
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Longo |
Arma: partito, nel 1° d'oro alle quattro pecore ferme poste in
paolo; nel 2° d'oro alle cinque penne d'oca di rosso poste in fascia
(1).
Arma dei Requesens:
d'argento a tre torri di rosso disposte 2,
1; lo scudo con bordo di argento e di rosso. |

Stemma di Maria Lorenza Longo,
dipinto su tela. |
L'antica e nobile famiglia Llonc di origine spagnola si trasferì a Napoli nei primi anni
del XVI secolo.
Nell’autunno del
1506 nel porto di Napoli approda una flotta navale spagnola, composta da
50 galee, scende a terra anche la famiglia di Ioannes Llonc
(italianizzato in Longo), esperto giurista e dignitario di governo;
inviato dal re Ferdinando il Cattolico per assumere l’incarico di vice
Reggente. Oltre ai tre figli, c’è la moglie Maria Lorenza
Requesens o Requienses, nobildonna catalana nata nel
1463, paralitica e sofferente per
aver ingerito in Spagna un potente veleno, somministrato per vendetta da
una sua serva durante una festa da ballo. |
La nobildonna conduce la sua esistenza lontana da feste
e salotti,
stante
la sua condizione fisica;
all’età di 46 anni rimane vedova.
Nello stesso anno, durante una funzione religiosa,
guarisce miracolosamente e decide di dedicare le sua esistenza ai
bisognosi e in particolare agli ammalati; aggiunge al suo nome quello di
Lorenza. |

© Napoli - Uno degli ingresso dell'ospedale S.
Maria del Popolo degli Incurabili - anno 1522 |
Donna
Maria Lorenza Longo nel 1519 decide di fondare un ospedale per la cura
di malattie croniche ovvero considerate in quei tempi incurabili, come
il cosiddetto mal francese o sifilide, malattia portata a Napoli dai
soldati di
Carlo VIII, re di
Francia.
Nasce così
il primo ospedale rinascimentale che, a differenza di quello medievale,
non assiste solo i malati poveri ma cerca di guarire tutti gli infermi,
attraverso la ricerca scientifica. All’inaugurazione è presente il vicerè
Cardona ed il Consiglio Collaterale della città di Napoli.
In aiuto
Maria Lorenza Longo accorre la sua più cara amica Maria
d'Ajerba, duchessa
di Termoli, vedova del Gran Capitano Andrea
di Capua.
Giovanni Girolamo
Albertini
(Nola 1492 † Napoli,
12-12-1562), Nobile di Nola, Patrizio Napoletano, Signore di Summonte,
San Nicola della Cava, Cicala, Cisternino e Pimonte, fu tra i fondatori
dell’Ospedale.
Cospicui donativi per la
realizzazione dell’ospedale arrivano dalle duchesse di Ariano e di Nardò,
dalla marchesa di Polignano, dalla contesse di Alife e di Trivento.
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© Napoli - albero di canfora |
Il
complesso ospedaliero prende il nome di S. Maria del Popolo degli
Incurabili, dotato di farmacia, orti per la coltivazione di erbe
mediche, dalle quali si inizia a ricavare il “guaiado” una sostanza per
combattere il dolore, laboratorio di ricerca, piccole abitazioni per
ospitare i familiari degli infermi.
La farmacia storica non è quella che oggi comunemente conosciamo per la
vendita di farmaci, è un ufficio di rappresentanza, al posto del
classico bancone da vendita, vi sono tavoli pregiati
per accogliere medici e studiosi da tutta Europa, in cerca di sostanze
curative e per apprendere nuove nozioni. |

© Napoli - uno dei chiostri dell'ospedale |

© Napoli - Farmacia storica |
Questo immenso complesso dava
lavoro a migliaia di persone tra ricercatori, medici, studiosi, cuochi,
assistenti e valenti artigiani. Da tutto il Regno giungono infermi che
vengono accolti amorevolmente, grande attenzione viene rivolta alle
donne, in particolar modo alle ragazze madri, come recita una targa
posta nell’ospedale: “QUALSIASI DONNA, RICCA O POVERA, PATRIZIA O
PLEBEA, INDIGENA O STRANIERA, PURCHE’ INCINTA BUSSI E LE SARA’ APERTO”
.
Per la prima volta in
Italia si operò con paziente sotto anestesia.
Si
salvano molte vite praticando i primi parti cesarei come testimonia
un’artistica allegoria posta nella farmacia storica.
Dopo anni di impegno e passione, Maria Longo fa costruire
il Monastero di S. Maria in Gerusalemme, dove si ritira con trentatrè
sorelle, fondando l'ordine delle Clarisse Cappuccine e nel 1539 rende
l’anima a Dio, in odore di santità.
Il Monastero viene amministrato dal governatore degli Incurabili, il
primo fu il marito della marchesa
Vittoria
Colonna, attratta dalla spiritualità della Beata. |

© Napoli - esterno Chiesa delle Trentatrè |
Michele
Troya (Andria, 1747 †
ivi, 1827), dottore in medicina, specializzato in oculistica e
urologia, nel 1799 fu il primo ad istituire una cattedra delle
malattie urinarie all'Ospedale
degli Incurabili a Napoli e fu l'inventore del primo
catetere flessibile di gomma. |
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Note:
(1)
- lo stemma è strettamente personale ovvero esterna il suo
essere primo fra tutti l'umiltà, quasi fosse un'allegoria,
infatti non risulta timbrato, ovvero non sormontato da alcuna
corona.
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