Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia La Longa |
a cura del dott. Federico
La Longa Mancini |
Arma:
partito: nel primo d’azzurro a due colonne d’argento ordinate in
fascia; nel secondo d’azzurro alla fascia d’oro accompagnata da
tre stelle d’oro poste 2 in capo e 1 in punta.
Dimora:
Girgenti
Titoli:
Nobile (mf.) |
© Arma Famiglia La Longa |
La nobile famiglia siciliana La Longa che si vuole originaria di
Napoli, deriverebbe dalla famiglia Longo, già feudataria dal
tempo della dominazione
normanna nel secolo XII, che ebbe vari membri che si segnalarono
in campo militare e religioso e combatterono al servizio prima
degli Svevi e poi degli Aragonesi; fra essi : |
- Renato (sec. XV), fu capitano generale di
Vietri e per i servigi resi al Re di Napoli Alfonso V
d’Aragona, il Magnanimo, ottenne vaste terre e feudi in
Basilicata e Calabria.
- Marino, monaco olivetano, si affermò nelle
arti e nelle scienze.
- Ignazio, fu frate carmelitano a Roma e
fratello di suor Teresa.
- suor Teresa di San Geronimo (n. nel 1670), al secolo
Anna La Longa, terziaria dell’ordine dei
Carmelitani Scalzi, processata per quietismo nel 1692,
arrestata nel 1697 e condannata dai gesuiti all’auto da
fè nel 1703, figlia di Francesco e di Isabella
Barbaraci, terziaria di Santa Teresa, fu in odore di
santità come le parenti, suor Eulalia, vedova di Niccolò
Barbaraci, e suor Benedetta Nastasi (1578 †
1648), superiora delle terziarie francescane al convento
della Gancia e nipote di San Benedetto da Palermo, il
Santo Moro (1524 †
1589). Nel 1691 scrisse a Caltanissetta il trattato
mistico “Il Castello dell’Anima”. |
Nel secolo XVI la famiglia si trasferì in Sicilia, a
Palermo e poi a Girgenti, dove amministrava i beni dei
Montaperto e risulta dai Catasti Onciari che Tommaso
e Vincenza possedevano tenute agrarie e casali a
Santa Elisabetta e Raffadali. |
Nel XIX secolo si imparentò con i Cortese, famiglia
francese originaria della Bretagna e giunta in Sicilia
con gli Angioini e che fu illustrata da un Bartolomeo,
castellano di Cefalù nel 1403 e da un Giuseppe,
castellano di Milazzo nel 1699, acquisendone cognome e
stemma ed è tuttora fiorente.
Attraverso il Nobile Gerlando Cortese-La Longa,
coniugato con Innocenza Erore, il figlio, Nobile
Guido Calogero La Longa, (* Agrigento 1/2/ 1900 †
Roma 19/4/1964), membro della Milizia Volontaria per la
Sicurezza Nazionale, membro del Partito Monarchico
Popolare coniugato con Elisabetta Massimi (* Canepina
24/2/1892 †
Roma 1/9/1964), il figlio, Nobile Mario Gerlando La
Longa, (* Roma 31/1/ 1927 †
ivi 3/3/ 1979), funzionario del Ministero di Grazia e
Giustizia, coniugato con Lucia Silvana Vilma Lombardozzi
(* Roma 6/3/1925 †
ivi 29/6/2010), si giunge alla Nobile Susanna Grazia
Elisabetta La Longa, (* Roma 30/10/1955 †
Castel Guelfo di Bologna 9/1/2014), coniugata con il
Conte Adriano Fulvio Mario
Mancini, Nobile dei Marchesi di Fusignano,
Nobile Romano, Nobile del Sacro Romano Impero, Patrizio
di Ancona, Patrizio di Ferrara (* Roma 27/7/1952 †
Rocca Massima 31/8/2013) ed agli attuali rappresentati
della famiglia. |
Il Nobile
Mario Gerlando La
Longa, (1927
†
1979) con la consorte Lucia Silvana Vilma Lombardozzi
(1925 †
2010) |
©
Arma d'alleanza Mancini e La Longa |
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Fonti bibliografiche:
-Archivio Mancini di San Vittore
-Archivi di Stato Araldici
-Nobiliario di Sicilia di A. Mango di Casalgerardo
-Riveli Serradifalco (1681)
-R. Canosa- I. Colonnello, “L’ultima eresia. Quietisti e
Inquisizione in Sicilia tra Seicento e Settecento”,
Palermo, Sellerio, 1986 |
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volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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