
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Famiglia
Mancini |
Arma: d’azzurro a due
pesci d’argento in palo.
Titolatura:
Conti (m.), Nobili dei Marchesi di Fusignano (m.f.),
Nobili romani (m.f.)
Dimora:
Roma e Napoli. |

©
Proprietà Casa Mancini - Stemma di Famiglia |
Famiglia patrizia romana che si tramandò tra le più
illustri d’Italia. Fu illustrata nei vari rami da eminenti
personaggi, i loro titoli e feudi furono numerosi e la stirpe
contrasse matrimoni con Case Principesche e Reali e nei secoli fu
insignita dei più importanti ordini cavallereschi.
|
Affondano radici millenarie nel suolo italico e
vantano discendenza dalla “Gens Hostilia” della quale un ramo
assunse il cognome Mancinus e di cui L. Hostilius Mancinus fu
Console nel 608 “ab urbe condita”. A Roma i Mancini vennero chiamati
anche Lucij, nome allusivo ai pesci alzati nello stemma. Il
primo rappresentante certo della famiglia fu Lucio che visse nel
990.
Lorenzo Mancini sposò a Roma nel 1229 Filippa
Frangipane,
figlia di Oddone, Nobile Romano, discendente della Principessa
bizantina Eudossia Comneno figlia di Isacco Comneno, Sebastocratore
(titolo meramente onorifico che indicava l'appartenenza alla
famiglia imperiale), figlio dell'Imperatore Giovanni II e di Piroska
(Irene) d'Ungheria.
La famiglia dette otto Conservatori all’Urbe, ufficiali
reggenti lo Stato con grande autorità;
Antonio, fu vescovo
di Venafro (1426-1465), Giuliano, canonico
di san Giovanni in Laterano (1496), Matteo vescovo di Sora (1503-1505), Francesco Maria,
Ufficiale Relatore del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
e cardinale di San Matteo in Merulana (1660), e Filippo
cameriere segreto di Sua Santità Pio IX (1862). |

Roma, Palazzo Mancini |

© Palazzo Mancini a Roma in Via del Corso
|
 |

Stemma Ramo di Sicilia |
Il romano Giacomo Mancini nel 1256 venne in Sicilia
per fuggire le persecuzioni di Vitelleschi tiranno di Roma. I suoi
discendenti godettero nobiltà a Siracusa, Lentini, Palermo etc. La
famiglia vanta illustri personaggi come un Antonio, consigliere di
Re Martino nel 1402, un Giovanni, capitandarme della città di
Sciacca, ed un Marco, barone di Tardello,
Tumminii e Ogliastro.
|

© Stemma Ramo di Napoli |
Oto Mancini fu creato
Barone del Casale di San Nicola a Ripa, feudo in
Principato
Ultra, il 17 novembre 1487 dal Principe Federico II d'Aragona,
Principe di
Squillace, di cui Oto
era segretario.
Il romano Domenico Nicola I Mancini nel XVI secolo fu
creato Marchese di Fusignano
il 6 giugno
1535 dal Principe Francesco
d'Este, figlio del Duca di Ferrara Alfonso I, e nel 1527 si trasferì nel Regno di
Napoli.
Nel diploma dell'Ordine costantiniano si legge che Domenico Nicola II Mancini fu Barone di Giugliano (NA)
e Vice Gran Cancelliere del Regno di
Napoli nel 1626.
Francesco
(1672
† 1737)
fu compositore ed organista, maestro della cappella reale.
Questo ramo fu ricevuto negli Ordini di Alcàntara e
Costantiniano;
nel
1745 il marchese Domenico Nicola III ebbe la reintegra nel
Patriziato Romano con tutti i titoli ed il riconoscimento
dell’antico titolo di Conte da parte di Papa Benedetto XIV.
Il medico
Evangelista Mancini, bonapartista, fu tra i promotori
della
Repubblica Napoletana del
1799; dopo la restaurazione riuscì a mettersi in salvo,
l'avvocato Gregorio
Mancini
(1762
†
1799) fu invece giustiziato.
Nicola Luigi e Vincenzo Mancini risultano iscritti
nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al
Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli.
Il
più illustre rappresentante fu il Conte
Pasquale Stanislao Mancini, Nobile dei Marchesi di Fusignano
(1817 †
1888), insigne giurista,
contribuì all'abolizione della pena di morte e alla stesura della
riforma del codice penale.
Illuminista, cercò di spingere i
Borbone sulla via del
liberalismo; scrittore e tre volte Ministro del
Regno d’Italia (istruzione, giustizia ed esteri ).
|

© Busto del Conte Pasquale Stanislao Mancini,
all'epoca principe del Foro di Napoli
|

© Conte
Pasquale Stanislao Mancini |
Il Conte sposò a
Napoli nel 1840 Laura Beatrice Oliva (Napoli, 17-1-1821
†
Firenze, 17-7-1869), poetessa del Risorgimento italiano, dalla quale ebbe 11 figli. |

Laura Beatrice OLiva |
Il Conte rese
l'anima a Dio nella Reggia di Capodimonte il 26 dicembre 1888, dopo
venti anni lo raggiunse la moglie Laura Beatrice Oliva. |

Napoli - Lastra tombale del Conte
Pasquale Stanislao Mancini e della moglie Laura Beatrice Oliva |

"Minuta
della protesta alle Nazioni Europee dei diritti conculcati
dell'uomo" di Pasquale Stanislao Mancini, sottoscritta da tutti i
deputati riuniti in assemblea permanente nei moti del 1848 (©
Archivio
Putaturo Donati Viscido di Nocera). |
Il Ramo di Napoli godeva solo per i maschi della
nobiltà di Lecce; possedeva i feudi di
Silva Nigra, Cannellara
e Santa Lucia, vicino Castel Baronia, sempre nel
Principato Ultra. |
Castel Baronia (Avellino), Palazzo Mancini. A destra:
Castel Baronia, Chiesa dello Spirito Santo, lapide
commemorativa
di Claire de Berail de Bajouran de Listrac, moglie del
Conte Pasquale
Ponziano Felice Antonio Mancini |

Castel Baronia (Avellino), Palazzo Mancini, particolare stemma |

Stemma Mancini di Napoli |

© Stemma Ramo di Nevers |
Il Barone Michele Lorenzo Mancini sposò nel 1634 la
Nobile siciliana Girolama
Mazzarino, sorella del potente cardinale
Giulio, introducendo la famiglia alla Corte di Francia. Essi ebbero
numerosi figli tra i quali si ricordano: Vittoria (1635 † 1657),
Duchessa di Mercoeur per il matrimonio
con il Principe Luigi di
Borbone;
Olimpia (1638 † 1708), Contessa di Soissons
per il matrimonio con il Principe Eugenio Maurizio di
Savoia-Carignano; Filippo (1639 † 1707) Duca di
Nevers e Donzy e Pari di Francia; Maria (1639 † 1715), primo
amore del Re Sole, nel 1661 sposò Don Lorenzo Onofrio
Colonna (1637 † 1689), duca di Paliano e
Tagliacozzo, principe di Castiglione,
gran conestabile del Regno di Napoli,
cavaliere dell'Insigne e reale
Ordine di San Gennaro; Ortensia (1645 † 1699), Duchessa di Mazzarino ed erede
universale dello zio Cardinale. Il membro più illustre fu Luigi
Giulio (1716 † 1798), Duca di Nivernais,
Principe di Vergagne e
del
S.R.I., Grande di Spagna di prima classe, cavaliere degli Ordini
dello Spirito Santo e del Toson d’Oro, generale, diplomatico e
scrittore,
membro dell'Accademia di Francia. |

©
Donna Maria Mancini (1639
† 1715)
- all'età di 18 anni - |

©
Maria Mancini (1639
† 1715), principessa Colonna e
Viceregina di Napoli e di Aragona, primo amore di Luigi XIV |

© Donna
Ortensia Mancini (1645†1699),
Duchessa di Mazzarino |

©
Luigi Giulio (1716†1798),
Duca di Nivernais |

© Dedica al
duca di Nevers
Filippo Giulio Francesco Mazarini-Mancini, padre del duca di
Nivernais,
datato 1760 e con timbro reale di Luigi XV.
|

© Stemma Ramo di San Vittore |
Ramo collaterale della famiglia Mancini, sottoramo
del ramo di Napoli, che si formò nel XIX secolo ed ebbe come
capostipite il Conte Antonio Mancini, Nobile dei Marchesi di Fusignano e Nobile romano, proprietario del castello di San Vittore
in
Terra di Lavoro (oggi San Vittore del Lazio). Il più
illustre rappresentante di questo ramo fu il Conte Antonio (1915
† 1990)
che fu attendente del Maresciallo d’Italia Graziani, combattè nell’VIII
Corpo d’Armata durante la II guerra mondiale e successivamente fu
insignito della Croce al Merito di Guerra. |
Ritratti del Conte Antonio Filippo Luigi Mancini
(1824 †
1890), Tenente della Gendarmeria Reale a cavallo del
Regno delle Due Sicilie
e del figlio, Conte Giuseppe Alessandro
Luigi (1852
†
1903), Ufficiale del Reggimento Nizza Cavalleria e
dandy della Belle Epoque. |

Villa Mancini a San Vittore del Lazio |

Arma della Famiglia Mancini di
Lecce
(da
"Istituto Araldico Napoletano" del 1932)
Per gentile concessione del Dr. Angelo Mancini |
I Mancini, da tempo immemorabile, risultano attestati a Troja in
Capitanata e a Lecce in
Terra d'Otranto.
I Mancini di
Napoli ebbero una disputa con i Carafa e chiamarono i congiunti di
Roma e Lecce per sconfiggere Trajano Carafa Marchese di Lajno ed
entrare definitivamente in possesso della Rocca Carafa sita in
Castel Baronia, che si chiamò in seguito Palazzo Mancini. I Mancini
di Lecce, attualmente ramo attivo in Provincia di Bari, innalzarono la seguente arma:
partito
nel 1° di rosso e due bande di argento e nella punta tre stelle
dello stesso, uno e due, nel 2° di azzurro con due pesci mancini di
argento posti in palo e due stelle dello stesso una in capo e
l’altra in punta.
Un ramo fuoriuscito dai Mancini di Roma insieme ai Mancini di Napoli
presero possesso di alcune terre nel Leccese; i possedimenti
aumentarono a seguito di matrimonio celebrato tra Gian Camillo
Mancini con Adelaide
Loffredo,
il cui padre Francesco, 2° Marchese di Trevico era castellano di
Lecce. |
La famiglia è iscritta nel Registro della Nobiltà
Italiana ed è presente
nell’Albo d’oro delle famiglie
nobili e notabili europee dalla XII edizione e nell'Elelenco dei
Titolati Italiani. Oggi è rappresentata
dal Conte Adriano Fulvio Mario Mancini (n. 1952), Nobile dei Marchesi di Fusignano e Nobile romano,
Commendatore del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme,
membro della Società Genealogica Italiana,
e dal figlio Federico Adriano Mario La Longa Mancini (n. 1979),
membro dell'Accademia Araldica Nobiliare Italiana, entrambi appartenenti al ramo di San Vittore. |
Famiglie
imparentate con casa MANCINI
|
COLONNA: Maria sposò Lorenzo
Onofrio
Colonna.
FRANCIA di:
Domenico Nicola, Marchese di Fusignano
ed iniziatore del Ramo di Napoli, agli inizi del XVI secolo sposò donna Cassandra
di Francia.
LOMBARDO: Domenico
Nicola II, Vice Gran Cancelliere del Regno di Napoli, sposò
Livia
Lombardo
di Troia in Capitanata.
MARINELLI: Il Conte Giuseppe sposò
nel 1882 Maria Antonietta dei Marchesi
Marinelli.
de PONTE: Paolo,
cavaliere di compagnia di Ludovico il Moro, nel 1450 sposò Maria
de Ponte dei
Duchi di Flumeri.
Von ORSINI und
Rosenberg: il conte Nicola
Luigi Mancini, nobile
dei marchesi di Fusignano, nobile romano, nobile del Sacro
Romano Impero, patrizio di Ancona e di Ferrara, ufficiale del
Reggimento Nimes dell’Esercito Napoletano, figlio del conte
Pasquale, 6° marchese di Fusignano e 7° barone del Casale di San
Nicola a Ripa, Capitano del Reggimento Provinciale del
Principato Ultra, e della nobile
Claire de Bérail de
Bajouran, italianizzato in
Chiara Berillo, sposò a Napoli
donna
Maria Antonia von Orsini und Rosenberg,
figlia del Principe Vincenz Ferrerius Andreas von Orsini und
Rosenberg e della Contessa Maria Juliana Josefa von
Stubenberg-Kapfenberg, Camerista di Sua Maestà Maria Carolina d’Asburgo-Lorena
(* 3/7/1769 †
Napoli 20/2/1862).
La famiglia inoltre si imparentò con i
della Marra, i
Cianciulli,
i
Cassone
Simeone
|
Pagina realizzata dal dott. Federico La Longa
Mancini.
Copyright © www.nobili-napoletani.it
-
All rights reserved
Casato inserito nel 1° Volume di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
|
|