
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Farina |
Arma: d'azzurro al sacco di
farina al naturale coricato sostenente un cane al naturale e
guardante un crescente d'argento volto;
Alias: d'azzurro alla fascia diminuita d'oro, avente nel
capo un
sacco di farina al naturale
coricato sostenente un cane guardante un crescente d'argento
volto nel canton destro dello scudo e sinistrato da una stella
d'oro ad otto punte; in punta, alla torre al naturale sostenuta
da due leoni di oro controrampanti.
Alias: troncato da una fascia diminuita d'oro; nel 1°
d'azzurro al sacco di farina al naturale sostenente un cane
al naturale, guardante un
crescente d'oro volto; nel 2°
di rosso alla torre al naturale sostenuta da
due leoni d'oro controrampanti. |

© Napoli - Stemma Famiglia Farina |
La famiglia
Farina, di probabile origine portoghese, ha vissuto
prevalentemente in Baronissi, all'epoca
casale dello Stato di Sanseverino in
Principato citra e in Napoli.
Capostipite fu Antonio Farina (1640 †
1713) che si stabilì in Baronissi dove il Casato si arricchì
esercitando prevalentemente attività agricola; ebbero la
cappella gentilizia dedicata alla Madonna delle Grazie nel
Convento della Santissima Trinità ed oggi l'avito palazzo di
famiglia è un rinomato ristorante. |

Baronissi - Villa Farina |
Nel
1747 i Farina acquistarono per ducati 121.700 da
Girolamo
Cuomo
il casale di Casalnuovo;
il
barone Benedetto
Farina tenne il feudo sino all’abolizione della
feudalità nel 1806 da parte di
Gioacchino Murat.
Tommaso Farina, dottore in legge, fu un valente
avvocato del foro di Napoli, amministrò vari beni
ecclesiastici ed è ricordato per aver aiutato i poveri. |

© Napoli - Lastra tombale
di Tommaso Farina |

Catasto onciario provvisorio della prima
metà dell’800 dal quale risulta che i coniugi Vito
Garzilli da Solofra e Maddalena Santamaria
Amato di Pellezzano, erano proprietari di un terreno
seminato in zona Grotta del Pennino (Capriglia di
Pellezzano – Salerno) che successivamente fu venduto a
Vincenzo Farina, nobile di Saragnano. |
Il nobile Mattia Farina (Baronissi, 19.3.1879
† ivi, 8.2.1961), laureato in giurisprudenza presso
l'Università di Napoli, Commendatore dell'Ordine della
Corona d'Italia nel 1911, fu Sindaco di Baronissi e poi
Senatore del Regno; sposò Elisa Moscatello, ultima
marchesa di Castelvetere Valforte. |

Don Mattia Farina (1879
† 1961)
Per gentile concessione del Dr. Gianpaolo
Quaranta di Fusara |
Convento della SS.Trinità di Baronissi
(Salerno) – Stemmi della famiglia Farina di Saragnano
© Foto di proprietà del
Dr. Gianpaolo Quaranta di Fisara |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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