
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Cossa o
Coscia |
Arma:
spaccato con bordo
dentato d'oro; nel 1° di rosso alla coscia d'oro, nel secondo
d'argento a tre bande di verde. Alias:
spaccato con bordo dentato d'oro; nel 1° di rosso alla coscia
d'oro, nel 2° d'argento bandato d'argento e di rosso. |

© Stemma Famiglia Cossa dei duchi di
Sant'Agata dei Goti |
Le origini della famiglia Cossa, Coscia o
Salvacossa sono antichissime e si perdono nella notte dei tempi;
di certo erano già presenti nel napoletano ai tempi dei greci,
la famiglia prese il nome dell’isola di Ischia che all’epoca era
chiamata Coxa,
I suoi rappresentanti ricoprirono le più importanti cariche in
campo civile, militare ed ecclesiastico sino ad arrivare al
soglio pontificio. |

© Ischia (NA) - particolare cappella
Famiglia Cossa |

Papa Giovanni XXIII al secolo
Baldassarre Cossa |
Il casato godette di
nobiltà in Napoli ove fu ascritta al Patriziato dei
Seggi di Nido e
Capuana; fu insignito
di vari titoli tra i quali:
barone di: Agropoli, Casano e
Procida;
conte di: Troia, Bellante, Tagliacozza, Mirabello.
duca di:
Sant’Agata dei Goti (1585), Paduli (1727).
Possedette
numerosi feudi tra i quali: Buonalbergo, Montechiodo,
Grottaminarda, Montecalvo, San Marcellino d'Aversa, San Giorgio La
Molara e Vairano.
Vestì l’abito di Malta nel 1577.

Napoli, Cappella Coscia |

Napoli, stemma partito Coscia e de Luna |
I personaggi più
illustri furono:
PIETRO Cossa, governatore di Ischia e abile
comandante, partecipò sotto le insegne di re
Carlo II d’Angiò
allo sbarco in Sicilia; nei pressi di Trapani fu catturato dagli
aragonesi e ucciso.
MARINO nel 1340 comprò l’isola di Procida da Adenulfo da
Procida, figlio di Giovanni eroe dei Vespri siciliani. Fu
valoroso uomo di mare, al comando di sedici galee liberò l'isola
di Lipari tolta dagli aragonesi a Roberto II d'Angiò.
PIETRO fu nominato da re Roberto II d'Angiò conte di Bellante,
ebbe per figlia Marella che sposò Cecco
d'Aquino. |

© Sant'Agata dei Goti (BN) - Stemma
dei Cossa |

© Sant'Agata dei Goti (BN) - Il
Castello |
IL sepolcro del cavaliere napoletano
MARINO Cossa, figlio di
GIOVANNI, morto nel 1418 fu portato in Francia ed oggi è esposto nel
museo del Louvre.
BALBASSARRE (Procida, 1370 † 1419) fu nominato
cardinale da papa Bonifacio IX, al secolo Pietro
Tomacelli, nel 1410 fu eletto a
Bologna pontefice col nome di Giovanni XXIII. Nel 1415 fu
costretto ad abdicare essendo stato accusato di molti misfatti,
passando alla storia come l'antipapa. Rese l’anima a Dio in
Firenze nel 1419.
Ai tempi della regina Giovanna II di Durazzo, GIOVANNI Cossa fu
Signore del casale di San Marcellino d'Aversa, che acquistò da
Francesco
Imperato di Napoli.
MICHELE fu capitano generale delle galee di re Ladislao di
Durazzo e poi della regina Giovanna II.
Nel 1448 GIOVANNELLA Cossa fu contessa di Tagliacozza.
Giovanni
Cossa, conte di
Troia, parteggiava per Giovanni d'Angiò, figlio di Renato, e
difese la città di Troia, assediata dagli aragonesi, sino al
1462 quando Ponziano Lombardo non convinse i cittadini
a passare dalla parte di
Ferrante I d'Aragona e
Troia fu
conquistata senza spargimento di sangue.
PIETRO, 7° Signore di Procida nel 1510, sposò in seconde nozze
Camilla
Carafa della Stadera,
sorella del principe di Stigliano; per figlio ebbe GIOVANNI
ANTONIO che sfidò a duello Giovan Battista Marramaldo per
un'offesa ricevuta in piazza di Nido; il combattimento avvenne
fuori Porta Nolana. |

© Napoli - Porta Nolana, il luogo
dei duelli |
A GIOVANNI VINCENZO Cossa fu tolta la Signoria dell'Isola di
Procida nel 1529 dall'imperatore
Carlo V d'Asburgo-Austria,
per tradimento essendosi schierato dalla parte francesi; l'isola
fu data alla famiglia
d'Avalos.
Giacomo
Pignatelli (†
1539),
Signore di Noja, Cerchiara, Plati, Amendolara e Regina,
consigliere del re Federico d’Aragona, nel 1497 sposò in
seconde nozze MARIA Coscia dei Signori di Procida.
GIOVAN PAOLO COSSA nel 1585 ottenne
il feudo di Mirabella in Principato Ultra e nello stesso anno fu
decorato col titolo di duca di Sant’Agata
dei Goti.
Giovanni Camillo
Coscia, duca di Sant'Agata Agata dei Goti,
sposò Cornelia Pignatelli († 1609), figlia di Scipione
Pignatelli, marchese di Lauro (1525
† 1581) e di Isabella Caracciolo. La citata Cornelia nel 1587 donò alla
mistica Orsola
Benincasa
il primo nucleo di costruzioni della cittadella ed il terreno
circostante, in Napoli al Poggio
delle Mortelle
alle pendici del colle di Sant'Elmo, per
realizzare
una comunità laicale per l'educazione delle fanciulle.
NICCOLO' (1682 † 1755) fu Cardinale di Napoli nel 1725. |

© Lastra tombale del prelato di
Aversa Bernardino Coscia (†1748) |
Il 12 ottobre 1726, la famiglia
Cybo Malaspina vendette Paduli,
in
Principato Ultra,
per 52000 ducati a Baldassarre Coscia, che il 19 ottobre 1727 fu
nominato duca di Paduli da
re Carlo VI
di Asburgo-Austria.
Baldassarre acquisto da Pietro
della Posta la
terra di Grottaminarda per ducati
106.000 con atto del 16-4-1729. |

© Napoli - Stemma con le armi delle
Famiglie
Coscia e Gallo, imparentate. |

© Napoli - una delle tante chiese
ove vi sono le memorie
della Famiglia Cossa |

Napoli - Cappella della famiglia Coscia |

Busto di Giovanni Domenico Coscia - Anno 1649 |
Il
conte GIOVANNI DOMENICO Coscia sposò donna Isabella Gallo e fece
erigere la cappella gentilizia in Napoli nella chiesa S.
Domenico Soriano.
Vi sono molte varianti dell'arma, a volte
troviamo la gamba al naturale sanguinante, altre volte cambia il
colore delle bande. |

© Napoli - Stemma del Cardinale
Cossa. |
Nel
1746 BALDASSARRE Coscia, duca di Paduli, acquistò il palazzo in
piazza dei Martiri a Napoli,
per conto del cardinale
Nicolò suo fratello, ceduto poi a Re Ferdinando di
Borbone per donarlo alla moglie morganica
Lucia Migliaccio.
BALDASSARRE Coscia
(n. 1775),
duca di Paduli,
figlio di Raffaele
e di Paola Visconti,
sposò a Napoli nel 1806 Maria Camilla
Capece Galeota (Napoli, 1785
† ivi,1818),
figlia del duca Luigi. |

©
Napoli - il palazzo appartenuto
alla Famiglia Coscia, oggi sede
dell’Unione Industriale di Napoli. |

© Napoli - Stemma dei Coscia baroni
di Procida |
Nel 1736
Domenico
Coscia, patrizio di
Sorrento, adottò il nipote Simone
Bacio Terracina
(nato a Napoli nel 1734), figlio di Giuseppe e della nobile Marianna
Ferraro, sorella del Regio Consigliere Giovanni.
Detto Simone ereditò il titolo di patrizio di Benevento,
inquartò le armi delle due famiglie, e cambiò il cognome in
Bacio Terracina Coscia. |
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