Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Crisafulli

Arma: di rosso, all’albero di alloro, sradicato al naturale, sostenuto da due leoni d’oro, contro rampanti ed affrontati al tronco.


© Stemma Famiglia Crisafulli di Messina

L’antica ed illustre famiglia siciliana Crisafulli, nel corso dei secoli, si è diramata in diverse Città d'Italia, tra cui anche Napoli.
La tradizione vuole che essa tragga origine dalla famiglia Crisafi, la quale con Giorgio Miniace, figlio di Golderio maestro del palazzo imperiale e patrizio costantinopolitano, che si stabilì in Sicilia, essendo stato nominato Governatore dell’isola, grazie alle sue virtu’ militari. Il citato Giorgio portò con sé un figlio chiamato Crisafo, il quale ricoprì la stessa carica del padre e si stabilì in Messina, dove con la moglie, Eudosia di Leone, fondò la sua famiglia; i suoi discendenti acquisirono il nome e si dissero Crisafi.
Giorgio Crisafi, discendente di Crisafo, nel 1179 assunse la carica di stratigò di Messina; gran dignità che fu esercitata nel 1230 da Luca Crisafi, nel 1408 da Tommaso e nel 1422 da Giovanni.
Nell’agosto del 1540 Giacomo Crisafi della città di Messina fu cavaliere del S.M.O. di Malta ed Agesilario Crisafi, principe dei cavalieri della Stella e barone di Pancaldo.
La famiglia Crisafi ebbe le contee di Terranova e di Novara, le baronie e feudi di Bitonto, Fontanafredda, Lando, Nocera, etc. .
Dei vari personaggi si ricordano: Tommaso Crisafi, valoroso milite, seguace degli Svevi, tenne il comando delle città di Patti e Cefalu’ durante i Vespri siciliani del 1282, sino all’arrivo di Pietro d’Aragona;
Tommaso (
1426) e Leonzio Crisafi furono eletti vescovi di Messina rispettivamente nel 1408 e nel 1473; quest’ultimo non fu accettato dal re Giovanni.
Giovanni, agostiniano, fu destinato alla prefettura degli studi della sua Religione in Napoli ed in Roma.

Nell'Ottocento, la famiglia era rappresentata, come riporta Giuseppe Galluppi nel suo “Stato presente della Nobiltà Messinese” pubblicato nel 1881 da: Giacomo Crifasi, patrizio messinese, degli antichi baroni di Linguagrossa, figlio del fu Antonino, e della fu Angela Duci, vedovo di Giuseppa Oneto, ha avuto come figli: Giacomo, Giovanni, Guglielmo, Angelica, sposata a Santi Marciano, Laura, e Francesca. La famiglia è passata all'Ordine di Malta in persona di sei suoi Cavalieri di giustizia, a cominciare dal 1540.
I Crisafi innalzarono per arma: interzato in banda, di rosso, d’argento e di nero; il secondo caricato dal leone del primo. Motto: VINCERE SCIT ET PARCERE VICTIS


Stemma Famiglia Crisafi

Giovan Dragutto, uomo molto celebre e cospicuo, tanto per le ricchezze e magnanimità che per la stupenda torre da lui fatta costruire nel 1580 a causa dell’inondazione dell’antico  archivio appartenente alla famiglia Crisafi, per le sue amabili qualità fu chiamato Crisafulli.
Dei suoi discendenti si ricordano:
Leonardo Crisafulli
(1525 1605), nobile messinese, protomedico del regno di Sicilia e regio consigliere nel 1567, decorato, con privilegio del 20 dicembre1604, del titolo di “don”.
Santoro, dottore in ambo le leggi, nato a Savoca nel 1560, in provincia di Messina, dove i Crisafulli possedevano un maestoso palazzo nei pressi della porta della città, giudice della Gran Corte, luogotenente dello stratigò, delegato vice regio per la creazione dei Senatori messinesi nel 1598, giudice del Concistoro e regio consigliere.
Giuseppe, giudice della Gran Corte, consigliere del Concistoro.
Giovanni, giudice delle Appellazioni di Messina nel 1610.
Luzio, concorrente agli ufficii nobili della città di Messina; una sua figlia, Caterina, nobile di Messina, sposò Giovanni Staiti generando Francesca Staiti che sposò nel 1716 Francesco Bisignano proceando Antonino Bisignano, ricevuto per giustizia nell’
Ordine di Malta il 9 maggio 1739, colla prova di quattro quartieri Bisignano, Marchese, Staiti e Crisafulli.


Napoli, Chiesa dei Magistrati Napoletani, Cappella Crisafulli


Napoli, Chiesa dei Magistrati Napoletani, Cappella Crisafulli. Lastra tombale, anno 1723

I Crisafulli possedevano in Napoli, nella Chiesa dei Magistrati Napoletani, una Cappella gentilizia dove si vedono due medaglioni scolpiti in marmo, uno di Orazio Giannopoli, morto nel 1695, U.J.D., fu uno dei fondatori dell'Opera Pia: Monte della Venerazione del SS. Sacramento, e l’altro di Giovanni Crisafulli, nipote ed erede del primo, morto il 9 febbraio 1735, U.J.D., patrizio messinese.


Monumento funebre di Orazio Giannopoli, a seguire epitaffio


Monumento funebre di Giovanni Crisafulli, a seguire epitaffio

Di seguito presentiamo un bassorilievo di Gesù Bambino benedicente con l'acqua santa, ai due lati è presente uno stemma, realizzati nella stessa Chiesa dei Magistrati Napoletani.

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Bibliografia:
- Giuseppe Galluppi, “Nobiliario della città di Messina”, Arnaldo Forni Editore, Napoli 1877
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme”, Napoli 1897.
- Antonino Mango di Casalgerardo, “Nobiliario di Sicilia”, A. Reber, Palermo 1912.
- Caio Domenico Gallo, “Gli annali della città di Messina”, volume terzo, Tipografia Filomena, Merssina 1881.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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