
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Famiglia
Scocchera |
a
cura dell'Avv. Nicola Pesacane |
Arma:
d’azzurro
tre bande di rosso caricate, ciascuna, da un arco teso ed
incoccato d’argento, al ponte di cinque archi d’oro innanzi al
quale vi è una freccia nera adagiata sulla terra, il tutto
sormontato da una stella di sei punte d’argento.
Alias:
d’azzurro,
all’arco teso ed incoccato d’argento. |

© Arma della Famiglia Scocchera
contenuto in un quadro conservato presso la famiglia di Napoli. |
La nobile
famiglia Scocchera oggi napoletana ma originaria di Vastogirardi
nel
Contado del Molise, oggi in Provincia di Isernia, tanto ché
alla fine del XVI secolo, circa la metà della popolazione di
questo paese era composta da esponenti di questa Casata.
Capostipite
di questa nobile Famiglia fu Leonardo Rocco Scocchera,
vivente in Vastogirardi alla fine del XVII secolo.
Pasquale,
figlio di Gaudenzio e nipote del capostipite Leonardo
Rocco, fece costruire, alla fine del XVIII secolo, lo splendido
Palazzo Scocchera che ancora oggi si trova in Vastogirardi,
anche se poi, per successivi matrimoni, è passato alla nobile
Famiglia Selvaggi ma che, ancora oggi, è denominato Palazzo
Selvaggi-Scocchera. |

© Vastogirardi - Palazzo
Scocchera,
il portale d’ingresso con stemma. |
Con
Ferdinando e Savino, figli di Pasquale, due rami di
questa Casata si trasferirono, agli albori del XIX secolo, in
Canosa di Puglia, nella Capitanata (attuale Provincia di Foggia)
ove il primo di essi fece costruire la imponente Villa Scocchera,
ancora oggi esistente anche se non più appartenente alla
Famiglia. |

©
Villa Scocchera – Corso Garibaldi, 208 Portici (Na) |

©
Villa Scocchera – Portici. Il portale d’ingresso |
Da Canosa,
poi, i predetti Ferdinando e Savino si trasferirono in Trani
che, essendo sede di Corte di Appello, offriva un ambiente di
vita di livello più elevato.
Savino
Scocchera (1820-1871) ricoprì in Trani numerose cariche
istituzionali: fu Consigliere Provinciale, Consigliere Comunale
di Canosa e di Trani, Presidente dell’Associazione Patriottica
di Trani nel 1870, Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
ed il Comune di Canosa di Puglia gli intestò una strada.
Pasquale,
figlio di Ferdinando, fu Sindaco di Foggia, Magistrato del
Tribunale di Capitanata, Cavaliere di 2^ Classe del Real Ordine
di Francesco I, Cavaliere Ereditario dell’Ordine dei SS.
Maurizio e Lazzaro, Funzionario della Consulta di Stato del
Regno di Napoli, Segretario Generale dell’Intendenza di Trani,
Deputato al Parlamento della 8^ legislatura ed acquistò la Villa
Salvati sita al Corso Garibaldi nella Città di Portici (NA), da
quel momento denominata Villa Scocchera e tutt’ora esistente
anche se non più appartenente alla Famiglia.
Tra i figli
di Pasquale, Errico e Fortunato furono Avvocati,
Ernesto fu anch’esso Avvocato e Cavaliere della Corona
d’Italia e sposò Donna Caterina
Caracciolo dei
Duchi di Vietri
Achille
fu Ingegnere.
Altro
Pasquale (1893-1969), barnabita, fu il fondatore ed il primo
Rettore del Collegio Davanzati in Trani, rimanendovi sino al
1932.
Eduardo
fu Colonnello del Regio Esercito nell’Arma del Genio, sposò
Donna Nicoletta Cantore dei Baroni di Castelforte e trasferì,
alla fine del XIX secolo il suo ramo familiare in Napoli.
Tra i figli
di Eduardo, Gianni fu Dottore Commercialista e Roberto
fu Ingegnere e sposò la Baronessa Donna Letizia De Stasio.
Eduardo,
figlio di Roberto, fu Avvocato del Foro di Napoli.
Gli
Scocchera ebbero vari feudi: Staffoli nel territorio di
Vastogirardi (IS), Spedaletto nel territorio di Agnone (IS),
Capodacqua nel territorio di Capracotta (IS), Camarelle nel
territorio di Canosa di Puglia (FG), Risega nel territorio di
Cerignola, Vallecornuta nel territorio di Montemilone, Selva
Paladina nel territorio di San Salvatore Telesino. |

Stemma che trovasi sul Portale Scocchera in Vastogirardi (IS) |

Stemma presente sulla Cappella Gentilizia di Famiglia
sita nel Cimitero di Trani (Barletta-Andria-Trani)
|
Altro stemma
risulta presente nella Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie
di Vastogirardi e nella Abbazia di San Matteo in Bisceglie
mentre quello sulla Cappella Gentilizia del Cimitero di Napoli
venne trafugato alcuni anni orsono, blasone, questo, sempre
timbrato dalla Corona nobiliare di Cavaliere Ereditario).
|
____________________
Appunti:
Padiglione C., “Trenta centurie
di armi gentilizie”, Napoli, 1914, pag. 301.
Buono G., “Stemmi di
famiglie nobili della Città di Trani”, Edit. Landriscina, Trani,
2010, pag. 106.
Buono G., op. cit., pag.
106.
|
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
Copyright © 2007 www.nobili-napoletani.it
-
All rights reserved
|
|