
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia della
Leonessa |
Arma:
scaccato di rosso e d’argento di 9 pezzi, i
cinque rossi caricati ognuno da un giglio d’oro(1).
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© Stemma
della Famiglia
della Leonessa, principi di Sepino e duchi di San Martino |
La famiglia della
Leonessa (in antiguo de La Gonessa o de Lagonissa) dalla Francia ed
esattamente dalle terre de l'Hospital si trasferì nel Napolitano al
seguito Carlo I d'Angiò con
Guglielmo I
e il figlio Guglielmo II che nel 1279 ottenne il
feudo di Airola.
Filippo (†
1284)
fu Capitano Generale dell'esercito Regio in Lombardia nel 1272 a
favore della Chiesa e Maresciallo del Regno verso la fine del 1279.
Fu Vicario e Balio di Acaja dell'Ordine Gerosolimitano.
Giovanni, anch'egli come gli altri Cavaliere delle terre de
l'Hostital, Signore di Montemarano e Castel delli Franci, alla morte
del fratello Filippo, fu nominato Maresciallo del Regno; nel 1284
ebbe in dono, come ricompensa delle sue gesta militari, i feudi di
Vairano e Giffone.
Carlo (†
1304) fu Gran Siniscalco del Regno, Capitano Generale dei Presidi e
provveditore delle fortezze.
Il Casato fu ascritto al Patriziato Napoletano del
Sedile di Capuana
con Guglielmo III, considerato il capostipite del ramo di San
Martino (Valle Gaudina), e dopo l'abolizione dei Sedili (1800) fu
iscritto nel Libro d'Oro Napolitano.
La famiglia fu feudataria di molte terre, oltre a quelle già citate:
Canosa, Cervinara, Leoncello, Montemarano, Montefuscolo, Panderano,
Piedimonte d'Alife, Orta, Rocca Gugliema, Salpe. Il feudo di San
Martino fu acquistato da Giovanni nel 1343 dalla Regina
Sancia.
Nel 1400 Marino della Leonessa, figlio di Guglielmo e di
Isabella
Stendardo,
possedeva le terre di Pietrastornina, Campora, Cervinara, Pannaro,
Roccabascena e San Martino; i feudi passarono al fratello Giacomo
e quindi ad Alfonso della Leonessa,
conte
di Montesarchio,
figlio di Leonardo Antonio e di Antonella
della Ratta. |
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© Cappella gentilizia della Famiglia della Leonessa dove riposano
in pace, tra gli altri, Giovanni de Lagonissa
Maresciallo
del Regno (†
1287), padre di Carlo Gran Siniscalco del Regno († 1304)
marito di
Caterina
de Valdemonte, e Giuseppe principe di Sepino e duca di
San Martino († 1741), Fabio († 1652) |
Sepolcri dei cogniugi
Carlo
de Lagonissa e
Caterina
de Valdemonte - XIV Sec. |
I della Leonessa furono investiti di vari titoli, tra i quali:
baroni
di San Martino,
con Giovanni IV
(†
1526),
duchi di San Martino,
di
Ceppaloni
(dal 1653),
principi di Sepino
(1657).
Nel 1638 Carlo della Leonessa, futuro principe di Sepino,
fu uno dei fondatori,
insieme ad altri 37 cavalieri Napoletani, tra cui Tommaso
Filangieri, Scipione
Filomarino,
Carlo
Dentice delle Stelle,
Placido Dentice del Pesce
e altri, del MONTE GRANDE DE’ MARITAGGI di Napoli,
istituzione benefica con lo scopo di assicurare una
cospicua dote alle fanciulle aristocratiche che si sposavano(2).
Il titolo di Principe di Sepino concesso il 29 ottobre 1627 a
Francesco
Carafa della Stadera
(†
1639) marito di Lucrezia Caracciolo 4^ marchesa di Binetto, già
vedova di Francesco Caracciolo dei duchi di Celenza,
passò a Delizia Carafa e nel 1657
al figlio
Fabio Maria
della Leonessa. Successivamente pervenne poi nel 1797 al suo
pronipote
Giuseppe Maria
della Leonessa, signore di Roccabascerana, patrizio napoletano del
Seggio di Capuana ed ascritto al Libro d'Oro,
ultimo Principe di Sepino e Duca di S.
Martino,
che nominò
erede il cugino Raffaele
Ruffo, quest'ultimo
devolse anche i titoli all'unica sua figlia Maria Carolina moglie di
Giovanni
Pignatelli
Principe di Monteroduni. |

Sepino (CB), chiesa di Santa
Cristina, targa in memoria dei coniugi Lucrezia Caracciolo e
Francesco Carafa,
1° principe di Sepino, che nel 1630 eressero la cappella di famiglia |

Sepino (CB), chiesa di Santa
Cristina, lastra in memoria dei coniugi Francesco Carafa e Lucrezia
Caracciolo,
eretta da Giuseppe della Leonessa, principe di Sepino e duca di S.
Martino, pronipote di Delizia Carafa
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Famiglie
imparentate con casa della Leonessa |
Alcune parentele
contratte:
del BALZO:
Raimondo del Balzo
(~1303
† Napoli, 1375),
Siniscalco del Regno
di Napoli,
ebbe tre mogli: Caterina della Leonessa dei Signori di Montemarano, Margherita
d’Aquino,
contessa d’Ascoli, e Isabella Apìa.
CARAFA della STADERA:
Beatrice
della Leonessa dei duchi di Ceppaloni sposò Fabrizio 2°
Carafa († Napoli,1711), principe di Chiusano.
MILANO: Don Fabio Maria della Leonessa, 3° principe di Sepino,
sposò nel 1677 Maria, figlia di Giovanni
Milano Franco d'Aragona (1616
†
1667), marchese di San Giorgio e patrizio
Napoletano.
Don Francesco della Leonessa, 1° duca di San Martino,
patrizio Napoletano, sposò nel 1615
Lucrezia Milano Franco d'Aragona (Napoli, 1589
† ivi,
1634), figlia di Claudio,
Signore di Palo e Patrizio Napoletano, e di Ippolita Caracciolo |

© Napoli - Stemma
con le insegne delle Famiglie
Caracciolo Rossi e della Leonessa, imparentate |
di SANGRO:
Fabio Maria della Leonessa (†
1730), principe di Sepino e duca di S. Martino, sposò Cristina
di Sangro. |
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Note:
1)
- Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli -
Sezione Diplomatica.
2)
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Istituirono il Monte Grande de’ Maritaggi 38
nobili, essi furono: Tommaso (detto anche Giovan Tommaso)
Filangieri figlio di Luigi barone di San Lorenzo e Filetto dei
duchi di Laurino, Scipione Filomarino Mastro di Campo, Carlo
Dentice delle Stelle, Pacido Dentice del Pesce, Carlo Cavaniglia
marchese di San Marco, Landolfo d'Aquino, Giovanni d'Aquino,
Alfonso del Doce duca di Cufriano, Giulio Caracciolo, Carlo
Andrea Caracciolo marchese di Torrecuso, Ettore Caracciolo
marchese di Barasciano, Giovan Francesco Caracciolo, Giuseppe
Caracciolo principe di Torella, Marcantonio Carafa, Carlo della
Leonessa principe di Sepino, Donato Coppola duca di Cassano,
Fabrizio de Silva, Federico Pappacoda marchese di Pisciotta,
Orazio di Gennaro, Francesco Galluccio, Ottavio Guindazzo,
Giovan Battista Brancaccio di Cesare, Ferrante Brancaccio di
Rinaldo principe di Ruffano, Paolo Marchese marchese di Camarota,
Giovan Francesco di Sangro principe di Sansevero, Scipione di
Sangro duca di Casacalenda, Giovan Battista di Sangro principe
di Viggiano, Goffredo Morra marchese di Monterocchetta e
Principe di Morra, Vincenzo Mora, Ottavio Monaco, il Consigliere
Tommaso de Franchis, Andrea de Franchis marchese di Taviano,
Francesco Maria di Somma, Carlo Spinello principe di Tarsia,
Giovan Battista Pisanello, Antonio Castigliar marchese di Grumo,
Orazio Suardo e Vincenzo del Tufo.
Bibliografia:
- Paul Durrieu, Archive Angevines de Naples, Parigi
1887
- Biagio Aldimari,
"Delle Famiglie Nobili....." , Napoli 1691
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