
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Fusco o de Fusco |
Arma: d’argento alla branca d’orso di nero uscente dal
lato sinistro dello scudo stringente un cuore di rosso
sanguinante, sormontato da un giglio rosso con bordatura dentata dello
stesso.
Altra: d’azzurro alla branca d’orso d'oro uscente dal
lato sinistro dello scudo stringente un cuore di rosso
sanguinante, sormontato da un giglio d'oro con bordatura dentata di
rosso. |

© Napoli, stemma della famiglia
de Fusco |
La famiglia Fusco o de Fusco è un antico casato della
Campania, già presente da tempi immemori in Salerno e in
Napoli dove godeva di nobiltà
fuori Seggio, nel 1743, venne aggregato al
patriziato di Ravello con Giuseppe, Gennaro,
Antonio, Giovanni, Antonio Maria e
Giovan Battista Fusco.
Il casato diede molti uomini alla Chiesa tra i quali si
ricorda Paolo Fusco di Amalfi (†
1583), vescovo di Ravello dal 1570 al 1578, anno in cui
fu nominato vescovo di Sarno.
Antonio e Paolo di Fusco acquistarono
verso la fine del XIV secolo la città di Acerno insieme
con Olevano, Altavilla e Calabritto, da Francesco
Guindazzo. |

© Napoli, lastra tombale di
Bartolomeo de Fusco di Napoli - Anno 1593 |
Nicola, signore di Acerno, città in
Principato Citra, fu coppiere di Carlo III d’Angiò;
altro Nicola, signore di Valenzano, feudo in
Terra di Bari, fu tesoriere generale di re
Ladislao di Durazzo.
Filippo de Fusco alla fine del XV secolo sposò
Vincenza de Santomango, figlia di Gabriella
della Leonessa, baronessa di Pannarano.
Il nobile Ascanio de Fusco sposò nel 1620
Vincenza
Bacio Terracina, figlia di Decio 1° e di Isabella
Califano.
Nell’aprile del 1617 il dottor Marcello de Fusco
(†
10.8.1617) acquistò per ducati 7730 il feudo di Pagliara
in Principato Ultra dal Tribunale della
Gran Corte della Vicaria su istanza dei creditori di
Stefano Alberti. Il feudo fu ereditato dal figlio
primogenito Giovan Geronimo de Fusco che nel 1644
lo alienò a Francesco Antonio de Francisco di Vituliano.
Don Gio: Luise (†
1637) e Giacomo Fusco (vivente nel 1715) furono
ascritti come confratelli dell’Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce, prima
arciconfraternita laicale sorta nel centro di Napoli
verso la fine del XIII secolo. |

© Napoli, altra variante dello
stemma Fusco, senza la bordura dentata. |
Un ramo della famiglia fu aggregato alla nobiltà di
Lettere nel XIX secolo, riconosciuta ammissibile nelle
Regie Guardie del Corpo nel 1831.
Federico Fusco, nato nel 1817, fu primo tenente
del 3° Reggimento “Principe” dell’esercito Napoletano;
si distinse nel 1860 nelle operazioni di guerriglia alla
frontiera pontificia ottenendo la croce di S. Giorgio e
quella di Francesco I.
Tra le altre parentele contratte dai Fusco:
Confalone: Cornelia di Fusco sposò Alfonso
Confalone; Orazio di Fusco sposò, in seconde nozze,
Caterina Confalone.
Tajani: Giuseppa de Fusco, del patriziato di
Ravello, sposò Simone
Tajani (1716 † 1780). |
Continua sul sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
Copyright © 2007 www.nobili-napoletani.it
-
All rights reserved
|
|