
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Acciapaccia |
Armi:
la più antica: d'argento al leone
rosso, attraversato da una banda azzurra caricata di tre
tre accie per alludere al nome del casato;
poi: le tre accie furono
sostituite con tre conchiglie d'oro;
infine: d’argento al leone rosso
poggiante sulla cima più alta di un monte a tre vette verde,
attraversato da una banda azzurra caricata da tre doppie losagne
d’oro, come si vede nella chiesa Santa Caterina a Formello di
Napoli ove vi è la cappella gentilizia con la tomba di Don Luigi
Acciapaccia, realizzata nel 1522.
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© Stemma Famiglia Acciapaccia - XVI
secolo |
La famiglia Acciapaccia è originaria di Napoli ove,
per il numero elevato dei propri cavalieri possedeva, in tempi
antichissimi, un proprio seggio denominato degli Acciapacci.
Ottenne numerosi feudi e titoli nobiliari, tra i quali:
baroni di: Arienzo, Arpaia,
Atena, Cancello, Cassano, Nocera, Oriolo, Santacroce, Torella,
Trentola
conti di: Belcastro, Casalnuovo,
Cerchiara. |

© Stemma del Seggio degli Acciapacci |
La regina di Napoli
Giovanna II di
Durazzo nel 1420 abolì i seggi minori e la famiglia Acciapaccia
fu d’autorità aggregata al Patriziato napoletano del Seggio
di Portanova.
Il Casato godette di nobiltà anche nel
sedile di Capuana
di Napoli
e nel seggio di Porta a Sorrento.
Le prime notizie certe risalgono al 904 ai tempi
dell’imperatore Costantino con Giovanni Acciapaccia,
giudice della Vicaria nel 1346, possessore di
molti beni nella città partenopea.
Pietro Acciapaccia risulta essere tra i feudatari che insieme ai
Caracciolo, ai
Gaetani, ai Guindazzi, ai
Filomarino,
ai Dentice, ai
d’Aquino e altri, si recò a Roma sotto le insegne di re Manfredi per
sostenere i romani che si erano ribellati a Papa Celestino IV.
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Nicolo' Acciapaccio o
Acciapaccia (Sorrento, 1382 † Roma, 1447)
fu vescovo di Tropea dal 1410 al 1435, nel 1439 Arcivescovo di Capua
e dal 1447 Cardinale.
Nella seconda metà del ‘300
Carlo e Tommaso
de Costanzo, figli di
Giacomo e Mattiella
d'Anna,
nei pressi di Scafati uccisero
Pietro Acciapacia,
famoso cavaliere, in una disputa per il possesso di alcuni bufali.
Fabrizio Acciapaccia fu Maestro di Campo in Piemonte per re
Ferdinando II il Cattolico.
Nel 1544
Luigi Acciapaccia, valoroso condottiero al seguito dell'imperatore
Carlo V d'Asburgo-Spagna,
acquistò per 300 ducati la cappella sita in Napoli nella Chiesa d S.
Caterina a Formiello e, ancora in vita commissionò la sua lastra
sepolcrale che fu scolpita nel 1552. La cappella in seguito passò
alla famiglia
Tomacelli dei marchesi di
Chiusano. |
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© Napoli - Chiesa S. Caterina a
Formiello. A destra: lastra tombale di Luigi Acciapaccia |
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