Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Dominguez

Arma: semipartito e troncato: nel 1° d'oro, alla croce gigliata d'azzurro; nel 2° cinque punti d'azzurro equipollenti a quattro d’oro; nel 3° d’azzurro, a due leoni affrontati d’oro, armati e lampassati di rosso, tenenti una corona del secondo.
Timbro: timbrato con un elmo in acciaio brunito, rivolto in avanti, circondato da una collana con la croce maltese, con una corona marchionale e lambrequins d’azzurro piegati in oro.
Titoli: Patrizi napoletani,  Marchesi di Polia, Hidalgos di Castiglia, Don e Donna.
Dimora: Rute (Spagna), Napoli, Antequera (Spagna), Casarabonela (Spagna), Torremolinos (Spagna).


Stemma della Famiglia Domínguez

Antichissima Casata spagnola i cui membri hanno provato la loro nobiltà negli Ordini cavallereschi militari di Santiago, Calatrava, Alcantara, Montesa e San Giovanni di Gerusalemme (Malta), nonché nella Reale Cancelleria di Valladolid e Granada.
Il ramo di Torremolinos (Málaga, Spagna), trova origine nei Domínguez de Casarabonela (provincia di Málaga) e d'Antequera (provincia di Málaga) e quindi  nel Nobile Don Alonso (a) Domínguez (c.1520-c.565), Hidalgo di stirpe castigliana, vassallo di Don Gonzalo Fernández de Córdoba, Duca di Sessa (Sessa Aurunca, Caserta) e Conte di Cabra (Cordova, Spagna), che si stabilì a Rute (provincia di Cordova) nel XVI secolo. Grazie al dossier di ingresso di Juan Antonio Guerrero y Domínguez nell'Ordine di Santiago (1671), corroborato dal dossier di ingresso di suo fratello Pedro Guerrero y Domínguez nell'Ordine di Calatrava (1680), è conosciuta la loro genealogia immediata e l'antica e accreditata nobiltà di Don Alonso Domínguez, il quale, insieme alla sua moglie Doña Francisca de Arjona (1525
1600), verso il 1560 istituì un maggiorasco, ecco perché lo consideriamo capo della stirpe. In un documento depositato presso l'Archivio Storico di Rute si afferma che il 12 maggio 1553, per il suo status nobile, ricevette, per conto del Duca di Sessa, il giuramento di vassallaggio dal Castellano (Alcayde) del Castello di Rute.

I suddetti documenti mostrano che questi ebbero due figli, Alonso e Juan, la cui condizione di Nobili è attestata in numerosi documenti conservati nell'Archivio Storico di Rute. Don Juan Domínguez de Arjona (Rute, c.1547 † ivi, c.1617) sposò Doña Francisca Mellado de Casso da cui ebbe sei figli: Alonso, Bartholomé, Juan, Francisca, Francisco-Jacinto e Luis. Quest'ultimo (nato a Rute nel 1608), per via del suo status di Nobile fu chiamato dal Duca di Sessa a servire nella guerra dei trent'anni e, durante il vicereame di Don Ramiro Nuñez de Guzmán (Viceré di Napoli tra il 1636 ed il 1644), ebbe occasione di viaggiare a Napoli dove conobbe la propria moglie Camilla de Dura, figlia di Don Antonio de Dura Mormile, da cui ebbe Don Antonio Domínguez de Dura (Napoli. c.1640  † ivi, 1712).


Lettera d'elogio che compare a pag. 92-ter del libro "Il genio bellicoso di Napoli", di Fra Raffaele Maria Filemondo
(Stamperia di D. Antonio Farrino e Michele Luigi Mutti, Napoli, 1694

Il predetto Don Antonio, conosciuto a Napoli come Antonio “Domenico” de Dura a causa dell'italianizzazione del cognome(b), Hidalgo castigliano dei Domínguez de Rute (Cordova), e nipote di Patrizio Napoletano dei di Dura di Porto (Napoli), battezzato nella Chiesa di Santa Maria della Rotonda(c), nel 1663 si arruolò nella Armata del Mare dell'Oceano come Capitano del “Vecchio Terzo di Napoli” e per più di venti anni (1672-1693) ebbe base a Malaga in Spagna, partecipando a numerose battaglie nel nord Africa e nel Portogallo meridionale; nel 1693, ottenuto il grado di Maestro di Campo Generale della Armata, fece ritorno a Napoli con le truppe, mentre la sua famiglia rimase in Spagna; a Napoli,  fece parte del Consiglio Collaterale, il più importante organo politico e giurisdizionale del vicereame di Napoli. Il medesimo Don Antonio sposò Ángela María Vázquez del Canto, di Antequera (Málaga) e con lei ha avuto due figli: José e Ysabel. Diversi familiari di Don Antonio, sia dei Dominguez che dei de Dura, dimostrarono la loro Nobiltà in vari Ordini militari.

Il 26 luglio 1694, il re Carlo II di Spagna e VI di Napoli, gli concesse il titolo di Marchese de Polia, baronia situata in Calabria Ultra (oggi provincia di Vibo Valentia). Nelle Lettere Patenti di concessione, tutta scritta in latino, si legge in spagnolo: «Título de Marqués al Maestre de Campo Don Antonio Domínguez de Dura del Consejo Colateral de Nápoles sobre su tierra de Polia en la Provincia de Calabria Ultra, del dicho Reino para sí, sus herederos y sucesores in perpetuum» (titolo esecutoriatato il 22 ottobre dello stesso anno; il Regio Assenso fu prestato il 22 giugno 1692 e registrato nel Quinternione 164, f. 191t.; intestazione nel Cedolario 81, f. 6903. Nel documento di concessione del Titolo di Marchese si evidenziano i seguenti aspetti:

1. Il riconoscimento della sua antica stirpe e nobiltà, quando afferma: "Consideriamo prosapiae ipsius satis notam antiquamque Nobilitatem".
2. La narrazione che fa dei meriti che vi concorrono: "ex praeclara Merita quibus per spatium multorum annorum partilculariter se gessit magna stimatione et nunc est serviens in nostra Reglia Class Maris Occeani in praefato munere Tribuni Militum Tertij Infanteriae Napolitanae quod in illa inservit, ex singularem animum quem patefecit in obsidionibus Platearum Melilla, et Alarache obi multos labores, et scomodo passus fuit singulariter in captivitate detta Platea Alarache".
3. La descrizione dell'oggetto della concessione: "statuimus et terram nuncupatam de Polia sitam et possitam in dicta Provincia Calabria ultra praedicti nostri citerioris Siciliae Regni, quam a Nobis nostraque Regia Curia iustis titulis in feudum tenet et possidet Marchionates titolo illustrandam, atque insigniendum esse decrevimus. [...] praefactum Illustrem D. Antonium Dominguez de Dura, eiusque haereder et successores (ordine successivo) Marchioneseiusdem terrae decimus et nominamus ab alijsque in omnibus, et quibuscumque actis, et scripturis dici, et nominari volumus, et perpetuo reputari ".
4. La clamorosa e indubbia affermazione che il titolo è napoletano: "volumus sortiantur effectum Illustribus vero spectalibus, Nobilibus, […] et praesertim Principibus, Ducibus, Marchionibus, et Comitibus, et Baronibus dicti nostri Citerioris Siciliae Regni, coeterisque demum Universis, et singulis Officialibus, atque Subditis nostri maioribus, et minoribus quocumque nomine noncupatis titulo, officio auctoritate, et potestate fungentibus praesentibus, et futuris tam praedicti nostri Citerioris Sicilia Regni, quam cuiuslibet alterius dictionis, et dominijs nostri decimus, et stricte praecipiendo mandamus quatenus forma praesentium per eos, et eorum quemlibet, diligenter inspecta illam eidem Illustri D. Antonio Domínguez de Dura, eiusque haeredibus, et successoribus (ordine succesivo) tenentes firmiter, et observantes eum, et eos tamquam Marchiones dictae terrae de Polia habeant, teneant, reputent,honorificent, atque tractent.[...]  In cuius rei testimonium praesentes fieri iussimus nostro magno negotiorum praefati cisterioris Sicilia Regni sigillo impendenti munitas".


Real carta patente di concessione del titolo di Marchese di Polia a D. Antonio Dominguez Dura
(Archivio de Simancas AGS, SEP, LIB, 271)

Del “Raporto di Servizi” e pubblicazioni stampate, possiamo stabilire le principali tappe biografiche di D. Antonio come segue:
 ► Intorno al 1640: nascita e battesimo a Napoli (Chiesa di Santa Maria della Rotonda).
 ► Dal 04/11/1663 al 17/06/1663: Fanteria Napoletana (Capitano Cavallos) = 2m + 6d.
 ▬ 18/06/1663 al 28/05/1672: Tercio Viejo nell'Armada del Mar Oceano (Capitano di Cavallos) = 8a + 11m + 10d.
 ▬ 1665: ad Ayamonte (d)
(11).
 ▬ 1666: Ayamonte
(11) e le coste del Portogallo, (cattura del castello di Verlingas e sequestro di cinque navi svedesi e alcune caravelle).
 ▬ 1667: Puebla de Guzmán, Huelva, Spagna
(12), aderente all'esercito Extremadura (a quel tempo comandato da Don Rodrigo Manrique de Lara, conte di Frigiliana, da Malaga) prese parte a diverse azioni di guerra, tra cui resa e presa di una torre portoghese.
 ▬ 1668: firmata la pace con il Portogallo, si imbarca su Vageles diretto in Sardegna e Napoli; partecipò con grande coraggio al combattimento contro cinque fregate turche a Capo Rosas.
 
1668-1672: torna a destinazione nell'Armada del Mar Oceano - Costas Andaluzas, stabilendo la sua base a Malaga (1).
► 28/05/1672 al 25/09/1672: Armada del Mar Oceano (Avventuriero a sue spese con una compagnia di 80 uomini) = 3m + 27d.
► 25/09/1672 al 24/07/1676: assegnato all'esercito siciliano = 3a + 9m + 29d.
► 24/07/1676 al 01/09/1678: Governatore (impiegato come Luogotenente del Maestro Generale) della Piazza di Terminis in Sicilia = 2a + 1m + 7d.
► Dal 01/09/1678 al 16/11/1680: smobilato; probabilmente in questo periodo sposò Doña Ángela Vázquez del Canto, di Antequera, fissando il suo indirizzo in quella città
(3) = 2a + 2m + 15d.
16/11/1680 al 1693: arruolamento nell'Armada del Mar Oceano - Coste dell'Andalusia con impiego di Maestro di Campo Generale = 12a + 7m + 17d.
 ▬ 16/11/1680: reincorporato nell Vechio Terzo di Napoli, addetto alla Armata del Mare Oceano, di stanza sulle coste dell'Andalusia.
 ▬ 09/01/1687: acquartierato a Malaga (1) provincia di Granada), salpò per Melilla, assediata dai Mori, collaborando alla sua difesa e agendo come Governatore ad interim per la morte di Don Pedro Moreno, Governatore titolare.
 ▬ 28/08/1689: su ordine di don Rodrigo Manrique de Lara, Capitano Generale della Marina del Mare Oceano e delle Coste dell'Andalusia, al comando del suo terzo napoletano e un altro degli spagnoli, giunse a partecipare alla difesa di Larache (7), nel Nord Africa, che fu assediata dai Mori; la piazza andò perduta e tutti furono presi prigionieri, salvati grazie ai fondi messi a disposizione dall'Ordine di Calatrava (di cui in quello tempo furono cavalieri i cugini Don Pedro Guerrero de Torres e Domínguez, Don Antonio de Dura Russo e Don Camilo de Dura Russo).
 ▬ 11/11/1689 - 1690: prigioniero in Marocco.
 ▬ 07/03/1693: la bibliografia colloca Don Antonio Domínguez, con il Vechio Terzo di Napoli, a Baia (a 30 km da Napoli), probabilmente il suo ultimo viaggio prima di prendere possesso dell'incarico di Consigliere nel Collaterale del Regno da Napoli.


Il mare di Baia (Napoli)

► 1693-3 / 10/1710: Consigliere del Concilio Colateral di Napoli.
► 26/07/1694: concessione del titolo di Marchese di Polia di S.M. Carlos II di Spagna (VI di Napoli).
► 25/03/1712: morte di Don Antonio Domínguez di Dura, Primo Marchese di Polia.


Prima pagina del "Rapporto di Servizi" di D. Antonio Dominguez de Dura
Archivio General de Simarca, Doc.: AGS, GYM. SMI, OOO5, 18

Nel 1684 Don Antonio e Donna Ángela María ebbero il loro primo figlio Don Joseph Domínguez del Canto (Antequera, 1684 † Casarabonela, 1770) che si stabilì a Casarabonela (Malaga) dove sposò la signora Ana García González (1690-1746), dalla quale ebbe Don Juan Domínguez García (Casarabonela, 1720 † Casarabonela, 1799) che sposò la signora Cathalina Maldonado Saldaña (1725-1801), da cui i figli: Joseph, Juan e Ana. Il primogenito Don Joseph Domínguez Saldaña (Casarabonela, 1745 † Casarabonela, 1825) sposò la signora Mariana López Ramírez, da cui ebbe quattro figli: Cathalina, Francisca, Juan e María. Don Juan Domínguez López (n. a Casarabonela nel 1774) sposò la signora María Vírnez Benítez dalla quale ebbe quattro figli: Joseph, Francisco, María e Ana. Il figlio maggiore, Don Joseph Domínguez Vírnez (Casarabonela, 1796 † Torremolinos, 1868) si trasferì a Torremolinos (Malaga) dove sposò la signora Isabel Barrionuevo Ruiz (1809-1851), da cui i figli: Juan, Eugenio, Miguel e María Dolores. Don Eugenio Domínguez Barrionuevo (Torremolinos, 1828 † ivi, 1900), capo della Casa a causa della morte prematura del fratello primogenito Juan, sposò la signora María Márquez Galeote (1832 - 1910) ed ebbe cinque figli: José, Carmen, Francisco, Isabel e Maria. Don José Domínguez Márquez (Torremolinos, 1847 † ivi, 1915) sposò la signora Dolores Martín Domínguez (1862- 1930), da cui ebbe otto figli: María, Eugenio, Carmen, Dolores, José, Francisco, Isabel e Antonia.

Don Eugenio Domínguez Martín (Torremolinos, 1884 † Torremolinos, 1957) sposò la signora Isabel Donaire Cano (1892-1938) e generarono cinque figli: Vicente, José, Eugenio, Andrés e Carmen. Il primogenito Don Vicente Domínguez Donaire (Torremolinos, 1913 † Guia, 2006) sposò la signora Josefina Luaces ed ebbe una sola figlia Isabel (n. a Malaga nel 1938). Il secondogenito Don José Domínguez Donaire (Torremolinos, 1915 † ivi, 1994) sposò la signora Beatriz Moreno Vallejo da cui ebbe due figlie: Isabel e Francisca. Il terzogenito Don Eugenio Domínguez Donaire (Torremolinos, 1918 † Malaga, 2000) sposò la signora Rosario Alarcón Martín (1919-2000) dal cui matrimonio nacque un unico figlio, Don José Eugenio, unico nipote maschio di Don Eugenio Domínguez Martín e quindi attuale detentore dei diritti ereditari del Marchesato di Polia e delle altre dignità nobiliari.

Attuali rappresentanti:
Don José Eugenio Domínguez y Alarcón, Marchese di Polia, Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Torremolinos (Málaga, Spagna), il 19 mar. 1946, Dottore in Giurisprudenza, Dottore in Ingegneria Industriale, Master in Economia e Amministrazione Aziendale, Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Si è sposato il 12 giugno 2015, nella Capila del Sagrario della Chiesa Cattedrale di Córdoba, con la Sig. Josefa Guadalupe Abaunza y Portocarrero. Figli:
1) - Don Oliver Eugenio, Nobile dei Marchesi di Polia, Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Málaga (Spagna) il 3 ott. 1975;
2) - Don Cristían José, Nobile dei Marchesi di Polia, Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Málaga (Spagna) il 12 set. 1977;
3) - Donna Ana Carola Isabel, Nobile dei Marchesi di Polia, n.  a  Málaga (Spagna) il 5  ott.  1981;
4) - Don Alfonso Carlos, Nobile dei Marchesi di Polia, Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Madrid (Spagna) il 23 novembre 1990.

Quando Don Antonio partì per Napoli nel 1693, la moglie e i figli sono rimasti probabilmente ad Antequera sotto le cure dei nonni materni, che presto lasciarono quella città, quindi se qualcuno avesse cercato di comunicare con loro dopo la morte del Marchese, non avrebbero potuto farlo, motivo per qui nessuno, dopo di lui, ha usato il titolo di Marchese.
L'unico elenco in cui compare il marchesato di Polia (ancora sbagliato) è quello dell'Almanacco dei Titolati Napoletani del 1730 (pochi anni dopo la morte del Marchese) edito da Ceva Rimaldi nel 1857, in cui il titolo compare come "Polio" invece di "Polia" e lo attribuisce al cognome “Dura” invece che a “Domínguez”.


Stralcio dell'Almanacco dei Titolati Napoletani
F.Ceva Grimaldi, La città di Napoli dal tempo della sua fondazione sino al presente, Stamperia Grimaldi, Napoli. 1857, p. 622

Nel 2019, il Cronista ufficiale di Armi de Castilla y León, Don Alfonso de Ceballos-Escalera y Gila, Marqués de Ayala e Vizconde de la Floresta, Grande de España, ha rilasciato la certificazione ufficiale della genealogia e dello stemma del Dott. Don José Eugenio Domínguez y Alarcón, attuale titolare di diritti di successione nel titolo napoletano di Marchese de Polia.


Stralcio di pagine dal Certificato ufficiale del Cronista d'armi di Castiglia e Leon (Marchese de la Foresta, G. di E.)

Nella mappa inserita di seguito appaiono numerati le località spagnole e africane più significative nella genealogia della casata:
1.- Malaga: città e porto marittimo, poi in provincia di Granada, base del Vechio Terzo Napoletano; Era (ed è) il porto più vicino da Rute (20 leghe) e ad Antequera (10 leghe).
2.- Rute: luogo di origine della famiglia Domínguez.
3.- Antequera: città in cui viveva parte della famiglia in 1670 e da cui era originaria la signora Ángela María del Canto, con la quale si sposò Don Antonio, probabilmente durante il periodo in cui fu smobilitato (1678-80); i suoi figli Joseph e Ysabel sono nati lì.
4.- Casarabonela: città dove trasferì la residenza don Joseph, figlio di don Antonio, che sposò la signora Ana García, dal cui matrimonio nacque Don Juan Miguel (1720). I primogeniti agnatici vi sono nati da quattro generazioni: Don José de los Santos Reyes (1745), Don Juan de los Dolores (1774) e Don José Antonio (1796).
5.- Torremolinos: cittadina situata a poco più di mezza lega da Malaga, dove Don José Antonio Domínguez Virnez trasferì la sua residenza nel primo quarto del XIX secolo e dove sposò la signora Isabel Barrionuevo. In questa città sono nati tutti i primogeniti maschi delle generazioni successive: Don Eugenio (1827); Don José (1853); Don Eugenio (1884); Don Eugenio (1918) e Don José Eugenio (1946).
6.- Melilla: città spagnola del Nord Africa che nel 1687 fu assediata dai Mori, quidi Don Antonio Domínguez venne in loro aiuto con il suo Terzo. A causa della morte del Governatore della piazza, Don Antonio ha agito come Governatore ad interim fino all'arrivo del nuovo Governatore titolare.
7.- Larache: allora una città spagnola nel nord del Marocco, che fu assediata nel 1689 dai Mori, così, su ordine del Capitano Generale, don Antonio venne in loro aiuto al comando del suo terzo napoletano e un altro degli spagnoli. Dopo diverse settimane di duri combattimenti, la piazza cadde ei suoi difensori furono fatti prigionieri. Don Antonio fu liberato, con un gruppo di cento prigionieri, dopo più di un anno di prigionia, grazie al pagamento del riscatto per l’ordine di Calatrava in cui erano attivi diversi di suoi cugini, sia da parte dei Domínguez che dei Dura.
8.- Gibilterra: allora una città spagnola nel sud dell'Andalusia, da dove partirono le galee con i due terzi per difendere Larache.
9.- Cádiz: città e porto nel sud della Spagna, con un'ampia baia, molto adatta per l'ancoraggio di una grande armata.
10.- Puerto de Santa María: città della baia di Cadice in cui aveva sede il Capitano Generale della Marina del Mare Occeano e delle Coste dell'Andalusia, in quello tempo Don Rodrigo Manrique de Lara, Conte di Frigiliana(e).
11.- Ayamonte: città situata alla foce del fiume Guadiana, al confine con il Portogallo, che fu la prima meta del Vecchio Terzo di Napoli nel 1665, dove prestò servizio come Capitano Don Antonio, con il quale partecipò a varie azioni belliche contro navi Portoghesi e Svedese.
12.- Puebla de Guzmán: città situata al confine con il Portogallo, in cui aveva la sede l'Esercito dell'Estremadura, comandato da Don Rodrigo Manrique de Lara, Conte di Frigiliana, di Malaga, al quale fu assegnato Don Antonio, che si distinse in varie azioni belliche.


Mappa della Spagna Meridionale e del Nord Africa del 1700

_________________
Note:
(a)
- Tutti i nomi dei maschi della linea genealogica diretta (antenati di Don José Eugenio Domínguez y Alarcón) sono scritti in grassetto.
(b) - Sebbene i testi stampati italiani il cognome Domínguez è italianizzino e lo chiamino Antonio Domenico di Dura, anche in uno dei testi scritti in italiano lo chiamano Antonio “Dominghez” de Dura (Parrino, DA, Racolta di tutti i più rinomati scrittori dell'historia generale de Regno di Napoli, T. IX, Stamperia di Giovanni Gravier, Napoli 1770, p. 47), non c'è dubbio che sia la stessa persona. Non solo perché i documenti ufficiali lo attestano (Lettera reale di concessione del titolo di Marqués de Polia, Raporto di servizi... ecc.), ma perché questo è il risultato del confronto tra opere scritte pubblicate in Spagna e in Italia. Così, in riferimento a un'azione di guerra nel 1687 a Melilla, a pagina 554 dell'opera di Estrada, J. A., Popolazione generale di Spagna, T. III (Imprenta Mercurio, Madrid, 1748), si legge: “[…] en cuyo tiempo padeció esta plaza un sitio riguroso el año 1687 en el qual se perdió el fuerte de la Albarrada; y el dia 20 de Agosto, mandando en persona deferentes mangas de la plaza y del tercio viejo Napolitano, de la armada que pasó de refuerzo para meter socorro al de la cantera, mataron al referido Gobernador de un balazo en la cabeza, quedó mandando interinamente el Maestre de Campo del tercio Don Antonio Domínguez de Dura […]”, la stessa azione, che a pagina 17 dell'opera di Filamondo, RM, Il Genio Belicoso di Napoli (Parrino, Napoli, 1714), è così spiegata: “Antonio Domenico di Dura Maestro di Capo del Terzo Napolitano fisso Settebre 1687 seguito dalla sua gete, a Melilla d'Africa, assediata nell'August da 'Mori, e mortovi il Governadore D. Pietro Moren[o] a lui ne era conferito il command ”. E a pagina 168 di Peirce G., La Cronache Militari del Regno di Napoli e l'Evoluzione Tecnico-tattica della Guerra verso il Declino dell'egemonia Spagnola (1668-1707) si legge: “1689 […] A occidente invece il Terzo Napoletano fisso della flotta spagnola oceanica del mastro di Campo Antonio Domenico di Dura, lasciava Gibilterra insieme con un terzo di Spagnoli destinato a Larache in Marocco […] ”.
(c) - Distrutta nel 1943 in un bombardamento dell'aviazione alleata
(d) - I numeri in rosso si riferiscono alla Mappa di 1700, del Sud della Spagna e del Nord Africa, inserita di seguito.
(e) - Esistono indicazioni fondate di un rapporto personale tra Antonio Domìnguez de Dura e Rodrigo Manuel Manrique de Lara, II Conte di Frigiliana (Alhaurín el Grande, Málaga, 25/03/1638 - Madrid, 13/09/1717). Don Rodrigo era il padre di Iñigo Manrique de Lara (05/03/1673 - 02/09/1733), III Conte di Frigiliana, che sposò Rosalia Maria Pignatelli, sorella di Giovanna Pignatelli, VIII Duchessa di Monteleone, nobile e Patrizia Napoletana, che nel 1692 vendette il feudo di Polia ad Antonio Domínguez de Dura (Pellicano Castgna, M., La Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, Vol. IV, CBC, Catanzaro Lido, 1984) prerequisito necessario per ottenere un titolo di nobiltà. Don Rodrigo Manrique de Lara era, tra gli altri, Capitano Generale dell'Esercito dell'Estremadura e Capitano Generale della Marina del Mare, dell'Oceano e delle coste dell'Andalusia, in cui ha coinciso con Don Antonio Domínguez.


Continua sul sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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