
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Boncompagni |
Arma:
di rosso al mezzo drago alato d' oro
(1). |

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Napoli - Quartiere Montecalvario - Stemma
Boncompagni con
le insegne papali
di Gregorio XIII
- secolo XVI.
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La famiglia Boncompagni di origine bolognese di diramò a Roma e Napoli
ove fu aggregata al Patriziato Napoletano del
Seggio di Capuana e,
dopo l'abolizione dei Sedili (1800), fu ascritta al Libro d'Oro napoletano.
Jacopo
Boncompagni († Sora, 1612), figlio legittimo di Ugo
(1502 † 1585) eletto Papa col nome di Gregorio XIII, fu ascritto
al Patriziato Napoletano del Seggio di Capuana; ottenne i titoli
di marchese di Vignola nel 1577,
conte di Aquino nel 1578,
duca di Sora nel 1579,
duca di Arce nel 1583. Impalmò
Costanza Sforza e fu Governatore di Benevento.
I coniugi generarono
Gregorio (Milano,
1590 † Napoli, 1628), ottavo figlio, Patrizio
Napoletano ed erede dei titoli di duca di Sora ed Arce, marchese
di Vignola e conte di Aquino; intraprese la carriera militare e
fu comandante di una compagnia di gente d'armi, sposò nel 1607
Leonora Zapata (Napoli, 1593 † Sora, 1679), nipote di Antonio
Zapata, Vicerè di Napoli dal 1620 al 1622. |
L'antica e
nobilissima Famiglia Ludovisi, che innalzava per arma uno scudo
di rosso a tre bande d'oro ritirate e scorciate in campo, diede
alla Chiesa Papa Gregorio XV, al secolo Alessandro Ludovisi
(1554
† 1623). |

© Napoli - Lo stemma di Papa
Gregorio XV, nato Alessandro Ludovisi |

© Bologna - Busto del Papa Gregorio XV |

© Bologna - Stemma del Pontefice Gregorio XV |
GREGORIO
Boncompagni (1642
† 1707), Patrizio
Napoletano, figlio ed erede di UGO (Isola, 1613 † Napoli,
1636), principe del S.R.I., duca di
Sora e Arce, marchese di Vignola e conte di Aquino, e di Maria
Ruffo dei duchi di Bagnara, sposò in seconde nozze nel 1681
Ippolita Ludovisi, principessa di Piombino
e di Venosa,
contessa di Conza e Signora di Populonia. I loro
discendenti adottarono il doppio cognome
BONCOMPAGNI LUDOVISI. |

Roma, stemma partito Boncompagni
Ludovisi |
© Napoli -
Monumenti funebri del piccolo principe Niccolò Ludovisi dei
marchesi di Populonia e della madre Anna Maria Ardoino |

© Napoli - Stemma partito con le
armi delle famiglie Ludovisi e Ardoino |
La
chiesa di San Gennaro all'Olmo di Napoli, risalente al tempo
dell'imperatore Costantino (IV secolo), era detta ad Diaconiam
per la presenza dei Diaconi che ospitavano i pellegrini e
aiutavano gli orfani; qui furono portati dalle monache armene
nel VII secolo le reliquie di San Gregorio e il cranio di San
Biagio. La chiesa fu detta all'Olmo dal XIV secolo per la
presenza di un albero di Olmo su cui rami venivano appesi i
premi per i vincitori dei duelli e tornei cittadini. Accanto a
detta chiesa vi è la chiesa di San Biagio Maggiore nella quale
la congregazione dei librai, tra l'altro, governava la cappella
e gestiva le offerte. Le numerose ed ingenti offerte venivano
raccolte dal cardinale
Francesco Boncompagni (Sora,1592 † Napoli,1641) che nel 1631 fece erigere la nuova
chiesa che comprendeva la cappella di San Biagio e la sacrestia
della chiesa di San Gennaro all'Olmo.
In questa chiesa fu battezzato il filosofo
Giambattista Vico
e gravitava la nobiltà proveniente da
Palazzo Marigliano. Il cardinale fu sostituito nel 1641 dal
Cardinale Ascanio
Filomarino. |

© Napoli - Cappella di San Biagio |

© Napoli - Sagrestia della chiesa di
San Gennaro all'Olmo |
Giacomo Gaetano Boncompagni
Ludovisi,
duca di Sora e
principe di Piombino,
Maggiordomo di S.M. la Regina Napoletana, Cavaliere della chiave
d'oro, Cavaliere dell'Ordine di S. Gennaro, Grande di Spagna,
nel 1738 sostituì lo spagnolo Emanuele de Benavides y Aragon, conte di Santistaban, quale ministro e, quindi,
componente del Consiglio di Stato del Regno di Napoli. Continua così
l'avvicendamento nel governo tra gli spagnoli e i nobili napoletani.
Giovanni Brancaccio (Finanze) e Gaetano Brancone (Affari ecclesiastici)
già erano ministri; sin dal 1743 risulta iscritto quale confratello
dell’Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce. |

©
Napoli - Stemma
Boncompagni |
Il
Congresso di Vienna tolse ai Boncompagni Ludovisi la
sovranità sul principato di Piombino.
ANTONIO Boncompagno Ludovisi,
principe di Venosa
(per successione Casa Gesualdo) e duca di Sora,
Gentiluomo di Camera con entrata di S.M.S., nel 1858 fu
nominato Cavaliere del
Reale Ordine di San Gennaro. |
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1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica. |
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