
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. |
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Bacio
Terracina |
Arma: d'azzurro, al leone
d'argento, col capo d'oro caricato di un giglio rosso, accostato
da due rocchi dello stesso.
Dimora: Benevento, Napoli e Roma |

© Napoli - Arma Famiglia Bacio Terracina |
L'antica e
nobilissima famiglia Bacio Terracina, il cui cognome in antiquo
era Rosa(1),
si trasferì nel XIII secolo da Brescia a Roma, dove ottenne
privilegi e giurisdizione su Terracina, da cui prese il nuovo
cognome, per i servigi resi durante le contese tra il Pontefice
e i Colonna.
Successivamente, per non subire danni dalla politica esercitata
allora dalla Chiesa, si trasferì nel Napoletano ove raggiunse il
suo massimo splendore ai tempi degli angioini; nel XVI secolo
Musa da Terracina, militare del Regio esercito, Signore
delle terre di Vatio o Batio(2),
in
Provincia di Capitanata,
antepose al proprio cognome quello di Bacio.
Ha goduto di nobiltà in Sicilia, Benevento, Manfredonia e in
Napoli fuori Seggio.
Ottenne numerosi feudi e titoli nobiliari, tra i quali:
baroni di: Camerino,
Castroprignano, Pietraerta, San Nicola alla Strada, Santarosalia.
marchese: sul cognome.
Benedetto Bacio Terracina fu Giustiziare degli Abbruzzi, cavaliere e familiare di re
Carlo III di Durazzo.
Paolo († 1547), familiare della regina Giovanna II di Durazzo,
comprò nel 1417 dai germani Giovanni e Pietro
Origlia, conti di Caiazzo, i feudi di Lauriano, Trentola, Filraone e San Nicola
alla Strada; su detti feudi fu governatore con mero e misto
imperio. Sposò Teresa
Capuano del
Seggio di Nido.
Laura Bacio Terracina (Napoli, 1519 † 1577), figlia di Paolo
II, signore dei
castelli di S. Cipriano e di S. Demetrio in provincia di Lecce e
della nobile sorrentina Diana
Anfora, divenne una famosa poetessa, come lo zio Domenico.
Alcuni studiosi sostengono che Laura fu
nominata dama dell'ordine della Giarrettiera da re Edoardo VI
d'Inghilterra (1537-1563), notizia rivelatasi infondata
(3).
Fece parte, insieme ad Angelo
di Costanzo, Andrea
Mormile,
Isabella Villamarina, principessa di Salerno e Ferrante
Carafa,
marchese di S. Lucido, dell'Accademia degli Incogniti fondata a Napoli nel
1546. |

Laura Bacio Terracina -
Breve biografia con una selezione di poesie
Casa editrice: Italica Press, Inc. |
Fece parte, insieme ad Angelo
di Costanzo, Andrea
Mormile,
Isabella Villamarina, principessa di Salerno e Ferrante
Carafa,
marchese di S. Lucido, dell'Accademia degli Incogniti fondata a Napoli nel
1546.
Laura entrò nelle grazie del vicerè di Napoli
Pedro
Alvarez de
Toledo e la sua presenza era ambita nei migliori salotti
culturali della città partenopea. Nel 1548 fu pubblicata la sua
prima opera "Rime",
una
raccolta
dedicata a Vincenzo Belprato conte d'Aversa; ebbe un enorme
successo tanto che vi furono ben sette ristampe.
Nel 1549 fu pubblicata l'opera
"Discorso
sopra tutti li primi canti di Orlando Furioso" che la consacrò
definitivamente come una delle migliori scrittrici poetessa
dell'epoca.
Si sposò con
Polidoro
Terracina; trasferitasi a Roma continuò a scrivere poesie, i
suoi ultimi sonetti furono dedicati
ai cardinali convenuti a Roma per l'elezione di Papa Gregorio
XIII, al secolo Ugo
Boncompagni.
Il Casato
vestì
l'abito di Malta nel 1528 con Fra Prospero, figlio di
Eliseo e di Bastarella
Folliero;
ebbe le commende di Melfi e di Lauro. |
Giacomo, fratello di detta Laura, fu Gran Giustiziere di Napoli nel 1577;
sposò Giovanna, figlia di Giovanni
Brancaccio,
patrizio napoletano e barone di Grumo, dal quale discesero i
principi di Ruffano, e di Prospera
Vulcano.
Nel 1564 Marzio fu Vescovo di Bisignano; nel 1566
Paolo III fu vescovo di Calvi. |

Napoli - Sepolcro di
Alberico Bacio Terracina, cavaliere del
S.M.O. di Malta e Commendatore a Melfi - Anno 1490 |
Simone, figlio di Giuseppe e della nobile Marianna Ferraro,
sorella del Regio Consigliere Giovanni, nacque a Napoli nel 1734 e
fu adottato nel 1736 dal suo prozio Domenico Coscia,
patrizio di Sorrento; ereditò il titolo di
patrizio di Benevento,
inquartò le armi delle due famiglie, cambiò il
cognome in Bacio Terracina Coscia e
il nome da Simone in Cesare. Nel 1754 sposò Dorotea, figlia
di Pietro Carissimo, patrizio di Benevento; rese l'anima a Dio in
Benevento nel 1796.
Il
titolo di marchese romano
fu concesso da Papa Pio VI (1775 - 1799) a Francesco (Benevento,
1766 † 1838), Maggiore di cavalleria e Cavaliere di giustizia del
S.M.O. di Malta.
Il marchese Giacomo (14 aprile 1822 † 14 maggio 1883),
sposato a Margherita
Capasso dei conti delle
Pastene († 9 settembre 1886), ha avuto come figli: Maria Chiara
(n. 14 novembre 1865); Maria Teresa (n. 14 maggio 1862);
Maria Diana (n. 19 gennaio 1859), sposata il 7 gennaio 1888 a
Vincenzo Ettore Satriani; Giustina (n. 11 marzo 1852);
Paolo (Benevento, 13 marzo 1855 † ivi, 6 novembre 1905),
Cavaliere Gerosolimitano, Cavaliere della Corona d'Italia; ed il
marchese Antonio (4 settembre 1853 † Roma, 22 luglio 1913),
patrizio di Benevento, Cavaliere di Giustizia e Commendatore
dell'Ordine Gerosolimitano, Colonnello di artiglieria.
In questa famiglia si è estinta anche la Annuba, conti del Sacro
Romano Impero, patrizia della città di Benevento. L'Araldo
“Almanacco Nobiliare del Napoletano 1914”, Enrico Detken, libraio
editore, Napoli 1913, pp. 48-49. |

© Napoli - Stemma della Famiglia Bacio Terracina |
Stemma partito con le
armi delle famiglia Terracino e Coscia; a destra: stemma partito con le
armi delle famiglia Bacio Terracino e Coscia |
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Note:
1) - "Memorie delle Famiglie Nobili
delle Province Meridionali d'Italia", Bernardo Candida Gonzaga.
2) - Terre che il Casato già
possedeva dal 1275.
3) -
Vedi Benedetto Croce, "Storie e leggende napolitane", pp.
270-283. |
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