
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Capuano |
Arma:
d'argento alla testa di leone nero recisa coronata d'oro e linguata
e sanguinosa di rosso, circondata da sei code d'ermellino. |

© Napoli -
Stemma Famiglia Capuano |
Le origini della famiglia
Capuano (Capoano o Capuana) si perdono nel tempo, le prime notizie
risalgono ai tempi dei Greci e si sono ipotizzate varie origini; la
più accreditata è quella di Marco Crisconio, autore di "La stirpe
longobarda dei Capuano Patrizi Napoletani del Sedile di Portanova".
Recenti studi hanno accertato che porta Capuana non prese il nome
dalla via d'accesso alla città, che non conduce a Capua, ma dalla
presenza della potente famiglia napoletana dei Capuano, oggi
estinta, che aveva per arma: "spaccato, nel 1° d'azzurro al leone
d'oro; nel 2° sei sbarre, alternate di rosso e d'argento". |
Questa Famiglia, che godeva
nobiltà nel
Sedile di Capuana,
aveva il compito di difendere la porta con le vicine torri e mura,
dall'assalto dei nemici; porta mai conquistata con le armi.
Annicchino Capuano, sepolto a Napoli nella Chiesa di S. Severo, fu
coraggioso cavaliere al servizio di
re Enrico VI.
Giovanni, ai tempi di re
Federico di Svevia possedeva proprietà a Pizzofalcone.
Gualtiero fu valoroso cavaliere al servizio di
re Roberto II d'Angiò.
La famiglia Capuano ascritta nel Libro d'oro napoletano ed aggregata al
seggio di Nido e di
Portanova, con
l'arme differente da quella iscritta al Seggio di Capuano, era
originaria di Amalfi. Nel 1193 Pietro, nominato Cardinale dal papa
Celestino III, portò il corpo di S. Andrea ad Amalfi.
Matteo fu Mastro Razionale e
vicario del
Gran Camerlengo del
Regno; Gregorio nel 1319 comprò la città di Boiano della
baronia di Prata e fu
signore di molti castelli. |

© Napoli - Porta Capuana |
Antonio fu Signore di Boiano, Spineto, Cantalupo, Pettorano,
Campochiaro, della Pietra e della Guardia.
Gregorio Capuano, patrizio napoletano, nel 1329 fu nominato da re
Roberto d'Angiò barone di Prata, e fu il favorito della regina
Giovanna I d'Angiò.
Andrea trasferì la Casa dalla Contrada di Nido a quella di Portanova,
ove
fu nel 1665 l’eletto del seggio di Portanova come
G.
Battista Capuano, in seguito, nel 1669.
I Capuano si imparentarono con i Pandone (Maruccia sposò Carlo
Pandone conte di Venafro), i
Longo di
Vinchiaturo, i Sanframondo, i
Lottieri, i
Ravaschieri.....
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Un libro da non perdere. A destra: Amalfi - il Cardinale Pietro Capuano |
Stemma dei Capuano con le insegne
cardinalizie. A destra:
Arma partita con le insegne delle famiglie
Lottieri e Capuano
imparentate |
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Il complesso della Congregazione in Napoli dei nobili sotto il
titolo di S. Maria della Misericordia, fondata da San Gaetano
Thiene (Vicenza, 1480 † Napoli, 1547), istituzione benefica che
si occupava, fra le altre opere di misericordia, di curare i
sacerdoti poveri e i pellegrini nell’ospedale costruito accanto
alla chiesa, di dare degna sepoltura, di offrire alloggio ai
pellegrini, fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1806 e
dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. Il S.M.O.
di Malta e le famiglie Capuano, Longo, Tufarelli, Sanfelice, Maresca,
Lancellotti, Cattaneo, de Liguoro, de Brayda, Fasulo, Gagliani,
Rossi, de Werra, Dentice, de Lutio, Paternò, Pasca, Gomez Paloma,
de Clario, Guarini, Spasiano, Piromallo, Campagna, Giusso,
Battiloro, Belli, de Lieto, Mazzarotta, Ammone finanziarono la
ristrutturazione della Chiesa. In ricordo di tale atto di
generosità, nell’Oratorio è stato affrescato la platea degli
stemmi dei predetti casati. |
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