
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Pacca |
Arma: interziato in fascia: nel 1° d’oro al giovane
guerriero uscente dalla partizione, armato di corazza ed elmo,
il tutto al naturale, in maestà; nel 2° d’azzurro al guerriero
vecchio uscente, armato come sopra, al naturale, in maestà; nel
3° di nero al teschio umano, accollato da due ossa passate in
croce di S. Andrea, il tutto d’argento.
Dimora: Benevento e Napoli.
Titoli: patrizi di Bevento (mf.), nobili di Corneto (mf.),
Velletri (mf.), Viterbo (mf.); baroni di Cerritiello; marchesi
di Matrice (mpr). |

© Napoli - stemma famiglia Pacca,
affresco. |
Le radici dell’antica e nobile famiglia Pacca si perdono
nella notte dei tempi, di certo già nel XIII secolo era
presente in Campania, a Napoli nel 1390 viveva
Ioannellus Paca, familiare del re
Ladislao I d’Angiò-Durazzo,
avo di Cola Aniello Pacca, nato a Napoli l’
8.11.1534, figlio di Bartolomeo e di Beatrice
dè Medici, dottore in medicina ed in arti, tenne la
cattedra di metafisica ordinaria sino al 1586.
Ad Amalfi, Giovanni Pacca fu professore di
diritto civile nel 1269; Marino di Conca,
credenziere del fondaco di Amalfi nel 1279; Andrea, miles e
familiare di re Roberto d’Angiò nel 1337.
I Pacca di Amalfi si trasferirono a Benevento.
Ai tempi degli Angioini i Pacca erano molto benvoluti da
re Ladislao di Durazzo; nel 1394 al sovrano, durante il
suo soggiorno a Capua, gli fu offerto dai suoi nemici
del vino con veleno, che fu dal Re diviso tra i suoi
commensali. Ladislao, curato dai suoi medici, dopo
atroci sofferenze, si salvò; tra i commensali vi era
Cola Pacca, suo Coppiere, abitante in Benevento e
proveniente da Acerno, terra in
Principato Citra,
Signoria della famiglia Pacca, che avendo bevuto lo
stesso veleno morì dopo strazianti tormenti. Ladislao,
per dimostrare la stima che aveva per tale famiglia,
donò a Giovanniello Pacca, fratello di Cola, il
feudo di Cerritiello, posto ai confini con Benevento,
facente parte della baronia di Castelpoto, in Principato
Ultra. Cerritiello passò a Giovanni Pacca,
figlio di Giovanniello, sino ad arrivare a Bartolomeo
Pacca, marchese di Amatrice, e poi al figlio
Orazio, marito della marchesa Cristina
Malaspina.
Andrea
Pacca dal 1427 fu familiare della regina
Giovanna II di
Durazzo.
Giovanni, professore di diritto civile, fu nel
1486 ambasciatore presso il Pontefice Innocenzo VIII, al
secolo Giovanni Battista Malaspina, per la città di
Benevento. |

Benevento, Palazzo Pacca |

Benevento, Biblioteca
Pacca, affresco stemma |
Nel 1566 Baldassarre, Bartolomeo e Ladislao
Pacca erano aggregati alla nobiltà della Piazza di Benevento,
insieme alle famiglie
Monforte dei conti di Bisceglie,
Pedicini
marchesi di Luogosano, ed altre.
Orazio e Donato nel 1623 edificarono in Benevento
la Chiesa di S.M. del Popolo.
La terra di Matrice nella Provincia del
Contado di Molise,
in diocesi di Benevento, nel 1705 fu venduta, dalla
famiglia ducale di Termoli, alla famiglia Pacca che nel 1721
ebbe su detto feudo il titolo di Marchese. Questa famiglia
rimase nel paese fino all’estinzione della feudalità, l’ultimo
esponente fu il marchese Giuseppe Pacca (1756 †
1844) che
fu famoso in quanto segretario di Pio VII.
Un ramo della famiglia Pedicini, patrizi di Benevento e
feudatari di Luongosano (o Cossano) in Principato Ultra, si
estinse in casa Pacca, a seguito di matrimonio celebrato in
Benevento nel 1684 tra don Orazio Pacca (marchese di
Matrice dal 1721) e donna Faustina Pedicini (n. 1662), figlia ed
erede di Marsilio. Donna Faustina con testamento del 26.10.1728
istituì erede suo marito, e alla morte di quest’ultimo i suoi
figli Bartolomeo e Francesco Pacca.
Marianna Pacca dei marchesi di Matrice sposò in
Benevento nel febbraio del 1733 Giovanni Capobianco, figlio di
Felice (†
1788), marchese di Carife e di Roccasanfelice.
Nel 1757 l’assemblea del Priorato di Capua dell’Ordine di Malta,
composta anche da Fra Giuseppe Maria
Cedronio e dal cavaliere
Giuseppe Maria Narni Mancinelli, relazionarono sui documenti
presentati da Pietro Paolo Pacca, sulle quattro famiglie
Pacca, de Cordua, Pedicini e Frappieri, al fine di essere
ricevuto come Cavaliere di Giustizia; le prove risalirono
sino a Ladislao Pacca vivente nel 1511.
Francesco
Pacca (Benevento, 30.1.1692), figlio del marchese Orazio
e di Faustina Pedicini di Benevento, dottore in filosofia e
teologia, fu arcivescovo di Benevento dal 1752 sino al 1763,
anno della sua morte.

Insegne
ecclesiastiche dell'arcivescovo Francesco |
Bartolomeo (Benevento, 1756 †
Roma, 1844), figlio
di Orazio Pacca, marchese di Matrice, e di Cristina
Malaspina,
fu creato cardinale di S. R. Chiesa nel 1801 dal Pontefice Pio
VII, fu vescovo di Velletri dal 1830; nel 1820 emanò
l'importante provvedimento per lo Stato Pontificio "l'Editto
Pacca", la prima legge organica in materia di tutela del
patrimonio culturale, tra i punti salienti: l'appartenenza allo
Stato del sottosuolo archeologico; il divieto di esportare beni
culturali senza il permesso del cardinale Camerlengo; la
schedatura dei beni culturali esistenti nello Stato, con
l'obbligo di comunicazione. |

Cardinale Bartolomeo Pacca (1756 †
1844) |

Ostia, stemma Pacca con le insegne ecclesiastiche |
Roma, Chiesa di Santa
Maria in Campitelli, monumento funebre al Cardinale
Bartolomeo Pacca (1756 †
1844). |
Bartolomeo
(Benevento, 1817 †
Grottaferrata, 1880), figlio di
Orazio Pacca e di Giulia
Caracciolo di Sant’Eramo,
pronipote del vescovo di Velletri, fu assunto alla sacra
porpora da Pio IX il 15 marzo 1875. |

Cardinale Bartolomeo
Pacca (1817
† 1880) |
Marianna
Pacca, figlia di Orazio, marchese di Matrice e patrizio
di Benevento, Spoleto e Velletri, sposò il 30.4.1845
Carlo Sozj Carafa
(1), barone di San Nicolamanfredi.
Bartolomeno Pacca, marchese di Matrice, patrizio di
Benevento, nobile di Corneto, Velletri e Viterbo
(Benevento, 1843 †
1903), figlio di Giuseppe
(1812 †
1869) e di Camilla
Mastrilli dei duchi di Gallo
(Napoli, 1816 †
Benevento, 1900), fu cavaliere d’onore e
devozione del S.M.O. di Malta; sposò nel 1868 Laura
Sanseverino (1849 †
1913), figlia di Luigi, patrizio
napoletano e principe di Bisignano, e di Giulia
Imperiali dei principi di Francavilla. |

Laura
Sanseverino
dei Principi di Bisignano in
Pacca, ultima
proprietaria del suffeudo
di Serragiumenta o Serra della Giumenta, ceduto ai
Bilotti |
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Note:
(1) - I
Sozj di Napoli, a
seguito di matrimonio tra Alessandro Sozj, barone di San
Nicolamanfredi e Artemisia Carafa della Stadera dei
principi di Stigliano, aggiunsero al proprio cognome
anche l’altro dei Carafa.
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Fonti bibliografiche:
-
Vittorio Spreti: “Enciclopedia storico-nobiliare
italiana”, Arnaldo Forni editore.
- Francesco Granata, “Storia civile della
fedelissima città di Capua”, Vol. III, Napoli 1756.
- Bartolomeo Pacca (pronipote di Francesco), “Notizie
istoriche intorno alla vita ed agli scritti di Monsignor
Francesco Pacca Arcivescovo di Benevento”, Orvieto 1839.
- Serena Morelli, “Enciclopedia Treccani, Dizionario
Biografico degli Italiani”, Vol. 80, Anno 2014
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle famiglie
nobili delle province meridionali d’Italia”, Napoli
1875.
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