
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Naclerio |
Arma:
d’azzurro al leone d’oro rampante che brandisce una spada,
attraversato da una banda di argento, guardante un montante
volto d’argento posto nel cantone destro del capo. Poi, per
concessione del re di Polonia Sigismondo II (dal 1548 al 1572),
nella parte superiore dello stemma fu aggiunta l’insegna della
Polonia ovvero: di rosso all’aquila bianca con le ali spiegate,
coronata d’oro, portante sul petto le iniziali intrecciate S. A.
(Sigimundus Augustus). |

© Napoli - Stemma Famiglia Naclerio |
La famiglia campana Naclerio o Nauclerio era presente a Napoli, dove fu
ascritta alla Nobiltà Napoletana
fuori Seggio, già ai principi del XIII secolo con
Anselmo e Bonifacio Naclerio, arcivescovi di Napoli
rispettivamente nel 1198 e nel 1220.
Giovanni Naclerio fu uno dei tanti aristocratici che
prestarono denari a
Carlo I d’Angiò per la conquista del Regno.
Altro Giovanni Naclerio, figlio di Pietro, fu Ambasciatore di re
Ferrante I d’Aragona presso il Re di Spagna dal 1487
al 1488; ricoprì lo stesso incarico per Alfonso II, Ferdinando
II e Federico d’Aragona.
Rese l’anima a Dio il 22 marzo 1514 e fu sepolto in Napoli nella
cappella gentilizia dedicata alla Madonna degli Inferi.
Tommaso Naclerio, figlio di Graziano e di Terentina
Cerrone, e nipote del citato Ambasciatore Giovanni, nacque a
Napoli verso la fine del XV secolo; laureatosi in legge esercitò
l’avvocatura diventando in pochi anni uno dei più apprezzati
professori del foro napoletano; nel 1534 edifico in Napoli la
Cappella di S. Maria del Conforto ma , alla sua morte avvenuta
in Napoli il 5 ottobre 1558, fu sepolto nell’altra cappella di
famiglia, accanto a quella del nonno Giovanni. |

© Napoli - Sepolcro di Tommaso
Maclerio |

© Napoli - Cappella Famiglia
Naclerio |
Angelo Naclerio, fratello di Tommaso, sposò Fulvia
Gaetani
dei duchi di Traetto e conti di Fondi.
Il nobile napoletano Giovan Battista Naclerio († Napoli,
1612), figlio di Angelo e di Fulvia Gaetani, sposò Vittoria
Cacace. |

© Napoli - Targa in ricordo di
Giovanni Naclerio |

© Stemma inquartato con le armi
Naclerio e Gaetani |
Prospero Naclerio († Napoli, 1585), figlio
di Roberto, nel 1562 fu valente Cavallerizzo del re di
Polonia Sigismondo Augusto II; quest’ultimo aggregò il
nobile napoletano Prospero ed i suoi discendenti alla
nobiltà del Regno di Polonia e concedeva di aggiungere
lo stemma reale a quello dei Naclerio, con diploma
redatto a Varsavia il 7 novembre 1568. Prospero sposò a
Napoli nel 1572 Beatrice
Caracciolo ed ebbe per figli Angelo,
Maria, Ippolita e Lucrezia;
quest’ultima sposò Francesco Miranda, barone di Robano.
Luigi 1° Naclerio († Napoli, 26 febbraio 1709),
figlio di Agnello e di Giovanna Storace, nel 1689
acquistò il feudo di Torrepagliara,
in
Principato ultra.
Muzio Naclerio, nato a Napoli il 7.9.1773,
cavaliere di giustizia del S.M.O. d Malta, nel 1799
convolò a nozze con Lucrezia Magnati, figlia di
Pasquale, barone di Cannavina e di Starze; una delle sue
figlie, Rosa, impalmò Carlo de Raho, marchese di
Cassineto. |
Nella Basilica di S. Pietro ad Aram i Naclerio
possedevano altra cappella gentilizia che
precedentemente apparteneva alla famiglia Ricca. |

© Napoli - Cappella famiglia
Naclerio, prima
appartenuta alla famiglia Ricca |

© Napoli - Stemma Naclerio
partito con le armi delle
famiglie imparentate |
Detta basilica è stata ampliata incorporando la prima
chiesa cattolica d'Italia; l'apostolo Paolo sbarcò a
Pozzuoli mentre S. Pietro, prima di recarsi a Roma,
nell'anno 44 d. C. si fermò a Napoli dove celebrò la
Santa Messa, battezzò e comunicò S. Candida (†
Napoli, 78 d.C.)
e S. Aspreno, quest'ultimo diventerà il primo vescovo di
Napoli. Solo la città di Napoli, oltre Roma
naturalmente, ebbe il privilegio di indire il Giubileo,
poi per ordine del pontefice Clemente VIII (1592 - 1605) fu
murata la Porta Santa della Basilica di S. Pietro ad Aram
nel 1600, per motivi squisitamente economici e non
religiosi. L'ultimo Giubileo fu proclamato a Napoli nel
1576. |
Napoli
- l'altare dove l'apostolo S. Pietro celebrò la
Santissima Eucarestia con S. Candida e S. Aspreno
raffigurati nell'affresco.
A destra dell'altare vi è la Porta Santa. |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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