
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Dominguez |
Arma: semipartito e
troncato: nel 1° d'oro, alla croce gigliata d'azzurro; nel 2°
cinque punti d'azzurro equipollenti a quattro d’oro; nel 3°
d’azzurro, a due leoni affrontati d’oro, armati e lampassati di
rosso, tenenti una corona del secondo.
Timbro: timbrato con un elmo in acciaio brunito, rivolto
in avanti, circondato da una collana con la croce maltese, con
una corona marchionale e lambrequins d’azzurro piegati in oro.
Titoli:
Patrizi napoletani, Marchesi di Polia, Hidalgos di Castiglia, Don e
Donna.
Dimora: Rute (Spagna), Napoli, Antequera (Spagna),
Casarabonela (Spagna), Torremolinos (Spagna). |

Stemma della Famiglia Domínguez |
Antichissima Casata spagnola
i cui membri hanno provato la loro nobiltà negli Ordini
cavallereschi militari di Santiago, Calatrava,
Alcantara, Montesa e San Giovanni di Gerusalemme
(Malta), nonché nella Reale Cancelleria di Valladolid e
Granada.
Il ramo di Torremolinos (Málaga, Spagna), trova origine
nei Domínguez de Casarabonela (provincia di Málaga) e
d'Antequera (provincia di Málaga) e quindi nel Nobile
Don Alonso (a) Domínguez (c.1520-c.565),
Hidalgo di stirpe castigliana, vassallo di Don Gonzalo
Fernández de Córdoba, Duca di Sessa (Sessa Aurunca,
Caserta) e Conte di Cabra (Cordova, Spagna), che si
stabilì a Rute (provincia di Cordova) nel XVI secolo.
Grazie al dossier di ingresso di Juan Antonio
Guerrero
y Domínguez nell'Ordine di Santiago (1671), corroborato
dal dossier di ingresso di suo fratello Pedro Guerrero y
Domínguez nell'Ordine di Calatrava (1680), è conosciuta
la loro genealogia immediata e l'antica e accreditata
nobiltà di Don Alonso Domínguez, il quale,
insieme alla sua moglie Doña Francisca de Arjona (1525
†
1600), verso il 1560 istituì
un maggiorasco, ecco perché lo consideriamo capo della
stirpe. In un documento depositato presso l'Archivio
Storico di Rute si afferma che il 12 maggio 1553, per il
suo status nobile, ricevette, per conto del Duca di
Sessa, il giuramento di vassallaggio dal Castellano
(Alcayde) del Castello di Rute. |
I suddetti documenti mostrano che questi ebbero due figli,
Alonso e Juan, la cui condizione di Nobili è attestata in
numerosi documenti conservati nell'Archivio Storico di Rute. Don
Juan Domínguez de Arjona (Rute, c.1547 † ivi, c.1617)
sposò Doña Francisca Mellado de Casso da cui ebbe sei figli:
Alonso, Bartholomé, Juan, Francisca, Francisco-Jacinto e Luis.
Quest'ultimo (nato a Rute nel 1608), per via del suo status di
Nobile fu chiamato dal Duca di Sessa a servire nella guerra dei
trent'anni e, durante il vicereame di Don Ramiro Nuñez
de
Guzmán (Viceré di Napoli tra il 1636 ed il 1644),
ebbe occasione di viaggiare a Napoli dove conobbe la propria
moglie Camilla
de Dura, figlia
di Don Antonio de Dura
Mormile, da cui
ebbe Don Antonio Domínguez de Dura (Napoli. c.1640
† ivi, 1712). |

Lettera d'elogio che
compare a pag. 92-ter del libro "Il genio bellicoso di
Napoli", di Fra Raffaele Maria Filemondo
(Stamperia di D. Antonio Farrino e Michele Luigi Mutti,
Napoli, 1694 |
Il predetto Don Antonio,
conosciuto a Napoli come Antonio “Domenico” de Dura a
causa dell'italianizzazione del cognome(b), Hidalgo castigliano dei
Domínguez de Rute (Cordova), e nipote di Patrizio
Napoletano dei di Dura
di Porto
(Napoli), battezzato nella Chiesa di Santa Maria della
Rotonda(c), nel 1663 si arruolò nella
Armata del Mare dell'Oceano come Capitano del “Vecchio
Terzo di Napoli” e per più di venti anni (1672-1693)
ebbe base a Malaga in Spagna, partecipando a numerose
battaglie nel nord Africa e nel Portogallo meridionale;
nel 1693, ottenuto il grado di Maestro di Campo Generale
della Armata, fece ritorno a Napoli con le truppe,
mentre la sua famiglia rimase in Spagna; a Napoli, fece
parte del
Consiglio
Collaterale, il più importante organo
politico e giurisdizionale del vicereame di Napoli. Il
medesimo Don Antonio sposò Ángela María Vázquez
del Canto, di Antequera (Málaga) e con lei ha avuto due
figli: José e Ysabel. Diversi familiari di Don
Antonio, sia dei Dominguez che dei de Dura,
dimostrarono la loro Nobiltà in vari Ordini militari. |
Il 26 luglio 1694, il re
Carlo II di Spagna
e VI di Napoli, gli concesse il titolo di Marchese de
Polia, baronia situata in
Calabria Ultra
(oggi provincia di Vibo Valentia). Nelle Lettere Patenti
di concessione, tutta scritta in latino, si legge in
spagnolo: «Título de Marqués al Maestre de Campo Don
Antonio Domínguez de Dura del Consejo Colateral de
Nápoles sobre su tierra de Polia en la Provincia de
Calabria Ultra, del dicho Reino para sí, sus herederos y
sucesores in perpetuum» (titolo esecutoriatato il 22
ottobre dello stesso anno; il Regio Assenso fu prestato
il 22 giugno 1692 e registrato nel Quinternione 164, f.
191t.; intestazione nel Cedolario 81, f. 6903. Nel
documento di concessione del Titolo di Marchese si
evidenziano i seguenti aspetti: |
1. Il riconoscimento della
sua antica stirpe e nobiltà, quando afferma: "Consideriamo
prosapiae ipsius satis notam antiquamque Nobilitatem".
2. La narrazione che fa dei meriti che vi concorrono: "ex
praeclara Merita quibus per spatium multorum annorum
partilculariter se gessit magna stimatione et nunc est
serviens in nostra Reglia Class Maris Occeani in
praefato munere Tribuni Militum Tertij Infanteriae
Napolitanae quod in illa inservit, ex singularem animum
quem patefecit in obsidionibus Platearum Melilla, et
Alarache obi multos labores, et scomodo passus fuit
singulariter in captivitate detta Platea Alarache".
3. La descrizione dell'oggetto della concessione: "statuimus
et terram nuncupatam de Polia sitam et possitam in dicta
Provincia Calabria ultra praedicti nostri citerioris
Siciliae Regni, quam a Nobis nostraque Regia Curia
iustis titulis in feudum tenet et possidet Marchionates
titolo illustrandam, atque insigniendum esse decrevimus.
[...] praefactum Illustrem D. Antonium Dominguez de
Dura, eiusque haereder et successores (ordine
successivo) Marchioneseiusdem terrae decimus et
nominamus ab alijsque in omnibus, et quibuscumque actis,
et scripturis dici, et nominari volumus, et perpetuo
reputari ".
4. La clamorosa e indubbia affermazione che il titolo è
napoletano: "volumus sortiantur effectum Illustribus
vero spectalibus, Nobilibus, […] et praesertim
Principibus, Ducibus, Marchionibus, et Comitibus, et
Baronibus dicti nostri Citerioris Siciliae Regni,
coeterisque demum Universis, et singulis Officialibus,
atque Subditis nostri maioribus, et minoribus quocumque
nomine noncupatis titulo, officio auctoritate, et
potestate fungentibus praesentibus, et futuris tam
praedicti nostri Citerioris Sicilia Regni, quam
cuiuslibet alterius dictionis, et dominijs nostri
decimus, et stricte praecipiendo mandamus quatenus forma
praesentium per eos, et eorum quemlibet, diligenter
inspecta illam eidem Illustri D. Antonio Domínguez de
Dura, eiusque haeredibus, et successoribus (ordine
succesivo) tenentes firmiter, et observantes eum, et eos
tamquam Marchiones dictae terrae de Polia habeant,
teneant, reputent,honorificent, atque tractent.[...] In
cuius rei testimonium praesentes fieri iussimus nostro
magno negotiorum praefati cisterioris Sicilia Regni
sigillo impendenti munitas". |

Real carta patente di
concessione del titolo di Marchese di Polia a D. Antonio
Dominguez Dura
(Archivio de Simancas AGS, SEP, LIB, 271) |
Del “Raporto di Servizi” e
pubblicazioni stampate, possiamo stabilire le principali
tappe biografiche di D. Antonio come segue:
► Intorno al 1640: nascita e battesimo a Napoli
(Chiesa di Santa Maria della Rotonda).
► Dal 04/11/1663 al 17/06/1663: Fanteria
Napoletana (Capitano Cavallos) = 2m + 6d.
▬ 18/06/1663 al 28/05/1672: Tercio Viejo
nell'Armada del Mar Oceano (Capitano di Cavallos) = 8a +
11m + 10d.
▬ 1665: ad Ayamonte (d)
(11).
▬ 1666: Ayamonte
(11) e le coste del Portogallo,
(cattura del castello di Verlingas e sequestro di cinque
navi svedesi e alcune caravelle).
▬ 1667: Puebla de Guzmán, Huelva, Spagna
(12),
aderente all'esercito Extremadura (a quel tempo
comandato da Don Rodrigo Manrique de Lara, conte di
Frigiliana, da Malaga) prese parte a diverse azioni di
guerra, tra cui resa e presa di una torre portoghese.
▬ 1668: firmata la pace con il Portogallo, si
imbarca su Vageles diretto in Sardegna e Napoli;
partecipò con grande coraggio al combattimento contro
cinque fregate turche a Capo Rosas.
▬ 1668-1672: torna a destinazione
nell'Armada del Mar Oceano - Costas Andaluzas,
stabilendo la sua base a Malaga (1).
► 28/05/1672 al 25/09/1672: Armada del Mar Oceano
(Avventuriero a sue spese con una compagnia di 80
uomini) = 3m + 27d.
► 25/09/1672 al 24/07/1676: assegnato all'esercito
siciliano = 3a + 9m + 29d.
► 24/07/1676 al 01/09/1678: Governatore (impiegato come
Luogotenente del Maestro Generale) della Piazza di
Terminis in Sicilia = 2a + 1m + 7d.
► Dal 01/09/1678 al 16/11/1680: smobilato; probabilmente
in questo periodo sposò Doña Ángela Vázquez del Canto,
di Antequera, fissando il suo indirizzo in quella città
(3) = 2a + 2m + 15d.
16/11/1680 al 1693: arruolamento nell'Armada del Mar
Oceano - Coste dell'Andalusia con impiego di Maestro di
Campo Generale = 12a + 7m + 17d.
▬ 16/11/1680: reincorporato nell Vechio Terzo di
Napoli, addetto alla Armata del Mare Oceano, di stanza
sulle coste dell'Andalusia.
▬ 09/01/1687: acquartierato a Malaga
(1) provincia
di Granada), salpò per Melilla, assediata dai Mori,
collaborando alla sua difesa e agendo come Governatore
ad interim per la morte di Don Pedro Moreno, Governatore
titolare.
▬ 28/08/1689: su ordine di don Rodrigo Manrique de
Lara, Capitano Generale della Marina del Mare Oceano e
delle Coste dell'Andalusia, al comando del suo terzo
napoletano e un altro degli spagnoli, giunse a
partecipare alla difesa di Larache (7), nel Nord Africa,
che fu assediata dai Mori; la piazza andò perduta e
tutti furono presi prigionieri, salvati grazie ai fondi
messi a disposizione dall'Ordine di Calatrava (di cui in
quello tempo furono cavalieri i cugini Don Pedro
Guerrero de Torres e Domínguez, Don Antonio de Dura
Russo e Don Camilo de Dura Russo).
▬ 11/11/1689 - 1690: prigioniero in Marocco.
▬ 07/03/1693: la bibliografia colloca Don Antonio
Domínguez, con il Vechio Terzo di Napoli, a Baia (a 30
km da Napoli), probabilmente il suo ultimo viaggio prima
di prendere possesso dell'incarico di Consigliere nel
Collaterale del Regno da Napoli.

Il mare di Baia
(Napoli) |
► 1693-3 / 10/1710: Consigliere del Concilio Colateral
di Napoli.
► 26/07/1694: concessione del titolo di Marchese di
Polia di S.M. Carlos II di Spagna (VI di Napoli).
► 25/03/1712: morte di Don Antonio Domínguez di Dura,
Primo Marchese di Polia. |

Prima pagina del
"Rapporto di Servizi" di D. Antonio Dominguez de Dura
Archivio General de Simarca, Doc.: AGS, GYM. SMI, OOO5,
18 |
Nel 1684 Don Antonio
e Donna Ángela María ebbero il loro primo figlio Don
Joseph Domínguez del Canto (Antequera, 1684 †
Casarabonela, 1770) che si stabilì a Casarabonela
(Malaga) dove sposò la signora Ana García González
(1690-1746), dalla quale ebbe Don Juan Domínguez
García (Casarabonela, 1720 † Casarabonela, 1799) che
sposò la signora Cathalina Maldonado Saldaña
(1725-1801), da cui i figli: Joseph, Juan
e Ana. Il primogenito Don Joseph Domínguez
Saldaña (Casarabonela, 1745 † Casarabonela, 1825) sposò
la signora Mariana López Ramírez, da cui ebbe quattro
figli: Cathalina, Francisca, Juan e María. Don
Juan Domínguez López (n. a Casarabonela nel 1774)
sposò la signora María Vírnez Benítez dalla quale ebbe
quattro figli: Joseph, Francisco, María e Ana. Il
figlio maggiore, Don Joseph Domínguez Vírnez
(Casarabonela, 1796 † Torremolinos, 1868) si trasferì a
Torremolinos (Malaga) dove sposò la signora Isabel
Barrionuevo Ruiz (1809-1851), da cui i figli: Juan,
Eugenio, Miguel e María Dolores. Don Eugenio
Domínguez Barrionuevo (Torremolinos, 1828 † ivi, 1900),
capo della Casa a causa della morte prematura del
fratello primogenito Juan, sposò la signora María
Márquez Galeote (1832 - 1910) ed ebbe cinque figli:
José, Carmen, Francisco, Isabel e Maria. Don José
Domínguez Márquez (Torremolinos, 1847 † ivi, 1915) sposò
la signora Dolores Martín Domínguez (1862- 1930), da cui
ebbe otto figli: María, Eugenio, Carmen, Dolores,
José, Francisco, Isabel e Antonia. |
Don Eugenio Domínguez
Martín (Torremolinos, 1884 † Torremolinos, 1957) sposò
la signora Isabel Donaire Cano (1892-1938) e generarono
cinque figli: Vicente, José, Eugenio, Andrés e
Carmen. Il primogenito Don Vicente Domínguez Donaire
(Torremolinos, 1913 † Guia, 2006) sposò la signora
Josefina Luaces ed ebbe una sola figlia Isabel (n. a
Malaga nel 1938). Il secondogenito Don José Domínguez
Donaire (Torremolinos, 1915 † ivi, 1994) sposò la
signora Beatriz Moreno Vallejo da cui ebbe due figlie:
Isabel e Francisca. Il terzogenito Don Eugenio Domínguez
Donaire (Torremolinos, 1918 † Malaga, 2000) sposò la
signora Rosario Alarcón Martín (1919-2000) dal cui
matrimonio nacque un unico figlio, Don José Eugenio,
unico nipote maschio di Don Eugenio Domínguez Martín e
quindi attuale detentore dei diritti ereditari del
Marchesato di Polia e delle altre dignità nobiliari.
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Attuali rappresentanti:
Don José Eugenio Domínguez y Alarcón, Marchese di Polia,
Patrizio Napoletano,
Hidalgo di Castiglia, n. a Torremolinos (Málaga,
Spagna), il 19 mar. 1946, Dottore in Giurisprudenza,
Dottore in Ingegneria Industriale, Master in Economia e
Amministrazione Aziendale, Cavaliere del
Sovrano Militare
Ordine di Malta, Cavaliere dell'Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Si è sposato il 12 giugno 2015, nella Capila del
Sagrario della Chiesa Cattedrale di Córdoba, con la Sig.
Josefa Guadalupe Abaunza y Portocarrero. Figli:
1) - Don Oliver Eugenio, Nobile dei Marchesi di Polia,
Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Málaga
(Spagna) il 3 ott. 1975;
2) - Don Cristían José, Nobile dei Marchesi di Polia,
Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Málaga
(Spagna) il 12 set. 1977;
3) - Donna Ana Carola Isabel, Nobile dei Marchesi di
Polia, n. a Málaga (Spagna) il 5 ott. 1981;
4) - Don Alfonso Carlos, Nobile dei Marchesi di Polia,
Patrizio Napoletano, Hidalgo di Castiglia, n. a Madrid
(Spagna) il 23 novembre 1990. |
Quando Don Antonio partì per
Napoli nel 1693, la moglie e i figli sono rimasti
probabilmente ad Antequera sotto le cure dei nonni
materni, che presto lasciarono quella città, quindi se
qualcuno avesse cercato di comunicare con loro dopo la
morte del Marchese, non avrebbero potuto farlo, motivo
per qui nessuno, dopo di lui, ha usato il titolo di
Marchese.
L'unico elenco in cui compare il marchesato di Polia
(ancora sbagliato) è quello dell'Almanacco dei Titolati
Napoletani del 1730 (pochi anni dopo la morte del
Marchese) edito da Ceva Rimaldi nel 1857, in cui il
titolo compare come "Polio" invece di "Polia" e lo
attribuisce al cognome “Dura” invece che a “Domínguez”. |

Stralcio dell'Almanacco
dei Titolati Napoletani
F.Ceva Grimaldi, La città di Napoli dal tempo della sua
fondazione sino al presente, Stamperia Grimaldi, Napoli.
1857, p. 622 |
Nel 2019, il Cronista
ufficiale di Armi de Castilla y León, Don Alfonso de
Ceballos-Escalera y Gila, Marqués de Ayala e Vizconde de
la Floresta, Grande de España, ha rilasciato la
certificazione ufficiale della genealogia e dello stemma
del Dott. Don José Eugenio Domínguez y Alarcón, attuale
titolare di diritti di successione nel titolo napoletano
di Marchese de Polia. |

Stralcio di pagine dal
Certificato ufficiale del Cronista d'armi di Castiglia e
Leon (Marchese de la Foresta, G. di E.) |
Nella mappa inserita di seguito appaiono numerati le
località spagnole e africane più significative nella
genealogia della casata:
1.- Malaga: città e porto marittimo, poi in provincia di
Granada, base del Vechio Terzo Napoletano; Era (ed è) il
porto più vicino da Rute (20 leghe) e ad Antequera (10
leghe).
2.- Rute: luogo di origine della famiglia Domínguez.
3.- Antequera: città in cui viveva parte della famiglia
in 1670 e da cui era originaria la signora Ángela María
del Canto, con la quale si sposò Don Antonio,
probabilmente durante il periodo in cui fu smobilitato
(1678-80); i suoi figli Joseph e Ysabel sono nati lì.
4.- Casarabonela: città dove trasferì la residenza don
Joseph, figlio di don Antonio, che sposò la signora Ana
García, dal cui matrimonio nacque Don Juan Miguel
(1720). I primogeniti agnatici vi sono nati da quattro
generazioni: Don José de los Santos Reyes (1745), Don
Juan de los Dolores (1774) e Don José Antonio (1796).
5.- Torremolinos: cittadina situata a poco più di mezza
lega da Malaga, dove Don José Antonio Domínguez Virnez
trasferì la sua residenza nel primo quarto del XIX
secolo e dove sposò la signora Isabel Barrionuevo. In
questa città sono nati tutti i primogeniti maschi delle
generazioni successive: Don Eugenio (1827); Don José
(1853); Don Eugenio (1884); Don Eugenio (1918) e Don
José Eugenio (1946).
6.- Melilla: città spagnola del Nord Africa che nel 1687
fu assediata dai Mori, quidi Don Antonio Domínguez venne
in loro aiuto con il suo Terzo. A causa della morte del
Governatore della piazza, Don Antonio ha agito come
Governatore ad interim fino all'arrivo del nuovo
Governatore titolare.
7.- Larache: allora una città spagnola nel nord del
Marocco, che fu assediata nel 1689 dai Mori, così, su
ordine del Capitano Generale, don Antonio venne in loro
aiuto al comando del suo terzo napoletano e un altro
degli spagnoli. Dopo diverse settimane di duri
combattimenti, la piazza cadde ei suoi difensori furono
fatti prigionieri. Don Antonio fu liberato, con un
gruppo di cento prigionieri, dopo più di un anno di
prigionia, grazie al pagamento del riscatto per l’ordine
di Calatrava in cui erano attivi diversi di suoi cugini,
sia da parte dei Domínguez che dei Dura.
8.- Gibilterra: allora una città spagnola nel sud
dell'Andalusia, da dove partirono le galee con i due
terzi per difendere Larache.
9.- Cádiz: città e porto nel sud della Spagna, con
un'ampia baia, molto adatta per l'ancoraggio di una
grande armata.
10.- Puerto de Santa María: città della baia di Cadice
in cui aveva sede il Capitano Generale della Marina del
Mare Occeano e delle Coste dell'Andalusia, in quello
tempo Don Rodrigo Manrique de Lara, Conte di Frigiliana(e).
11.- Ayamonte: città
situata alla foce del fiume Guadiana, al confine con il
Portogallo, che fu la prima meta del Vecchio Terzo di
Napoli nel 1665, dove prestò servizio come Capitano Don
Antonio, con il quale partecipò a varie azioni belliche
contro navi Portoghesi e Svedese.
12.- Puebla de Guzmán: città situata al confine con il
Portogallo, in cui aveva la sede l'Esercito
dell'Estremadura, comandato da Don Rodrigo Manrique de
Lara, Conte di Frigiliana, di Malaga, al quale fu
assegnato Don Antonio, che si distinse in varie azioni
belliche. |

Mappa della Spagna
Meridionale e del Nord Africa del 1700 |
_________________
Note:
(a) - Tutti i
nomi dei maschi della linea genealogica diretta
(antenati di Don José Eugenio Domínguez y Alarcón) sono
scritti in grassetto.
(b) - Sebbene i testi
stampati italiani il cognome Domínguez è italianizzino e
lo chiamino Antonio Domenico di Dura, anche in uno dei
testi scritti in italiano lo chiamano Antonio
“Dominghez” de Dura (Parrino, DA, Racolta di tutti i più
rinomati scrittori dell'historia generale de Regno di
Napoli, T. IX, Stamperia di Giovanni Gravier, Napoli
1770, p. 47), non c'è dubbio che sia la stessa persona.
Non solo perché i documenti ufficiali lo attestano
(Lettera reale di concessione del titolo di Marqués de
Polia, Raporto di servizi... ecc.), ma perché questo è
il risultato del confronto tra opere scritte pubblicate
in Spagna e in Italia. Così, in riferimento a un'azione
di guerra nel 1687 a Melilla, a pagina 554 dell'opera di
Estrada, J. A., Popolazione generale di Spagna, T. III
(Imprenta Mercurio, Madrid, 1748), si legge: “[…] en
cuyo tiempo padeció esta plaza un sitio riguroso el año
1687 en el qual se perdió el fuerte de la Albarrada; y
el dia 20 de Agosto, mandando en persona deferentes
mangas de la plaza y del tercio viejo Napolitano, de la
armada que pasó de refuerzo para meter socorro al de la
cantera, mataron al referido Gobernador de un balazo en
la cabeza, quedó mandando interinamente el Maestre de
Campo del tercio Don Antonio Domínguez de Dura […]”, la
stessa azione, che a pagina 17 dell'opera di Filamondo,
RM, Il Genio Belicoso di Napoli (Parrino, Napoli, 1714),
è così spiegata: “Antonio Domenico di Dura Maestro di
Capo del Terzo Napolitano fisso Settebre 1687 seguito
dalla sua gete, a Melilla d'Africa, assediata
nell'August da 'Mori, e mortovi il Governadore D. Pietro
Moren[o] a lui ne era conferito il command ”. E a pagina
168 di Peirce G., La Cronache Militari del Regno di
Napoli e l'Evoluzione Tecnico-tattica della Guerra verso
il Declino dell'egemonia Spagnola (1668-1707) si legge:
“1689 […] A occidente invece il Terzo Napoletano fisso
della flotta spagnola oceanica del mastro di Campo
Antonio Domenico di Dura, lasciava Gibilterra insieme
con un terzo di Spagnoli destinato a Larache in Marocco
[…] ”.
(c) - Distrutta nel 1943 in
un bombardamento dell'aviazione alleata
(d) - I numeri in rosso si riferiscono
alla Mappa di 1700, del Sud della Spagna e del Nord
Africa, inserita di seguito.
(e) - Esistono indicazioni fondate di un
rapporto personale tra Antonio Domìnguez de Dura e
Rodrigo Manuel Manrique de Lara, II Conte di Frigiliana
(Alhaurín el Grande, Málaga, 25/03/1638 - Madrid,
13/09/1717). Don Rodrigo era il padre di Iñigo Manrique
de Lara (05/03/1673 - 02/09/1733), III Conte di
Frigiliana, che sposò Rosalia Maria
Pignatelli, sorella
di Giovanna Pignatelli, VIII Duchessa di Monteleone,
nobile e Patrizia Napoletana, che nel 1692 vendette il
feudo di Polia ad Antonio Domínguez de Dura (Pellicano
Castgna, M., La Storia dei feudi e dei titoli nobiliari
della Calabria, Vol. IV, CBC, Catanzaro Lido, 1984)
prerequisito necessario per ottenere un titolo di
nobiltà. Don Rodrigo Manrique de Lara era, tra gli
altri, Capitano Generale dell'Esercito dell'Estremadura
e Capitano Generale della Marina del Mare, dell'Oceano e
delle coste dell'Andalusia, in cui ha coinciso con Don
Antonio Domínguez.
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