persona di Ferdinando Zezza (1877
†
1956) coniugato con Margherita
Baldacchini Gargano (†
1960),
figlia di Mario patrizio di Amantea;
i coniugi generarono Caterina (n. Napoli 1902) che sposò
il nobile Tommaso
Capece Minutolo dei duchi di S. Valentino.
Giulia Zezza dei baroni
di Zapponeta (1818 † 1872) sposò, in prime nozze,
Francesco
Maresca, marchese di Cesa,
e, in seconde nozze, don Ernesto
Dias
(1846
† 1925).

Stemma appartenuto a
Giulia Zezza dei baroni di Zapponeta,
realizzato a punto e croce. |
Il ramo secondogenito con R.D. del 22 marzo 1900 e R.D. del 2
aprile 1925 ottenne il titolo di barone (mpr.) e predicato di
Campomarino, nella persona di Giuseppe Zezza (n. nel
1879), fratello del citato Ferdinando.
Ad altro ramo del casato appartenne Michele Zezza
(Napoli, 7 aprile 1850
†
ivi,
26 giugno 1927)
dei baroni di Zapponeta, figlio di Carlo e della
nobildonna Teresa
Carignani
dei duchi di Novoli, vescovo di Pozzuoli dal 1893
e
poi arcivescovo di Napoli dal 4 aprile1923 al 20 dicembre dello
stesso anno quando fu nominato patriarca titolare di
Costantinopoli, rimanendo in carica fino alla sua morte.

Insegna ecclesiastica di
Michele Zezza vescovo di Pozzuoli dal 1893 al
1919 |
Il Prof. Andrea Zezza di Zapponeta risulta ascritto dal
1997 quale confratello dell’Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce. |
Alcune parentele contratte dai Zazza:
GAROFALO: la nobildonna Carolina Zezza dei
baroni di Zapponeta sposò il barone Giovanni
Garofalo; il loro figlio Raffaele Garofalo (n.
Napoli, 1851) fu Primo Presidente della Corte di Appello
di Napoli e Senatore del Regno.
TACCONE: Luisa Zezza dei baroni di Zapponeta
sposò Giuseppe
Taccone (Napoli, 12 febbraio 1869 † ivi, 21 giugno
1953), cavaliere di onore e devozione, marchese di
Sitizano, patrizio di Tropea. |
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