Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.

Riccio o Rizzo dei Ritii

Genealogia Famiglia Rizzo (Riccio) e Rizzo dei Ritii
(A cura del Nob. dott. Vincenzo Rizzo-Zambonini dei Ritii, della Nob. dott.ssa Angela Rizzo dei Ritii Brambilla
e del dott. Alberigo Visani Scozzi)

La Genealogia presente è una rielaborazione in forma maggiormente “contemporanea” di quanto riportato dal genealogista e storico Carlo De Lellis nella storia della Famiglia Rizzo, utilizzata come Introduzione alla ri-edizione del 1645 di un testo in latino del Conte Michele Riccio, Nobile del Seggio di Nido (dall’anno 1501).

L’opera seicentesca, che riporta a latere le note con tutti gli Atti Notarili e Burocratici in genere, permette ai posteri la verifica delle informazioni ivi riportate. Essa è consultabile nelle principali Biblioteche ed Archivi Italiani, oltre che in qualche Istituzione Europea.

Per chi volesse approfondire, l’edizione in oggetto è così intitolata ed edita:

                                De regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, vtriusque Siciliae, & Vngariae, historia

                                                                            Auctore Michaele Riccio

                                                                       Auctoris vita a Carolo De Lellis

                                                      Neapoli : ex regia typographia Egidij Longhi, 1645

Al Nord Italia un volume è presente presso l’Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana di Milano; in Meridione l’opera è conservata nella Biblioteca della Società napoletana di storia patria in Napoli.

Abbiamo riportato solo i Rami che presentavano continuità padre/ figli (i rami di cui non si è potuto fare l’incrocio con altre Fonti si è preferito non inserirli). Parimenti non sono state inserite Linee cui non era comprovato in maniera certa l’aggancio.

L’unica Linea tuttora fiorente è contraddistinta dal colore blu del carattere.

Alcuni personaggi non collocabili in maniera scientifica in Genealogia sono stati omessi. Unica eccezione i 9 membri del Casato riportati prima dell’Albero Genealogico vero e proprio, in quanto, di comprovata esistenza e di importanza per la storia della Famiglia, a vario titolo.

Spesso i coniugi di Membri del Casato sono definiti tout court Nobili (quando appartengono a Famiglie Nobili), pur essendo in possesso di ulteriori titoli. Ciò è voluto per non appesantire una genealogia lunga e diramata. Si è scelto in taluni casi il titolo generico, rimandando, per chi volesse approfondire, alle genealogie dei Casati di riferimento.

Una fonte preziosa di confronto è il Manoscritto “Scritture e documenti diversi relativi alla famiglia de’ Ricci di Firenze” (presso la Biblioteca Nazionale di Firenze), di cui parla sul sito il dott. Marco Antonio Ricci, l’Albero Genealogico “Volpicella”, i Manoscritti araldici di Livio  Serra di Gerace (Archivio di Stato di Napoli), e la documentazione provante l’attestazione del riconoscimento nobiliare da parte dei Savoia (Archivio Centrale di Stato di Roma). Si segnala infine l’articolo “Giovanni Sebastiano Riccio - Signore di Postiglione e Contursi (1507-1510)”del dott. Emanuele Catone pubblicato sulla rivista “Il Postiglione” (aa. XXII-XXIII, nn. 23-24 (giugno 2011), pp. 17-26).

 

La Genealogia è divisa in 3 Parti, oltre ai citati Personaggi “fuori Albero genealogico” :

PARTE PRIMA

  1. LINEA FIORENTE – LINEE ANTICHE – RAMI ESTINTI

PARTE SECONDA

  1. LINEA FIORENTE – RAMO CILENTANO/ NAPOLETANO

PARTE TERZA

  1. LINEA FIORENTE – RIZZO dei RITII

 

Fuori Albero genealogico


 

Giovanni (vivente nel 1276 e nel 1277)
Filippo (Nobile di Nido, confratello della "Maddalena" (1) - vivente nel 1330

N. Riccio (m. 1400 e sepolto ad Amalfi)

Ugottus (tra i nobili decorati del cingolo militare da Re Alfonso I d’Aragona alla sua entrata vittoriosa a Napoli)

Pietro: Barone convocato al parlamento generale di Re Alfonso I d’Aragona (1443)

Filippo (detto Pippo): Barone convocato al parlamento generale di Re Alfonso I d’Aragona (1443)

Giuliano: sepolto in S. Maria La Nova (monumento restaurato nel 1452 dai discendenti Rizzo)

Uberto: napoletano, fu Ciambellano della Regina Giovanna I, da cui ottenne  il Castello di Franche. Ebbe  la cittadinanza di Castellammare di Stabia.

Da cui:

         Balduino (Baldovino): Consigliere Regio e Maestro Giustiziere del Regno

Uberto: Maestro Giustiziere
 

A.  LINEA FIORENTE – LINEE ANTICHE – RAMI ESTINTI


Niccolò (da Amalfi passò in Napoli – dimora in S. Giorgio, fiorentino (?))

Sposa … Molognano

Da cui:

1. Francesco (detto Franceschello, vivente intorno al 1450): Regio Tesoriere di Napoli e Regio Tesoriere a Castellammare e a Napoli.

Sposa Maddalena Borrello (?)

Sposa … Gaeta

Da cui:

2a. Nicola (Niccolò): militare, letterato, filosofo, Gran Contestabile del Regno di Napoli, Viceré per il duca Giovanni d’Angiò nel 1460, che gli concesse in feudo le Ragioni della Misurata di tutte le Saline della Calabria (ius mensurationis salium), feudatario di Latronico (per volere di Girolamo Sanseverino, Principe di Bisignano) e di Grotta Castagnara (Crypta Castagnaria).

Sposa Mariella (Muliella) Correale

2a1. Michele (n. Castellammare di Stabia ca. 1445, m. avvelenato alla corte di Parigi 1515), Precettore fu Pietro Summonte, Dottore in Legge (1465, U.J.D. -  Utroque Jure Doctor), Pubblico e Primario Lettore della Legge Civile (1487), Maestro Razionale della G. C. (Re Ferdinando I d’Aragona), Avvocato Fiscale del Re Ferdinando, Intimo Consigliere di Re Carlo VIII di Francia, Conte di Cariati e di Giugliano per nomina di Carlo VIII (1498) - tornati al fisco per la morte del conte Geronimo Teimernit; se non avesse potuto entrare in possesso di tale contea, gli concedeva la contea di Montella in Principato Ultra (formata da Montella, Bagnoli Irpino, Cassano e Nusco), devoluta al fisco per la ribellione di Troiano de Cabaniglis, conte di Montella (Privilegio datato Lione, 1496) - feudatario di Postiglione, Presidente del S.R.C. di S. Chiara, Vice Protonotaro del Regno, Patrizio di Nido (1501), ebbe in dono il Castello di Trecchina da Roberto Sanseverino (Principe di Salerno), Signore di Latronico e di Grotta Castagnara (Crypta Castagnaria) – assenso del 1501, tornato a Napoli con Re Luigi XII ottenne la restituzione dei beni toltigli dagli aragonesi alla sua fuga, tra cui le saline della provincia di Calabria, concesse in feudo al padre Nicola e toltegli da Re Ferrante I, Consigliere del Supremo Consiglio di Re Luigi XII di Francia, Governatore e Capitano a Guerra di Vico Equense e Massa Lubrense per volere del Viceré di Luigi XII (da privilegio presentato da Andrea Riccio nel 1502), Presidente del Parlamento di Borgogna e di Provenza, Maestro di Requesta di S.M. Cristianissima, Senatore a Parigi ed a Milano, ambasciatore presso il Pontefice (1503), ambasciatore Genova (1506) ed a Firenze (1508), storico e scrittore (scrisse “de Regibus Hispaniae, Hierusalem, Galliae, Utriusque Siciliae et Ungariae Historia”). Il Guicciardini definendolo “Fuoriuscito” creò il malinteso che fosse perseguitato dagli Aragonesi, mentre di ciò non vi è riscontro storico (al punto che Michele ed il fratello Girolamo poterono nel 1500 erigere il monumento funebre in S. Domenico Maggiore – chiesa della Casa reale d’Aragona). Tanto famoso e potente in Francia da essere definito l’“Avvocato Napoletano”, il celebre De Lellis ne fu biografo oltre un secolo dopo il decesso avvento a Parigi per un probabile avvelenamento, progettato dai nemici all’interno della corte francese. L’epigrafe recita “Michaeli Ricio Civilis Pontificiique Juris Consultissimo in Italia et Gallia amplissimis honoribus functo Sebastianus Patri B. M. Anno MDXV”, ecc. ecc.

Sposa Mariella (Maria) Carbone (trucidata dai saraceni a Pozzuoli il 5/06/1520), figlia di Domizio (m. poco prima del 1487), Signore di Paduli e Giugliano, Patrizio Napoletano, subì la confisca dei beni nel 1479 per ribellione, e di Moccia Aiossa, figlia di Rosso, Patrizio Napolitano). Sepolta nella cappella Riccio in San Domenico Maggiore a Napoli).

2a1.1Giovanni Sebastiano: (acquista i feudi con il titolo di) Barone di Postiglione, di Contursi, di Oratino, di Rocchetta e di S. Stefano (Assenso del 1507), Dottore in Legge (U.J.D.) e poeta

Sposa 1457 Margherita Caracciolo figlia di Marino I Caracciolo Pisquizi: Linea definita di “Bartolomeo”, detto “Scapuccino” (m. 1468), Patrizio Napoletano; Governatore di Bari sotto il regno di Giovanna II di Napoli; Consignore di Pietrafessa prima del matrimonio; Signore di Santobuono, Schiavi, Fraine, Frainelle, Frisa, Grandinaria, Collerotondo, Rocca Spinalveto, Castelguidone, Sant’Angelo, Orta, Villanuova, Pocobuono, Rocca dell’Abate, San Silvestro, Carunchio, del castello di Luparia, di Calcasacco, Penne, Tremulo, Caccavone, Torrebruna, Castiglione, Cerretana, Burrello, Muri, Celenza, San Giovanni in Guallo, Palmoli, Acquaviva, Boitello, Belmonte e Sant’Agata (investito da Re Alfonso V l’8/05/1441); investito di Gioia e Torre, con mero e misto imperio, il 12/07/1464, e di Maria de Sangro (matrimonio del 1421), figlia di Niccolò Barone di Monteferrante, vedova di Palamidesio Barrile dei Baroni di Monteferrante

    2a.1.1.1 Andreana (signora di Piczuti - secondo la definizione de De Lellis)

    Sposa Ottavio Galeota (v. strum. di procura di Adriana fatta al marito,  1541)
    2a.1.1.2 Giovanni Francesco (Cavaliere di Malta)

2a.1.1.3 Michele: Barone di Postiglione, di Contursi, di Oratino, di Rocchetta e di S. Stefano. Durante l’invasione di Odet de Lautrec venne inquisito di ribellione contro l’Imperatore Carlo V. Le sue terre passarono al Conte Girolamo Morone. Riconosciuto innocente, riebbe i feudi (1529), Oratino (1565) e Rocchetta (nel 1565).

  Sposa Andreana Saraceno (v. Notaio Francesco Iannell. Anno 1531)

                                        2a.1.1.3.1 Ippolita

  Sposa Francesco Caracciolo (passarono al marito Oratino,  Rocchetta, S. Stefano ecc.)

  2a.1.1.3.2 Francesco Alfonso (premorto al padre, senza maritarsi)

  2a.1.1.3.3 Giovanni Alfonso (premorto ad Ippolita)

    2a.1.1.3.4 Vittoria

    Sposa Francesco de Liguori, Patrizio Napolitano

        2a.1.1.4 Giovanni Luigi, Barone di Colli (militare e poeta)

        Sposa 1°) Beatrice Seripando

        Sposa 2°) Camilla Pandone (figlia del Conte di Venafro)

             2a.1.1.4.1 Giulio Cesare, Barone di Trentinara

       2a.1.1.4.2 Ottavio, Barone di Colli (a Volturno)

             Sposa Battista Carmignano (Capit. Matrim., anno 1576, notaio Tommaso Anell. Saranum)

                2a.1.1.4.1.1 Giulio Cesare, Barone di Colli (a Volturno)

       Sposa Nobile Isabella Longo

           2a.1.1.4.1.1.1 Luigi

                    Sposa Andreana Seripando (ultima della famiglia)

                  2a.1.1.4.1.1.1 Giovanni Battista

                  2a.1.1.4.1.1.2 Giuseppe

                  2a.1.1.4.1.1.3 Michele

                  2a.1.1.4.1.1.4 Fra’ Ottavio (Cav. Malta)

                           2a.1.1.4.1.1.5 Giulio Cesare (don Gaetano – teatino)                                        
                           2a.1.1.4.1.1.6 Scipione (don Paolo – teatino)

                  2a.1.1.4.1.1.7 Antonio

                            2a.1.1.4.1.1.8 Anna (o Maria seu Anna Maria)

Sposa 22/01/1702 don Giovanni Sanchez de Luna (13/02/1642 m. 10/04/1714), III Marchese di Gagliato e Patrizio  Napolitano [di Giulio, II Marchese di Gagliato e Patrizio Napoletano, e di Donna Giovanna Carafa (di Don Alfonso Duca di Nocera e Cancellara e di Donna Caterina Gambacorta Principessa di Frasso), morta 21/05/1704. Il matrimonio avvenne il 23/02/1637].

                    2a.1.1.4.1.1.2 Fra’ Ottavio, Cav. Malta (1682), Dottore in Legge (m. giovane)

           Sposa Eleonora Brancaccio

           Senza prole

                    2a.1.1.4.1.1.3 Giuseppe, prete e cappellano del Tesoro delle Reliquie dei Santi Protettori di Napoli per la Piazza di Nido

           2a.1.1.4.1.1.4 Giovanni Sebastiano, teatino

 

                2a.1.1.4.1.2 Giovanni Luigi

                Sposa …

                senza prole

2a.1.1.4.1.3 Giovanni Luigi (n. ca. 1578 m. Napoli 6-01-1643) - canonico della Cattedrale di Napoli, Consultore della  congregazione dell’Ordinario, Vescovo di Vico Equense per volere di Papa Urbano VIII dal 20-12-1627

                2a.1.1.4.1.4 Angelica, monaca

                2a.1.1.4.1.5 Felice m. celibe

                2a.1.1.4.1.6 Adriana

                Sposa Nobile Camillo Billotta

          2a.1.1.4.3 Girolamo (domenicano; inviò le note storiche a Firenze nel 1615, di cui alla Premessa)

          2a.1.1.4.4 Fra’ Fulvio (Cavaliere di Malta - 1589)

          2a.1.1.4.5 Fra’ Ferrante (Ferdinando) - Cav. Malta - 1585)

          2a.1.1.4.6 Giovanni Luigi, celibe

2a.1.1.4.7 Giovanni Sebastiano, Barone di Colli (a Volturno), Dottore in Legge (J.I.D.), avvocato celebre e giureconsulto

Sposa Porzia Seripando [Capitoli matrimoniali, anno 1589, notaio Francesco Tutiu(...)]

                      2a.1.1.4.7.1 Scipione

                      Sposa Livia de Leone

                               2a.1.1.4.7.1.1 Giovanni Battista

                               Sposa 24-04-1610 1°) Anna Macone

                               Sposa 11-05-1622 2°) Nob. Vittoria Vecchione

                                       2a.1.1.4.7.1.1.1 Francesco (ex 2°) Napoli 1/01/1632

                                       Sposa a Napoli 5-05-1652 Candida Diamassa
                                                                        
                                                           
               ( continua - clicca qui )
 

B.  LINEA FIORENTE – RAMO CILENTANO/ NAPOLETANO



 

C.  LINEA FIORENTE – RIZZO dei RITII


( prosegue da - clicca qui )

                2a.1.1.4.7.1.2 Pompeo (m. celibe)

                2a.1.1.4.7.1.3 Ferdinando (m. celibe)

                2a.1.1.4.7.1.4 Beatrice (m. nubile)

                2a.1.1.4.7.1.5 Isabella  (m. nubile)

                2a.1.1.4.7.1.6 Cornelia  (m. nubile)

               2a.1.1.4.8 Isabella

               Sposa Nobile Giovanni Battista Fontanarosa

      2a.1.1.4.9 Eustachia

      2a.1.1.4.10 Felice

      2a.1.1.4.11 Adriana, monaca

      2a.1.1.4.12 Aurelia, monaca

2a.1.1.5 Giulio Cesare

2a.1.1.6 Aurelia

     2a.1.2 Ippolita

Sposa 1°) Alfonso Caldora (Strum. Dotale per S. E. Iac. Gaff. 1507)

Sposa 2°) Vincenzo di Domizio (Domenico ?) Carafa dei Signori di Castelluccia e Patrizio Napolitano (a cui furono concesse dotis  nomine le Cripte Castagnarae) - Strum. Dot. Not. Cesare Malfitano (1516)

     2a.1.3 Antonia, monaca

     2a.1.4 Vittoria, monaca

2a.2 Lorenzo

2a.3 Girolamo (Geronimo): Cappellano e Consigliere di Re Carlo VIII di Francia, canonico in Milano ed in Napoli (Bolla di indulgenza del Papa per i parenti e figli di Michele - data a 7 idus ottobre 1510; strumento del notaio Geronimo de Bossis di Milano)

2a.4 Andrea (m. 1515) – Cappellano e Consigliere di Re Carlo VIII di Francia, creato Vescovo di Telese da Papa Giulio II (Not. Cesare Melfitano, 1501)

2a.5 Giovanni

         2a. Andreana

         Sposa 1°) Nobile Marco Antonio Gaetani

                  Sposa 2°) Nobile Giovanni Antonio Franchi (Franco) - capitoli matr. del 1512 per notaio Angelo Morano

         2b) Beatrice

         Sposa Muzio …

2a.6 Francesca

    Sposa Nobile Bernardino Capece Minutolo (Strumento dotale del notaio Ant. De Pilellis, 1467)

2a.7 Isabella

Sposa 1°) Nobile Filippo della Pagliara (Not. Giacomo della Morte, 1488)

    Sposa 2°) Nobile Tommaso Filomarino (Strum. Di restituzione della dote, notaio Pietro Ferrigno, 1483)

    2a.8 Anella

2b. Michele “il Vecchio” (m. Roma come ambasciatore nel 1457, e sepolto in S Lorenzo Fuori Le Mura): Dottore in Legge (U.J.D.), ambasciatore, Consigliere di Re Alfonso I (1445 – definito dal sovrano “Virum Profecto omni studio, omnique doctrina refertum, et sua clara virtute, atque celeberrima fama fulgentem”), Luogotenente del Gran Camerario, Conservatore del Real Patrimonio, Federico III di Austria (allorché nell'anno 1452 venne in Napoli con la sua sposa) gli concesse di potere egli (ed il figlio Pierluigi, purché fosse Dottore) legittimare i loro figli spuri, il futuro Papa Pio II lo definì “Michael Ritius Alphonsi Regis Siciliae, et Aragonum in vituperando quam in laudando Orator vehementior” (1453), Conte Palatino per concessione dell’Imperatore Federico III (1454). Ottenne la concessione dell’aquila imperale sullo stemma gentilizio. Custode e conservatore dei Suggelli della G.C.V. ed esattore e percettore dei diritti da essi provenienti; Patrizio di Forcella.

Sposa Nobile Elena Domini Martini, napoletana

2b. 1 Pier Luigi: Conte Palatino Dottore in Legge (U.J.D.) e famoso giureconsulto, Conservatore dei Suggelli della G.C.V. (per nomina  di Re Alfonso I d’Aragona nel 1457).

Sposa 1°) Nobile Giacoma Barrile

Sposa 2°) Nobile Elena Coscia

                2b.1.1 Michele

Sposa Nobile Beatrice Caracciolo Pisquizi (n. 1525/26), della Linea definita di “Bartolomeo”, figlia di Michele (m. 2/09/1548), Barone di Castelfranco (con Regio Assenso del 18/12/1509), Signore di Fontanafusa dal 1522 e Patrizio Napoletano, e di Laudomia Caracciolo (di Francesco)

                            2b.1.1.1 Porzia (possedeva gli archivi Rizzo)

Sposa Marco Antonio del Tufo (m. 27/08/1601), XV Barone di Tufo dal 1580, feudo che ricompra da Paolo Marchese nel medesimo anno per la somma di 12.000 ducati; Patrizio di Aversa (di Giovanni Luigi, m. 31/01/1559, XII Barone di Tufo e Torrione, Patrizio di Aversa, e di Vittoria, figlia di Domizio Marchese, Barone di Castelpagano e di Beatrice d’Aquino)

                   2b.1.2 Salvatore (canonico a Napoli) - confratello dell'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce (2).

2b. 2 Emilia

Sposa Nobile Pietro de Liguori

2b. 3 Laura

Sposa Nobile Palamede Capece Aprano

2b. 4 Lucrezia

2b. 5 Maddalena

Sposa Antonio d’Alessandro (n. Napoli 1443 – m. 1499), Barone di Cardito, Diplomatico e Giurista. Nella Chiesa di S. Anna dei Lombardi, in Napoli, rimane traccia della Cappella  dei d’Alessandro (in futuro Duchi di Pescolanciano): sulla tomba dei due coniugi, oltre ai gisants dei Baroni, per espresso volere del Barone Antonio, venne inciso, in omaggio alla amatissima moglie, quanto segue (tutt’oggi visibile):
“Antonii de Alexandro, e Magdalenae ricciae conjugum quos deus conjunxit, homo non separet. Antonius de Alexandro juris consultus ad suas, et suorum reliquias, quousque omnes resurgamus, reponendas, sacellum hoc construxit, et redemptori nostro dicavit anno MCCCC…”

2c Giuliano “di Stabia”, Patrizio di S. Giorgio (Forcella), Regio Tesoriere, Presidente della R. Camera della Summaria, estauritario della chiesa di S. Giorgio (Strumento del notaio Giacomo Ferrillo del 1452; Estaurita di S. Giorgio, anno 1483).

Sposa Nobile Verritella Correale

         2c.1 Francesco, Presidente della R. Camera della Summaria (1495)

Sposa Nobile Maddalena Capece Galeota

                   2c.1.1 Giuliano

                            2c.1.1.1 Camillo

                            2c.1.1.2 Avito

2c.2 Angelo, Signore di Polignano

Sposa Nobile Francesca Barrese

2c.2.1 Girolama
Sposa 1495 Francesco Zurlo (m. Giovinazzo 6/07/1505), Patrizio Napolitano, Duca di Termoli, ed uno degli arbitri nella disfida di Barletta (13/02/1503).

      2c.2.2 [naturale] Pasqua (m. 13/10/1513)

      Sposa a Giovinazzo il Dottor Giovan Berardo de Morenis, da Solofra, Regio Giudice (1485) ed Assessore a Molfetta (1495).

2.d Giacomo (Jacopo): soldato per Re Alfonso I d’Aragona (Cedole della Tesoreria Generale, anno 1478). Possedeva dei beni a Castellammare e fu protagonista di aspre vicissitudini con Jean Guallart (?), per la cui inimicizia passò dalla parte di Giovanni d’Angiò.

2.e Antonio (Arcivescovo di Reggio Calabria dal 1453 per volere di Papa Nicola V, m. a Napoli nel 1488 e sepolto in Monteoliveto): Giureconsulto, Abate commendatario di S. Nicola di Colamezzi (?) e suddiacono apostolico.

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.

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Note:
(1) - La confraternita- ospedale della Maddalena (fondata nell’anno 1330, oppure poco antecedentemente), venne gestita sia da  membri della nobiltà di seggio che dal ceto “borghese”. I dirigenti del 1330 erano: “milites” Bartolomeo Bonifacio, Nicola – Pietro e Matteo Mormile (sedile di Portanova); maestro razionale Landolfo Scriniario (seggio di Montagna); nobile Filippo Riccio (sedile di Nido); nobile Manfredi Lazzo (seggio di Porto); Matteo de Fortino ed il maestro Pietro d’Alessandro.
Fonte: Mario Pisani Massamormile (a cura di), Compagnia della Santa Croce, Electa Napoli, 2007, pag. 65.
Fonte: Giovanni Vitolo -  Rosalba Di Meglio, Napoli angioino-aragonese. Ospedali, confraternite e dinamiche politico-sociali, Carlone Editore - Salerno, 2003, pag. 182.
(2) - Si tratta della prima arciconfraternita laicale sorta a Napoli. La Chiesa della Santa Croce in Napoli è sede della storica ed importante “Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce”).
Fonte: Mario Pisani Massamormile (a cura di), Compagnia della Santa Croce, Electa Napoli, 2007, pag. 251.

ALTRE PAGINE:
Prima parte
Albero genealogico

Album di Famiglia

 Le parentele
Armi delle famiglie imparentate

 Blasone seicentesco e causa Longo/Riccio

Giulia Gonzaga ed Aurelia Riccio: un’amicizia nel Cinquecento


Casato inserito nel 1° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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