
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Caracciolo
Rossi |
Arma:
bandato d’oro e di rosso al capo di azzurro(1).
Cimiero: testa d’elefante nascente.
Dimora: Napoli |

© Napoli - Stemma Famiglia
Caracciolo Rossi, dipinto sulla volta d'ingresso del Palazzo
abitato da Camillo Caracciolo principe di Bella insieme alla
principessa Ruffo, sua moglie.
Il palazzo precedentemente
apparteneva ai
Guevara di Bovino.
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Stemma Caracciolo Rossi |
La famiglia Caracciolo è una delle più antiche ed
illustrissime di Napoli; il primo documento risale all’anno 976,
anno in cui morì TEODORO che aveva possedimenti in Napoli e fu
seppellito insieme alla moglie Urania nella chiesetta di S.
Maria Assunta dei Caracciolo.
Il Casato già ai tempi del Ducato godeva di grande nobiltà nel
Seggio di Capuana,
beneficiando di speciali privilegi concessi dal duca Sergio;
dopo la soppressione dei sedili (1800), fu ascritto nel Libro
d’Oro napoletano.
Si divise in due grandi linee, quella dei Caracciolo Rossi con
capostipite RICCARDO, figlio di Landolfo vissuto agli inizi del
XII secolo, e quella dei
Caracciolo Pisquizi con capostipite FILIPPO, altro figlio
del menzionato Landolfo.
Dai Pisquizi nacque il ramo dei
Caracciolo del Sole.

Riccardo Caracciolo,
principe di Troia e Gran Maestro dell'Ordine di San
Giovanni di Gerusalemme - 1383
Quadreria del Palazzo ducale di
Martina Franca |
Numerosi furono i feudi posseduti dai Caracciolo Rossi che furono insigniti di
prestigiosi
titoli, tra i quali:
barone di: Pannarano (1741),
Caspoli (1788)
conte di: Castelrosso, Gerace (1348
conferito a ENRICO), Nicastro (1415 conferito a OTTINO),
Gallarate (conferito al cardinale MARINO),
Torella (1560),
Serino (1635),
sul
cognome (1902),
Gambatesa,
Flumeri,
S.
Giovanni Rotondo.
marchese di: Mesuraca (1741),
Pannarano (1741), Brienza (1569),
Vico (1531),
Torrecuso,
S.
Severino (1618), Bella,
Valle Siciliana,
Monacilione,
S. Eramo,
S.
Marco (per successione famiglia
Cavaniglia,
Grumo), Salcito (per successione famiglia
Francone).
duca di: Belcastro (1647), Brienza, Lauriano
(1751), Vietri, Mignano (1770), Montaquila, Montenegro (1643), Bernalda, Airola,
S.Vito (1645),
Roccaromana,
Atripalda (1572),
Boiano,
S. Giorgio (1626),
Lavella (1678),
sul cognome (1738.
principe di:
Forino, Atena (1639), Spinoso, Bella,
Avellino,
Torella (1639),
Macchia,
Torchiarolo
(1726),
S.R.I. (1715),
Troia,
Ginnetti (1859),
Ripa Francone (1806), Campagna (1662),
Candriano (1895), Pietracupa
(1806). |

© Napoli - Palazzo Caracciolo dei
principi di Torella |

© Napoli - Stemma di Giuseppe
Caracciolo, principe di Torella e sindaco di Napoli dal 1889 al
1891. |
Ai tempi della regina Giovanna I d'Angiò quasi
tutti i rappresentanti di Casa Caracciolo Rossi erano
cavalieri dell'Ordine
del Nodo.
Giovanni Caracciolo fu cavaliere dell'Ordine
della Nave.
Dopo l’uccisione di
Sergianni
Caracciolo nel 1432,
la
Regina Giovanna II
designò
Ottino
Caracciolo, conte di Nicastro
e
Gran Conestabile del Regno, tra gli esecutori testamentari e i sedici Baroni
Governatori del Regno con Raimondo
Orsini conte di Nola, Innico
(Henricus)
d’Anna,
Gran Siniscalco del Regno, Giorgio
della Magna conte di Buccino, Perdicasso Barrile conte di Montedorisi,
Baldassarre
della Ratta, conte di Caserta, affinché lo conservassero alla sua
morte (1435) per il suo erede Renato d’Angiò.
Galeazzo Caracciolo, marchese di Vico, valoroso comandante, fu
inviato da
re Alfonso d'Aragona alla riconquista delle terre
occupate dai Turchi; il 10 agosto 1481 al comando della sua
flotta conquistò la città di
Otranto, liberandola dai uomini di
Maometto II. |

© Napoli - monumento funebre di
Galeazzo Caracciolo, marchese di Vico |
Marino I
Caracciolo (†
1591), patrizio napoletano, duca di
Atripalda e conte di Torella
alla morte del padre (1576) ottenne il titolo di
principe di Avellino nel 1589;
sposò Cristoma Carafa, figlio di Fabrizio conte di Ruvo. |

Napoli, ritratto di Decio
Caracciolo, Arcivescovo di Bari |
Nel 1638
Giuseppe Caracciolo principe di Torella
e Carlo Andrea Caracciolo marchese di Torrecuso furono i fondatori,
insieme ad altri 36 cavalieri Napoletani, tra cui Tommaso
Filangieri, Scipione
Filomarino,
Carlo
Dentice delle Stelle,
Placido Dentice del Pesce
e altri, del MONTE GRANDE DE’ MARITAGGI di Napoli,
istituzione benefica con lo scopo di assicurare una
cospicua dote alle fanciulle aristocratiche che si sposavano(2).
Nel
1645 il feudo di Castellabate dalla famiglia
Acquaviva,
conti di Conversano, pervenne alla famiglia
Caracciolo di Torrecuso, nel 1704
a Francesco Nicodemo, consigliere Regio, nel 1713 al reggente
Falletti e, infine, nel 1733 alla
famiglia Granito, nella persona di Paride che nel 1745 ottenne il
titolo di marchese di Castellabate.
Nicola (Napoli, 1725 †
1802), 3° duca di San Vito e 2°
marchese di Grumo, patrizio napoletano,
cavaliere dell’Ordine
di San Gennaro, sposò a Napoli nel 1748 Maria Felicia
Cavaniglia,
duchessa di San Giovanni Rotondo, duchessa di Flumeri, marchesa di San
Marco dei Cavoti, baronessa di San Nicola e Castelberonia, figlia ed
erede del duca Troiano e di Cecilia
de Ponte, duchessa di
Flumeri.
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Ritratti del duca Nicola
Caracciolo
(Napoli, 1725
†
1802)
e della moglie Maria Felicia Cavaniglia
(Napoli, 1729
†
ivi, 1795)
Per gentile concessione del nobile Roberto
Bilotti Ruggi
d'Aragona |
Nicola Caracciolo (†
San Giorgio a Cremano, 3 Aprile 1754 ), duca di Lavello e principe di
Torella, sposò Faustina
de Cardenas (†
30 marzo 1793), figlia di Alfonso IV de Cárdenas, 8° conte di Acerra e Caterina
Pignatelli (†
16 Novembre 1728) dei duchi di Monteleone.
Nel 1788 Vincenzo Caracciolo,
duca di Mignano
e di Roccaromana,
acquistò il feudo di Caspoli dal barone Francesco
de Simone.
L’ammiraglio
Francesco Caracciolo di Brienza (Napoli, 18.1.1752
† ivi, 29.6.1799), figlio di Michele (Napoli, 1719
† ivi, 1797), 1° duca di Brienza, e di Vittoria
Pescara figlia del duca di Calvizzano e di Lucrezia
Reggio Branciforte, strenuo difensore della
Repubblica Napoletana del 1799, fu impiccato all’albero maestro della
nave di Nelson e
poi gettato in mare. |

Napoli - busto dell'Ammiraglio
Francesco Caracciolo |

Il corpo in mare dell'Ammiraglio Francesco Caracciolo |
Le sue spoglie riposano in pace nella Chiesa della Madonna Della Catena, ove il Comune di Napoli ha posto
la seguente lapide: |
Luigi
Caracciolo (n.
Sorrento, 1734 †
Pollena, 1756),
2°principe di Torchiarolo e 2° principe del S.R.I.,
patrizio Napoletano,
cugino di Luigi Caracciolo (†
Desdra, 1758), conte del Sacro Romano Impero e generale
al tempo di Maria Teresa d'Austria,
sposò a Napoli nel 1754 a nobildonna
Maria Imara
Francone (n. Napoli, 1735 †
ivi,
1770), figlia di Paolo
marchese di Salcito,
principe di Ripa Francone e Pietracupa e di Imara
Ruffo dei Principi di Castelcicala.
Il figlio primogenito, Ambrogio II (n. Pollena, 1755 †
Napoli, 1818), 3° Principe di Torchiarolo e 3° Principe
del S.R.I, alla morte del padre, patrizio Napoletano;
nel 1806 ereditò i titoli di marchese di Salcito,
principe di Pietracupa e Ripa Francone; nel 1775 impalmò
a Napoli Maria Teresa
Sanchez
de Luna, figlia di Alonso 3° duca di Sant’Arpino e di
Barbara
Pisani.
Nel
1788 Ambrogio II, fu nominato
ispettore onorario per la conservazione di antichità e belle
arti, possedeva una splendida villa con un vasto parco, stile
inglese, sovrastata da una torre laterale; le stanze erano tutte
finemente affrescate e arredate. |

Villa Caracciolo di Torchiarolo |
Emmanuele
Caracciolo (Napoli, 16.7.1805
† Gaeta, 12.12.1860), figlio secondogenito di Lelio
duca di S. Vito (1769 † 1837) e di
Teresa
Revertera
dei duchi della Salandra, intraprese la carriera militare
nell'esercito borbonico; nel 1823 fu nominato sottotenente, nel
1831 capitano, nel 1844 maggiore, nel 1848 tenente colonnello,
nel 1849 colonnello comandante, nel 1850 generale di brigata,
nel 1860 maresciallo di campo. Sposò la nobildonna Rosa Filiasi,
partecipò alla spedizione a Roma del 1849, sostituì Antonio
Winspeare
al comando della gendarmeria reale. Rese l'anima a Dio il 12
dicembre 1860 durante l'assedio di Gaeta; negli ultimi istanti
gli fu vicino il figlio Nicola. |

Tenente Generale Emmanuele
Caracciolo dei duchi di S. Vito |

Lelio Caracciolo di San Vito (Napoli,
21-6-1832
†
ivi, 30-3-1901), Secondo Tenente
del 1° Granatieri della Guardia Reale dell’Esercito Napoletano
Per gentile concessione del nobile Roberto
Bilotti Ruggi d'Aragona |

Donna Maria Emanuela Caracciolo (1844 † 1931),
figlia di Nicola Maria (Napoli, 1807 †
ivi, 1884), patrizio napoletano, principe di Torella, duca di
Lavello, marchese di Bella, di Valle Siciliana, di Monacilione,
conte di Gambatesa, Grande di Spagna di prima classe, cavaliere
dell’Ordine
Costantiniano di San Giorgio dal 7-8-1832, e di donna
Maria
Serra,
dei principi di Gerace, sposata
con Ferdinando de' Girardi, marchese di San Marco, figlio di
Giovanni e di Marianna
del
Tufo.
Per gentile concessione del nobile Roberto
Bilotti Ruggi d'Aragona |
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© Napoli - il palazzo acquistato nel
Seicento dal principe
Camillo Caracciolo,
già di proprietà dal 1500 della Famiglia de Rossi |

© Principe Caracciolo di Torella,
Sindaco di Napoli
Fotografia di Montabone di Napoli -
Per gentile concessione del Prof. Luca Scotto di Tella de'
Douglas |

Ritratto del conte Paolo
Caracciolo di Torchiarolo (Napoli, 1874
†
ivi, 1949), patrizio napoletano, figlio di
Fausto (Napoli,
1847
†
ivi, 1896), patrizio napoletano, cavaliere dell’Ordine
Costantiniano di San Giorgio, e di donna
Maria
Caracciolo,
figlio del principe Onorato, marchese di Sant’Eramo.
Sposò nel 1898 donna Anna
de Vito Piscicelli,
figlia del conte Gaetano |

Napoli, MUSAP - Museo Artistico
Politecnico, sala intestata ai Caracciolo |
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Note:
1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica.
2)
-
Istituirono il Monte Grande de’ Maritaggi
38 nobili, essi furono: Tommaso (detto anche Giovan
Tommaso) Filangieri figlio di Luigi barone di San
Lorenzo e Filetto dei duchi di Laurino, Scipione
Filomarino Mastro di Campo, Carlo Dentice delle Stelle,
Pacido Dentice del Pesce, Carlo Cavaniglia marchese di
San Marco, Landolfo d'Aquino, Giovanni d'Aquino, Alfonso
del Doce duca di Cufriano, Giulio Caracciolo, Carlo
Andrea Caracciolo marchese di Torrecuso, Ettore
Caracciolo marchese di Barasciano, Giovan Francesco
Caracciolo, Giuseppe Caracciolo principe di Torella,
Marcantonio Carafa, Carlo della Leonessa principe di
Sepino, Donato Coppola duca di Cassano, Fabrizio de
Silva, Federico Pappacoda marchese di Pisciotta, Orazio
di Gennaro, Francesco Galluccio, Ottavio Guindazzo,
Giovan Battista Brancaccio di Cesare, Ferrante
Brancaccio di Rinaldo principe di Ruffano, Paolo
Marchese marchese di Camarota, Giovan Francesco di
Sangro principe di Sansevero, Scipione di Sangro duca di
Casacalenda, Giovan Battista di Sangro principe di
Viggiano, Goffredo Morra marchese di Monterocchetta e
Principe di Morra, Vincenzo Mora, Ottavio Monaco, il
Consigliere Tommaso de Franchis, Andrea de Franchis
marchese di Taviano, Francesco Maria di Somma, Carlo
Spinello principe di Tarsia, Giovan Battista Pisanello,
Antonio Castigliar marchese di Grumo, Orazio Suardo e
Vincenzo del Tufo. |
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