Probabilmente la famiglia Tommasi dei marchesi di
Casalicchio è un ramo dei principi di Lampedusa.
Il feudo di Casalicchio faceva parte della contea di
Cammarata della quale si investì il 16 dicembre 1765 don
Giovanni Luigi Moncada, principe di Paternò, figlio
primogenito di don Francesco Rodorico Moncada.
Il suddetto principe di Paternò vendette nel 1808 il
feudo di Casalicchio, col suo mero e misto
impero, diritti e pertinenze universe per il prezzo di onze 20.000 a don Donato Tommasi (Napoli, 15
novembre 1761
†
ivi, 19 marzo 1831), cavaliere
gerosolimitano, cavaliere del
Toson d'Oro, cavaliere dell’Insigne Real
Ordine di San Ferdinando e del Merito,
cavaliere dell’Insigne Real
Ordine di San Gennaro, cavaliere del Real
Ordine di Carlo III, e Gran Croce del
Real
Ordine di Francesco I; fu un illustre esponente
del Governo di re
Ferdinando I di Borbone, avvocato fiscale, Ministro
Cancelliere, Ministro di Giustizia e Culto, Ministro
interino degli affari interni, Gentiluomo di Camera.
Sposò Angela Vannucci dei marchesi di Balchino (†
20 giugno 1853).
Detto Tommaso nel 1810 ottenne il titolo di marchese su
detto feudo.

Angela Vannucci dei marchesi del
Balchino |

Donato Tommasi, marchese di
Casalicchio |

Napoli, Cappella Tommasi, epitaffio |

Napoli, stemma partito Tommasi e Vannucci |
Suo erede fu il figlio primogenito Felice Tommasi
(Napoli, 1819
†
ivi, 1885) che nel 1854 ottenne il riconoscimento del
titolo di marchese di Casalicchio; sposò, in prime
nozze, Anna Maria
Monforte dei conti di Campobasso (†
13 marzo 1856) e, in seconde nozze Marianna
di Somma dei
Principi di Colle e dei marchesi di Circello.

Napoli, sepolcro di Felice Tommasi |

Napoli, busto di Anna Maria Monforte |

Stemma partito Tommasi e Monforte |

Napoli, Cappella Tommasi, epitaffio |
Maria Angela Tommasi (Napoli, 1842 † ivi, 1892),
figlia di Felice, successe alla morte del padre; sposò
nel 1866 Salvatore
Torre,
marchese di Civita Retenga (oggi Civitaretenga in
provincia dell’Aquila).
Il casato possedeva in Napoli la cappella gentilizia che
fu patronato della famiglia Tomasi di Lampedusa; essa è
intitolata al cardinale Teatino San Giuseppe Maria
Tomasi (Licata 1649
†
Roma, 1713), figlio primogenito di don Giulio, duca di
Palma e principe di Lampedusa e di donna Rosa Traina,
raffigurato insieme all’Immacolata Concezione nel
dipinto. |