Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

Stemma Famiglia Ruffo

Ruffo di Bagnara

Arma: spaccato, cuneato di argento e di nero(1).
Motto: Vis unita fortior
Dimora: Napoli e Roma.

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© Napoli - Stemma Famiglia Ruffo

La famiglia Ruffo, antichissima ed illustrissima fin dai tempi  degli imperatori di Costantinopoli, fu per Signorie di vassalli, per ricchezze e per militare valore così potente da non essere dagli storici del tempo altrimenti ricordata che con l'appellativo di Magna Domus. Feudataria di vasti stati in Calabria ed in Sicilia, e decorata di molti titoli, ascese alle più alte dignità dello Stato e della Chiesa. Insignita del Grandato di Spagna di prima Classe, degli Ordini del Toson d'Oro, di S. Gennaro, della Gran Croce di S. Ferdinando e del Merito, e di altri insigni Ordini Cavallereschi, ebbe gran numero di prodi Cavalieri Gerosolimitani a partire dall'anno 1414. E' annoverata tra le Serenissime Sette Case del Regno insieme ai d’Aquino, ai del Balzo, ai Celano, ai de Moliso e ai Sanseverino.
Il ramo di Bagnara della Famiglia Ruffo discende da quello dei conti di Sinopoli (oggi comuni omonimi facenti parte della città metropolitana di Reggio Calabria); capostipite fu ESAU’ († 1510), figlio di COLANTONIO a sua volta figlio cadetto di GUGLIELMO, 3° conte di Sinopoli.
Esaù fu Signore di Bagnara dal 1464, riconfermato nel 1484, per volere di re Ferrante per aver servito la causa aragonese contro gli angioini, in particolare nello scontro avvenuto nei pressi di Seminara nel 1462, dove perse la vita suo fratello GUGLIELMO; fu Gran Cancelliere del Regno di Napoli; sposò la siciliana Girolama del Carretto dei baroni di Racalmuto.
BERNARDINO, 2° barone di Bagnara, figlio di Esaù; sposò Isabella Mastrogiudice, tra gli altri figli ebbe GIOVANNI, che diede vita alla breve linea dei baroni di Casoleto (1567).
GUGLIELMO, 3° barone di Bagnara dal 1515, primogenito del precedente; sposò la nobile messinese Antonia Spadafora.
BERNARDINO, 4° barone di Bagnara dal 1540, figlio del precedente; sposò Giovanna Ruffo, figlia del 5° conte di Sinopoli.
GIOVANNI GIACOMO, 5° barone di Bagnara come erede del barone Bernardino, sposò Ippolita Spinelli.

I Ruffo di Bagnara godettero di nobiltà a Napoli ove furono aggregati al Patriziato napoletano del Seggio di Capuana dal 1703 e, dopo la soppressione dei Sedili (1800), furono iscritti nel Libro d’Oro napoletano.
Vari sono stati i titoli concessi a questa famiglia, fra questi:
baroni di: S. Lucido, Guidomandri, Casoleto
duchi di
: Bagnara (1603), Baranello (1723)
principi di: S. Antimo (1641), Motta S. Giovanni (1682)
Dai Ruffo di Bagnara si staccò il ramo dei principi di Castelcicala,  e il ramo dei principi della Floresta  e di Scaletta.


Maria Anna Ruffo della Scaletta (Bagnara, 1796 1867). f. di Girolamo
 Quadreria Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona

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© Napoli -  particolare Palazzo Ruffo di Bagnara

CARLO (1556 † 1610), Signore di Sant’Antimo,  nel 1603 fu insignito del titolo di duca di Bagnara e nel 1605 acquistò Motta San Giovanni.
CARLO (1616 † 1690), 3° duca di Bagnara e patrizio napoletano, nel 1640 sposò, in prime nozze, Costanza Boncompagni, figlia di Gregorio duca di Sora ottenne nel 1643 il titolo di principe di Sant’Antimo e nel 1682 il titolo di principe della Motta San Giovanni. Nel 1649 sposò, in seconde nozze,
Andreana Caracciolo, figlia di Giovanni Battista duca di Celenza.


Lucrezia Ruffo (Bagnara, 1661 Napoli, 1722), figlia di Carlo 3° duca di Bagnara, moglie di
Ferdinando Girolamo Alarcon y Mendoza 7° marchese della Valle Siciliana
(matrimonio celebrato nel 1673)
Per gentile concessione del nobile Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona


Bagnara Calabra (Reggio Calabria), castello ducale dei Ruffo

FABRIZIO (Bagnara, 1619 † Napoli, 1692), figlio di Francesco (1596 † 1643) 2° duca di Bagnara e di Guiomara Ruffo dei principi di Scilla, fu Signore di Maida e Laconia. Vesti l'abito di Malta e nel 1641fu eletto Gran Croce e Priore di Bagnara, successivamente Priore di Capua; ricoprì numerose cariche e fu anche capitano generale delle galere di Malta. Partecipò a numerose battaglie, nel 1660 prese Tre Saiche e la fortezza di Santa Veneranda, Caloiro e Piazza di Lampicorno; nel 1661 catturò un ricchissimo vascello da guerra, il 27 agosto dello stesso anno affondò sette galere turche e prese e condusse a Malta altre quattro dopo una dura battaglia.


© Napoli - Don Fabrizio Ruffo (1619
† 1692)


© Napoli - Cappella Ruffo di Bagnara

Nel 1697 GIUSEPPE (1651 † 1730), principe di Sant’Antimo e patrizio napoletano, fu Governatore del Real Monte di Manso.
PAOLO (Bagnara, 1660 † Portici, 1733), patrizio napoletano, nel 1725 ottenne il titolo di duca di Baranello; sposò donna Alfonsina Ruffo, figlia di Placido, principe della Scaletta (1681
† Portici, 1741).

© Napoli - Chiesa S. Giuseppe dei Ruffo edificata e inaugurata nel 1682 da Donna Ippolita Ruffo
 (Napoli,1654 † ivi,1719) insieme alle nobildonne Cassandra Caracciolo e Caterina Tomacelli.

Tommaso (1712 1790), patrizio napoletano,  figlio di Paolo 1° duca di Baranello e di Alfonsina Ruffo, fu cavaliere dell’Ordine di Malta dal 1725 e Luogotenente Generale di flotta dal 1784.

Capua
Monumento di Tommaso Ruffo, Luogotenente Generale della Flotta del S.M.O. di Malta
Per gentile concessione di Aniello Gatta

VINCENZO (Sant’Antimo,1734 † Napoli,1802), duca di Bagnara e Baranello, principe di Sant’Antimo e della Motta San Giovanni, patrizio napoletano, fu insignito del titolo di barone di San Lucido nel 1767.
Il l7 febbraio del 1799 il cardinale FABRIZIO Ruffo (San Lucido, 1744 † Napoli, 1827) del ramo secondogenito di Bagnara, venne nominato Luogotenente del re Ferdinando IV di Borbone con il mandato di restaurare il dominio borbonico. Il cardinale, partendo dalle sue terre calabresi, incitò il popolo richiamandolo alla Santa Fede e alla Monarchia contro i giacobini francesi e repubblicani e formò un esercito controrivoluzionario, chiamato appunto Esercito della Santa Fede, ovvero, Sanfedista.


Il Cardinale Fabrizio Ruffo

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© Il vessillo dei Sanfedisti

Il cardinale riuscì a fare proselitismo nelle popolazioni incolte, che poco o nulla avevano capito della Repubblica Napoletana, attratti principalmente dall’avidità di fare lauti bottini.
I sanfedisti, forti dell’immunità promessa dal cardinale per ogni sorta di reato, ben presto divennero numerosissimi e, occuparono la Puglia e la Basilicata, dandosi a saccheggi e barbare violenze.

Fabrizio Ruffo entrò in Napoli il 13 giugno 1799 e i sanfedisti dilagarono saccheggiando e dandosi a irrefrenate e terribili violenze; solo le fortezze rimasero in mano ai repubblicani scampati, che vi si rifugiarono disposti a resistere fino all’ultimo.
Il Cardinale chiese e trattò la Capitolazione alla condizione che i repubblicani avrebbero avuto salva la vita. La Capitolazione fu accettata e sottoscritta dal Ruffo, come Luogotenente del re Ferdinando, i repubblicani si arresero e uscirono dai forti.  Il Re e la Regina, tornati dalla Sicilia, con l’approvazione dell’ammiraglio Nelson mantennero  i patti solo per i soldati francesi, che li lasciarono partire, mentre li rinnegarono per i repubblicani napoletani, che furono imprigionati tutti e, la maggior parte di essi, furono condannati a morte. Il cardinale Ruffo nulla fece e la sua anima si macchiò di un altro crimine. Le sue ossa riposano in pace in Napoli nella Cappella gentilizia della famiglia Tomacelli.


GIROLAMO (Palermo,1814 † Napoli,1888), patrizio napoletano, fu cavaliere dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e Gentiluomo di Camera del re Francesco II di Borbone.
Nel quarto centenario della nascita di S. Pasquale Baylon (1540 † 1592), protettore delle donne, il marchese Nicola Ruffo di Guidomandri (1864 † 1944), patrizio napoletano, fu uno dei benefattori che contribuì alla decorazione della nuova abside della chiesa di Napoli dove sono conservate le reliquie del Santo, insieme alla moglie donna Maria Quarto di Belgioioso figlia di Francesco duca di Belgioioso, al principe Fabrizio Pignatelli, alla principessa Antonietta Alliata, al marchese Marino Rodinò di Miglione, al marchese Girolamo Carignani di Novoli, alla marchesa Ortensia Rubino, alla marchesa Angelina Santangelo, al conte Luigi Statella, al principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, al conte Augusto Garolla e tanti altri.

Napoli - Targa in ricordo dei benefattori e l'abside della Chiesa dove sono conservate le reliquie
di S. Pasquale Baylon

Gioacchino (Napoli, 1879 Castellammare di Stabia, 1947), patrizio napoletano, 11° principe della Motta San Giovanni, 12° principe di Sant’Antimo, 13° duca di Bagnara, 7° duca di Baranello, barone di San Lucido, sposò nel 1909 in prime nozze, la principessa Flaminia Odescalchi (1882 † 1948), figlia del principe Giambattista e, nel 1915 in seconde nozze, Michela  Monetti ( Castellammare di Stabia, 1936).


Principessa Flaminia Odescalchi, prima moglie del principe Gioacchino Ruffo
Per gentile concessione del nobile Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona


Principessa Flaminia Odescalchi, prima moglie del principe Gioacchino Ruffo
Per gentile concessione del nobile Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona


Stemma di Flaminia Ruffo Odescalchi, proprietaria del castello e tenuta di Santa Marinella, fondatrice degli istituti scolastici
Per gentile concessione del nobile Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona

Famiglie imparentate con casa Ruffo di Bagnara

Alcune parentele contratte dai Ruffo di Bagnara:
CARACCIOLO: Carlo (1616
1690), duca di Bagnara e principe di San’Antimo e Motta San Giovanni, sposò nel 1649, in seconde nozze, Andreana Caracciolo, figlia di Giovanni Battista duca di Celenza.
Giovanna Costanza (1679
1715) sposò nel 1695 Carmine Niccolò Caracciolo principe di Santobuono.
                                   Piazza Dante Ch.S.D.S.
                                                  
Napoli - Stemmi Ruffo e Caracciolo, famiglie imparentate
CAPECE MINUTOLO: Giovanna (Baranello,1770
1849) sposò nel 1786  Ferdinando Capece Minutolo, Duca di San Valentino.
CAVANIGLIA: Carlo (1734
1761) principe di Sant’Antimo e patrizio napoletano, sposò nel 1755 Anna Cavaniglia, figlia di Troiano duca di San Giovanni Rotondo e marchese di San Marco.
COLONNA: Cecilia (Napoli,1759
ivi,1833) sposò nel 1776 Andrea Colonna principe di Stigliano.
FILOMARINO: Don GIROLAMO (1814
1888) sposò, in prime nozze,  a Napoli nel 1838 Elena Filomarino, figlia di Giacomo, principe della Rocca d’Aspide.
FIRRAO: Vincenzo (Sant’Antimo,1734
Napoli,1802),  duca di Bagnara e Baranello, sposò a Napoli nel 1768 Donna Maria Antonia Firrao, figlia di Pietro principe di Luzzi.
MARULLI: Leopoldina (Napoli,1844 † ivi,1939) sposò a  Napoli, in prime nozze, nel 1866  Paolo Marulli,  principe di Sant’Angelo dei Lombardi e duca di Ascoli.
SALUZZO: Fabrizio (Napoli,1843 † Roma,1917), duca di Bagnara e Baranello, principe di Sant’Antimo e della Motta San Giovanni, barone di San Lucido, patrizio napoletano, Senatore del Regno d’Italia, sposò a Napoli nel 1868 Lucia Saluzzo, figlia del marchese Gioacchino.
SANFELICE: Don Girolamo (1814 † 1888) sposò, in seconde nozze,  a Napoli nel 1858 Teresa Sanfelice, figlia di Nazario 9° Duca di Bagnoli e 1° Duca di Sancipriano e di Donna Giovanna Cattaneo della Volta Paleologo dei Principi di San Nicandro (Napoli,1830†ivi, 1869.
SPINELLI: Giovanni Giacomo († 1582) nel 1563 sposò Ippolita Spinelli, figlia di Salvatore marchese di Fuscaldo.

Eleonora (Napoli, 1760 ivi,1829) sposò nel 1782 Vincenzo Spinelli principe di Scalea.

Ch Girolamini

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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1) - Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli - Sezione Diplomatica; Codice miniato di Santa Marta - Archivio di Stato di Napoli.

Ruffo di Calabria / Ruffo di Castelcicala


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI

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