
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Famiglia Troya |
Arma: troncato, nel 1° di rosso, alla torre su un mare
agitato, nel 2° al leone passante in terrazzo.
Titoli: nobili.
Dimore: Andria e Napoli. |

Napoli, stemma della famiglia
Troja |
Le origini della famiglia Troya, in alcuni documenti
chiamata Troja e Troia, non sono note; di certo dalla
città di Andria, in
Terra di Bari,
si trasferì a Napoli dove i suoi componenti ricoprirono
elevate e prestigiose cariche.
Michele Troya (Andria, 1747 †
ivi, 1827), dottore in medicina, specializzato in
oculistica e urologia, nel 1799 fu il primo ad istituire
una cattedra delle malattie urinarie all'Ospedale
degli Incurabili a Napoli e fu l'inventore
del primo catetere flessibile di gomma.
Carlo Troya (Napoli, 7 giugno 1784 † Napoli, 28
luglio 1858), figlio di Michele, dottore in legge,
partecipò ai moti napoletani del 1820-1821, collaborando
alla rivista liberale Minerva; per tali motivi fu
condannato ed esiliato dal 1824 al 1826.
Rientrato a Napoli, si dedicò agli studi sul Medioevo e
su Dante, nel 1844 fu uno dei fondatori della Società
storica napoletana, della quale fu anche presidente fino
al 1847, fu collaboratore del giornale “Il Tempo”
fondato da Saberio
Baldacchini.
il 3 aprile 1848 fu nominato da re Ferdinando
II di Borbone primo Ministro del Regno delle
Due Sicilie; dopo pochi mesi subentrò in tale
carica Gennaro
Spinelli
di Cariati.
Sposò Giovanna d’Urso, sorella di Pietro Ministro degli
Interni del Regno delle Due Sicilie, che eresse un
magnifico monumento in ricordo del coniuge. |
 |
 |
Napoli, cappella gentilizia dedicata alla
Beata Vergine, monumento funebre di Carlo Troya |

Napoli, statua di Carlo
Troya |
Ferdinando Troya (Napoli, 1786 † ivi, 23 agosto 1861),
fratello di Carlo, dottore in legge, fu giudice della
Gran corte criminale, poi presidente del Tribunale
di Teramo, quindi avvocato generale della Gran corte
civile di Catanzaro e di Napoli, infine nel 1848
presidente della Gran corte civile. Fu nominato da re
Ferdinando II di Borbone Primo Ministro del Regno delle
Due Sicilie dal 1852 al 1859. Suo successore fu Carlo
Filangieri.
|
|