Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Adorno

 a cura del Mo. Rosario Domenico Adornetto

Alcune armi:
-
d’oro alla banda scaccata di tre file di nero e d’argento;
- d
'oro alla banda scaccata di due file di nero e d'argento;
-
d’oro alla banda scaccata di tre file di nero e d’argento. Lo scudo accollato all'aquila bicipite del  S.R.I.;
- d'oro al palo ondato di nero;
- d'argento alla banda fusata di quattro file di nero e d' argento.
Corona: ducale e dal 1637 reale.
Motti: Iuncti et fortes. 
            Omnia praetereunt.
           
Adurnus Utroque Paratus.


© Stemma reale della famiglia Adorno di Genova

La Famiglia Adorno, patrizia e ducale genovese, ricoprì la più alta carica della Repubblica  genovese dalla metà del XIV secolo e sino agli inizi del XVI secolo, con Antoniotto II Adorno, ultimo Principe Serenissimo e doge di Genova dal 1522 al 1527. Si alternavano al governo della Repubblica con l'altra potente famiglia rivale dei Campofregosi o Fregosi.


Genova, stemma Adorno


Genova, Palazzo Cattaneo-Adorno
 

ORIGINI


Secondo alcuni  genealogisti gli Adorno discendono da un nobile di origine tedesca di nome Adorno dal quale assunsero il cognome; secondo altri ha avuto origine presso la borgata di Adorno, che si trova presso Taggia, nell’estrema Riviera di Ponente.
Questo Adorno si dice che avesse come soprannome  o nome di battesimo  Barisone. Da questo nome vogliono alcuni desumere qualche relazione di parentela, tra la  famiglia (Adorno di Genova) con Barisone Re di Sardegna. Barisone che dicono Gardi di Pisa,fu  Giudice d'Arborea, che venne cacciato dai suoi fratelli giudici di Cagliari e di Torres, e che nel 1162 dall’imperatore  Federico I (imperatore del Sacro Romano Impero, detto il Barbarossa) era stato proclamato Re di Sardegna per opera di Genova, presso la quale era Barisone rifugiato. Altri storici  dicono che nel monastero di Chiaravalle in Francia, successivamente prigione di stato, esisteva un'invetriata con vetri a colori, nella quale era ritratto un cavaliere  di ritorno dalla seconda crociata (1148), il quale veniva presentato da San Bernardo (Abate di Chiaravalle) al Papa Eugenio III con un'iscrizione che chiamava questo cavaliere: Barisone Adorno. Di questo Adorno si hanno atti notarili nel 1210 e nel 1211, ma il nome Barisone non è indicato. Un primo documento sul casato, lo si trova in alcuni atti notarili risalenti al 12 Gennaio 1186, nel quale Anna Felicia risulta vedova di un Adorno. In un altro rogito notarile, risalente al 15 Ottobre 1210, sono attestate altre notizie riconducibili allo stesso Adorno. Da questo  Adorno ed Anna Felicia, sono nati due figli, Pietro e Barisone; da quest’ultimo sono nati tutti i rami della famiglia Adorno.
 

C E P P O    GENOVESE


Nei primi tempi questa famiglia visse di mercatura, divenendo ricchissima, e quindi fu portata ad altissimo livello divenendone una famiglia patrizia genovese. Il primo ad avere il potere politico in Genova fu Lanfranco Adorno, nel 1261 Anziano in detta città; nel 1336 Baldassarre Adorno fu Anziano di Genova; Guido Adorno, ammiraglio dei genovesi, nel 1284 riportò una grande vittoria sui pisani; Meliaduce Adorno nel 1346 condusse, a spese sue, una galea armata con trecento uomini, alla conquista dell'Isola di Scio (Chios) e di altre terre dell'Asia Minore; Agostino Adorno, capitano di galee genovesi, nel 1391 fu inviato in Romania dalla Repubblica genovese ; nel 1393 Domenico Adorno, fu Ufficiale delle provvigioni della Repubblica di Genova; nel 1399; Giorgio Adorno, dottore dell'ufficio dei Sapienti, e  Antonio Giustiniani, furono eletti priori di Genova.
Un Antoniotto Adorno nel 1403 fu governatore della Corsica; Teramo Adorno nel 1418 fu eletto doge di Genova, ma non regnò mai; nel 1445 un altro Antoniotto  fu generale dell'armata genovese; Girolamo, elettore degli anziani genovesi, nel 1523 fu Ambasciatore dell'imperatore Carlo V presso il Pontefice Adriano, il re d'Inghilterra, e la Repubblica Veneziana, poi fu nominato Duca dell'Impero.
Nel 1363 Gabriele Adorno, azionista della Maona di Chios e
principe di Chios (Re e Despota, alla greca) nel 1362, fu il primo del Casato a ricoprire la massima carica delle Repubblica, Doge di Genova; nel 1368 fu vicario imperiale. Altro Doge di casa Adorno fu Antoniotto I, il quale ottenne nel 1390 il titolo di Barone del Regno di Sicilia e Gerusalemme, ed ebbe le signorie di Grimault, Saint Tropez, Serravalle Scrivia e Valle Arroscia; da una sua figlia, Brigida, nascerà il ramo degli Adorni di Pisa, che nel 1771 darà origine ad un'altro ramo che porterà il nome Adorni Braccesi, e gli Adornetto.


Amalfi - sfilata in costume prima della regata tra le antiche Repubbliche Marinare.

Il Doge Giorgio apportò importanti modifiche alla costituzione della Repubblica di Genova;  il 23 Marzo  1415 decise di dimettersi, a causa di tumulti contro di lui; fu anche console di Caffa, città che si trova sul Mar Nero.
La famiglia ebbe in tutto ben sette dogi: Gabriele, Antoniotto I, Giorgio, Prospero, Barnaba, Raffaele ed Antoniotto II.
La famiglia diede alla Chiesa Cattolica un alto prelato, Luchino, che fu Arcivescovo di Nicosia in Cipro e Vescovo di Famagosta sempre in Cipro, e Vicario in Roma del Papa Innocenzo VI, Abate di Santo Stefano di Squillace (Calabria). 
Monsignor Gerolamo, Protonotario Apostolico, nel 1465 fu cameriere d’onore del Papa Paolo II;  assistette, in Calabria nel 1470, al miracolo dei carboni ardenti presi con le mani da San Francesco di Paola e, successivamente, entrò a far parte dell’ordine dei Minimi istituiti dal Santo.


Santa Caterina da Genova


Genova, cappella di Santa Caterina da Genova della famiglia Adorno

Degnissima di essere ricordata è Santa Caterina da Genova (Genova, 5 aprile 1447 † ivi, 15 Settembre 1510), proclamata patrona della Repubblica di Genova, patrona degli ospedali italiani e protettrice delle malmaritate; figlia del patrizio genovese Giacomo Fieschi, viceré di Napoli, per conto di re Renato d'Angiò; maritata con Giuliano Adorno, da cui prese il cognome. Fu una mistica, dedicò la sua vita agli ammalati, fu la prima donna al mondo ad essere dirigente di un ospedale; fu beatificata il 6 Aprile del 1675 e canonizzata il 23 Aprile del 1737.
La sua festa è il 15 Settembre, giorno della Madonna Addolora; ma la diocesi genovese la festeggia il 12 Settembre.
La Chiesa le diede il titolo di "Dottoressa del Purgatorio".

Vari sono stati i titoli concessi a questa famiglia, fra questi: il marchesato di Pallavicino, Busalla, Borgo Adorno, Borgo Furnari, Pietra, la contea di Silvano d’Orba superiore ed inferiore, di Castelletto d’Orba, e tant’altre signorie, tra le quali San Remo, Taggia, Ovada, Rossiglione, Grimault (Francia), Saint Tropez (Francia), Varazze, Tagliolo, Sale, Pigna, Saorgio, Serravalle, Corthachy (Scozia).

Titoli del "
Sacro Romano Impero" della famiglia Adorno:
Duca dell'Impero: titolo posseduto da Girolamo Adorno.
Principe del Sacro Romano Impero: titolo posseduto dal marchese di S. Silvano, Alessandro Botta Adorno.
Marchese del S.R.I. : titolo posseduto dai Botta Adorno.
Conte palatino del S.R.I. : titolo posseduto dagli Adorno, poi passato al ramo dei Botta Adorno.
Barone del S.R.I. : titolo posseduto dagli Adornes.

Gli Adorno si sparsero in varie città e diedero vita, anche grazie ad alleanze matrimoniali, a numerosi rami: Cattaneo Adorno, Cattaneo Adorno Giustiniani, Botta Adorno, Cusani Visconti Botta Adorno, Adorni Braccesi, Adorni Braccesi Chiassi, Adornetto, Adornes, Adorno di Montegil (Spagna), Adorno de Tscharner (Francia), Baciocchi Adorno (Corsica, Toscana), Rosselli del Turco Baciocchi Adorno (Toscana), ed altri rami spagnoli.
 

Gli Adorno di Spagna (Conti di Montegil)


La famiglia Adorno, in Spagna, ebbe un ceppo nobiliare, originario di Genova, il quale godette di alta nobiltà e ricopri cariche importanti. Il primo a trasferirsi per affari nella penisola iberica e, precisamente a Jerez De La Frontera, fu il patrizio genovese Giacomo Adorno; qui sposò la nobile Ana Nunez. Dal matrimonio nacquero due figli, Maria ed Agostino.  I discendenti di quest’ultimo furono
Conti di Montegil.  Un Agostino Giuseppe Adorno sposò Caterina Davila, erede e ultima contessa di Montegil, titolo che passò dai Davila agli Adorno per maritali nomine. Ancora oggi il titolo appartiene agli Adorno.
Questa famiglia in Spagna ricopri prestigiose cariche: Presidente della Cancelleria Reale di Valladolid e di Uditore della Cancelleria Reale a Siviglia; vestì l'abito di Malta e venne insignita del titolo cavalleresco di cavaliere di Calatrava. Nel campo delle armi, si distinsero: don Pietro Adorno, Colonnello e Brigadiere di un Reggimento  nell’Esercito del Re di Spagna; don Raffaele, Tenente Generale dell’Esercito Imperiale Francese; don GiosuE', Ammiraglio di Squadra della Marina reale spagnola.
Il Casato ha dato alla Chiesa Cattolica, donna Agostina Adorno, Monaca Clarissa nel Convento della Madre di Dio di Jerez de la Frontera; e donna Maria, Monaca del Sacro Cuore (ancora vivente). La famiglia Adorno di Spagna è stata molto devota e legata alla Madonna; infatti nel 1945, per devozione, nel Santuario della Consolazione a Jerez, fecero costruire un monumento in marmo in onore della Patrona
della città, con scolpito il blasone degli Adorno e quelli di altre famiglie imparentate con loro.
In Spagna la famiglia Adorno, ha avuto vari rami; tra i quali vanno mensionati i Negrete Adorno, in quali sono stati insigniti dei titoli di
duca e conte del Campo de Alange, duca de Cotadilla, marchese di Campo Real, Grande di Spagna a titolo onorario,  convertito in effettivo con una cedula reale del 25 novembre del  1835.

I Negrete Adorno, hanno avuto per ben due volte la carica di Viceré di Navarra, nel 9 Agosto del 1808, nella persona di Francesco J. Negrete Adorno, conte di Campo Alange, e il 13 Novembre dello stesso anno a Manuel Negrete Adorno, duca di Cotadilla; per conto del Re Giuseppe I di Spagna e Navarra.

Va ricordato: Francesco Javier de Negrete Adorno, tenente generale dell’esercito reale, ispettore generale di fanteria, e capitano generale di Castilla la Nueva.

Degno di nota è l'alto prelato Monsignor Agostino Maria de Negrete Adorno, Protonotario Apostolico Partecipante della Chiesa Cattolica.
 

CEPPO PUGLIESE, CALABRESE E NAPOLETANO


Alcuni rappresentanti del Casato, così come fecero tantissime altre famiglie genovesi, si trasferirono nel Regno di Napoli, per incrementare le loro ricchezze con il commercio, in particolar modo a Lecce.
Nel 1457 Bernabò Adorno ebbe in dono da re Alfonso I d'Aragona il collare dell'Ordine della Giara.
Nella Basilica di Santa Croce in Lecce, a destra dell'altare maggiore, c'è la cappella gentilizia dove sono sepolti gli Adorno, sormontata dal loro stemma gentilizio.
Nel 1568 Gabriele Adorno, generale della marina imperiale di Carlo V d'Asburgo-Spagna, edificò in Lecce un sontuoso palazzo, oggi sede dell'Amministrazione Provinciale.


Lecce - Palazzo Adorno
da http://picasaweb.google.com/lh/photo/jVmnnKmAdmimN0NFCReAgg

Gli Adorno di Lecce ottennero da Carlo V la baronia di Caprarica di Lecce;  i Campanaro Adorno ebbero la Signoria di Poggiardo, e gli Adorno di Calabria i seguenti feudi: Rende e San Felice, col titolo di Conte, Montaguto, Mendicino, Carolei, Domanico, Montaldo, Guardia Oltramontana.
La baronia di Caprarica di Lecce che ebbe per baroni Barnaba, Prospero, Girolamo, Maddalena, Barnaba Cesare e Antoniotto passò al ramo dei Botta Adorno, con il barone Alessandro Botta Adorno, il quale la vendette ai Giustiniani.


Caprarica di Lecce - Palazzo Baronale

Le contee di San Felice e Rende, e le baronie di Montaldo, Guardia Oltramontana furono infeudate a Barnaba, Prospero, Agostino, Antoniotto II (doge di Genova), parenti ed omonimi dei baroni di Caprarica; le contee passarono ai  de Alarcon de Mendoza, per matrimonio avvenuto tra la contessa Isabella Adorno, ultima contessa di Rende e Ferrante de Alarcon de Mendoza.

Castello di Rende
Rende (Cosenza) - il castello appartenuto agli Adorno e poi agli Alarcon de Mendoza


Casino Nobile del Feudo Rustico di Spina ricadente nello Stato Feudale della Contea e poi Marchesato
 di Rende con i Casali di: San Fili, Carolei, Domanico, Mendicino, e Marano Marchesato

Il 12 marzo del 1461 Prospero Adorno viene eletto doge di Genova; nel 1459 divenne secondo conte di Rende e San Felice, secondo barone di Montalto e Guardia degli Oltremontani, feudi appartenenti all'ex Regno di Napoli. Il Doge  strinse un'alleanza politica con il re Napoli, Ferdinando I d'Aragona detto Ferrante, e nel 1478 fu vittorioso contro gli Sforza; in seguito, ostacolato dagli eterni rivali dei Campofregosi, fuggi a Napoli dove rese l'anima a Dio nel 1486.


Il Doge di Genova Prospero Adorno

Giorgio Adorno († Malta, 1558) fu Grande Ammiraglio dell’Ordine Gerosolimitano, Cavaliere di Malta, Commendatore di Mondovì dell’Ordine Gerosolimitano 1516/1528, Piliero della Lingua d’Italia, Priore di Napoli dell’Ordine Gerosolimitano 1549, Governatore di Malta, Generale delle Galere dell’Ordine Gerosolimitano.
Un Gabriele
Campanaro Adorno, generale delle galere del Regno di Napoli, fu l'unico a godere del titolo di patrizio napoletano
dal 1568.

Giovanni Agostino Adorno (n. 1551   Napoli, 19 Settembre 1591) si stabilì a Napoli seguendo il suo direttore spirituale Basilio Pignatelli; nella città partenopea aderì alla compagnia dei Bianchi, una confraternita dedita all'assistenza dei condannati a morte. Conobbe l'abate Fabrizio Caracciolo (15551615) della famiglia dei principi di Marsicovetere,  Francesco Caracciolo (15631608) del ramo dei principi di San Buono e San Filippo Neri.
L'Adorno e i due Caracciolo
si ritirarono nell'eremo dei Camaldoli di Napoli, dove scrissero le regole della congregazione che in seguito fonderanno nel 1588, con l'approvazione del pontefice Sisto V.
Nacque così l'Ordine dei Caracciolini o Adorno Fhather che ebbe la prima sede nella chiesa di Santa Maria della Misericordia per poi passare nel 1591 nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Napoli; l'Ordine, tuttora esistente si è diffuso in tutto il Mondo.

© Immagine proprietà www.nobili-napoletani.it
© Napoli -  San Francesco Caracciolo

San Francesco Caracciolo nel 1769 venne beatificato da papa Clemente XIV  e nel 1807 santificato da papa Pio VII.
Gli Adorno possedevano a Napoli nella Chiesa di Santa Chiara la cappella gentilizia dove, tra gli altri, fu sepolto GARBIELE Adorno (
  Napoli, 1552); in suo ricordo i discendenti eressero nel 1623 un monumento. La cappella fu distrutta in uno dei tanti bombardamenti che subì la città partenopea durante la seconda guerra mondiale.

Monastero S. C.
Napoli, monumento di Gabriele Adorno (  Napoli, 1552). Foto d'epoca.
 

C E P P O    S I C I L I A N O


Un ramo di questa famiglia la si trova anche in Sicilia, nelle città di Messina, Siracusa e Palermo.
A Messina gli Adorno godettero di nobiltà nel periodo che va dal secolo XVI al secolo  XVII;  si ricorda il nobile Antonio Adorno che viene citato nella Mastra nobile del Mollica dell’anno 1600 nella lista XIV. Un altro ramo lo troviamo a Siracusa dove prima  appartenne al ceto borghese e ricoprì la carica senatoria come rappresentante del ceto cittadino; a ricoprire questa carica fu Carmelo Adorno negli anni 1746, 1754 e 1757. Successivamente questa famiglia entrò nella nobiltà cittadina, e Giovanni Adorno ricoprì la carica di Senatore nell’anno 1796. A Siracusa ci furono altri Adorno, ma degno di ricordo è Giorgio Adorno, patrizio genovese, cavaliere dell’Ordine di Malta, morto in Sicilia dopo il 18 Settembre del 1565; questo Giorgio lasciò una discendenza, sicuramente illegittima, ancora residente in Siracusa.
Mario Adorno (Siracusa, 1773
ivi, 1837), avvocato,  partecipò ai moti carbonari negli anni 1820 - 1821; nel 1837 accusò pubblicamente, in un proclama firmato dal sindaco di Siracusa il barone Emanuele Francica di Pancali, i Borbone ritenuti responsabili della diffusione del colera in Sicilia a causa del malgoverno. L'Adorno fu il capo degli insurrezionalisti di Siracusa, insieme al figlio Carmelo, venne giustiziato.


Siracusa -  Targa in memoria del Cav. Gaetano Adorno


A Palermo si ha avuto Vincenzo Adorno, patrizio genovese, e nobile di Palermo nel 1577, Consigliere della Dogana di Varazze, morto in Palermo pochi giorni dopo il 12 Dicembre del 1596. A Palermo, la comunità genovese si riuniva nella cappella dei Mercanti Genovesi, situata nel chiostro della Basilica di San Francesco; i genovesi ne avevano fondata un’altra, San Giorgio dei Genovesi, nel 1576. Nella cappella chiamata “Cappella dei Mercanti Genovesi”, si trovava una tomba marmorea, che conteneva le spogli di Francesco Adorno.
Va ricordato Luigi Ignazio Adorno, sottotenente del 146° reggimento costiero di Noto (Siracusa), comandante di un posto di blocco, morì durante la seconda guerra mondiale il 10 Luglio del 1943, insignito della medaglia d'oro.

 

Famiglia Adornetto


La famiglia Adornetto nasce in Toscana e, secondo la storiografia e l'araldica ufficiale,  le sue radici sono a Cascina, un paese vicino Pisa. Il conte Giovanni Da Cascina Della Rosta, patrizio di Pisa, podestà dell'Isola del Giglio nel 1385, anziano di Pisa nel 1392, priore degli anziani di Pisa nel 1402, intorno al 1399, sposò Brigida Adorno, figlia del doge di Genova, Antoniotto I Adorno e di Ginevra Doria. Dall' unione matrimoniale discendono i conti Adorni di Pisa, e gli Adornetto.

Nella città di Messina ha vissuto un ramo degli Adornetto, il quale ha ricoperto la carica senatoriale.
Tra le documentazioni storiche figura: il senatore di Messina, Paolo Adornetto che ha ricoperto tale carica negli anni: 1601, 1604, 1608 e 1618.
La famiglia è stata insignita col titolo di Patrizio di Pisa e Nobile di Messina.
 

Famiglie imparentate con casa Adorno


Alcune parentele contratte dagli Adorno:
 

dAquino: Beatrice Adorno (†1615) il 3 Aprile 1589 sposò in nobile Ottavio d’Aquino, Barone di Rocca Bascerana, Signore di Cassano, Signore di Tuoro, Signore di Zolli, Signore di Tufara, e Signore di Squillani († 1613).
Carafa
:
Ippolita Adorno  il 21 Dicembre
1574 sposò, in prime nozze, Vespasiano Carafa dei Signori di Castiglione.

del Carretto: Vannina Adorno sposò Galeotto I del Carretto, Marchese di Finale.
d
e Guevara: Porzia Adorno (1560 1585) intorno al 1570 sposò il nobile Giovanni de Guevara, primo Marchese di Arpaia e Patrizio Napolitano ( 1600);

Vittoria Adorno (1563 1625) dopo il 1585 sposò il nobile Giovanni De Guevara, secondo Marchese di Arpaia e Patrizio Napolitano ( 1600).

Pettico: Giovanni Matteo Adorno, Signore di Poggiardo, Nobile di Lecce, prese in moglie la nobile Dionora Pettico.
PIGNATELLI: Ippolita Adorno sposò, in seconde nozze, il 19 Maggio 1585, il nobile Cesare Pignatelli, Patrizio Napoletano e Patrizio di Barletta (†15 Agosto 1613).

Sanseverino: Giovanni Adorno, Patrizio Genovese e Signore di Poviglio, sposò a Genova nel 1490 Eleonora Sanseverino, figlia di Roberto, Conte di Cajazzo,  e di  Elisabetta Da Montefeltro.

de Alarcon de Mendoza: Isabella Adorno sposò Ferrante De Alarcon de Mendoza, Marchese della Valle Siciliana.

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© Una variante dell'arma degli Adorno (vedi Tavola di Biagio Aldimari)

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace.


Bibliografia:

- Biagio Aldimari,  "MEMORIE HISTORICHE DI DIVERSE FAMIGLIE NOBILI, COSI' NAPOLETANE, COME FORESTIERE..."
- Vittorio Spreti, "Enciplopedia Nobiliare"
- Michele Paone, "LECCE SPAZI SEGRETI", Mario Congedo Editori
- Famiglie celebri di Italia, di P.Litta,  Famiglia Adorno di Genova, Tavola I, stampata nel 1849

- Francesco Ceva Grimaldi, "Della città di Napoli dal tempo della sua fondazione sino al presente"
-
Mario Tedeschi, "Il Mezzogiorno e Napoli nel Seicento italiano"  pag. 42 e 43
-
Saverio Di Bella, "Caino Barocco. Messina e la Spagna 1672 e 1678" pag. 94, 96, 98 e 100
- Giuseppe Galuppi, "Nobiliario della città di Messina" pag. 344 e 345
-
Francesco Maria Emanuele e Gaetani,
"Della Sicilia Nobile" pag. 245, 247 e 249 


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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