
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Armi
(1):
-
di rosso a due gemelle d’oro accompagnate da otto merlotti
d’argento disposti tre in capo e tre in punta; nel canton destro
lo scudo dei Durazzo che è d’azzurro caricato di sei gigli
d'argento con un lambello di tre pendenti di rosso nel capo;
- d’oro a due gemelle di rosso cancellate di argento,
accompagnate da nove merlotti rossi, disposti quattro in capo e
tre in punta, sul tutto lo scudo dei Durazzo;
- di rosso a due gemelle d'oro, accompagnate da otto merlotti
d'oro disposti quattro in capo e tre in punta, sul tutto lo
scudo dei Durazzo (arma personale di Giorgio d'Alemagna,
Vicerè di Napoli nel 1424). |

© Napoli - Stemma famiglia d'Alemagna |
La
famiglia d'Alemagna, in antiguo Merlotto, a volte detta
Lamagna(2),
passò in Italia
diramandosi in Napoli (extra Sedile), Amalfi, Firenze,
Squillace, Sanseverino, Piacenza, Milano, Palermo e
Catalogna.
Fu ricevuta nell'Ordine di Malta nel 1325 con Alberto
segretario dell'Imperatore Ludovico il Bavaro; ottenne
innumerevoli feudi e fu decorata di numerosi titoli, tra
i quali:
Principe di Stigliano (1382)
Duca di Spoleto (1230)
Conte di: Buccino (1383), Sanseverino (1445)
Barone di: Agropoli, Apetina, Apicena, Atena,
Bella, Buccino, Campagna, Campomarino, Casalnuovo, Casavetere, Casteldeigrandi, Castro, Cilenti,
Cosentino, Felitto, Giugliano, Guardiabruno, Lavella,
Laviano, Manfredonia, Marsiconuovo, Minervino,
Mirabella, Montesantangelo, Pescara, Peschici,
Pietrabbondante, Pietracupa, Pollica, Rapone,
RiciglianoRoccapetrella, Rodi, Rofrano, Santasofia,
Sangiorgio, Sansevero di Camerota, Senerchia, Varano,
Zurfiano. |

© Napoli - Monumento
funebre del magnifico milite Drugo
de Merlotto (†
5.12.1339) eretta dal figlio Carlo de Merloto |

© Napoli - Lastra tombale
di Isabella de Alneto (†
3.10.1341)
moglie
di Carlo de Merlotto(3) |
Ai tempi dei
Normanni, sotto re Gugliemo II detto il Buono
(1166-1189), Raul d'Alemagna partecipò con quattro soldati e
quattro servienti alla crociata in Terra Santa, insieme a
Guglielmo Malerba, Guido de
Venusio,
ai baroni di Gravina, ai baroni di Andria, ai baroni di
Conversano e ai baroni di Missanello.
Rinaldo fu vicerè di Napoli nel 1288.
Sul finire del XIII secolo il feudo
di Pollica col suo castello in possesso dei d'Alemagna
passò per vendita ai
Capano, che lo detennero col titolo di
principe fino all'estinzione del Casato.
Fra Domenico fu Commendatore Gerosolimitano di Napoli e
Monopoli nel 1373; edificò la Chiesa di San Giovanni a Mare in
Napoli che in seguito divenne padronato dell'Ordine di Malta. |

© Napoli - Sepolcro del
magnifico
Nicola Merlotto (†
30.8.1358) |
Nicola (†
1384) fu Giustiziere di Terra di Bari nel 1373 e di
Terra di Lavoro nel 1734; fu decorato col titolo di
conte di Buccino nel 1383.
Sposò in seconde nozze Covella
Gesualdo.
Giovan Francesco nel 1382 fu nominato
principe di
Stigliano, feudo in Terra di Basilicata, da Luigi
d'Angiò (1339 †
Bisceglie, 1384) sceso in Italia per rivendicare il
Regno di Napoli, essendo stato nominato erede al trono
dalla regina Giovanna I d'Angiò. Luigi d'Angiò morì a
Bisceglie nel 1384 a seguito delle ferite riportate in
battaglia e Giovan Francesco dovette ritornare in
Francia.
Fra Giacomo nel 1425 fu Ammiraglio della flotta
Gerosolimitana.
Giorgio (†
1468), conte di Capaccio e
di Buccino alla morte del padre Luigi avvenuta
nel 1407, fu Vicerè di Napoli per la regina Giovanna II
di Durazzo; nel 1441 accompagnò, insieme a Giovanni
Coscia
e Ottimo Caracciolo, re
Renato d'Angiò in esilio in Provenza. Il
conte Giorgio fu spogliato di tutti i suoi feudi da
Alfonso I d'Aragona che in seguito gli furono
restituiti; sposò Sveva
Orsini.
Nel 1550 Coluccio fu giudice della Gran Corte di Napoli
con Giovanni Antonio Caracciolo, Antonio
Giliberti ed altri. |
Il
Casato nel corso degli anni ha contratto matrimoni con
le più importanti famiglie del Regno: Alagna, Alneto,
Apia, Azzia, Caracciolo, Cardona, Filangieri, Gesualdo,
Ligni, Liguoro, Orsini, Ruffo, Sanseverino, Scillato,
Vulcano ed altre. |

© Napoli - Stemma della
famiglia Apia imparentata con i d'Alemagna |
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Note:
1)
- Per le varianti delle armi della famiglia d'Alemagna
vedasi: Carlo Padiglione, "Trenta centurie di armi
gentilizie" e manoscritti 41110, 41168, 4239, 449976, 449977.
Codice miniato di Santa Marta - Archivio di Stato di
Napoli.
2)
- Berardo Candida Gonzaga, "Memorie delle famiglie
nobili delle province meridionali d'Italia".
3)
- Cesare d'Eugenio Caracciolo, "Napoli Sacra", Napoli
1624 |
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