
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Tomacelli |
Arma:
del Sedile di Capuana:
di rosso alla banda scaccata d'azzurro e d'oro di tre
file.
del Sedile di Nido: di rosso alla banda scaccata d'azzurro e
d'argento di tre
file. |

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Napoli - Stemma
della Famiglia Tomacelli, duchi di Monasterace e di Santa Caterina.
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L’antichissima e nobile famiglia Tomacelli era presente in
Napoli già dal 970 con Tomasello appartenente, a detta di
alcuni storici, alla famiglia Cybo dei principi di Massa e
Carrara, ed i suoi discendenti adottarono il cognome Cybo
Tomacelli per poi abbandonare definitivamente il primo.
Lo storico Elio
Marchese afferma che la famiglia
Capece faceva parte del nucleo
antico della nobiltà napoletana e che i Capece, essendo
numerosi, aggiunsero ai vari rami altri cognomi: Aprano, Bozzuto, Galeota, Latro, Minutolo, Piscicelli, Scondito,
Tomacelli, adottando una varietà di insegne araldiche.
Fu ascritta al Patriziato Napoletano dei
Sedili di Capuana e
Nido.
Giovanni, figlio del predetto Tomasello, ricoprì la carica di
conestabile del ducato di Napoli.
Riccardo nel 1185, col grado di ammiraglio, guidò la flotta,
sotto il regno di
Guglielmo II detto il Buono, alla conquista di Durazzo e
Tessalonica, città sotto il dominio di Costantinopoli.
Iacopo fu Escalario imperiale,
responsabile delle fabbriche e fortezze regie.
Bartolomeo fu Consigliere e
Siniscalco di re Carlo III di
Durazzo.
Pietro Tomacelli (Casarano,
1356 † Roma,1404), figlio di Giacomo, barone di Casaranello (oggi
Casarano) in
Terra
d’Otranto, e di Verdella
Caracciolo, sin da piccolo si
trasferì a Napoli ove intraprese gli studi di teologia; nel 1381
fu nominato cardinale e
nel 1389 fu proclamato Papa col nome di Bonifacio IX. Fece
si che
Ladislao
di Durazzo venisse incoronato Re di Napoli e
fece annullare la scomunica inflitta alla madre Margherita.
Durante il suo pontificato l'antipapa Clemente
VII continuò nel suo ruolo di Papa ad Avignone sotto la
protezione dei francesi. Antonio
Sanfelice vescovo di Nardò fece collocare nella chiesa di di
S.Maria della Croce di Casarano una targa in ricordo del
battesimo di Papa Bonifacio IX.
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Papa Bonifacio IX, al secolo
Pietro Tomacelli |
Ai tempi della regina Giovanna I d'Angiò tutti i rappresentanti
di Casa Tomacelli erano cavalieri dell'Ordine
del Nodo.
Giovan Battista Cybo Tomacelli (Genova,
1432 † Roma, 1492)
fu eletto sommo pontefice nel 1482 col nome di Innocenzo VIII.
Aron Cybo Tomacelli fu Reggente del
Tribunale della Vicaria
di Napoli e poi presidente della Camera, ai tempi di
re Renato d’Angiò.
Vari sono stati i titoli concessi a questa famiglia, fra questi:
Baroni di:
Casaranello (oggi Casarano) e
Ragusa.
Conti di: Alvito, Arpino, Calvi, Nocera, Sora.
Marchesi di:
Marca d’Ancona, Ragusa, Chiusano
Duchi di:
Spoleto, Monasterace, Santa Caterina, Orvieto
Principi di:
Altamura, principe dell’Impero d'Austria.
I Tomacelli vestirono più volte l'abito
di Malta.
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Napoli - Cappella Famiglia Tomacelli
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© Sepolcro di Leonardo Tomacelli (†1529)
eretto
dalla moglie Francesca |

©
Napoli - Sepolcro di Nicola Tomacelli -
databile 1473
In questa capella fu sepolto nel 1827 il cardinale Fabrizio
Ruffo di
Bagnara, il protagonista della
restaurazione del Regno dopo la proclamazione della
Repubblica Napoletana del
1799 |
I
Tomacelli hanno inoltre posseduto molti feudi, fra i quali:
Afragola, Altamura, Bagnoli, Baiano,
Bonito, Casaranello, Fragnito,
Montemalo, Nocera, Orvieto, Roccarainola, S. Mauro, Somma.
L'
8 maggio del 1591, in Napoli nella dimora di Federico Capece Tomacelli, 23
cavalieri di casa Capece si riunirono per modificare lo statuto
del Monte dei Capece, istituito nel 1584.
Francesco,
vescovo di Cosenza dal 3 gennaio 1413 al 3 agosto 1425, nominato
vescovo di Capaccio rimase in carica fino al 1439. |

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Napoli - Stemma partito con le insegne Tomacelli
e Carafa della Spina
Alla destra dello scudo (sinistra per chi guarda)
l'insegna dei Tomacelli con in alto il "padiglione",
simbolo che un
componente della Famiglia è stato eletto sommo pontefice. |
Domenico Tomacelli ottenne da re Filippo V di Spagna i titoli di
duca di Monasterace e di Santa Caterina. Dall’imperatore
Carlo VI
d’Austria ottenne il titolo di duca di Ragusa, feudo
comprato poco tempo prima.
Nel 1712 Francesco Tomacelli Cybo fu decorato col titolo di
principe dell’Impero d'Austria.
A Napoli nella chiesa
rinascimentale di Santa Caterina a Formiello, importante punto di
riferimento per gli appassionati di araldica per la presenza di numerose
cappelle gentilizie e lastre tombali con i relativi stemmi, costruita
nel 1510 vi è la cappella gentilizia della famiglia, già degli
Acciapaccia, con le statue di
Federico Tomacelli, marchese di Chiusano e di sua moglie
Antonia
Pisanelli - anno 1604.
In questa chiesa riposano anche i
martiri di Otranto che nel 1480 preferirono morire per non rinnegare la
fede in Cristo. |

Sepolcro marchese Federico Tomacelli |

Napoli - Cappella Famiglia Tomacelli |

Epitaffio in ricordo del marchese Federico Tomacelli,
marito di Antonia
Pisanelli |
Le milizie
aragonese-napoletane non giunsero in tempo per evitare il
massacro ma impedirono ai Turchi di attaccare Lecce e Brindisi;
l'anno successivo la città Otrantina fu riconquistata e i
corpi dei martiri di Otranto, trovati incorrotti, furono in parte
portati a Napoli. |
Lucrezia Tomacelli
(1580
†
1622), figlia ed erede di Giacomo
Signore di Galatro e di Ippolita
Ruffo dei
duchi di Bagnara, sposò nel 1597
Filippo I
Colonna
(1578
†
1639), 6° principe e duca di Paliano, Gran Connestabile
del Regno di Napoli dal 1611, 4° duca di Tagliacozzo,
conte di Ceccano, marchese di Cave, nobile Romano,
patrizio Napoletano e patrizio Veneto. |

Cerro al Volturno (IS), Castello
Pandone,
stemma partito Colonna Tomacelli ed epitaffio
in ricordo di Lucrezia Tomacelli moglie di Filippo I
Colonna |
Linea dei Baroni del feudo di Ragusa o Tomacelli |
Feudo in territorio della
contea di Stilo in
Calabria Ultra, nel 1427 risultava posseduto
da Battista
Caracciolo, conte di Terranova.
Niccolò (o Cola) Tomacelli († 1473), governatore di
Mileto, fu consigliere del re
Ferdinando I d'Aragona,
il quale, con provvedimento dell'11 marzo 1462 gli diede
il possesso del feudo di Ragusa; sposò la bolognese
Caterina
Beccadelli ed ebbero per figli:
Enrico,
Nardo,
ed il primogenito
Giovanni Antonio, che successe al padre;
re Federico d'Aragona nel 1499 gli affidò il principato
di Rossano e la contea di Borrello, morì improle.
Nardo
(o Leonardo), fratello del barone
Giovanni Antonio, gli successe nel feudo.
Silvestro († 1563), figlio del barone
Leonardo, ereditò il feudo ed ebbe significatoria di
rilevio il 31 maggio del 1536, e di altri beni compresi
nei territori di: Borrello, Mileto, Arena e Stilo; sposò
Barbara Brisach, baronessa di Orsomarso, feudo sito in
Calabria Citra, che gli portò in dote,
inoltre acquistò la terra di Plaisano e metà del Casale
di Galatro con Regio Assenso del 1560.
Girolamo, nel 1565 successe nel feudo di
Ragusa ed in tutti gli altri territori, come erede del
barone Silvestro.
Lucrezia Tomacelli († 1622), il 15 gennaio 1593
ebbe significatoria di rilevio per i feudi di Ragusa,
Scaramiacone, e di Scuteri, e per le terre di Plaisano e
Galatro con bagliva, mastrodattia e portulania come
erede di suo padre, barone Girolamo; sposò Filippo
Colonna, principe di Paliano,
Gran Contestabile del Regno.
Federico
Colonna, principe di Paliano, nel 1623
s'intestò i feudi e le terre citate, come erede per la
morte di sua madre, baronessa Lucrezia
(1).
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Famiglie
imparentate con casa Tomacelli
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Alcune parentele contratte dai Tomacelli:
ACQUAVIVA:
Caterina
Tomacelli, figlia
del pontefice Bonifacio IX, sposò
Andrea
Matteo
Acquaviva (†
1407),
duca di Atri.
ALBERTINI:
Caterina Tomacelli sposò
don Francesco
Albertini
(† Napoli,
1557), giureconsulto.
GUEVARA de: Lucia Tomacelli sposò
Giovanni
de Guevara, Signore di
Savignano; la loro figlia, Eleonora, nel 1524 sposò Giovanni Francesco
Dentice (†1562), che aveva una rendita di 315 ducati sui
proventi di Belmonte.
TUFO del: Pompeo Tomacelli, marchese di Chiusano,
sposò Violante
del Tufo, figlia
di Marcello († 1582) barone di San Marzano. |

Stemma Tomacelli del
Sedile di Nido |
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Note:
(1) - Mario
Pellicano Castagna “La Storia dei Feudi e dei Titoli
Nobiliari della Calabria”; Vol.IV pagg.185-187, Editrice
C.B.C. 2002. |
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