
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Lucarelli |
Arma:
d’azzurro, alla fenice sopra la sua
immortalità di rosso sopra un mezzo globo terrestre al naturale
uscente dalla punta, fissante un sole d'oro posto nel cantone
destro.
Motto: PERIT NE PEREAT.
Dimora: Aversa, Napoli e Benevento.
Titoli: patrizi di Aversa, baroni di Lentace e di Mancusi. |

© Aversa, stemma famiglia
Lucarelli, affresco su volta ingresso omonimo palazzo. |
L’antica famiglia campana Lucarelli, ascritta al
patriziato di Aversa, sin dal XIV secolo, si diramò, nel
corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia; fu
ricevuta nell’Ordine di Malta e il 4 ottobre 1687 fu
ascritta al Registro delle famiglie dei cavalieri di
Malta di giustizia con Emmanuele Lucarelli di Aversa.
Bartolomeo Lucarelli, patrizio di Aversa, verso la fine
del XVI secolo trasferì la sua famiglia in S. Martino -
Ave Gratia Plenia, in provincia di
Principato Ultra, con
i suoi figli: Michelangelo, Girolamo, Prete ed
Aurelia;
quest’ultima sposò in prime nozze Francesco Verza e, in
seconde nozze, Salvatore Melillo.
Nel 1618 il citato Michelangelo Lucarelli (†
19.7.1620), dottore in legge, acquistò da Tommaso
d’Aquino figlio di Beatrice
Adorno, i feudi di Lentace e
di Mancusi, siti in Principato Ultra, per ducati 8.500. |

Aversa, Palazzo Lucarelli |

Aversa, Palazzo Lucarelli, stemma |
I predetti feudi passarono in eredità, di padre in figlio, ad
Agnello (†
26.5.1643), dottore in legge, poi a Giuseppe (negli
atti denominato anche Michelangelo Giuseppe, †
castello di Lentace, 21.10.1687), quindi ad Ignazio. Nel 1694 il feudo di Lentace fu venduto dal Tribunale del Sacro Regio Consiglio, ad
istanza dei creditori del suddetto Ignazio Lucarelli, a Giuseppe
Costantino.
Il suddetto barone Giuseppe Lucarelli sposò Giovanna Rossi,
figlia di Dario e di Aurelia dei conti
Schinosi, patrizi di
Benevento, con la quale procreò, oltre al già detto Ignazio,
Nicola che fu monaco di Montevergine col nome di Carlo;
Caterina
che sposò Carlo Tricarlenio, nobile di Benevento; Girolamo,
Abate del collegio dei canonici di S. Spirito di Benevento. |

Aversa, altare Lucarelli |

Aversa, altare Lucarelli,
stemma |

Aversa, epitaffio in
ricordo di Giacomo Lucarelli |
Il menzionato Ignazio sposò Caterina Cardone che generò
cinque figli, tra i quali, Pasquale Lucarelli che si
denominò barone di Lentace; quest’ultimo sposò, in
seconde nozze, Marianna Tomaselli e dal matrimonio
nacquero Francesco (marito di Marianna dei conti di Buonopane),
Michelangelo, Giovanni (Monaco Agostiniano),
Ignazio (Monaco Agostiniano), Raffaele (Canonico
della Cattedrale di Benevento), Emmanuele, Gaetano,
Margherita e Maria Giuseppa.
Questa famiglia si estinse con la già citata
Margherita Lucarelli che andò in sposa a Giovan Battista
Bosco di San Martino – Ave gratia plena; i religiosi
Giovanni, Raffaele ed Aurelio (essendo premorti i loro
fratelli) donarono nel 1839 i beni e il titolo di barone
di Mancusi e Lentace al nipote Celestino Bosco, con
l’obbligo per i discendenti di quest’ultimo, di adottare
il doppio cognome Bosco Lucarelli. |

Benevento, Palazzo Bosco
Lucarelli |

Benevento, stemma partito
Lucarelli e Bosco |
Il barone Celestino Bosco Lucarelli
sposò nel 1830 Maria Vittoria Isernia, figlia del
Bernardo, con la quale procreò Margherita (moglie di
Giovanni
de Bellis di Baselice), Maria Giuseppa (moglie
di Carlo De Martini di San Martino), Giovanni Battista,
Raffaele, Aurelio e Marianna.
Il suddetto Giovanni Battista Bosco Lucarelli sposò
Colomba Cessa, figlia di Bartolomeo, barone di Chiauci. |

Stemma Lucarelli Bosco di
Benevento |
Napoli,
altare maggiore con lo stemma partito Lucarelli e
Pironti, famiglie imparentate. |
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